Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: sbrilluccica    22/06/2011    1 recensioni
Storia classificatasi terza al contest "Immagina le nuova generazione", indetto da nausicaa black sul forum di efp.
Teddy trova un album di foto, e in compagnia del suo padrino e di una tazza di cioccolata calda comincerà il viaggio tra i ricordi.
Dove può spingersi la curiosità di un bambino?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Autore: sbrilluccica
Titolo: Un album di foto
Pacchetto scelto: Teddy Lupin
Genere: Generale
Rating: Verde
Avvertimenti:Nessuno
NdA: Nessuno


 

Un album di foto
 

 

Grimmauld Place era avvolta nella penombra.  La luce fioca del camino, insieme alle luci colorate dell’albero, illuminava il salotto. L’unico rumore udibile era dato dallo scoppiettio della legna del camino che ardeva lentamente.
Fuori dalla finestra, grossi fiocchi di neve cadevano al suolo. Teddy, con il viso spiaccicato sul vetro freddo, li osservava rapito.  Adorava la neve e ancora di più adorava fare pupazzi di neve.
<< La cioccolata è pronta, Teddy >>,  esordì Harry, entrando in salotto con due tazze fumanti tra le mani.
Il bambino si allontanò subito dalla finestra e corse dallo zio con un grosso sorriso sulle labbra.
<< Come profuma >>, constatò eccitato.
<< Si dice odora, non profuma >>,  sorrise Harry. Il bambino, ad ogni modo, era troppo impegnato a soffiare nella sua tazza per replicare.  
<< E’ davvero buona zio, stai migliorando. Sembra quasi quella della zia Ginny, quasi però >>, si complimentò dopo il primo sorso.
<< Che dire… grazie, almeno sei stato più gentile dell’ultima volta >>
<< Zio, l’ultima volta faceva davvero schi… pena, volevo dire pena >>,  si corresse in tempo.
<< Lo dici perché non hai mai assaggiato il tè di Hagrid >>,  sbuffò Harry contrariato, facendo ridere Teddy che si sporcò con il cioccolato.
<< Sempre il solito…  guarda, avevo già preparato i fazzoletti. Quando bevi la cioccolata sei peggio di Ron >>.
<< Ma io ho sette anni >>, obiettò il bambino, punto nel vivo.  << E zia Hermione dice sempre che sono più maturo della mia età. >>
<< Chissà perché… >> , sussurrò Harry  mentre raccoglieva le tazze, ormai vuote, e le riportava in cucina.
Effettivamente, Teddy parlava come un bambino di almeno nove/dieci anni, per non parlare delle sua intelligenza e dei suoi modi di fare. Molto spesso, Harry si dimenticava che aveva a che fare con un bambino.
Dopo aver sciacquato le tazze, ritornò in salotto. Teddy era concentrato su un oggetto, simile a un libro, sistemato su di una mensola.
<< Vuoi che ti legga un libro, Teddy? >>, chiese Harry avvicinandosi, non avendo ancora identificato l’oggetto.
<< Che cos’è zio? >>,  chiese il bambino curioso. Harry, ora, era abbastanza vicino per distinguere il libro che aveva catturato l’attenzione del bambino. In effetti, non era un libro. Ecco spiegata la curiosità del suo figlioccio.
<< E’un album. Un album di fotografie. >>
<< Oh >>, sussurrò il piccolo rapito. Le fotografie lo avevano sempre affascinato, tanto che non si limitava a lanciargli un’occhiata distratta come qualsiasi bambino, ma le studiava in ogni dettaglio.
<< Posso guardarlo? >>,  supplicò lo zio, che acconsentì con un cenno del capo. Il bambino non perse un attimo, afferrò l’album e corse ai piedi del camino. Harry lo guardò da lontano, sapeva che Teddy amava le foto  e forse aveva intuito anche il motivo, ma lo scacciò dalla testa.
<< Zio dai vieni >>, lo invitò, accompagnando le parole ai gesti delle mani.
<< Arrivo >>,  rispose Harry, mentre si accomodava vicino a lui. Teddy  aprì l’album lentamente, scorse la prima foto e la guardò perplesso, Harry rise divertito. Aveva capito perfettamente la confusione del figlioccio e si preparò ad essere bombardato di domande.
<< E questo, chi è?>>, chiese Teddy, indicando con il dito un bambino piccolo.
<< Sono io >>, rispose Harry, godendosi l’espressione scioccata del bambino.
<> urlò il piccolo incredulo. << Ma è troppo piccolo >>.
<< Sono stato bambino anche io, sai Teddy? >> ironizzò Harry, scompigliando i capelli di Teddy che si erano colorati di rosso.
<< Ah… è vero >>, acconsentì Teddy prima di tornare ad osservare la foto. << E questi chi sono? >>
<< I miei genitori Teddy, la mia mamma e il mio papà >>.
<< Ma io non li ho mai visti >>, osservò Teddy indignato.
<< Sono volati in cielo Teddy, quando io ero piccolo piccolo >>, gli rivelò l’uomo, aspettando che il figlioccio assorbisse la notizia. Aveva una vaga idea di ciò che stava succedendo nella testa del piccolo.
