Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |       
Autore: RedJoanna    24/06/2011    9 recensioni
uno scrittore di gialli muore, ma il suo cadavere non viene rinvenuto. un suo collega scompare dalla faccia della Terra. e quest'ultimo è lo spericolato Richard Castle, in viaggio per gli Hamptons. dov'è finito? e come fronteggierà la situazione la detective Kate Beckett?
Genere: Generale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Personaggi: Tutti, più un personaggio nuovo.
Rating: Arancione (credo che ci metterò delle scene piuttosto violente).
Genere: Thriller, Giallo, Generale.
Note: liberamente ispirato al romanzo Misery di Stephen King.
Disclaimer: I personaggi presenti nella storia non sono miei, appartengono agli aventi diritto, io li uso senza scopo di lucro e per puro divertimento.




Capitolo 1: Mistery writers in fuga

-Beckett?
-Dimmi.
-Io devo lavorare all'ultimo romanzo della saga di Nikki Heat e avrei bisogno di stare tranquillo per farlo. Qui a New York c'è troppo macello.
-Va bene, prenditi tutto il tempo che vuoi.
-Non starò via a lungo, come l'anno scorso. Penso che due settimane negli Hamptons saranno sufficienti.
-Ci sarà... qualcuno con te?
-No, Gina non verrà. Però nei week-end passeranno a trovarmi Alexis e mia madre.
-Ok.
-Chiedo preventivamente scusa per il crollo di casi risolti che la mia partenza causerà.
-Metti a dieta il tuo ego, mentre sei via.
-Simpatica.
-Grazie.

Castle si infila nell'ascensore, pronto a partire alla volta degli Hamptons.
Pronto?
Forse non è l'aggettivo migliore.
Vorrebbe che la sua musa lo accompagni.
Ne ha bisogno come un pittore ha bisogno della sua modella.
O almeno, lui si illude che il bisogno di starle accanto che prova sia dovuto a ragioni strettamente professionali.
O, al massimo, di amicizia.
Non di più.
Ma ricorda cosa era successo l'ultima volta che le aveva chiesto di accompagnarlo negli Hamptons.
Aveva rifiutato, perché aveva Demming.
E ora rifiuterebbe di nuovo, perché ha il dottor motorcycle boy.
Quindi, lui decide di non sprecare il suo prezioso fiato per combattere una causa persa.
Beckett saluta lo scrittore con una mano.
Lui ricambia il cenno.
Le porte dell'ascensore si chiudono, nascondendo all'uno lo sguardo dell'altro.
La detective si lascia cadere sulla sua poltroncina.
Gli ultimi due minuti le danno molto di dejà-vu.
Gli sguardi pregni di rimpianto mascherato da un sorriso non proprio sincero che lo scrittore le ha lanciato le ricordano quello che è successo non troppi mesi prima.
Lui che se ne va negli Hamptons, senza di lei.
Perché lei ha un fidanzato.
Anzi, lui sa che lei ha un fidanzato.
Ma lei non ce l'ha più.
Il giorno prima il dottor motorcycle boy, come lo scrittore si ostina a chiamare Josh, aveva ricevuto una lettera dall'Africa.
Avrebbe dovuto stare via per tre anni interi, senza possibilità di tornare a casa, nemmeno per pochi giorni.
E non ci aveva pensato un attimo.
Quando Kate era tornata a casa, il suo dottore era sul pianerottolo, pronto per correre all'aeroporto.
Sì, lui era pronto.
E quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

-Josh, potevi almeno avvisare!
-Non ne ho avuto il tempo!
-Eccerto, dovevi correre a salvare il mondo...
-Io ti amo da morire, Kate, tu non puoi capire...
-Certo che non posso capire. Se mi amassi, cercheresti di starmi accanto. Io ho bisogno di qualcuno che per me ci sia sempre. E tu non ci sei mai.
-Il tuo writer boy sì, però.
-Cosa... cosa c'entra Castle?
-Lui c'è sempre per te. Ti segue come un'ombra. E' lui che vuoi, no?
-No! Io voglio te! Castle... è solo un amico!
-Dicono tutti così.
-Josh... ma stai impazzendo?
-Forse. Devo andare, altrimenti perdo l'aereo.
-Non disturbarti a tornare!

Quella notte, Kate aveva ripensato attentamente a quella frase che Josh le aveva detto.

Lui c'è sempre per te. Ti segue come un'ombra. E' lui che vuoi, no?

Sì.
Forse sì.
Forse lei voleva proprio Rick.
Forse avrebbe dovuto saltargli al collo, il giorno dopo, e baciarlo, come non aveva mai baciato Will, Tom o Josh.
Ma lui cosa avrebbe detto?
E se l'avesse allontanata con un sorriso imbarazzato?

