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Autore: _Ery99_    24/06/2011    2 recensioni
Appena uno spiraglio della porta si aprì, il giovane mangiamorte entrò furiosamente nell'appartamento e si apprestò a tappare la bocca della Granger con una mano mentre con l'altra le puntava la bacchetta alla gola
- Se ti azzardi a fiatare, ti uccido...-
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La guerra è finita. Lord Voldemort è stato sconfitto e i suoi seguaci vengono ancora cercati dagli Auror nella Londra magica e in quella babbana. Tra questi eroi ci sono anche Harry Potter e Ron Weasley che, prima di poter ottenere i M.A.G.O. avevano seguito un corso per Auror e ora gestiscono al meglio il proprio lavoro. Hermione inveve ha preferito continuare gli studi e, di conseguenza, terminarli con il massimo dei voti. Ora lavora nel ministero ed è il braccio destro del capo, molto più che una semplice impiegata. Ovviamente anche in questo, la migliore. Lei e Ron abitano in un piccolo e grazioso appartamento nel centro storico di Londra e conducono una vita semplice fatta di grandi amicizie e di piccole attenzioni amorevoli. Hermione è finalmente felice assieme al ragazzo che ama fino a quando qualcosa o meglio qualcuno non le scombussolerà la vita...

Una soleggiata domenica mattina, Hermione si era svegliata più tardi del solito ( ovvero alle 9.10.. le abitudini della strega non erano di certo pigre come quelle del suo fidanzato ), aveva fatto la doccia ed ora si apprestava a sorseggiare un tè bollente, come piaceva a lei. Teneva la tazza di porcellana, ricevuta in regalo con il resto del set da tè da Harry il giorno del suo fidanzamento, in una mano e con l'altra cercava, aimè invano, di applicare un ferrettino nella sua chioma castana. Improvvisamente sentì bussare con violenza e insistenza alla porta e, una volta appoggiata la tazza sul piccolo tavolo circolare della cucina, avvicinò cauta la mano alla maniglia e girò piano la chiave mentre i tonfi si facevano sempre più forti e pesanti... si aspettava chiunque: Harry, Ron, Ginny, Nevil, Luna, persino i suoi genitori babbani, ma mai avrebbe immaginato di trovarsi davanti Draco Lucius Malfoy! Appena uno spiraglio della porta si aprì, il giovane mangiamorte entrò furiosamente nell'appartamento e si apprestò a tappare la bocca della Granger con una mano mentre con l'altra le puntava la bacchetta alla gola
- Se ti azzardi a fiatare, ti uccido...-
Poco dopo la ragazza udì dei passi veloci nel corridorio, probabilmente erano Auror, ma non riusci a vederli perche la porta era stata frettolosamente chiusa.
Rimasero così, in silenzio e immobili, per qualche minuto poi Draco, sempre con una sua mano sulla bocca di Hermione, sporse la testa fuori dalla stanza ma non c'era anima viva nel corridorio: gli Auror erano andati via.
Il biondo tirò un sospiro di sollievo e si lasciò cadere sul divanetto imbottito di fronte alla tv, cosa a lui sconosciuta, affiancato al muro.
Hermione lo fissò, sconcertata ed incredula: come faceva ad essere cosi rilassato dopo quello che era successo pochi istanti prima??? Stava per aprire bocca quando lui la precedette
- Calmati, mezzosangue,- il suo solito ghigno gli si dipinse sul volto- sono solo uno dei tanti mangiamorte che si nasconde dagli Auror e poi- aggiunse con un filo di sarcasmo- non sei felice che io sia venuto a farti una visitina?-
- Ascolta Malfoy, non ho nessuna intenzione di coprirti o di immischiarmi nei tuoi problemi con la giustizia perciò adesso esci dal mio appartamento e vai a nasconderti da qualcun altro.. aspetta un momento, come sapevi che ero qui?-
- Acuta come sempre Granger, avevo quegli scemi alle calcagne e non sapevo dove andare, l'unica via d'uscita era questo lurido condominio babbano.. così mentre cercavo un appartamento vuoto ho visto il tuo cognome e quello di Lenticchia su questa porta e.. beh il resto lo sai..-disse con un espressione seccata
- Bene, ora dato che gli Auror non sono più qui, tu alzi il tuo sedere purosangue da quel divano e esci, cosi come sei entrato-
Hermione fece per afferrarlo, ma quando gli tastò il braccio destro, Draco gemette.
- Ma sei ferito?- gli chiese Hermione con un filo di preoccupazione nella voce
- No, non è niente.. ora è meglio che vada-
La strega, testarda come sempre, gli sollevò delicatamente la manica della costosissima giacca di seta nera e della camicia bianca come la neve.
Sulla carniagione chiarissima risaltava un'ampia ferita che partiva dalla spalla e finiva al legamento del gomito, da cui fioriusciva del sangue.
- Davvero, Granger. E' solo un graffio-
- Sta fermo Malfoy cosi peggiori solo la situazione-
Hermione cercava di tenere a bada Draco mentre gli sistemava alcune bende attorno al braccio forte e possente, scolpito, così come tutto il resto del corpo, dagli intensi allenamenti di Quidditch. Quella era l'unica cosa in cui Hermione non riusciva: aveva sempre detestato volare.
- Fatto. Il sangue ha smesso di colare e grazie ad un incantesimo la ferita guarirà più velocemente..-
- Perchè lo hai fatto?-
- Fatto cosa?-
- Lo sai bene Granger.. perchè mi hai aiutato? In fondo sono un tuo nemico, a quest'ora avresti dovuto afferrare la tua bacchetta e schiantarmi-
- Malfoy, a differenza di te, io aiuto le persone che ne hanno bisogno, che siano dalla mia parte o meno..- rispose a tono Hermione con, però, non molta convinzione. Non sapeva neanche lei perchè lo aveva aiutato e medicato. Insomma, era piombato a casa sua minacciando di ucciderla, inoltre lo aveva spiegato come se fosse la cosa piu normale del mondo e si sarebbe meritato almeno di essere sbattuto fuori a calci. Ma la-so-tutto-io non aveva fatto niente di tutto ciò, anzi lo aveva aiutato contro la sua volonta per giunta..." forse, pensò fra sè,"" """"" il mio senso di giustizia.
Anche Draco era leggermente sconvolto ma si limitò a dire
- Grazie, Granger-
subito dopo però si penti di quella sua gentilezza, non gli si addiceva, e cercò immediatamente di rimediare
- Ora, se vuoi scusarmi mezzosangue, dovrei proprio andare a meno che tu non voglia che io rimanga la notte con te...-
- Preferirei mangiare uova crude di rospo.. Furetto-
- Addio- concluse infine lui con una nota di malinconia, nella sua voce fredda e inebriante allo stesso tempo.
Hermione non fece in tempo a rispondere che Draco si era già smaterializzato chissà dove.
Per un attimo, e dico solo per un attimo, il desiderio di andare con lui le trapassò il cervello, poi, con una espressione assurda negli occhi, agitò la mano quasi come a voler scacciare un brutto pensiero. Ancora un pò scossa, si sedette al tavolo, riprese la tazza tra le mani e bevve un altro piccolo sorso di tè.. ma l'espressione del suo viso si tramutò in una smorfia appena le sue papille gustative percepirono il sapore del liquido: il tè freddo l'aveva sempre disgustata!
  
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