Teddy infatti non rispose, abbassò di nuovo lo sguardo sulla foto e continuò a studiarla.
<< Mi dispiace zio Harry che anche la tua mamma e il tuo papà sono volati in cielo >>.
<< Non preoccuparti Teddy, è passato tanto tempo >>, lo consolò Harry, anche se, come sempre una nota di tristezza era calata su di lui, succedeva sempre così quando ripensava a loro.
<< Quindi non ti mancano più, ora che sei grande? >>, domandò Teddy ,con una nota di speranza nella voce che provocò in Harry una profonda tenerezza.
<< No Teddy, loro mi mancano ancora e mi mancheranno sempre. Ma vedi crescendo impari a conviverci, e poi ho te, Ginny, i miei amici e tante persone che mi vogliono bene e a cui voglio bene. Grazie a loro sono felice, ma il vuoto che ti lasciano la tua mamma e il tuo papà non può colmarlo nessuno >>, gli spiegò dolcemente.
<< Hai ragione zio Harry >>,  rispose semplicemente Teddy, lasciandolo di stucco.
Continuarono a sfogliare le foto, in alcune c’era Ginny, in altre Ron o Hermione, in alcune erano presenti un po’ tutti. Harry assecondò ogni domanda di Teddy, spiegandogli quando l’avevano scattata, dove si trovavano e altro ancora.
<< Zio guarda, un cane >>,  esultò Teddy, mostrando la foto al suo padrino.
<< Era tuo? >>  chiese speranzoso.
<< No Teddy non era mio. Vedi lui era il mio padrino >>, sussurrò Harry che aveva dimenticato di possedere quella foto. Teddy aveva in viso un’ espressione, che dire confusa, era un eufemismo.
<< Il tuo padrino era un cane?>>
<< Oh no… perdonami Teddy. Ti ricordi quando abbiamo letto degli animagus? >>
<< Si certo, e tu non mi hai voluto insegnare a diventarlo >>, si imbronciò Teddy al ricordo.
<< Ti ho detto che ne avremo riparlato quando farai diciassette anni. Comunque, lui lo era >>, concluse indicando l’animale a quattro zampe.
<< E tu sei cresciuto con lui? Anche lui ti leggeva le storie? >> chiese a raffica Teddy, non facendo caso all’espressione triste dello zio.
<< No Teddy, non sono cresciuto con lui >>, si limitò a rispondere.
<< E perché? >>,  insistette Teddy, che a detta di Ron, era la curiosità divenuta persona.
<< Vedi Teddy, è complicato >>, provò Harry.
<< Tu provaci zio >>, propose il bambino, assumendo l’espressione di chi si prepara ad assimilare un concetto importante.
<< Non ha potuto, ecco >>,  concluse Harry, sperando che Teddy si arrendesse. Fortunatamente fu così.
<< E allora con chi sei cresciuto? Con tua nonna? >>,  domandò il bambino con curiosità crescente.
<< No Teddy io… non avevo una nonna. >>
<< Oh, allora sei sempre stato con nonna Molly? >>
<< No Teddy, frena, ok? Io sono cresciuto con i miei zii. >>
<< Ah ecco, e ora dove stanno? Non dirmelo zio, sono volati in cielo anche loro? >>
Harry, nonostante la situazione, scoppiò a ridere. Guardò Teddy e scosse la testa.
<< No, loro sono ancora vivi, solo che non ci teniamo più in contatto, ormai sono grande >>, spiegò Harry con una smorfia sul viso.
Teddy perse tutta la sua curiosità e sospese il gioco del perché, sorprendendo Harry.
Nei minuti che seguirono, il silenzio regnò nella stanza, interrotto solo dallo scoppiettio della legna nel camino.
Teddy guardava le foto rimaste, ma ormai era palese che aveva perso tutto il suo entusiasmo. Harry, invece, aveva paura di aver detto qualcosa di sbagliato.
<< Teddy, è successo qualcosa? >>
Il bambino non rispose ma si limitò a fare un cenno di diniego con il capo.
<< Teddy non sei l’unico testardo, io lo sono molto più di te >>, lo avvisò, tirandoselo addosso. Teddy si accoccolò tra le sue braccia, e tentò di nascondere il viso, ma Harry glielo impedì subito. Lo afferrò delicatamente per il mento e fece scontrare i suoi occhi verdi con quelli del bambino.
<< Vuoi dirmi cosa ho fatto? >>
<< Non voglio che quando cresco non ci vediamo più. >>
<< Come? >>
<< Tu hai detto che i tuoi zii non li vedi più. >>
<< Teddy… Ascoltami bene, io ti prometto che farò l’impossibile perché tu non fugga da me, come ho fatto io con i miei zii >>,  lo rassicurò Harry deciso.
<< Promesso? >>,  chiese Teddy, porgendogli il mignolo. Harry lo intrecciò con il suo e gli sorrise.
Così  come era scomparso, l’entusiasmo tornò ad animare il viso del piccolo Teddy che si concentrò subito sulla foto successiva. Non c’era bisogno di domande o altro, la conosceva bene quella foto, anche nonna Andromeda ne possedeva una.

