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Autore: Marikan    08/03/2006    4 recensioni
Una misteriosa ragazza. Un tremendo potere. E un passato dimenticato che torna dopo 3000 anni...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tea aprì gli occhi e si ritrovò a fissare un soffitto che non era quello della sua stanza.
La ragazza sbatté gli occhi più volte, ma poi si ricordò che si trovava in Egitto, e si rilassò. Poi si alzò a sedere. Il suo orologio da polso segnava le 06.40 e si chiese se non fosse ancora troppo presto, dato che non si erano dati un'ora precisa per la sveglia; ma la persona coricata alla sua destra mugugnò qualcosa e lentamente aprì i propri occhi viola.
"Buon giorno Mai!"
" 'Giorno..." rispose questa, con la voce impastata dal sonno.
Ben presto anche le altre due ragazze diedero i primi segni di vita, muovendosi sotto le leggere lenzuola di lino e uscendo lentamente dal mondo dei sogni. Nonostante fosse stata l'ultima ad aprire gli occhi Rebecca era già in piedi, sveglia e reattiva, mentre le altre erano ancora in uno stato semi-comatoso; ulteriormente aggravato dalla temperatura che con il sorgere del sole si stava progressivamente alzando.
Le ragazze si vestirono, rimisero un pò in ordine i letti ed uscirono; proprio nel momento in cui il sole saliva completamente sopra l'orizzonte, cingendo tutto in un tiepido e morbido abbraccio. Sapendo che ben presto quella bellissima sensazione si sarebbe trasformata in un'afa insopportabile, le quattro rimasero ferme ad assaporare quei pochi istanti, finché una voce le richiamò: "Buon giorno, ragazze!" 
"Buon giorno Professor Howkins!!" risposero, educatamente.
Così seguirono l'archeologo alla tenda principale, dove c'erano ad aspettarle tutti gli altri, anche se di certo non con una faccia migliore della loro...
Seduti al tavolo Pegasus ed il piccolo Mokuba augurarono loro il buon giorno; mentre Joey e Tristan, appoggiati con la testa sulle braccia ripiegate, si limitarono ad alzare debolmente una mano in segno di saluto. Da parte sua Seto alzò soltanto lo sguardo, e poi tornò a sorseggiare il suo caffè. Una tazza della nera bevanda fu offerta anche alle ragazze che, accettandola di buongrado, si sedettero a tavola e cominciarono a far colazione.
La caffeina cominciava a fare effetto, rendendo gli sguardi più svegli e vispi; cosi ché il Professore decise di non perdere altro tempo e cominciare la sua "lezione". Prima però si alzò ed andò a prendere il materiale che lui e la nipote avevano raccolto e studiato nelle tre settimane prima dell'arrivo dei loro amici. 
"Professore, che cos'è quello?" chiese Yugi alludendo ad un sacchetto di tela che, per come lo portava il Professore, sembrava essere alquanto pesante.
"Ora lo vedrai. Ah, Rebecca, mi daresti una mano?"
"Subito, nonno."
La piccola biondina lo aiutò prima con le numerose carte che portava sottobraccio, infilandole tutte ordinatamente in un block notes fitto fitto di scritte ed appunti; poi con il misterioso e pesante sacchetto, appoggiandolo delicatamente sul tavolo.
Tutti si allungarono sul tavolo per osservare meglio, soprattutto il Faraone, che con la sua figura semi-trasparente si era affiancato al piccolo Yugi; mentre il professore e la nipote finivano di trafficare con il materiale ed iniziavano a spiegare:
"Bene. Come vi ho già accennato io e Rebecca abbiamo scoperto che, poco lontano da qui, si erige una struttura, direttamente costruita all'interno di un versante roccioso. Non sappiamo ancora di che natura sia l'edificio, dato non siamo riusciti a romperne il sigillo che lo preclude dal mondo esterno...Abbiamo effettuato varie scannerizzazioni dell'area in questione, e siamo riusciti solo a farci un'idea di come possa essere strutturata all'interno..."
Ad un segno del dottor Howkins, Rebecca dispiegò sul tavolo un disegno geometrico su scala che rappresentava una costruzione a forma di piramide rovesciata vista, senza la roccia che la circondava, sia frontalmente che in prospettiva.
