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Autore: Carla995    24/06/2011    1 recensioni
La storia è narrata in prima persona, tutta al passato e svolta in Giappone, facendo riferimento a tutte le sue tradizioni e la sua cultura.
La protagonista del libro è una ragazza di terza superiore di nome Machi, la quale, a prima vista, potrebbe sembrare una ragazza normale a tutti gli effetti, però la caratteristica che riesce a distinguerla dalle altre persone sono i sogni che fa, che in qualche modo riescono ad avere riscontri con la realtà.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel sogno? Ancora quel sogno?! Un’altra volta?! Perché.. Perché faccio sempre lo stesso sogno da tre giorni!? La storia è sempre la stessa e anche la protagonista non cambia. Perché lei è presente ? Non ho ancora superato questa situazione? Oramai sono passati anni.. e sono consapevole del fatto che la mamma non c‘è più. E papà? Come mai nel sogno appare anche lui? Forse.. Anche lui ci lascerà? A breve?

Quella mattina il cellulare che suonava senza sosta e illuminava la stanza, segnava le sette e quarantadue.
Una chiamata di Kakuzo? Che vuole alle sette di mattina?! - Pensai tra me e me. - Meglio rispondere…forse è una cosa importante..
- Pronto? Kakuzo? -
- Machi ! Ma che fine hai fatto?! Dovevamo prendere il treno delle sette e mezza! Come mai sei così in ritardo?! -
- Ehh?! Sette e mezza?! Hai ragione! Non ho sentito la sveglia! Non mi sono svegliata, non mi sono ancora vestita, non mi sono lavata, non ho neanche fatto colazione e preparato la cartella, cosa faccio???!! -
- Traquilla, sono appena arrivato sotto casa tua. Aprimi che ti do una mano. -
- Veramente?!  Ti adoro Kakuzo!! Aspetta, mi alzo e vengo ad aprirti. -
- Sei ancora a letto?! Non ci posso credere sei pro-. -

Meno male che ho un amico come lui, come farei senza? Eh?! Ma stava ancora parlando? Non fa niente tanto ha detto che è sotto casa.
- Ciao Kaku-. -
- Non provare più a chiudermi il telefono in faccia capito?! -
- Pff.. Come sei noioso.. Qualche volta dovresti rilassarti. -
- Come scusa?! Rilassarmi?! Ti ricordo che sono le sette e quarantaquattro e non sei ancora pronta! Se non vuoi arrivare in ritardo e farmi arrivare in ritardo, ti conviene andare subito a prepararti! -
- Uffa! Ho capito! Non ti arrabbiare! E poi sei sempre a lamentarti! Piuttosto già che sei qui, renditi utile. Preparami la cartella e la colazione. -
- Ma chi sono io!?  Il tuo maggiordomo!? -
- Grazie Kakuzo sapevo di poter contare su di te! La cartella è in camera mia e i libri sulla scrivania. Per colazione fammi un qualcosa che posso mangiare per strada, un toast va benissimo. -

Kakuzo era il mio migliore amico. Ci conoscevamo dalle elementari. Tra noi due non esistevano segreti, ci confidavamo e potevamo parlare tranquillamente di tutto. Sapevo che potevo contare su di lui se mi trovavo in difficoltà o se avevo semplicemente bisogno di un suo abbraccio nei momenti in cui mi sentivo triste e sola.
Mettevo in pratica ogni suo consiglio, e accettavo sempre ogni sua critica. A volte mi sgridava e alzava la voce ma non me la prendevo,  sapevo che lo faceva perché mi voleva bene.
Ma dove è finita la mia serafuku? Eppure l’avevo lavata e stirata ieri sera. Uffa! È sempre la stessa storia quando sono di fretta non trovo mai nulla!
- Daisuke! Hai per caso visto la mia serafuku? - Dopo qualche secondo continuai  a chiamarlo. - Daisuke! Sei ancora a casa? -
Aspetta ma.. Sono le sette e qualcosa, quindi in questo momento sarà già all’università. Che peccato, e ora come faccio? Visto che lui non c’è, devo cavarmela da sola.
Kakuzo dovrebbe essere in cucina, magari mio fratello ha messo i vestiti lì, è l‘unica stanza che non ho controllato. Anche se.. questo ragionamento non ha tanto senso!

- Kakuzo! Sei in cucina? -
- Sì, perché? -
- Sul tavolo, o da qualche altra parte in cucina non c’è la mia serafuku? -
- Machi non sei ancora vestita?! Ma almeno ti sei lavata?! -
- Certo che mi sono lavata! Piuttosto, rispondi alla mia domanda! -
- Sì è qui, te la porto di sopra? -

Cosa ci fa la mia uniforme in cucina?! Glielo chiederò sta sera a Daisuke. - Sì grazie! E sbrigati per favore, ho freddo! -
- Guarda che siamo in  estate, non fa freddo. Sei sicura di stare bene? -
- Sì sì, non ti preoccupare. Sto benissimo! -

Era estate e a breve dovevano iniziare le vacanze. Per quel periodo avevo in mente di trascorrere intere giornate insieme ad amici che purtroppo non potevo vedere molto spesso, trovandoci in classi differenti. Avevamo già organizzato le nostre settimane: ci dovevamo ritrovare tutti a casa di Hisae, una amica mia e di Kakuzo. La sua casa era molto grande e le camere molto spazione. Oltretutto era vicino alla spiaggia, quindi potevamo anche farci il bagno in mare se ne avessimo avuto voglia. Mancavano solo tre giorni alla partenza.
Ahhh.. Non ci posso ancora credere. Passerò tre settimane fantastiche! Però devo andare a fare un po’ di compere.. Più tardi chiederò a Hisae se mi può accompagnare.
- Machi, posso entrare? - Urlò Kakuzo da dietro la porta. Ma ero troppo persa nei miei pensieri per riuscire ad ascoltare ciò che mi circondava. - Io entro. Senti volevo dirti ch-. -
- Che cosa stai facendo?! Perché sei in piedi in mezzo alla stanza mezza nuda?! -