<< E’ questo bel bambino chi è, zio Harry? >>
<< Io non vedo nessun bel bambino, ma semplicemente uno scricchiolo con un ciuffo azzurro in testa >>, lo prese in giro Harry, cominciando a fare il solletico al piccolo che si dimenava contento.
<< Ti voglio bene  zio Harry >>, gli rivelo quando recuperò il fiato necessario.
<< Anche io Teddy, non immagini nemmeno quanto >>.


 

The end
 

 
 
 
Terza classificata: Un album di foto di sbrilluccica


Grammatica: 9,5/10
Stile: 8/10
Contenuto: 10/10
Utilizzo delle immagini: 20/20
Gradimento personale: 7/10
TOTALE: 54,5/60

La grammatica è ok, tutto sommato, manca qualche punto e qualche virgola qua e là. Inoltre, Animagus si scrive con la lettera maiuscola.
Sullo stile ho tolto dei punti, perchè lo trovo frammentario e povero per la presenza di troppi dialoghi.
Il contenuto è ciò che mi è piaciuto di più. Avresti potuto parlare di Remus e Tonks, invece hai scelto di far conoscere al piccolo Teddy la “famiglia” di Harry, causando anche un certo turbamento nel piccolo. Timoroso di perdere anche lui il padrino, chiede la sua innocente promessa, proprio come fanno tutti i bimbi, con un gesto tenero e sincero.
Immagini inserite bene, tutte e quattro. Descrizioni semplici ma significative, l'inverno nell'aria, il fuoco...
Mi è piaciuta molto la storia, ma non alcune scelte che hai fatto. Non mi piace che Teddy chiami Harry “zio”, innanzitutto. Non so, non riesco a immaginare Harry come quel tipo di figura, lo vedo più come Sirius, per lui. Inoltre, trovo il piccolo altalenante in quanto a personalità: nonostante tu dica che è maturo per la sua età, in certi casi credo lo sia un po' troppo, mentre in altri addirittura sotto i sette anni.
In ogni caso, i miei complimenti per questa dose di tenerezza.

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: sbrilluccica