"Ehi- esclamò il Faraone, prendendo il controllo del corpo di Yugi- assomiglia al..."
"...Puzzle del Millennio,si.- finì per lui Rebecca- E forse è proprio quell'oggetto la chiave che ci serve..."
Il ragazzo prese in mano il monile che pendeva dal suo collo per mezzo di una catena, e si mise a fissarlo. Quanti misteri nascondi dentro di te, Puzzle Millenario...riuscirò mai a svelarli tutti?-pensò, accigliato.
Tutto ok, Yami? gli chiese il suo piccolo Partner.
"Si. é che stavo pensando..."
...a come tutto si riconduce al Puzzle, vero?
"Già...sembra che sia il fulcro di ogni cosa...secondo te riusciremo ad entrare là dentro, Yugi?"
Certo!! Sono sicuro che in qualche modo quell'edificio sia stato creato apposta per te...magari là dentro sono contenuti i tuoi ricordi...
"Davvero??"
Il piccolo arrossì: Bhè, la mia è solo una supposizione, ma spero con tutto il cuore che sia così. E se là dentro non troveremo il tuo passato, sono certo che ci troveremo almeno un indizio!!
"Si- rispose sorridendo il Faraone- hai ragione!!"
Mentre i due finivano di dialogare tra loro, il Professor Howkins aveva ripreso a parlare: "In compenso ai falliti tentativi di penetrare all'interno della struttura, abbiamo trovato questo..."
L'uomo, sempre aiutato dalla nipote, prese il sacco che aveva tanto incuriosito Yugi, ed estrasse quella che aveva tutta l'aria di essere una stele come quella del museo, solo di dimensioni un pò ridotte. Con molta cautela venne riappoggiata sul tavolo. L'archeologo si armò di un piccolo bastoncino di legno, usandolo a mo di bacchetta: "Abbiamo trovato questa stele all'imboccatura che porta all'entrata del monumento. Crediamo sia un monito scritto per scoraggiare i temerari che avessero voluto visitare il luogo, credendolo magari una tomba da saccheggiare o un tempio in cui ripararsi e trovare cibo e acqua. Vuoi avere l'onore di tradurre i geroglifici per i nostri amici, Rebecca?"
"Con piacere!!:

Attenti, o voi che vi accingete ad entrare
perché questo è un luogo mistico
Qui dentro sono racchiusi spiriti
di un passato che solo anime
senza tempo possono rimembrare
Guardatevi dall'affrontare
le prove contenute in questo luogo
esse sono riservate a coloro
che non più sanno
ma se vorrete seguirli, non sarò io
di certo a fermarvi
A voi la scelta, anime vaganti.


La schiena di Joey fu percossa da un brivido: "Ora capisco perché non è mai entrato nessuno, là dentro..."
La biondina non fece caso alle parole dell'amico, e continuò : "Sono state queste parole a farci pensare che potrebbe essere tutto collegato. Sicuramente avrete notato anche voi le varie allusioni..." Il gruppetto di ragazzi annuì, ed uno tra loro in particolare allungò una mano per andare a sfiorare le incisioni sulla pietra, fermandola però di scatto a metà percorso e ritirandola frettolosamente.
"Sorry, I..." balbettò Kaede, arrossendo.
"Non è niente!!" la rassicurò il professore.
"Non avevo l'intenzione di rovinarla...è stato più forte di me..."
Il dottor Howkins le sorrise, dicendogli che non doveva preoccuparsi perché la sua curiosità e la sua eccitazione erano comprensibili.
"Bene, penso che di teoria ne abbiamo già fatta a sufficienza; che ne dite di andare sul campo e vedere le cose dal vivo??" disse l'uomo.
Entusiasti, tutti si alzarono dal tavolo e cominciarono a preparare gli attrezzi e il materiale per il viaggio: aiutati dai ragazzi, Pegasus ed il Professore caricarono sul fuoristrada tutta l'attrezzatura dello studioso; mentre le ragazze preparavano le bisacce contenenti acqua e viveri. Non ci misero molto a preparare tutto, ma quando ogni cosa era stata messa al proprio posto, si scoprì che due sedili sul loro veicolo erano stati occupati dal materiale.