-No, che hai capito? non sono innamorato di te.

Meglio aspettare che le idee si chiariscano.
Sì, ma, come aveva detto Rick una volta, è l'orologio che non aiuta.
O il calendario.
Il tempo continua a scorrere, e tu rimani lì, ad aspettare che le tue idee si chiariscano.
Nel frattempo, fai la muffa, diventi vecchia e muori.
Ma avrai la coscienza a posto perché hai solo aspettato che ti si chiarissero le idee.
Siamo sicuri che il mondo giri così?

Fatto sta che ora è di nuovo sola, persa ad osservare quella poltroncina oltre la sua scrivania, come se la persona che di solito la occupa possa materializzarsi all'istante.
Il telefono squilla.

-Beckett.
-Ciao, sono Esposito. Sono nel palazzo tra la 42^ e Broadway. Hanno sentito degli spari provenire da qui la scorsa notte e il pavimento è coperto di sangue... ma non c'è nessuno.
-Arrivo.

Beckett ringrazia il cielo.
Avere un caso vuol dire distrarsi.
Chissà che le idee, nel frattempo, non si chiariscano per conto loro.
E in fretta.


* * * *

Rick schiacchia l'accelleratore come un forsennato.
Lasciare guidare la sua Ferrari a Kate gli aveva dato il brivido della velocità.
Ora è fuori città, può correre quanto vuole.
E' inverno, e la neve ricopre i prati ai lati della strada.
L'asfalto è ricoperto d'acqua.
E in più c'è anche la nebbia.
Forse non è stata una buona idea decidere di trasferirsi negli Hamptons.
E' andato via dal distretto da meno di mezz'ora e già Kate gli manca.
Si gira verso il sedile del passeggero, come se lei potesse materializzarsi lì, accanto a lui.
E poi, la Ferrari impazzisce.
Come un cavallo imbizzarrito, esce di strada e vola oltre il cavalcavia, disarcionando il suo cavaliere.
O il guidatore.
Nel nostro caso, Richard Castle.
Lo scrittore non riesce a pensare a niente, se non all'aria pungente che gli pizzica la pelle e al fatto che non tocca terra con nessuna parte del corpo.
Ma poi, all'improvviso, urta la schiena e la testa contro qualcosa di orrendamente duro.
Apre gli occhi, ma non vede niente.
Un liquido caldo gli sta sgorgando dai capelli, scorrendo lungo il viso.
Prova ad alzarsi facendo leva sui gomiti, ma gli sembra che la schiena gli venga trafitta da una lancia.
Con un gemito, si lascia cadere a terra.
Non riesce a capire dove sia, non riesce a mettere a fuoco la nebulosa grigia che galleggia davanti ai suoi occhi, non riesce a muoversi.
Non riesce a capire se sia vivo o morto.
Riesce solo a mormorare a fior di labbra:

-Kate... Kate... Kate...

Ma anche la forza di pronunciare quel nome tanto amato, dopo pochi istanti, gli viene tolta.


* * *

-Yo, Beckett. Castle dov'è?
-In macchina alla volta degli Hamptons. Cosa abbiamo?
-Una pozza di sangue.
-E basta?
-E basta.

Beckett si china accanto all'enorme macchia rossa dipinta sul pavimento.
Gli operatori della Scientifica scattano fotografie inghinocchiati accanto a lei.
Ryan è poco distante, accanto ad un vecchietto.
Sta raccogliendo la sua testimonianza.
Ogni tanto, lancia sguardi esasperati alla detective, che gli risponde con un sorriso d'incoraggiamento.
Beckett si alza e si avvicina ad Esposito.

-Chi è il tipo con cui Ryan sta parlando?
-Un vicino. Ha superato i novantacinque, credo.
-Wow.
-Povero Ryan.

Esposito ridacchia.

-Mi fa piacere che provi così tanta compassione e pietà nei confronti del tuo partner. Che ne dici se vai ad aiutarlo?
-Quando Castle va via, ti si affila la lingua.
-Castle non c'entra!
-Castle c'entra sempre.

Beckett inspira a fondo mentre Esposito si avvicina con lentezza esasperante a Ryan.
I suoi commentini non la aiutano certo a chiarirsi le idee!
Non vuole sapere quello che gli altri vogliono.
Vuole arrivare a capire cosa lei vuole.
Si avvicina agli operatori della Scientifica.

-Raccogliete un po' di sangue, vedremo se riusciamo a estrarre il DNA. Cercate un po' di impronte digitali.

Gli uomini in tuta bianca annuiscono.

