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Autore: Sena27    24/06/2011    1 recensioni
Vedere Zero tra le braccia di un'altra mi aveva fatto un insolito effetto.
Ero abituata alle nostre discussioni, ero felice quando mi dava una mano davanti ai cancelli della Night Class, quando ci beccavamo lezioni extra per via dei pisolini sui banchi.
Per me erano diventate azioni quotidiane.
Ero contenta se potevo stargli vicino, se lo potevo aiutare, mentalmente ringraziavo mio padre per averlo portato a casa nostra.
Ora, pensandoci sopra, agli occhi degli altri noi cos'eravamo? Chi eravamo?
Due amici, una coppia di fidanzatini, due che continuavano a litigare?
E ai nostri stessi occhi?
Quando ero ancora umana, lui mi amava.
Ed ora mi amava ancora?
Ma io? Quali sentimenti provavo nei suoi confronti?
Lo avevo trattato solo come un amico eppure, quando non era con me,
quando soffriva nel vedermi con Kaname o quando pensava alla sua famiglia, a suo fratello, io ero dispiaciuta.
Mi resi conto che c'erano molte domande in attesa di risposte.
Io stessa, però, non ne avevo.
Una leggera pressione sulla mano mi riportò al mondo reale e abbandonai i miei pensieri.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 6: Il ballo
 
Nel pomeriggio abbandonai l'appartamento, in cui mi era stato concesso di abitare,
per trasferirmi nella casa di Cross.
Yuuki era felice di ritornare nell'abitazione del padre e fu la prima a mettere piede in casa.
Si diresse subito nella sua vecchia stanza iniziando a sistemare ciò che aveva recuperato nella residenza dei Kuran
per poi sdraiarsi sul letto e urlare: -Finalmente a casa!!!!!!!-.
Io non ero poi così contento di ritornare nella mia camera.
Avrei preferito stare nel dormitorio, ma, per Yuuki, la casa del Direttore era più sicura.
Cross aveva lasciato tutto al suo posto: i cassetti aperti,
l'anta dell'armadio socchiusa e il letto leggermente spostato dal muro.
Non era cambiato proprio nulla, nemmeno l'odore.
Mi ricordai che, appena arrivato, odiavo quella stanza.
Era proprio di fronte alla camera di Yuuki e la mattina la incontravo nel corridoio con un enorme sorriso.
Non parlavo molto nei primi giorni. Ero ancora infuriato per quello che era accaduto.
L'immagine dei miei genitori, stesi sul pavimento nel loro sangue, mi appariva appena chiudevo gli occhi.
Sentivo ancora sulla mia pelle i canini della donna che penetravano nel collo e le sue dita che mi sfioravano.
Di notte sognavo mio fratello al fianco di quell'essere che ha condannato la mia esistenza.
- Ehi, Zero, che ti prende?- Yuuki era entrata in camera e mi fissava spaventata.
Lei capiva che, quando ero assente e avevo i pugni serrati, stavo ripensando al mio passato.
Si avvicinò e mi fece sedere sul letto. Prese la mia mano e attese che io mi calmassi.
Faceva sempre così.
Non parlava, aspettava solamente.
Nonostante sapessi che i sentimenti che provavo nei suoi confronti
non erano cambiati in quell'anno passato lontano da lei,
da quando l'avevo rincontrata non avevo fatto altro che cercare di capire se qualcosa in lei,
anche una minima parte del suo carattere, fosse mutato.
Ciò che aveva appena fatto era l'ennesima conferma che non era un'altra, ma era la mia Yuuki.
- Il tuo passato continua a tormentarti?- Gli occhi erano fissi sul mio volto.
- Già, mi dispiace -
- Non ti preoccupare. Capisco che non è facile lasciarsi tutto alle spalle. Io stessa non ci riesco -.
Sicuramente stava pensando a Kuran. Chissà se...
- Lo ami ancora - La mia non era una domanda: era logico che lo amasse,
in fondo il loro legame era molto profondo.
Nonostante i miei ragionamenti la sua risposta mi stupì.
- Ci credi se ti dico che non lo so? Prima credevo che stare con lui fosse la scelta giusta da prendere.
Poi mi sono resa conto che la mia scelta era, in un certo senso, forzata.
Ho fatto ciò che sentivo d'obbligo. Ehi! Non fraintendere!
 Io...anche se non sono sicura dei miei sentimenti... insomma, gli voglio bene -.
Logico.
Salvatore, compagno d'accademia, fratello, amante...   - Capisco -.
Ci fu un istante in cui nessuno dei due parlò.
Io cercavo di non pensare a nulla.
Lei, invece, guardava fuori dalla finestra.
- Zero, non vorrei cambiare argomento ma... - non ci potevo credere: era imbarazzata?
- Mi chiedevo se, per caso, avessi voglia di accompagnarmi a fare un giro dell'accademia.
Tranquillo, non sei obbligato, posso anche andare da sola! -.
La mia faccia parlava. Ok, non stavo impazzendo, di questo ero sicuro, più che sicuro!
- Mi manca questo posto e vorrei tanto qualcuno con cui ricordare gli scorsi anni.
E poi frequenterò le lezioni solo dopo il ballo di domani sera.
Ho un sacco di tempo che non so come sfruttare -.
- Okay, va bene. Magari incontri anche Wakaba -. Speravo in questa coincidenza.
Le probabilità che si verificasse erano bassissime!
Girammo per tutto l'edificio finché Yuuki si intestardì nel voler restare seduta alla fontana.
Ormai era tardi e non mi sarei mai aspettato di vedere Sayori correre incontro all'amica.
Invece, con quell'abbraccio, temetti persino che si potessero strozzare a vicenda.
Dopo qualche secondo me ne andai lasciandole sole.
 