"Mmh si, -disse Pegasus - avevo calcolato quest'evenienza, e mi sono attrezzato..." L'uomo si diresse verso una riva del lago, in un punto in cui le palme si ammassavano un pò e formavano un fresco riparo all'ombra, e vi si inoltrò all'interno. Pochi istanti più tardi ne uscì con due cavalli che lo seguivano docilmente, legati con una semplice ma resistente fune di cuoio.
"Allora- esclamò sorridendo l'uomo- c'è nessuno tra voi, miei giovani amici, che si offre volontario??"
Nessuno dei giapponesi aveva mai visto un cavallo nemmeno da lontano, e quindi non diedero alcun segno di volersi cimentare nel salire in groppa ad uno di quegli animali.
"Ehi, calmi...non tutti assieme....Kaiba-boy? Non vuoi fare un giro?"
Seto gli scoccò un'occhiataccia, ma dal fondo del gruppetto si levò un una voce: "Bhè, se non sbaglio, nell'Antico Egitto si usava andare a cavallo..."
.............
.............
.............
"AH! Vai bel cavallino, corri!!!"
Il vento creato dalla corsa scompigliava tutti i capelli al Faraone, che in quel momento stava incitando il suo cavallo ad andare più veloce, premendo leggermente i talloni nei suoi fianchi. Passò in testa al gruppo, svoltò a sinistra e tornò indietro, facendo un giro attorno al fuoristrada in movimento; per poi tornare al fianco di Kaede, la quale montava l'altro cavallo.
La californiana sorrise: nessuno aveva mai visto il ragazzo così felice. Il suo sorriso era luminoso e la sua risata era pura, e qualche volta alzava il viso e contemplava il sole o, come lo chiamavano gli egiziani, Ra. Yami sorrideva al sole, alla sabbia e al cielo. Sorrideva all'Egitto. Sorrideva alla sua terra. Il ragazzo accelerò di nuovo, guadagnando una decina di metri in confronto alla carovana, e poi fermò il cavallo di traverso, nell'atto di aspettare i suoi compagni. Anche Kaede incitò leggermente il proprio animale, affinché andasse al galoppo e raggiungesse il Faraone.
"Guarda il deserto Kaede, e il cielo. Guarda le nuvole e gli uccelli che vi volano. Guarda il grande Egitto, guarda la terra in cui sono nato!!!!"
"Egypt..." la ragazza si fece pensierosa: nel suo lontano passato aveva vissuto in questo paese, durante il regno del suo amico Faraone, ma a che pro? La sua fisionomia aveva ben poco di egiziano e di sicuro non era arrivata lì per un viaggio di piacere...allora, perché si era trovata in Egitto, 5000 anni prima? Speranzosa, chiese al compagno: "Pharaoh...ti è per caso tornato in mente qualcosa?"
"No- rispose tranquillamente questi- ma solo il fatto di essere qui mi riempie il cuore di gioia. Sono comunque sicuro che siamo sulla buona strada. E tu, ricordi qualcosa del passato? Del perché sia proprio Seto a possedere le tre carte del Drago Bianco?"
Kaede abbassò lo sguardo: "No, purtroppo no..."
"Non ti preoccupare- disse Yami, sferzando con le redini il proprio cavallo- vedrai che ci riusciremo! Riusciremo a ricordare tutto!!!"
L'animale partì di corsa dirigendosi verso l'orizzonte, dove ora si poteva scorgere un punto scuro distorto dalle onde provocate dal caldo.
"Ehi, guardate!!" disse il piccolo Mokuba dal fuoristrada, alzandosi in piedi ed indicando il punto.
I ragazzi guardarono il Professor Howkins: "Quello è..?"
"Si- rispose questi- quella è la nostra meta. Non dovremmo metterci molto a raggiungerla."
Pegasus si sporse un pò dal finestrino ed urlò: "EHI, VOI DUE!!! ASPETTATECI!!", ma le sue parole si persero nelle sabbie del deserto, e i due cavallerizzi continuarono indisturbati la loro corsa verso il misterioso monumento.
"Yami, rallenta!! Non vedo più gli altri, dietro di noi!"
Il giovane Faraone ordinò al cavallo di passare ad un'andatura più moderata, e poi si fermò: "Hai ragione, non li vedo nemmeno io...aspettiamoli."