-Hey, Beckett! Dov'è Castle?
-Sta andando negli Hamptons.
-Ok. Allora, questo appartamento, secondo il nonnetto laggiù, su cui non so fino a che punto si possa fare affidamento, dovrebbe essere di Jeff Carson.
-Lo scrittore?
-E' uno scrittore?
-Conosco solo un Jeff Carson ed è uno scrittore di gialli.
-Amico di Castle?
-Sì. Non fa parte del gruppo dei giocatori di poker, ma me ne ha parlato spesso.
-Comunque, non è sicuro che sia lui la vittima. Certamente, il proprietario del sangue che ha quasi allagato il salotto è bello che andato.
-Hanno avvertito tre colpi di pistola intorno alle undici e tre quarti di ieri sera. La Scientifica non ha ritrovato bossoli, quindi sono stati sparati da un revolver.
-Bene. Credo che convenga tornare al distretto e aspettare i risultati della Scientifica. Qui saremo solo d'intralcio.


* * *


-Rick Castle?

Rick socchiude le palpebre e tenta di girare la testa.

-Non muoverti... non muoverti.

Apre la bocca per dire qualcosa, ma non riesce ad emettere alcun suono.

-Shhh. Non parlare.

Non riconosce quella voce, ma è di una donna piuttosto giovane, ne è sicuro.
Cerca di ricordare come si respira, ma non ci riesce.
Le palpebre gli crollano pesanti sugli occhi.
Poi, sente delle labbra gelide posarsi sulle sue.
Ha la bocca aperta.
Sente del fiato gelido e pregno di cioccolato scorrergli nella gola.
Riapre gli occhi.
Vede ancora quella nebulosa grigia.
Gli viene da vomitare.
Tenta di sottrarsi a quello strano bacio per girarsi di lato e rigettare.
Ma non riesce a muoversi.
Non sente il suo corpo, ma la fitta lancinante alla schiena sì.

-Devo portarti via di qui.

Cerca di girare la testa per osservare la persona che gli sta parlando.
Ma i nervi non rispondono.
Sente il suo braccio sinistro sollevarsi e qualcosa come del terreno freddo scorrere sotto di sé.
Si muove a singhiozzo.
Si ferma spesso, prende fiato e continua a trascinarlo.
Un flash gli attraversa il cervello.

Forse Kate aveva ragione, dovrei mettere a dieta il mio ego, così, se a qualcuno dovesse venire in mente di trascinarmi, non avrebbe poi problemi a farlo.

Ma, appena quelle parole in corsa scompaiono dalla sua mente, si ritrova di nuovo incapace di pensare alcunché.
Socchiude gli occhi, ma poi li riapre.

-Oh! Sei pesante, sai? Adesso dovrai avere pazienza. E' probabile che ti faccia male.

Il suo braccio crolla accanto al suo corpo, mentre un'ombra scura si posiziona davanti ai suoi occhi e solleva qualcosa da terra.
Le sue gambe.
Gli sembra di star girando su se stesso rimanendo sdraiato.
La nausea ritorna a torcergli lo stomaco, ma lui cerca di reprimerla.
Le sue cosce toccano qualcosa di duro, poi sente di nuovo quella lancia perforargli la schiena.
Urla.

-Shhh! Non urlare, ti sentirai solo peggio.

Non sente più la terra sotto di sé.
Gli sembra ancora di star girando in tondo, ma nell'aria.
Poi, crolla su qualcosa che sembra un divano.
Un grido gli si arrampica lungo le pareti della gola, pronto ad esplodere per il dolore.
Ma lui serra le labbra per non farlo scappare.
Sente un rumore che ricorda una porta che sbatte e, dopo qualche istante, un'auto che viene messa in moto e sfreccia via.
Il fiato inizia a mancargli, mentre gli sembra che il cuore si sciolga.

Non riesce a tenere gli occhi aperti...





*Sproloqui dell'Autrice*: Kinki is baaaaaack!
Stanotte non riuscivo a dormire causa festino al primo piano e ho iniziato a pensare.
Ebbene sì, io penso!
E, pensa che ti ripensa, mi è tornato in mente Misery, che il mio mitico zio mi aveva prestato e a cui mi ero subito appassionata.
E ho pensato, da brava malata di OCD:

Hey, ma anche Rick Castle, come Paul Sheldon, fa morire il suo personaggio di maggior successo! Perché non scrivo qualcosa in merito?

Eddunque, appena sveglia, mi son messa a scrivere. E, lottando con i vari editor e le varie scale di rating dei vari siti su cui dovrei pubblicarla, sono arrivate le... dodici e ventidue minuti, quando io il primo capitolo l'ho finito alle dieci e mezza.
Maledetti editor!


Spero vi sia piaciuta! ;D





   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: RedJoanna