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Autore: ale e fra    08/03/2006    9 recensioni
Nel passato di Harry ed Hermione è successo un avvenimento che piano, piano li ha allontanati, creando tra loro una barriera invalicabile; Ron cerca di appoggiare entrambi ed escogita un modo per farli riappacificare..esso va in porto, e i suoi amici certamente non lo ringrazieranno per lo scherzetto che ha loro giocato... ma forse...? E' una ff scritta a quattro mani (ale69 e FraFra) speriamo che apprezzerete, un bacio!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Cho Chang, Ron Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CONFESSIONS

 

Sfortunatamente la festa stava terminando e tutti gli studenti stremati, ma felici, sarebbero dovuti tornare nelle loro Case, molti di loro sembravano animati da uno strano spirito, evidentemente quella festa aveva sconvolto più di una vita.

Una particolare coppia aveva lasciato la festa da un pezzo e non potè godere delle scenate che ne derivarono poco dopo l’ultima canzone ballata.

 

Draco era stato scaraventato da Ginny all’interno di una stanza che si trovava proprio dietro a quella delle Necessità, il ragazzo era completamente in balia della piccola Weasley.

 

-Come hai osato? – cominciò lei sbattendolo al muro con violenza, - ti sei sempre permesso di prendere in giro me e la mia famiglia... fin troppo direi… a che pro?- disse ancora Ginny con uno sguardo glaciale che fece rabbrividire il serpeverde.

 

La ragazza era intenzionata a farlo letteralmente morire, sapeva che lui la voleva, l’aveva beccato più e più volte che la fissava, l’insistenza sulla sua partecipazione alla festa e dopo il ballo con Hermione con la relativa conferma che era perso per lei…Draco era nelle sue mani…

 

-Weasley, tutta questa sicurezza non è da te..- provò a dire lui fingendosi tranquillo, ma sentiva chiaramente che non sarebbe andato lontano con quella farsa, la sua proverbiale sicurezza doveva averla lasciata da un’altra parte.

 

I suoi occhi erano limpidi e scrutavano la ragazza da cima a fondo, la luce di quella stanza era troppo poca per permettergli una visuale più che perfetta, ma i chiari raggi di luna che penetravano dalla portafinestra rendevano la ragazza meravigliosa.

 

- Non osare parlare Malfoy. Tu che ostenti sicurezza anche quando non sai neanche quello che dici o fai...- rispose lei con un tono molto suadente mentre si avvicinava a lui e fissava gli occhi del serpeverde che notò essere illuminati da una strana luce.

 

Il ragazzo percepiva che stava perdendo il controllo, la creatura che aveva davanti era per lui più che un’ossessione, aveva bisogno di lei nonostante cercasse di non ammetterlo neanche a se stesso, non poteva fare a meno di lei come non si può fare a meno della aria per respirare.

 

- Tante chiacchiere per dire cosa? – chiese lui dolcemente avvicinando una mano al collo della ragazza, vi fece scorrere le sue dita  fino su dietro all’orecchio e poi scendendo giù verso la clavicola per cercare di arrivare più in basso.

 

Lei chiuse gli occhi al tocco leggero e sensuale di Draco, ogni parte del suo corpo chiamava il nome del Serpeverde, lei non voleva assolutamente cedere, ma la sua resistenza vacillava ogni volta che posava i suoi occhi color del mare in quelli color argento fuso di lui.

 

- Draco... lo sai vero che sei terribilmente insopportabile? Non si può fare un discorso con te che tu cerchi sempre di cambiare tutto! Ci credo che circoli solo con quei due idioti e la gatta morta della Parkinson- proferì lei scostandosi da quel magico tocco, ma evitando di allontanarsi troppo da lui.

 

- Mmm… siamo di nuovo a “Draco”, quindi deduco che stai abbandonando la difensiva... – affermò lui con un mezzo sorriso, - Mi sono stancato di parlare a vanvera Ginny. Vediamo di usare la bocca per qualcos’altro di molto più fruttuoso!- rispose il ragazzo che mentre parlava aveva rimesso la sua mano dietro il liscio collo di lei e l’aveva attirata con forza verso di lui per baciarla come si deve.

