Ti voglio. Voglio tutto di te, il tuo corpo, la tua anima…il tuo amore.

Mi guardi con quell’arai di sufficienza  mentre sono ai tuoi piedi, ferito, trafitto da quella spada che è ancora tra le tue mani, quelle piccole e morbide mani così femminili.

«Lasciami vivere» ti supplico, non voglio che sia tu ad uccidermi. «Ti amo Ciel…»  sussurro con le lacrime che scivolano sulle mie guance. Tossisco violentemente  e delle gocce del mio sangue  ti sporcano i pantaloni. Mi guardi schifato e alzi la spada sopra alla mia testa. Non voglio morire ucciso da te…

Chiudo gli occhi aspettando il colpo di grazia. Non succede niente. Perché? Apro gli occhi e la spada è proprio davanti ai miei occhi e la tua mano tremante è bloccata da quella del tuo maggiordomo. Mi volto e Claude mi guarda immobile. Non voleva fermarlo. Perché neanche tu mi ami? Bè allora tanto vale morire.

Mi lascio cadere a terra ma qualcuno mi prende prima che il mio corpo dolorante toccasse terra.

Claude perché non mi lasci morire? 

Gli altri due sono già svaniti dalla stanza.

Mi guardi «Mi serve ancora, signore…» mi sussurri alzandoti e tenendomi tra le braccia. Sono troppo stanco e i tuoi passi mi cullano, come se fossi un bambino tra le braccia della madre che cerca di calmarlo.

Chiudo gli occhi ed esalo un ultimo respiro prima di addormentarmi per chissà quanto tempo. Non ti rivedrò più… Addio Ciel…