 
Il pomeriggio con Yori mi fu molto utile anche se non capii perché Zero se ne andò subito.
Probabilmente lo avevo torturato abbastanza quella mattina.
Tutti, a scuola, erano già stati avvisati del ballo e sapevano che sarei ritornata a frequentare i corsi.
Yori si offrì subito per aiutarmi con il vestito, i giusti accessori da abbinare, il trucco...
Credo che se glielo avessi proposto mi avrebbe aiutata anche con il ballo.
Per fortuna, in quel campo, non c'erano problemi.
Ruka aveva passato un'eternità a insegnarmi come si comporta una "principessina"
e ciò includeva anche il comportamento da adottare ad una festa.
Odiavo le sue lezioni. Lei era fantastica (se non di più!), riusciva a svolgere tutto alla perfezione,
manco fosse una macchina! Con lei la mia bassa autostima andava a quel paese.
- Yuuki, sai già che abito indosserai domani? -
- Sì, non c'è nessun problema. Sarei dovuta andare ad una festa con Kaname,
così mi ha procurato un mucchio di vestiti. -
Già, sarei proprio dovuta andare all'ennesimo ricevimento
e indossare la mia maschera da "principessa felice" per tutta la sera.
- Allora ci vediamo domani pomeriggio! -.
Giusto, era ormai ora che gli studenti rientrassero nei dormitori.