Affiancarono così i cavalli, rivolgendo lo sguardo verso la strada che avevano appena percorso, in attesa di riveder spuntare il fuoristrada. Ma non si accorsero che la sabbia vicino alle zampe del cavallo del Faraone era leggermente sprofondata, mostrando due piccoli e lucidi occhietti.
Il serpente strisciò lentamente fuori dal suo nascondiglio sotto la sabbia e si avvicinò pian piano all'animale, passandogli sotto la pancia e dirigendosi verso le sue zampe anteriori. Il cavallo però, sentendo qualcosa di anomalo, tirò indietro le orecchie e cominciò a fremere, innervosito.
"Ehi, che ti prende bello??" chiese il Faraone alla propria cavalcatura.
Ma l'animale era in preda al panico, e non lo ascoltava. Il serpente entrò poi nel suo campo visivo, ed ottenne ciò che aveva voluto: il cavallo infatti si imbizzarrì. Dapprima cominciò a scrollare la testa, dando potenti strattoni alle redini, poi si mise a scalciare la sabbia come se volesse far sparire il rettile; ma quando esso si avvicinò ancor di più, si impennò, facendo cadere il Faraone per terra, nella sabbia.
Il ragazzo stava per chiedere cosa cavolo gli era preso, quando notò la causa di tanta agitazione: "Oh mio dio..."
Il cavallo girò un paio di volte su se stesso, e poi si mise a correre verso il deserto, verso il nulla. Il serpente invece si avvicinò a colui che era stato la sua preda fin dall'inizio: Yami. Il ragazzo non si mosse, era come ipnotizzato da quei due piccoli occhietti neri che lo fissavano, e che si facevano sempre più vicini; le sue squame nere mandavano dei riflessi che prendevano gli occhi, mentre il movimento regolare della lingua biforcuta, che saettava fuori e dentro dalla sua bocca, aveva un nonsochè di ammaliante...
Il rettile, ormai arrivato all'altezza dei suoi polpacci, si eresse ed aprì le fauci, esibendo due bei dentoni gocciolanti di veleno. Dalla sua gola salì un sibilo, un sibilo dolce e gradevole, che ebbe l'effetto di far abbassare leggermente le palpebre ai due ragazzi.
"Be careful...my...Pharaoh...(Stai attento...mio...Faraone...)" disse Kaede, impotente.
Il serpente, ormai sicuro della vittoria, tirò ancor più indietro la testa, pronto ad attaccare; ma un grido proveniente dal cielo li scosse dal loro torpore e li costrinse tutti e tre ad alzare il viso verso l'alto. In principio non videro niente, accecati com'erano dal sole, ma dopo aver appoggiato una mano sulla fronte per farsi ombra riuscirono a scorgere una piccola e scura figura alata contro l'azzurro del cielo, che volteggiava in alte spire proprio sopra di loro. L'uccello gridò di nuovo e si abbassò di qualche metro, sempre girando in tondo sopra le loro teste; finché ad un tratto non raccolse le ali facendole aderire al proprio corpo e cominciò a scendere in picchiata.
Man mano che si avvicinava a terra, Yami poteva sempre più cogliere i particolari di quel magnifico animale: le brune piume delle ali e quelle bianche del petto, gli artigli affilati, il giallo becco adunco e gli occhi d'oro, con quello sguardo così fiero, che erano fissi sulla sua preda. Il giovane Faraone rimase incantato da tanta bellezza e da tanta austerità, ammirando ogni sua parte e rimanendo incantato da ogni suo più minimo movimento; tanto che, spinto da chissà quale forza interiore, mormorò un nome: "Horus..."
Il voltile intanto aveva quasi raggiunto il suolo, e si sarebbe spiaccicato a terra, se tutto d'un tratto non avesse spalancato le stupende ali; frenando bruscamente la sua discesa e facendo fare un balzo dallo spavento al ragazzo, che si trovava lì accanto. Durante quest'operazione però spalancò e protese in avanti anche gli artigli, imprigionando nella loro morsa il serpente che stava minacciando la vita del Faraone.
Il rettile si dimenava freneticamente tra gli artigli del falco, ma questi aveva una presa saldissima e non lo avrebbe sicuramente lasciato andare. Yami lo guardò sbattere due o tre volte energicamente le ali per riprendere quota e librarsi nuovamente nel cielo del deserto egiziano.