 

Lei si lasciò scappare un mugolio di soddisfazione anche se il suo piano di farlo morire era praticamente fallito, lo scopo era farsi baciare ancora da quelle labbra roventi.

In un secondo esplose tutta la passione che il ragazzo provava per lei, nei giorni passati con la ragazza durante la punizione erano stati una tortura, lei era talmente fredda che non riusciva a capire che cosa provava per lui.

Era certamente rimasta sconvolta dal loro primo bacio, ma a differenza di lui che bramava quel contatto da tempo, lei sembrava indifferente o almeno lo nascondeva bene.

Ma dopo la reazione dimostrata durante il ballo con Hermione era chiaro come il sole che lei era presa da lui quanto lui lo era per lei.

Assaporò ogni centimetro della sua bocca per poi passare a torturarla sul collo, punto che evidentemente Ginny gradiva poiché aveva giustamente inclinato il collo in modo da rendere il tutto più facile.

La piccola Weasley era completamente in balia delle emozioni, il suo corpo era completamente adeso a quello del giovane Malfoy e non voleva altro che sentirsi amata dal ragazzo che le aveva rubato l’anima, “dannato diavolo tentatore” si fermava spesso a pensare.

Erano ancora nella stessa posizione, incollati al muro, e mentre che la passione avvampava si spostavano di angolo in angolo fino a trovare un giaciglio adeguato per le loro effusioni.

 

*****

 

Appena la canzone finì Harry era fermamente deciso a portare Hermione  in camera, lei era stremata dal dolore e non si reggeva quasi in piedi e anche lui non era passato indenne alla fitta che aveva colto loro all’improvviso.

 

- Hermione! Come ti senti? Vieni che ti porto in camera...- cominciò a dire Michael cercando di staccarla da Harry e facendo il gesto di prenderla in braccio.

 

Lei cercò di divincolarsi e Harry fece un movimento brusco cercando di allontanare il Corvonero dalla sua Hermione.

Lei gli sorrise a malapena e si appoggiò un momento alla spalla del Grifone, lui prontamente le cinse la vita con il braccio per sorreggerla meglio.

 

-Non possiamo allontanarci, lascia che vada a riposarmi Michael- confermò lei con un filo di voce.

 

-Non penserete certo che dopo questo ballo vi lasciamo da soli?- chiese sarcastica e maligna Cho che aveva osservato ogni centimetro del corpo di Harry che si univa con quello della sua acerrima nemica.

 

- Non spetta certo a te decidere-  rispose il ragazzo cattivo e cercando di spostarsi con Hermione verso l’uscita.

 

Blaise e Ron osservavano la scena anche se non capivano bene che stava accadendo, erano ancora nella posizione del ballo, ovvero teneramente avvinghiati l’uno all’altra.

La Serpeverde aveva goduto appieno del lento, non aspettava altro che potersi avvicinare ancora a Ron, decise di prendere di nuovo l’iniziativa, lo prese per mano e si avvicinò ai loro amici.

Ron, si risvegliò dal nuovo e piacevole contatto che lei aveva stabilito, intrecciò la mano con quella della ragazza e si lasciò trascinare da lei verso Harry e Hermione.

 

- Che succede?- chiese Ron guardando i quattro ragazzi che sembravano allineati per entrare in guerra.

 

- Potter sta mettendo un po troppo le mani addosso alla mia ragazza...- esclamò acido Michael che teneva ancora Hermione per un braccio e stringendolo possessivamente.

 

-Guarda che è la tua ragazza che è avvinghiata al mio!- proferì Cho maligna al suo compagno di casata - Se non fosse che sono una signora, una lezione gliela darei ben volentieri...- concluse poi sempre più irritata fissando la Grifondoro.

 

- Tu non sei una signora!- rispose Hermione con più energia poiché era stata punta sul vivo - Ora se non vuoi che ti faccia del male, e fidati che un mio destro potrebbe farti stramazzare a terra, chiedi a Malfoy se non ci credi, gradirei andare in camera- terminò poi con gli occhi le lampeggiavano dall’irritazione.

 

Si staccò bruscamente da Harry e dalla presa di Michael, era stanca che quella maledetta Principessa Orientale continuasse ad attaccarla, il Grifondoro non diceva nulla, evidentemente ne era compiaciuto dal loro battibecco, maledetto Harry Potter, ancora una volta era stato capace di farla vacillare  psicologicamente.

