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Autore: piccolalettrice    23/06/2011    7 recensioni
"...Vai via... vai via per sempre, per non tornare mai più.
Mi sento male. È... è finita ancora prima di iniziare.
Tra poco non sarai più tu, ti ho... ti ho persa, Sapientona."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Perchè non esistiamo che noi.'
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SPAZIO AUTRICE:
 
Questa storia dovrebbe partecipare ad un contest (come tutte le shot che posto in questo periodo) ma la giudice ha cambiato universo e quindi... la posto lo stessoJ
Allora... tratta di quel famoso momento del 3 libro dove Percy crede che Artemide scelga Annie come sua seconda. Ho fatto l’introspezione approfondita di quel momento. Spero di essermi mantenuta sull’IC.
Devo dire che l’ho scritta un po’ di tempo fa e non me la ricordo bene come sia (non ho voglia di rileggerla:P), ma confido che non ci siano errori particolari, in quanto era per un contest.
Bè, buona lettura
piccolalettrice
 
 
NON FARMI QUESTO
 
 
No, Annabeth.
No, dannazione, no.
Ti prego... ti prego.
Non ho il coraggio di parlare ma lo sai, vero? Lo sai cosa voglio dirti?
Dimmi di sì, ti scongiuro.
Non riesco a parlare ma tu... tu devi capire...
Ti supplico, ti supplico... non farlo... sai che non puoi farlo, che non puoi farmi questo.
Non voglio che tu lo faccia.
Per tutto questo tempo non ci ho potuto credere, non riuscivo a vedere... ma tu eri lì di fronte a me... o forse ci credevo, e tanto anche. Ci credevo abbastanza da partire in quella missione per venirti a salvare, abbastanza da passare tutto quello che avevo passato.
Ci credevo davvero, nel mio profondo.
Adesso ti prego, non frantumare, non distruggere, le mie speranze, non così.
Non puoi accettare, dimmi che non lo farai.
Mi senti, Annabeth?
Ti scongiuro.
Non farmi questo, non puoi.
Sei intelligente, sei una figlia di Atena... cerca di capire.
Non parlo, non ci riesco. Ma mi sforzo.
Dannazione, perché non riesco a fare uscire quelle maledette parole?
Voglio dirtele, lo voglio con tutto me stesso, soprattutto ora che potresti non esserci più... almeno per me.
Ma non ci riesco, la paura è troppo forte.
Se accetterai... non oso immaginare quello che potrei fare.
Ti imploro, non puoi farlo, non puoi e basta.
Annabeth...
Lo sai, non puoi non saperlo, dannazione.
Dopo tutto quello che ho fatto, tutto quello che ho passato e che ho rischiato... non te ne andare, non accettare!
Guardami, sai che non puoi farlo.
Ora che so cosa mi manca non puoi lasciarmi.
Se solo riuscissi ad aprire bocca... ma è impossibile, sono bloccato.
I tuoi occhi si fermano nei miei, hai le sopracciglia aggrottate; non capisci.
Come puoi non intuire i miei pensieri? Dov’è tutta l’implacabile mente fredda di tua madre?
Guardami, maledizione... guardami negli occhi.
Mancano pochi secondi, guardami, cerca di capire... fallo per me, ti chiedo solo questo.
Mi fischiano le orecchie, una morsa mi attanaglia lo stomaco.
No, no e no. non lo devi fare, non puoi.
Guardi la dea, guardi la sua veste argentea che le scintilla attorno alle caviglie, la guardo anch’io.
Perché vuole farmi questo?
Parlare, sì devo parlare. Devo dirtelo, devo fartelo capire... devo...
-Avrò una nuova luogotenente.- annuncia Artemide, con un orrendo e bellissimo sorriso sulle labbra. –Se lei accetterà.-
Il mio tempo è scaduto.
Non posso fare altro che restare fermo e guardare.
Guardare te che te ne vai.
Vai via... vai via per sempre, per non tornare mai più.
Mi sento male. È... è finita ancora prima di iniziare.
Tra poco non sarai più tu, ti ho... ti ho persa, Sapientona.
Ti guardo un’ultima volta.
Tra mille anni avrai lo stesso aspetto, te ne rendi conto? Gli stessi capelli biondi, gli stessi occhi grigi così minacciosi e belli, incastonati nel volto. Tra mille anni sarai ancora qui, con il cerchietto di Zoe in testa, la veste argentea mossa dal vento. Tra mille anni ti sarai dimenticata di me, lo sai, vero?
Come stai facendo in questo momento, che mi guardi con la coda dell’occhio e un’espressione preoccupata negli occhi, senza essere capace di vedermi davvero.
Perché ti sei dimenticata di me, Annabeth? Perché ti sei dimenticata di fermarti, di chiedermi perché non riesco a parlare, perché non riesco a staccare gli occhi dai tuoi... di chiedermi perché sono partito per quella maledetta missione?
Ma no, Ci deve essere qualcos'altro da fare.
Questo è l’ultimo secondo che ho, devo parlarti, devo dirtelo... ma tu... tu guardami almeno, dannazione.
Mi decido, alla fine.
È un sussurro debole, ma c’è, sgorga fuori come un rantolo, ma è reale, un'unica disperata parola, ma che vuole essere ascoltata:
- No.-
È l’eco del tentativo di urlare, di fermarti con tutte le mie forze, è il pallido rimbombo di quello che vorrei dirti, ma tu dimmi che hai capito tutto, dimmi che hai sentito quello che ti sto gridando, dimmi che non te ne andrai, non così.
Dimmi che mi rimane del tempo per tentare, tentare e tentare.
Artemide sorride, guarda me, Grover, Talia ed infine te.
Annabeth, ti prego... non farmi questo.
La dea proferisce parola, alla fine:
-Talia,  vuoi diventare una cacciatrice?-
Torno a respirare.
  

   
 
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