"It's all OK, Pharaoh? (é tutto OK, Faraone?)" chiese ansiosamente la californiana, smontando da cavallo e correndogli incontro.
"S-si..." rispose questi, ancora seduto per terra.
Aiutato dalla ragazza si alzò in piedi e poi si guardarono negli occhi: erano sicuri che quell'evento non fosse stato semplice casualità, ma qualcosa di speciale, qualcosa di simbolico....ma il suono di un clacson e l'aumentare del rumore di un grosso motore interruppero i loro pensieri.
"MA SIETE USCITI DI TESTA VOI DUE???- sbraitò Maximilian Pegasus, scendendo dal veicolo- potevate perdervi e non ritrovarvi più!!"
"Papà, noi..." ma le parole di Kaede non bastarono a fermare quelle di rimprovero del padre, in cui si mescolavano sia rabbia e ansia che sollievo. La ramanzina durò ancora qualche minuto, finché l'uomo non concluse, sospirando: "E mi raccomando, non fatelo mai più..."
Finalmente i due poterono parlare, e raccontarono così l'episodio dei due animali; spiegando come erano stati "incantati" dal serpente e poi salvati dal falco. Gli altri rimasero a guardarli, non sapendo bene come prendere la situazione; ma il primo commento fu quello sarcastico di Seto Kaiba: "Si bhè, invece l'altro giorno da me è venuta una scimmia che voleva rilevare la mia azienda..."
"Ma che spiritosone..." disse Joey.
Il Professor Howkins invece sospirò: "Mi dispiace, siamo solo dei semplici archeologi...non sappiamo interpretare i segni divini..." e poi sorrise.
"Bhè -intervenne Tea- non credo sia molto producente stare qui a rimuginarci sopra...quindi che ne dite di proseguire il viaggio?"
Gli altri annuirono, così si rimisero in cammino. Seto li osservò rimettersi tutti ai propri posti, ma soprattutto osservò Yami salire a cavallo dietro Kaede, visto che il suo era fuggito. Il Faraone si aggrappò alla sella e vi si issò sopra, per poi spostare la presa sui fianchi della ragazza e dargli l'OK; cosa che fece nascere nel moro una strana e fastidiosa sensazione, a cui lui però non sapeva dare un nome. Osservò ancora per qualche istante la coppia a cavallo, continuando a sentire quella sensazione, come se gli rodesse le budella; ma poi si costrinse a distogliere lo sguardo e fare qualcosa di più utile, come prendersi una bottiglietta d'acqua per poi offrirla anche al fratellino.
La carovana continuò il proprio viaggio verso la propria meta, che ora era possibile scorgere chiaramente all'orizzonte: la parete rocciosa si ergeva trasversalmente di fronte a loro, ergendosi verso l'azzurro cielo per parecchi metri. Il suo colore non variava molto da quello uniforme della sabbia che lo circondava, ma essendo roccia era di una tonalità più scura; e alla base ora si poteva scorgere un puntolino nero: l'entrata.
Il gruppo non ci mise molto a raggiungere la meta, e quando vi furono arrivati, scesero dal fuoristrada e rimasero a osservarla incantati, con il naso all'insù. La struttura emanava un imponente sensazione di maestosità, una sensazione che ti faceva sentire davvero piccolo piccolo, di fronte a tanta grandezza. Nessuno osava procedere, intimoriti da quel luogo e dall'atmosfera che vi regnava; ma ben presto Seto si stufò di starsene lì impalato e, scotendo tutti dalla loro silenziosa ammirazione, esclamò: "Se volevate solo vederla potevate farvi mandare una foto, invece che trascinarci qui..."
"Seto ha ragione- disse il Faraone- Professore, Rebecca: volete farci strada?"
"Con piacere!" risposero i due, prendendo un paio di fiaccole per far luce all'interno del tunnel.
Così il Professore e la nipote imboccarono l'entrata del tunnel, affiancati dal Faraone e seguiti da Joey, Tristan, Tea, Mai, i fratelli Kaiba e i due Pegasus. Il gruppo si inoltrò all'interno del tunnel, che procedeva diritto davanti a se, anche se in leggera discesa. Percorsero qualche decina di metri, finché si ritrovarono davanti ad un muro che ostruiva loro il passaggio. Il muro riportava una scritta in geroglifico, sotto cui si trovavano due buchi: uno quadrangolare, e uno che sembrava essere fatto apposta per ospitare una figura piramidale; inoltre, notarono, a terra c'era un sacchetto di cuoio chiuso da dei legacci.