 

- Quanto a te- dichiarò rivolta a Michael, - sono stanca della tua gelosia. Sai che cosa vuol dire fiducia? Evidentemente no, se continui a parlarmi e a trattarmi come una bambola da tenere sotto vetro! Corner, è finita, non ti sopporto più!- terminò decisa guardandolo con cattiveria.

 

La distanza era dalla sua, evidentemente era scossa anche quella dall’irritazione di Hermione, che la ragazza, facendo finta di essere piena di energie mentre un alito di vento l’avrebbe fatta sicuramente stramazzare a terra, uscì dalla sala velocemente.

Michael fece per correrle dietro, era basito dalle parole della Grifondoro, ma fu bloccato da Ron, mentre Harry sempre più arrabbiato era lì per lì per dare lui un destro al Corvonero, che aveva la strana facoltà di fargli prudere le mani ogni volta che proferiva verbo.

 

- Cho, mi sembrava di essere stato chiaro l’ultima volta. La devi smettere di attaccare me o Hermione, sono stanco di sentire sempre i soliti discorsi, è ora di finirla!- disse fissando negli occhi la Corvonero che pareva alquanto impaurita dalla reazione di Harry; che avesse capito finalmente come stava la situazione?

 

- Corner, vedi di non stressarmi più, io ed Hermione ci conosciamo da molto prima che tu entrassi nella sua vita e io posso permettermi di confermare che lei non ha il diritto di essere trattata come hai sempre fatto tu, non è una bimba da proteggere, lo sa fare da sola e ha la facoltà di fare le sue scelte e i suoi errori- terminò Harry prima di dirigersi verso l’uscita alla rincorsa dell’amica.

 

La Chang tremava e le lacrime inondavano il suo viso, voleva andare dietro ad Harry, ma un lampo la colse all’improvviso, forse non c’era più speranza per il loro rapporto...

 

- Oh! non fare la solita frignona Cho, mostra al mondo che hai un cervello dietro a quegli occhi a mandorla!- disse Blaise con un filo di voce -  non l’hai capito che tu non sei la ragazza giusta per Potter…- concluse la Serpeverde fissando la ragazza.

 

I due Corvonero osservarono la porta dove avevano appena visto uscire Harry ed Hermione e una terribile sensazione strinse i loro stomaci, mentre una fantastica percezione di vittoria colse Ron e Blaise che, ancora teneramente per mano, si complimentavano mentalmente per la schiacciante vittoria.

 

*****

 

- Seguiamoli- disse Blaise a Ron pochi istanti dopo cercando di attirare la sua attenzione stringendogli la mano, - è meglio che ci accertiamo che la Chang e Corner non disturbino i nostri amici- concluse la ragazza sorridendo.

 

- Eh? Cosa?- disse Ron che si era nuovamente perso a guardare gli occhi e il sorriso della sua compagna.

 

- Certo! Non vorrei che tutta la nostra fatica venga distrutta in un secondo.. chissà che sta accadendo tra loro…- chiese poi il Grifondoro pensieroso con un ghigno sornione sul volto.

 

Blaise scosse la testa sorridendo, poi cercò con lo sguardo i due Corvonero: li vide al banco delle bibite che trangugiavano tutto quello che era rimasto sotto lo sguardo indignato del loro compagno Anthony Goldstein.

 

La ragazza si avvicinò, sussurrando qualcosa all’orecchio di Anthony che si girò di scatto a guardarla con occhi sbarrati; le si avvicinò a sua volta, spifferandole qualcosa nell’orecchio e muovendo appena le labbra.

 

Mezz’ora dopo, Ron  e Blaise si avviavano verso la Sala Comune dei Corvonero, mentre reggevano Blaise  e Michael totalmente ubriachi; Michael sproloquiava contro Harry e Blaise dirigeva Cho, senza toccarla con le man ma attraverso l’uso della bacchetta, verso la loro torre; li fecero lievitare con il Wingardium Leviosa fino alla loro camera (anche nel dormitorio dei Corvonero c’era il trucco delle scale trabocchetto, come in quello dei Grifondoro) e si lasciarono cadere sul divano della sala comune.