-Yuuki esci dal bagno!
- No! -
- Sayori, che succede qui? -
- Zero! Yuuki non vuole uscire da quel maledetto bagno!
Non capisco. Ieri eri felicissima per questa sera! Che ti prende?-
- Sarà una crisi di panico -.
Zero mi stava facendo irritare. Sapevo benissimo come mi sentivo
quando avevo saputo che potevo partecipare alla serata.
In quel momento, però, ero veramente in crisi.
- Diavolo! Zero esci! -. Piombare nel bagno in quel modo non mi aiutava di certo.
Zero non intendeva indietreggiare e chiudere quella dannata porta.
Si limitò a sfoggiare un sorrisetto e chiese semplicemente se mi fossi svegliata con la luna storta.
Oltre che storta! La luna stamattina sorrideva e, dopo qualche ora, si era capovolta!
Non capivo nemmeno io questo mio comportamento.
Non ero mai preoccupata o ansiosa per un ballo.
Kaname non mi aveva mai visto in quello stato.
Zero non uscì dalla stanza ma chiuse la porta.
Non che cambiasse qualcosa! Avrei preferito che ci fosse Yori al posto di quel ragazzo.
- Che c'è? Non hai più voglia di far parte del mondo umano?
Oppure tutti quei ricevimenti con i vampiri ti hanno terrorizzata? -
Il tono ironico della sua voce spingeva il mio pugno destro a schiantarsi sulla sua faccia. 
- Veramente mi terrorizza molto di più questo ballo!
E poi, l'unico vestito decente che possiedo è troppo femminile! -.
In parte era vero. L'abito celeste, senza spallini cadeva perfettamente ai miei piedi,
parte della schiena era scoperta e sul lato destro uno spacco lasciava vedere la gamba.
Non avevo mai indossato nulla di simile in vita mia.
Mi alzai, pronta a sbatterlo fuori dalla porta.
Lui, però, bloccò il mio polso con la mano, mi girò intorno e disse semplicemente:
- Secondo me sei fin troppo bella -. Si stava prendendo gioco di me o era ciò che pensava? 
- Ok. Wakaba, qui entri in campo tu! - ma bravo!
Prima chiede alla damigella in pericolo se vuole essere salvata e poi se ne va sul suo bel cavallo bianco.
Oltre il danno, la beffa! 
- Yuuki, ti ho già detto che quel vestito è splendido! Tu sei splendida con addosso quello!
Una modella non riuscirebbe ad essere più incantevole di te! 
- Se lo vuoi te lo regalo. Preferirei indossare un sacco invece di questo... coso! -
e indicai l'abito che indossavo.
- Ehi Yuuki, ricordati che devi ballare con me. Non vorrei mai danzare con un sacco della spazzatura! -
Dalla mia bocca e da quella di Yori uscì uno "Zero!".
L'unica differenza era che lei stavo morendo dalle risate e io stavo impazzendo dalla rabbia!
- Questa era pessima, devo ammetterlo. Dai ascolto a Wakaba! Vado a fare un giro dal Direttore -.

Eccoci.
Ormai non potevo più andarmene, ero già entrata nel salone affiancata da Yori.
Lei aveva scelto un vestito più semplice del mio. Era bianco, con degli spallini sottili.
Terminava sotto il ginocchio e le stava d'incanto. Sembrava a suo agio in quell'abito.
Quanto la invidiavo!
Zero si avvicinò. Il classico "amante dei balli" indossava, come tutti gli altri studenti, la divisa scolastica.
Mi aveva promesso che avrebbe partecipato alla festa,
eppure ero certa che se ne sarebbe andato molto presto.
- Balliamo? -. Mi corressi. Sapevo che non amava festeggiare,
però non mi piaceva il fatto di essere abbandonata dopo quel ballo.
Appoggiai il palmo della mia mano sulla sua e iniziammo a danzare.
Mi resi conto che tutti ci stavano fissando, ma, sinceramente, non m'importava molto dei loro sguardi.
In quel momento il viso di Zero non era molto lontano dal mio,
le nostre mani erano incrociate,
persa nei suoi occhi percepii il cuore che stava cercando di uscire dal mio petto.
Solo in quell'istante ricordai che, da quando ci eravamo rincontrati, avevo cercato
(quasi inutilmente) di evitare il suo sguardo.
Sapevo benissimo che effetto mi faceva.
- Te ne andrai subito, vero? -. Faticai a dire quelle semplici parole.
Più che una domanda era una mia certezza.
- Mi dispiace. Sai che non amo le feste e non vorrei rovinarti l'umore -.
 Ed ora che centrava il mio umore?
Non era già abbastanza rovinato?
Insomma, era così difficile capire che volevo il mio caro, vecchio amico lì, al mio fianco?
Ero egoista e ne ero consapevole, ma era troppo chiedere la sua presenza?
Non sapevo nemmeno come rispondere così mi limitai ad annuire.
Che sciocca! Tra poco lui se ne sarebbe andato, chissà dove,
ed io non cercavo neanche di costringerlo a restare.
Senza volerlo era riuscito a farmi incazzare veramente!
Volteggiammo nel salone in attesa che la musica finisse.
Ognuno era immerso nei sui pensieri.
Io guardavo un punto alle spalle di Zero per cercare di calmarmi e lui mi fissava negli occhi.
Quella situazione era strana e imbarazzante; almeno per me.
Verso la fine di quella danza una ragazza toccò la spalla di Zero e chiese se poteva ballare con lui.
Un sentimento simile alla gelosia mi invase quando lui staccò i sui occhi da me
per posarli sul viso della ragazza.
Non sapevo chi fosse. Non l'avevo mai vista a scuola negli scorsi anni.
Dovevo ammettere che era stupenda!
Era alta e snella. Non era impacciata.
Aveva i capelli neri raccolti in una coda;
il viso pallido era sottile con un perfetto naso dritto, delicato e degli occhi castano chiaro bellissimi.
Era difficile non guardarla, soprattutto se il suo corpo stava perfettamente
in un abito nero, lungo e luccicante.
Al collo portava un piccolo diamantino uguale a quello incastonato negli orecchini.
Io ero stupita. Zero era indeciso.
- Vado a sedermi, ci vediamo dopo -. Ovviamente il "ci vediamo dopo" era riferito solo a Zero.
Mi sedetti su una panchina in fondo al salone cercando, con tutta me stessa,
di non guardare il mio amico danzare con quella misteriosa ragazza .
Più volte cedetti e costrinsi i miei occhi a fissare la terrazza.
Yori si sedette vicino a me sbucando dal nulla.
 