"E ora?" chiese Mai.
"Quella che vedete incisa qui è una specie di "test d'ingresso". Se risponderete in modo corretto, le porte del monumento vi si apriranno."
"E voi non siete riusciti a risolverlo??" chiese il piccolo Mokuba, poco convinto del fatto che un grande archeologo come lui non fosse riuscito a risolvere un antico giochetto egizio.
"Oh, certo che ci siamo riusciti. Ma come puoi vedere- il Dott. Howkins indicò il secondo buco nella parete- qui serve il Puzzle del Millennio."
"Oh..."
"Bene, chi vuole cimentarsi nell'impresa?

Un falco reale, che per un quinto della sua vita aveva volato libero per i sacri cieli, venne ispirato e miracolato dal dio Horus e in un pomeriggio di caccia si appoggiò al braccio del faraone; diventando suo compagno. Lo servì fedelmente per un altro decimo di vita, finché se ne andò; ma dopo cinque anni tornò per accompagnare il figlio, il cui regno durò quanto la metà dell'esistenza dell'animale. Durante dieci anni ancora stette alla corte dei Reali, finché non se ne andò per vivere libero il suo ultimo ventesimo di vita.

All'inizio nessuno osò parlare: Joey e Tristan si guardarono, imbarazzati, consci che le loro competenze in campo matematico erano a dir poco disastrose; Tea e Mai erano un pò insicure: e se avessero sbagliato, cosa sarebbe successo? Ma infine una mano leggera si appoggio sulla spalla di Rebecca, ed una voce le chiese: "Do you have...ehm...avresti mica qualcosa con cui scrivere?"
"Sicuro!" rispose la biondina, togliendosi lo zaino dalle spalle per frugarci dentro, ed estraendovi un block ed una penna che consegnò a Kaede. La californiana si sedette a terra con le gambe incrociate e vi appoggiò sopra il quaderno chiedendo: "Potresti gentilmente rileggermelo?"
"Certo." la piccola le rilesse così l'iscrizione, e quando ebbe finito la guardò concentrarsi sugli appunti che aveva preso per poi mettersi a scrivere cifre una dietro l'altra. La californiana non ci mise molto e, quando ebbe finito, Rebecca sbirciò il risultato e sorrise; avviandosi poi verso il sacchetto di cuoio ai piedi del muro. Lo aprì e vi infilò una mano, estraendo un piccolo tassello di legno con incisovi sopra una strana figura rappresentante una specie di soffio di vento stilizzato, che partiva dall'angolo in basso a destra per arrivare a formare una spirale in alto, al centro. La biondina prese per mano il Faraone: "Abbiamo bisogno anche di te." e lo condusse di fronte agli incavi nel muro, dove nel primo posizionò il tassello di legno.
Allora, come ti senti, partner? gli chiese il piccolo Yugi, affiancandosi a lui.
"Non...non lo so, Yugi...- rispose il suo alter ego, sospirando- sono molto felice, ma allo stesso tempo un pò preoccupato..."
Sta tranquillo, vedrai che riusciremo anche in quest'impresa...abbiamo molti amici che ci aiuteranno! Yugi si girò a osservarli, assieme al Faraone. Uno strano riflesso però aveva attirato l'attenzione di Yami: "Ehi, hai visto...?"
Cosa? Cos' hai visto?
Il Faraone scrollò il capo: "Nulla, devo essermi sbagliato...- tornò poi a girarsi verso il muro- Forza ora, vediamo di aprire questa porta..." e detto questo prese in mano il monile che portava al collo, lo fissò ancora una volta e poi lo introdusse nella fessura.
La prima cosa che il ragazzo constatò fu che il buco era davvero stato fatto per il Puzzle del Millennio, e che quindi era davvero lui la chiave. Poi il terreno cominciò a tremare, il simbolo posizionato da Rebecca si illuminò, seguito a breve dal Puzzle. La parete di fronte a loro cominciò a muoversi, scivolando di lato su delle invisibili rotaie, fino a scomparire completamente nel muro affianco. La porta era aperta.
