Piccola
precisaziona necessaria
prima di dare inizio alla nostra immersione nel nuovo mini universo da
me
creato ^^: come al solito, la nostra storia inizia in New Moon, nel
momento
esatto in cui Bella sta per buttarsi dalla scogliera. Beh, detto
questo, mi
farebbe piacere conoscere le vostre opinioni al riguardo e la risposta
alla
domanda che farò a fondo pagina! Spero vi piaccia!!!
Bella
Pov.
Raggiunsi
il bordo della scogliera e guardai in basso: la parete rocciosa
scendeva a
precipizio verso l’acqua schiumante, che a ripetizione si
infrangeva sulla
pietra.
Onde
agitate, onde che non si stancavano mai di infrangersi. Non gli
somigliavano
per niente. Lui si era stancato di me, e le sue onde benefiche avevano
smesso
all’improvviso di accarezzare il mio cuore. Ora, di esso, non
era rimasto che
una parete rocciosa, identica a quella da cui stavo per buttarmi.
Alzai
gli occhi al cielo. Le nuvole di tempesta si addensavano su di me, ma
non me ne
curavo. Stavolta, non avrei più visto la pioggia. Nonostante
a parole dicessi
di fare quel salto solo per rivederlo, in cuor mio sapevo che il mio
fine
ultimo era un altro.
La
Morte.
Isabella:
va bene così, vero Edward?
Sorrisi,
accarezzando con le parole il nome di colui che mi aveva distrutto.
Volevo che
fosse l’ultima cosa da me pronunciata. Così, senza
aspettare ancora, saltai.
Il
vento mi frustò il viso, il vuoto mi artigliò,
trascinandomi verso un baratro
da cui non sarei più riemersa.
E all’ultimo
momento, ebbi paura. Paura di morire, paura di non vedere
più quella pioggia
che tanto odiavo. Urlai, protendendo le mani davanti al volto.
Dio,
non lasciare che muoia. Ti prego.
Pensai
queste parole con disperazione, aggrappandomi ad esse con forza. Poi,
un dolore
lancinante alla schiena. Un bruciore di fuoco e ghiaccio si
allargò a macchia d’olio
in tutto il corpo, facendomi urlare. Il corpo ebbe uno spasmo, e una
luce
abbagliante mi ferì gli occhi.
Qualcosa
mi strinse il polso, frenando la mia caduta: la creatura più
bella che avessi
mai visto.
Alice
Pov.
Caddi
in ginocchio, artigliando il pavimento così forte da
affondare le dita nel
marmo. Quella visione era stata tremenda, dolorosa, troppo realistica
per
essere ignorata.
Bella.
La mia migliore amica. Mia sorella. Si era buttata da una scogliera,
lasciandosi andare al vuoto che la attendeva già da tempo.
Sapevo che era sua
intenzione morire, ma per mesi avevo aspettato, pregato, che in qualche
modo si
salvasse. Non lo meritava, non meritava quella fine. Che scopo aveva
vivere
nella morte, come aveva fatto lei, seppur inconsapevolmente?
L’avevo vista
compiere pazzie semplicemente per avere delle semplici allucinazioni,
eppure…
quella che credeva la sua salvezza, l’aveva condotta per mano
alla morte.
Qualcosa
mi scrollò, una voce mi raggiunse come da molto lontano.
Jasper:
Alice, amore.
Una
calma gentile mi abbracciò insieme alle braccia forti, che
mi strinsero a un
petto che conoscevo già da tempo.
Jasper.
La mia anima, la mia salvezza.
Pensai
a come sarebbe stata la mia vita senza di lui, e rabbrividii. Bella si
era
sentita così? Forse, non era giusto giudicare il suo atto
come sbagliato, io
avrei resistito di meno senza Jazz.
Carlisle:
Alice, cosa c’è? Che succede?
Alzai
gli occhi sulla mia famiglia, riunita lì intorno a me.
C’erano tutti, tranne
uno. Era giusto rivelargli tutto? Sapevo come avrebbe reagito Edward,
lo
sarebbe venuto a sapere di sicuro. Un dramma sfociato in tragedia. No,
Bella
non avrebbe voluto.
Presi
allora la mia decisione, la decisione che avrebbe cambiato per sempre
il corso
della storia della mia famiglia… di tutti noi.
Sorrisi
ampiamente, costringendomi a non tremare.
Alice:
abbiamo perso alla lotteria, che disastro! Ci tocca riprovare, Carlisle!
Tutti
mi guardarono basiti, e seppi che nessuno l’aveva veramente
bevuta. Però, la
mia famiglia non fece domande.
Non
rivelai a nessuno quello che avevo visto. Trattenni nel cuore quella
visione
barbara, velenosa, che giorno dopo giorno, mi asfissiava il cuore. Ma
ce la feci,
e lo stesso Edward, quando vide un cambiamento nei miei occhi, non
trovò
risposte nemmeno nella mia mente.
Sigillai
l’accaduto in me, chiudendolo in un forziere di diamante a
lungo, molto a
lungo, finché non fu presa la decisione di tornare a Forks.
Ma era passato del
tempo, e io avevo nascosto ogni verità a chi si fidava di
me.
Per
dieci anni.
Note
dell’autrice:
Sarò
sincera. È un’emozione enorme
tornare a scrivere long fiction dopo due anni di stop!!! Tranquilli, il
prossimo capitolo sarà molto più lungo, parola di
giovane marmotta! E indovinate
un po’? anche stavolta mi divertirò a farvi uscire
di testa! Quindi, cominciamo
con la solita domanda strizzacervelli! Enjoy!
Domanda:
di quale creatura meravigliosa
parlava Isabella quando “qualcosa” ha frenato la
sua caduta?
Tomi
Dark
Angel