 

Osservarono la stanza: era rettangolare, con un tappeto di pura pelle di drago che tappezzava l’intero pavimento; un ambiente molto accogliente, anche se ovviamente aveva i colori dei Corvonero e disegni di corvi erano stati ricamati sui cuscini del divanetto; nel camino di fronte era acceso un piccolo fuoco, con le fiammelle nere e blu che danzavano ritmicamente e che Blaise si era persa nel fissare; non irradiava caldo poiché era primavera inoltrata, era comunque molto  suggestivo.

Il rumore di porte sbattute proveniva dai due dormitori superiori e un chiacchiericcio concitato annunciava l’arrivo di molti studenti eccitati.

 

- Tu ed io...- incominciò Ron imbarazzato - ehm.. .tu.. ehm...che cosa provi per me?- chiese a bruciapelo il ragazzo.

 

- Non l’hai capito ancora?-rispose lei inarcando le sopracciglia.

 

-Credo di essermene fatto un’idea… ma vorrei che tu me lo dicessi perché certe volte non sono sicuro neanche di quello che faccio!- rispose lui fissandola negli occhi e regalandole un tenero sorriso.

 

-È difficile da spiegare... il fatto che tu sia l’unico che chiamo per nome la dice lunga, è come se…- cominciò lei fissando le fiamme, - come se tu riuscissi a sciogliere il ghiaccio che è dentro di me- concluse lei con la voce un po più bassa del normale, imbarazzata, cercando di nascondersi dietro una maschera ben costruita, sufficiente almeno da depistare Ron.

 

Il ragazzo la fissava mentre parlava e senza indugiare un minuto annullò la distanza che li separava, le prese il viso con le mani e le disse:

 

-Molto interessante... non sapevo di avere il potere di sciogliere il ghiaccio...- rispose sorridendo maliziosamente, mentre lei che si aspettava un bacio alzò gli occhi al cielo sconsolata.

 

-Io credo che tu sia l’unica che riesce a mandare il mio cervello in tilt solamente standomi accanto… non che il mio cervello ne abbia bisogno, comunque…- aggiunse ripensandoci.

 

Lei fece un piccolo sbuffo e ne seguì una piccola risatina; fece scivolare poi le sue braccia intorno al collo di Ron e lo attrasse a sé, baciandolo liberamente come aveva sempre voluto.

*****

 

- Hermione!- esclamò Harry appena entrò nella stanza  dove vide gli stivali della ragazza buttati vicino all’armadio e la cintura di brillantini sul letto.

Dal bagno si sentivano dei rumori, la porta era socchiusa e il ragazzo decise di aprirla: vide Hermione davanti allo specchio che si scrutava con un’espressione irritata, si mordeva il labbro inferiore mentre si scioglieva i capelli.

La ragazza si voltò di scatto, vide il “nemico”, fece per chiudere la porta per riacquisire la dovuta privacy, ma Harry teneva ben fermo lo stipite.

 

-Dobbiamo parlare!- disse con tono serio.

 

-E di cosa? – rispose lei acida.

 

- Della tua ottima idea di lasciare Corner… era un consiglio che volevo darti da tempo- disse lui addolcendo la voce.

 

- Che carino da parte tua… io ti consiglio invece di chiudere definitivamente la bocca alla cinesina, perchè fidati che un giorno dovrai piangerne la scomparsa..- rispose lei malignamente.

 

Il ragazzo la fissava intensamente, era ancora più bella quando era adirata e sentire che parlava male della sua ragazza lo faceva inorgoglire, magari era tutta gelosia.

Ma la voleva punzecchiare ancora un po’.

 

- Non che Corner sia molto delicato comunque, non so come facevi a stare con uno pomposo e borioso come lui! Potrebbe dare del filo da torcere a Malfoy- esclamò ancora.

 

A che gioco giochiamo Harry? Perchè se vuoi farmi adirare ancora di più ci stai riuscendo” stava pensando Hermione mentre il ragazzo le parlava, sembrava che si divertisse a stuzzicarla  “ se vuoi giocare avrai del filo da torcere brutto stronzo!” rimuginava lei, poi cercando di far cadere il suo amico nella stessa trappola disse:

 

-Me lo stavo domandando anche io... tutto sommato Malfoy è molto meglio di Corner.. ci stavo giusto facendo un pensierino dopo il ballo che abbiamo fatto prima...-

 

Harry rimase di stucco all’affermazione di Hermione che mollò la presa della porta del bagno così la ragazza si mosse in direzione di Harry per uscirne e mentre gli passava accanto lo fissò dritto negli occhi.

