"Che...cosa?"

La ragazza dai capelli neri come la notte era ritta in piedi, tentando di mostrarsi indifferente o, al massimo, vagamente incuriosita.

Inutile.

Le mani strette a pugno, il lieve tremore delle stesse, il suo sguardo fiammeggiante...

Tutto questo contribuiva a rendere vana la sua ostentazione di indifferenza.

Davanti a lei due giovani, pressapoco della sua stessa età, estremamente attraenti: lei aveva capelli castani che -quanto glieli invidiava!- le arrivavano oltre metà schiena, occhi di un verde luminoso e pulito, un corpo tutto curve; lui trasudava fascino da ogni poro, con quei capelli scuri, quegli occhi smeraldini, quel corpo...

No, non doveva farsi abbindolare!

Socchiuse malevolmente gli occhi di fronte al sorriso dell'altro

"Allora? Sto aspettando una risposta!"

Il sorriso dell'altro si fece più ampio mentre la ragazza castana, chissà perché, appariva piuttosto a disagio

"Te l'ho già detto, Heather: ella es mi novia!"

Novia.

Fidanzata.

Non amica, conoscente o puttanella abbordata chissà dove.

Fidanzata.

Heather incrociò le braccia e si sforzò di metter su un'espressione sprezzante

"Davvero interessante, Burromuerto"

Se solo la sua voce non avesse tremato di ira repressa...

Si voltò di scatto e marciò determinata verso casa sua, sorda ai richiami di Alejandro ("Heather, estàs celosa?"), desiderando di allontanarsi da quei due.

Cosa si aspettava, poi?

Che Alejandro le avesse davvero dato appuntamento lì per chiarirsi una volta per tutte? Appuntamento a cui lei, ovviamente, era andata solo perché altrimenti il ragazzo l'avrebbe tormentata per chissà quanti giorni!

Giunta al portone del suo palazzo, Heather si sedette su uno degli scalini che conduceva all'ingresso dello stesso.

Lanciò occhiatacce gratuite a chiunque passasse di lì, litigando furiosamente con il suo Al mentale

"Sei uno stronzo, Burromuerto! Un emerito stronzo!"

"Ah sì? Devo ricordarti chi mi ha spedito giù da un vulcano?"

Le sue discussioni mentali con l'ispanico si bloccavano sempre in questo punto: cosa avrebbe potuto rispondere a questa recriminazione?

Non lo sapeva, e forse non l'avrebbe mai saputo.

Alzò gli occhi al cielo, borbottando

"Basta con questi pensieri sentimentali...Sono forse Sierra?"

In quella il suo cellulare squillò brevemente: con gesto di stizza la ragazza lo tirò fuori dalla tasca dei pantaloni e sgranando gli occhi alla vista del mittente del messaggio.

"Alejandro"

Poteva essere...? No, che idea stupida! Quanti altri Alejandro conosceva?

"Nessuno"

fu costretta ad ammettere in un sussurro, indecisa se leggere quel messaggio o lanciare il cellulare in mezzo alla strada.

Oppure, ipotesi non meno affascinante, tornare sui suoi passi e spaccare la faccia a quell'iberico presuntuoso, e magari anche alla sua amichetta!

Heather però si era sempre considerata una persona fredda ed indifferente, dunque optò per la prima opzione: premette il tasto "OK" e si accinse a leggere il breve messaggio.

 

"D'accordo, lo ammetto.

Quella chica, Anita...Es mi prima..."

 

Heather si accigliò: "prima"? Che cavolo voleva dire?

Scorse il resto del messaggio.

 

"Mia cugina."

 

Il cipiglio ostile della ragazza svanì all'istante, sostituito da un'espressione sorpresa.

Sua cugina...Cosa pensava di ottenere con quella squallida scenetta?

Scosse la testa, un sorrisetto sarcastico sbocciatole sulle labbra, e digitò una rapida risposta.

 

"Bella prova Burromuerto, ma l'avevo capito subito!"

 

Soddisfatta, spedì il messaggio.

Fu con una certa sorpresa che, un paio di secondi dopo, udì il trillo di un cellulare nelle immediate vicinanze.

Non era il suo, non c'era nessuno nei dintorni...Anzi, a ben guardare qualcuno c'era.

Heather strinse i pugni osservando l'avvicinamento di Alejandro Burromuerto: sorrideva, il bastardo, e sembrava divertirsi un mondo!

La ragazza balzò in piedi

"Imbecille, mi hai anche fatto sprecare un messaggio con questo tuo giochetto!"

Alejandro trasformò il suo sorriso divertito in uno seducente e le si fece più vicino

"Eri gelosa, chica, non negarlo"

Heather, invece, lo fece

"Sarò gelosa di te il giorno in cui Lindsay capirà una battuta al volo!"

Niente da fare, neanche le risposte acide riuscivano a scalfire quell'odioso, adorabile sorriso.

No, odioso e basta!

"Beh, Heather...Oggi fa parecchio caldo...Che ne dici di un gelato?"

Cocciuto, lo spagnolo!

Heather alzò gli occhi al cielo e si mise le mani sui fianchi

"Oggi sono molto impegnata Cascamuerto..."

Si rese conto troppo tardi di aver utilizzato quel soprannome scherzoso che lui, incredibilmente, adorava: cercò comunque si riprendersi in fretta

"Non ho tempo da perdere dietro a te e ai tuoi giochetti!"

Alejandro si strinse nelle spalle

"Come vuoi, querida. Ci sentiamo allora"

"Non tanto presto, grazie!"

Il ragazzo si allontanò lungo il marciapiede, svoltando l'angolo e sparendo dalla vista di Heather, che tornò a sedersi sullo scalino.

Stava per riporre il cellulare nella tasca, quando questo suonò nuovamente -facendola sobbalzare- e annunciò l'arrivo di un secondo messaggio: la ragazza lo aprì rapidamente, notando con stupore come fosse composto da una singola parola.

 

"Domani?"

 

Sorrise tra sé, senza quasi rendersene conto.
Non alzò neanche lo sguardo: sapeva che lui se n'era andato davvero, dunque...
Strinse il cellulare tra le mani e digitò rapidamente una risposta, sintetica al pari della domanda.
Senza smettere di sorridere per un secondo.

 

"Domani."