Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Giulz95    23/06/2011    1 recensioni
Ecco di nuovo una cosa semplicemente vissuta, semplicemente passata da meno di un paio d'ore.
"Buonanotte, piccolina..."
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Giù! Giù! Giù!-

Tutti incitano Antonio a scolarsi l'ennesimo bicchiere di vodka, e in meno di un minuto lui lo sbatte sul tavolo rumorosamente, accompagnato da un rutto che si sente anche tra il casino che c'è in questo pub. Scoppio a ridere nello sguardo perso di Domenico, anche lui un po' ubriaco. Mi guarda e sorride in uno di quei momenti da brivido tipo film, tutti che ridono insieme e lui che ride con me seduto dall'altra parte del tavolo. Non c'è modo migliore in cui avrei voluto passare il mio compleanno. Chiara, dopo essersi passata una mano tra i capelli fucsia e blu si alza e mentre si riempie il bicchiere con la bottiglia del belvedere che abbiamo comprato.
-Ragazzi- dice dopo avermi guardato attraverso gli occhiali -Propongo un brindisi per Giulia! Ai suoi diciassette anni!-
Le sorrido quasi impercettibilmente, diventando rossa come un peperone.
-Sì, ai suoi diciassette anni!- dice poi Domenico alzandosi, portandosi il bicchiere mezzo pieno davanti, e sorridendomi di nuovo. Tutti si alzano, imitandolo. Dopo aver respirato a fondo mi alzo con loro, con il mio Pina Colada alzato davanti a me.
-Grazie ragazzi, vi voglio bene.- dico sorridendo e alzando la voce sopra la musica. La piccola Erica, che in realtà ha solo un anno in meno di me, lancia un urlo seguita dagli altri, subito prima di scolarsi il suo angelo azzurro. Continuiamo la serata fino a che Chiara non mi si avvicina all'orecchio.
-Sigaretta?- mi dice alzando le sopracciglia.
-Come vuoi!-
Ci alziamo uscendo dal locale, per andare a fumare una sigaretta nel grosso parcheggio. Una volta fuori, tiro fuori una delle mie Vogue alla menta, mentre lei rompe la capsula di menta delle sue Lucky Stryke. 
-Sì, direi che ho fatto bene.-
La guardo senza capire quello che sta dicendo, mentre continua a fissare le stelle.
-Come?-
-Con Domenico.- mi dice poi guardandomi -State proprio bene insieme, non era giusto che rovinassi il vostro rapporto per un capriccio. Mi dispiace tanto Giuli.-
-Non era un capriccio, Andre.- le dico poi, chiamandola con il suo primo nome -So quello che provi per me, e prima di conoscere lui lo provavo anche io. Ma non ce l'avrei fatta, capisci? Saremmo andate avanti al massimo per qualche mese, poi avremmo dovuto lasciarci. Non sarei stata pronta a perderti anche come amica.- continuo poi, abbracciandola. 
Andrea era innamorata di me. Lo era da anni. Mi aveva detto che il nostro rapporto non era solo amicizia per lei, e io l'avevo capito: non era da amiche scambiarsi quei baci sotto le stelle, le stesse stelle della notte che splendono ora sulle nostre teste, in questo abbraccio pieno di sentimenti. Domenico, Erica, Roberto e Antonio escono dalla porta del locale, specialmente l'ultimo, barcollando vistosamente. 
-Ehi...- mi dice Domenico venendo verso di me e stampandomi un bacio sulle labbra, veloce ma comunque emozionante -Che fate qui da sole?-
-Si chiacchierava.- Gli sorride Chiara.
Domenico ricambia il suo sorriso e poi mi abbraccia, cingendomi i fianchi con un braccio, mentre io guardo gli altri tre amici: Erica e Roberto sorreggono Antonio, il fratello maggiore di Domenico, aiutandolo a non cadere. 
-Non avrà esagerato un pochino?- chiedo poi al mio ragazzo.
-Affari suoi.- mi dice lui alzando le spalle -Non è la prima volta che esagera con l'alcool.-
-Neanche tu mi sembri troppo lucido...- interviene Chiara.
-Io sto benissimo! E comunque ci porta a casa Melissa, che non ha bevuto niente.-
-Meno male che c'è almeno qualcuno di responsabile nella compagnia...-
-Perché, io non sarei responsabile?- Mi chiede, fingendosi offeso. 
Gli faccio una smorfia, mentre gli altri ci raggiungono. Antonio non si regge in piedi, continua a ridere ed è tutto rosso in viso. Gli occhi azzurri, simili a quelli di Domenico, sono un lucidi e rossi. Insomma, è totalmente ubriaco.
-Tuuu!- Dice rivolgendosi a me -Tu sei la ragazza di mio fratello, vero?- mi chiede, faticando ad articolare le parole.
-Antonio, sono due anni che stiamo insieme.- sorride Domenico.
-Zitto! Non ci voglio parlare con te! Io devo parlare con lei!- Gli risponde suo fratello, indicandomi. Dopo un attimo di smarrimento, mi guarda e alza le spalle.
-Cosa devi dirmi, Anto?-
-Non qui. Da soli.- Dice, prendendomi per un braccio e tirandomi lontano dagli altri. Dopo esserci allontanati di qualche metro, mi guarda negli occhi, con sguardo serio anche se assente.