 

Vittoria

 

La ragazza sorrise, dava ancora le spalle al ragazzo, si avvicinò all’armadio per mettere apposto gli indumenti che aveva gettato per il nervoso sul letto e sul pavimento.

Harry era ancora sulla porta del bagno e fissava le movenze della sua amica, “Malfoy?Eh no! Adesso basta!”.

Si mosse verso la ragazza che ignara si era voltata per dirigersi verso il letto e si trovò Harry di fronte, il ragazzo la scrutava serio.

 

-Mi spiace, ma tu non farai nessun pensierino su Malfoy e su nessun altro- disse duro.

 

-E tu chi sei per dirmi quello che devo o non devo fare?- chiese lei che si stava di nuovo alterando.

 

-Sono l’unico con cui devi stare- esclamò lui abbreviando la distanza tra di loro.

 

Hermione, dopo quell’affermazione, che aveva sentito pronunciare nei suoi sogni più di una volta, era rimasta un po scioccata…era un sogno anche quello? Decise di stringere i pugni in modo che le sue unghie entrassero nella pelle per verificare che fosse la realtà...

 

era la realtà!

 

Harry Potter era davanti a lei che gli diceva che lei doveva stare solo con lui.

Ma non si fidava ancora.

 

- Ci risiamo, manie di protagonismo! Allora è vero che vuoi tutto per te... non ti basta avere una fidanzata e schiere di ragazzine che ti corrono dietro? Vuoi appropriarti anche della tua migliore amica?- chiese lei calcando sulle parole “migliore amica”.

 

Lui la scrutava perplesso, era matematicamente certo che lei provava qualcosa per lui, e allora perché non cedeva?

 

- Lo sai vero che sei ostinata, influenzabile, allegra, depressa tutto insieme. Non ce la faccio proprio con te, o senza di te...- disse Harry avvicinandosi ancora di più alla ragazza.

 

- Vediamo se ho capito bene... tu non vuoi che io stia con nessuno, ma tu puoi avere una fidanzata e mille pretendenti. Comodo! È come la leggenda metropolitana che per ogni uomo ci sono sette donne…- disse lei sarcastica cercando di spostarsi da lui, ma inutilmente poiché le sbarrava la strada.

 

- Vuoi litigare per non arrenderti all’evidenza- rispose Harry mentre le spostava una ciocca di capelli ribelli dal viso.

 

- Che evidenza? Sentiamo signor Potter, cos’è che cerco di evitare di ammettere?- chiese lei sarcastica, anche se l’interpretazione della ragazza fredda e distaccata non l’aveva imparato bene da Blaise.

 

- Che io e te dobbiamo stare insieme, non ci sono soluzioni alternative- rispose lui serenamente come se fosse una cosa palese per il mondo intero.

 

Lei sorrise all’affermazione di Harry: quel ragazzo non aveva avuto la decenza di farle una dichiarazione come si deve.

Era proprio vero che non ci sapeva fare con le donne nonostante si vociferava in giro che fosse un latin lover.

Hermione decise, come per tutte le situazione difficili, che avrebbe preso in mano la situazione, lo prese dalla camicia e lo attirò a se per bacialo come nei suoi sogni più proibiti.

 

************

Salve a tutti gente!! Chiediamo scusa per l’atroce ritardo, ma ale69 (ossia l’addetta alla pubblicazione) ha avuto il computer fuori uso per quasi quattro settimane… Il resto lo potete facilmente immaginare!

Speriamo che possiate perdonarci! *___*

Ringraziamo con grande affetto:

 

*      Emma

 

*      Carol87

 

*      Francys

 

*      Terry

 

*      Marco

 

*      Lady86

 

*      Dreamerina

 

*      Brynden

 

*      HarrynHermione

 

*      Aletheangel

 

 

 

Vi ringraziamo per i commenti bellissimi che ci spingono sempre di più a continuare,

non sapremmo come fare senza di voi!!

Un bacione immenso e

auguri a tutte le donne!!!


ale e fra

  
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