- Yuuki, che ci fai qui? - ero sovrappensiero e non risposi.
- Ah, ho capito. Zero sta ballando con Taiga -.
Udendo il suo nome mi costrinsi a prestare attenzione alla mia povera amica.

Se avevo capito bene la "ragazza misteriosa" si chiamava Taiga.
- E' arrivata qualche mese dopo che tu te ne sei andata. Si è subito avvicinata a Zero.
Credo che si conoscessero già. Però non ho voluto indagare. -
- Yori vado a prendere una boccata d'aria -. Non volevo uscire dal salone e scendere le scale.
Andai al balcone della terrazza e saltai badando a non rompere il vestito.
Per fortuna ero agile. Se fosse stato diversamente, il vestito avrebbe subito gravi danni!
La sera era fresca, il vento muoveva le foglie delle piante e mi ricordai delle notti di ronda.
Era piacevole appoggiarsi agli alberi e stare da sola con i miei pensieri.
Riflettevo soprattutto sulla situazione di Zero.
Da quando avevo scoperto la sua vera natura
avevo promesso che gli sarei stata accanto e lo avrei aiutato in qualunque modo possibile.

Era strano trovarsi nella stessa situazione.
Ora ero appoggiata alla corteccia di un albero, stavo pensando a Zero.

I miei pensieri, però, erano diversi. Mi sentii strana.
Vederlo tra le braccia di un'altra mi aveva fatto un insolito effetto.

Ero abituata alle nostre discussioni, ero felice quando mi dava una mano
davanti ai cancelli della Night Class,

quando ci beccavamo lezioni extra per via dei pisolini sui banchi.
Per me erano diventate azioni quotidiane.

Ero contenta se potevo stargli vicino, se lo potevo aiutare,
mentalmente ringraziavo mio padre per averlo portato a casa nostra.

Ora, pensandoci sopra, agli occhi degli altri noi cos'eravamo? Chi eravamo?
Due amici, una coppia di fidanzatini, due che continuavano a litigare?
E ai nostri stessi occhi?
Quando ero ancora umana, lui mi amava.
Ed ora mi amava ancora?
Ma io? Quali sentimenti provavo nei suoi confronti?

Lo avevo trattato solo come un amico eppure, quando non era con me,
quando soffriva nel vedermi con Kaname o quando pensava alla sua famiglia, a suo fratello,
io ero dispiaciuta.

Mi resi conto che c'erano molte domande in attesa di risposte.
Io stessa, però, non ne avevo.

Una leggera pressione sulla mano mi riportò al mondo reale e abbandonai i miei pensieri.


Ciao a tutti...
la solita ritardataria (con enormi ritardi) si è svegliata!
La mia mente, dopo due mesi e mezzo, di letargo si è svegliata con un lampo d'ispirazione.
Niente di che, ma almeno sono riuscita a scrivere qualcosina.
Ho già molte idee per il prossimo capitolo
e spero di sfruttare al meglio l'enorme tempo libero delle vacanze estive.
Alla prossima!
   
 
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