-Domenico...- inizia -Lui ti ama tanto... Non l'ho mai visto così...- si interrompe un attimo, prendendo fiato -...ma tu, tu lo ami?-
-Certo che lo amo, Antonio!-
-Shhhhhhhh!- Sembra davvero un cartone animato mentre gesticola vistosamente. Poi mi appoggia le mani sulle spalle fissandomi con sguardo serio.
-Non illuderlo mai, capito? Lui si illude tanto, ci crede sempre troppo... Non illuderlo di amarlo se non è così... Perché non voglio che stia male di nuovo... Promesso?-
I suoi occhi rossi, sebbene un po' vuoti per la sbronza, mi trasmettono una serietà che non sapevo potesse avere.
-Promesso.- Gli dico sorridendo. Dopo avermi fissato ancora un attimo, mi lascia e fa un paio di passi indietro prima di piegarsi in due e rimettere.
-Oh, cazzo!- Urlo io, cercando di tenergli la fronte. Gli altri quattro, sentendomi, accorrono e Domenico e Roberto lo tengono per le spalle, mentre la mano del mio ragazzo sostituisce la mia sulla fronte del fratello.
-Coglione!- Urla Domenico, quasi ridendo.
Dopo qualche momento di panico generale, decidiamo di chiudere la serata e torniamo a casa.
-Grazie di tutto, Dome.-
-Grazie a te, tesoro.- Mi risponde lui, sotto la luce soffusa del lampione. -E scusa per quell'idiota di mio fratello.-
-Ma figurati, non è colpa tua se tuo fratello ha bevuto troppo...-
Si porta una mano alla testa scuotendola subito dopo.
-Più ci penso, più capisco quanto è coglione.-
Ridiamo insieme, prima di abbracciarci e di scaldarci con un bacio lungo e tenero, che come al solito mi lascia senza fiato.
-Buonanotte, piccolina.- Due parole, centomila emozioni diverse. Ogni volta che mi chiama così, ogni volta che mi chiama in realtà, i brividi non tardano ad arrivare, ed è così bello sapere che lui è compiaciuto nell'accorgersi dell'effetto che ha su di me la sua voce.
-Non mi puoi più chiamare "piccolina"...- gli sussurro di risposta.
-Hai ragione.- Mi sorride e mi bacia sul naso, facendo sorridere anche a me. -Buonanotte.-
Salgo le scale mentre torna in macchina con Melissa e Fabio. Infilo le chiavi nella toppa ed entro in casa, facendo piano per non svegliare mio cugino, che dorme sul divano. Vado in cucina in punta di piedi e bevo a canna dalla bottiglia d'acqua gasata, lasciando che le bollicine mi riempiano la bocca, rinfrescandomi la gola. Quando richiudo il frigo, quasi salto dalla sorpresa vedendo mio cugino appoggiato allo stipite della porta, mentre mi guarda con gli occhi socchiusi dalla troppa luce.
-Ciao.- Gli dico subito io.
-Me ne devi quattro.-
-Quattro che?- Alzo le spalle innocentemente, anche se so benissimo a cosa si sta riferendo.
-Dai che lo sai, Giuli. Ve ne ho prestati quattro questa settimana, e io domani esco con Claudia. Sgancia.-
-Non li ho qui con me, Simo.- Lo rimbecco subito, mentre mi sgancio la collanina da dietro il collo e mi levo gli orecchini.
-Mi servono!-
-E a me sono serviti!-
-Non te ne è rimasto nemmeno uno?- Lo guardo dal basso del mio metro e settanta, verso il suo metro e quasi ottanta, fissandolo negli occhi azzurri. Simone e io siamo cresciuti insieme, come fratelli. Ci leviamo due anni di differenza, e nonostante le botte e le litigate che ci siamo dati da piccoli, siamo legati nel profondo. Mi giro verso la grossa borsa marrone e frugo tra la confusione di trucchi, bottigliette d'acqua e pacchi di fazzoletti. Finalmente, in una tasca interna, ne trovo uno. L'ultimo, per la precisione. 
-Ecco.- Gli dico porgendogli il quadratino azzurro -L'ultimo. Questo basti a farti capire quanto dovresti idolatrarmi.-
-Oh, andiamo...- Mi dice, strappandomi il profilattico dalle mani -Allupati.-
-Ma senti chi parla!- Esco dalla porta, lanciandogli un pizzicotto sul fianco, mentre vado in camera mia. Dopo essermi messa in pigiama e aver afferrato l'iPod, mi lancio sul letto, ripensando agli anni meravigliosi che sto passando da quando ho conosciuto Domenico. A come mi da quei brividi pazzeschi ogni volta che facciamo l'amore, o che semplicemente mi da un bacio, ma anche solo un abbraccio o una carezza. Chiudo gli occhi, sentendo il suo tocco leggero sul mio viso.
-In qualunque posto sarai, 
In qualunque posto sarò, 
Tra le cose che vivi 
Io per sempre vivrò. 
In qualunque posto sarai, 
Ci ritroveremo vicino, 
Stretti l'uno nell'altro, 
Oltre il destino ...-

Mi addormenteo con un sorriso sulle labbra e con Laura Pausini nelle orecchie, nel primo giorno da diciassettenne.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Giulz95