Ma quello che ancora non sapevano è che qualcuno, da non molto lontano, li stava osservando; ed era intenzionato ad accompagnarli in quel lungo ed arduo viaggio.

 EHI TU!! Se stai leggendo queste parole, significa che hai letto la mia fic!! Quindi, se non l'hai ancora fatto, ti prego di andare a commentare; perché oggi (08/03/'06) non solo è la festa delle donne (auguri a tutte le donne, quindi!!!) me è anche...ehm...il mio compleanno V///////V....
Quindi, se vuoi farmi un bellissimo regalo, corri a commentare: ci terrei moltissimo >////////< !!!!!!!!!!!!!
THANKS TO:

-MaNa_: (Hola ^__^!!! Sono molto contenta che la mia fic ti piaccia così tanto ^//////^ !!!! Come vedi, ecco qui il nuovo capitolo! Spero ti sia di tuo gradimento!!! Cmq, certo che si che leggo le tue fic!!! Mi piacciono molto ^O^ !!!!! BAX BAX)

-Akemichan: (Ciao ^__^!!! Comincio col scusarmi per aver frainteso i tuoi gusti riguardo Kisara...ho capito tutta un'altra cosa...scusami...V/////V...Cmq, hai ragione: il carattere è differente, ma è una cosa voluta, perché devi pensare che Kaede è nata e cresciuta figlia di un uomo famosissimo e in una realtà americana, per cui si è comportata in un certo modo; ma più in avanti ci sarà una sorpresa riguardo questo argomento -_^...sperò ti piacerà...ho idea che ne succederanno nella piramide....ooops o_O, spero di non essermi lasciata sfuggire troppo, ma di averti lasciata sulle spine -_^...Ah, ancora una cosa: tranquilla se mi hai spoilerato riguardo a Shimon. Bye!)

-Kelly: (Buon giorno ^__^!!!!! (Come sei felice oggi...NdYami) Già ^__^!!! Ah, Yami, ho già prenotato il fotografo....Yami? Yami?? o_O??? (Aiut...NdYami_mentre_scappa_in_Antartide) Bho!! Vabbè, comunque, mi dispiace; ma non posso dirti chi è e/o che cosa vuole quell uomo... lo scoprirai solo leggendo la fic -_^....comunque, grazie per i complimenti ^/////^!!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, e che ti abbia incuriosito...*blink* voio anch'io venire in Egitto *__*!!! Che dici Kelly, ci imbuchiamo anche noi -_^? (Argh, no!! O__ONdSeto) Seto-chan ^O^!! (=_=...che fai, la lecchina??? NdSeto) Ma che dici? ^^"""" (=__= NdSeto) <.< pfff, tanto in un modo o nell'altro vengo anch'io...Bacioni)

-Evee: (HI ^__^!!!! Ehi, a quanto pare la parte del sogno è piaciuta a tutti ^///^!!! (a parte me..=__=NdSeto) Sai, mi sto godendo un mondo a fare XXX (< riprendo il tuo modo, sorry v//v..) così malvagio!!! XD!!! Se c'è un personaggio che odio alla morte e proprio lui (ma chi non lo odierebbe???) (Io!^_^NdYamiBakura) Già, ma tu sei un caso a parte....*A Marikan tornano in mente le ultime puntate viste* ç_____________________ç BWUAHAHAHAHAH!!!! Che triiiiiiisteeeee!!!! Ki....Kisara....ç_________ç Bwuahahahahahha....*Marikan piange per un paio d'ore* Sorry....(Neanche fosse Seth =__= NdTutti) (ç_____ç NdSeth) sigh, sigh...veramente, quando ho finito di guardarle ero schioccata, ma non solo per la povera Kisara ç__ç...ma...QUANT'è BRUTTO DARK AKUNADIN >O

-Katie87: (Hallo ^__^!!! Grazie mille per i complimenti ^//////^!! Sono contenta che la mia fic ti piaccia, e spero continui a piacerti!!! Davvero scrivo bene?? Così mi fai arrossire V////////////////V...spero allora di risentirti ai prossimi capitoli!!! Un bacio)

  
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