- Eh? - Mi ci vollero solo pochi secondi per capire la situazione e.. - Kakuzo cosa fai in camera mia?! -
- Sono venuto a portarti la divisa! Ti ricordi?! Me lo hai chiesto tu! -
- Ah già è vero. Grazie. -
- Mettiti almeno il reggiseno! Non vorrai mica sedurmi eh? -
- Ma che dici?! Non cado mica così in basso io. -
- Ah no?.. -
- E comunque il reggiseno lo indosso eccome, vedi? È color carne e visto che qui dentro c’è poca luce non te ne sei accorto. Però, devi sempre pensare male tu, non è vero ?! -
- Beh sai.. molte ragazze mi fanno il filo e non mi stupirei affatto se me lo facessi anche tu, cara Machi. -
- Ti prego.. Stai zitto! E poi tu hai già Rika. Non vorrai mica tradirla, giusto?”
- È ovvio che non ho intenzione di tradirla! Non sono certo il tipo di persona che si mette con una ragazza e poi la lascia pochi giorni dopo. Come hai fatto te con Meiji. -
- Ti ho già detto tante volte che ci siamo messi insieme solo per far ingelosire Hisae! -
- Ah, hai ragione! Me lo ero scordato, -

Veramente?! Ma non mi dire.. Che strano, tu che ti dimentichi le cose???? Non è da te.. - Comunque Hisae lo ignorava ugualmente, così dopo una settimana abbiamo deciso di lasciarci. Abbiamo tirato a sorte per decidere chi doveva lasciare chi e.. ho vinto. Oh! Guarda l’orologio! -
- Le Sette e Cinquantatre?! -
- È già così tardi?! Non arriveremo mai in stazione in tempo!! -
- Smettila di parlare inutilmente e muoviti! Mia nonna si arrabbia se salto scuola inutilmente. -

Kakuzo era figlio unico ed orfano di entrambi i genitori. Da quando li perse in un incidente stradale, all‘età di sei anni, lui venne affidato alla nonna Aya. La aiutava sempre e cercava di rendersi utile il più possibile e in nessun modo voleva diventare un peso per lei. L’ha sempre ritenuta molto importante. La trattava come se fosse la sua vera mamma.
- La nonna Aya è troppo buona! Non si arrabbierà certo per un assenza a scuola. -
- Hai ragione, volevo solo metterla sul drammatico! -
- Idiota! -

Il suo comportamento in certe situazioni mi irritava profondamente, ma come facevo ad arrabbiarmi?
Fortunatamente quella mattina arrivammo in stazione in tempo e riuscimmo a prendere il treno.
- Mancano solo tre giorni, vero Kakuzo? -
- Lo so. Non vedo l’ora! Potrò finalmente vedere Rika in bikini! -

Ma non riesci a pensare ad altro??!.. - Lo sapevo.. Sei sempre il solito pervertito! -
- Cosa?? Ah già, Hisae mi ha detto di dirti che c’è anche Meiji. Per te non è un problema vero? -
- Certo che no! Anzi sono contenta che ci sia lui.-
E soprattutto che ci sia anche Hiroyuki.. - È pur sempre un mio amico, no? -
Entrammo a scuola solo con un ritardo di circa cinque minuti. Stranamente le ore passavano velocemente in quegli ultimi giorni prima delle vacanze, e visto che per la fretta non avevo preparato il bento, avevo digiunato durante la pausa pranzo. Così, appena finita la scuola, decisi di entrare in un bar che si trovava nelle vicinanze della stazione per prendermi una brioche.
- Vorrei una brioche liscia. -
- Sono 115 Yen. -

Ma dove è finito il mio portafoglio?! Forse l’ho dimenticato a casa! No dai, deve essere da qualche parte nella cartella! - Un attimo per favore. - Ma dove è finito?! Giuro che se non lo trovo, appena vedo Kakuzo lo riempio di insulti!
Qualche secondo dopo sentii il barista dire - Grazie mille. Torni a trovarci. -
- Come scusi? - Chiesi senza neanche accorgermene.
- Scusami, è tua questa brioche? - Mi domandò una persona dietro di me.
- Sì grazie, scusi ma non trovavo il portafoglio. -
Voltandomi mi ritrovai davanti agli occhi il volto di un bellissimo ragazzo. I suoi capelli erano neri e sottili, i suoi occhi  azzurri e la sua voce era calda e tranquilla.
- Ecco tieni. Questa è tua. -
- Gr-grazie.. Scusi ma quanto le devo? -
- Sarebbero 115 Yen ma lascia stare, per oggi offro io. -
La frase fu seguita da un suo splendido sorriso.
- Ma è sicuro? Guardi che il portafoglio deve essere qui da qualche parte. - Dissi continuando a cercare invano il portafoglio nella mia cartella.
- Ti ho detto che offro io, non preoccuparti. Piuttosto non darmi del Lei, mi fai sentire vecchio. Dimmi, frequenti la scuola Yokouchi? -
- Ok le do del tu.. Cioè volevo dire ti do del tu!
- Cosa mi succede?! Sembro stupida! Devo rilassarmi... - Comunque sì frequento quella scuola, perché? -
- Anche io. -
  
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