L’ABC DEL SASUSAKU


 

[A – Abbraccio]

Sakura si appostò dietro l’angolo, pronta a sfruttare il momento giusto. Sapeva che a quell’ora il suo ragazzo sarebbe passato di là. Trepidante, sentiva il cuore scandire il tempo, quando Sasuke apparve. Camminava con la solita tranquillità, mani in tasca e passo deciso. Si muoveva verso di lei. Stavolta l’avrebbe beccato. Sarebbe riuscita a farlo scomporre, abbracciandolo da dietro.
Sorrise. Nemmeno lei credeva che ciò fosse realmente possibile.

 
 
[B – Bacio]
Le labbra di Sakura incontrarono quelle dell’Uchiha. Aveva desiderato così tanto quel contatto, ma non si sarebbe mai aspettata che sarebbe stato lui a prendere l’iniziativa. La sorpresa fu tanta, tanto che l’ombrello le sfuggì di mano, permettendo alla pioggia di bagnare i loro corpi.
Ma a Sakura non dispiaceva una bella influenza, se questo significava avere sulle labbra il sapore di lui.
 
 
[C – Cuore]
Tum, tum, tum.
Come si faceva a farlo rallentare? A non farlo battere troppo forte?
Bastava che le iridi scure di lui incontrassero quelle verdi di lei, perché tutto il mondo cominciasse a girarle vertiginosamente attorno. E il cuore infieriva, facendosi quasi sentire da colui per cui batteva.
Ogni volta, quindi, Sakura si allontanava il più possibile, custodendo dentro di sé quel sentimento.
 
 
[D – Destino]
Sasuke non si era mai interessato all’oroscopo.
“Sciocchezze”, si ripeté per l’ennesima volta, prima di cambiare canale. Eppure, le parole dell’astrologo gli erano rimaste impresse.
“Incontrerete qualcuno che cambierà la vostra vita”, aveva detto, del suo segno.
Sbuffando, andò ad aprire alla porta. Il campanello aveva disturbato la sua tranquillità mattutina.
“Il solito scocciatore!”, pensò.
Si trovò davanti una ragazza, ma non una qualsiasi. Gli sembrava… interessante.
“E’ tutta suggestione. Io non credo nelle stelle!”
 
 
[E – Egoismo]
Non avrebbe mai rinunciato a nulla per lei. Sarebbe stato meglio, se fosse stata la stessa Sakura ad adeguarsi al suo volere. La sua vendetta veniva prima di ogni altra cosa, e questo non sarebbe mai cambiato, neanche col passare del tempo.
Era egoista. E lo sapeva.
 
 
[F – Fiducia]
-Dunque, ti occuperai tu di completare la ricerca?- domandò Sasuke.
-Non c’è alcun problema, lo faccio con piacere.- sorrise Sakura, la sua compagna di gruppo.
Sulle prima il ragazzo non disse nulla. Proseguì soltanto dopo quelli che parvero istanti infiniti di silenzio.
-D’accordo. Farai un buon lavoro, del resto mi fido di te.-
 
 
[G – Gelosia]
-Ino. Smettila. Di. Sghignazzare.- scandì Sakura, le braccia ostinatamente incrociate al petto, una vena che le pulsava.
-Dovresti vederti, invece. Credimi, rideresti da sola.-
-Non sopporto questa situazione.- proseguì la prima.
-Non è colpa mia se il tuo fidanzato è una star e, soprattutto, se viene circondato quotidianamente da gruppetti di ragazzine urlanti.-
 
 
[H – Hotel]
Era stata davvero una fortuna, secondo Sakura.
Una vera rottura di scatole, un imprevisto del tutto indesiderato, secondo Sasuke.
L’aereo che avrebbero dovuto prendere, aveva avuto dei ritardi, per cui la partenza era stata rimandata. Avrebbero, quindi, dovuto trascorrere là notte in un hotel.
E, quel che peggio, a causa di mancanza di fondi, avevano potuto prenotare una sola stanza.
Una sola.
 
 
[I – Itachi]
Sasuke guardava il pancione di sua moglie, senza farlo davvero. L’eccitazione per la futura nascita del suo primo figlio cominciava a farsi sentire. Poi, c’era una questione che l’Uchiha aveva volutamente rimandato ogni volta, benché sua moglie glielo avesse chiesto con insistenza: il nome del nascituro.
Sasuke ci aveva pensato in quei giorni, ed aveva deciso.
-Itachi.- sussurro, attirando l’attenzione della consorte. -Lo chiameremo Itachi.-
 
 
[L – Letto]
Quel giorno, Sakura lo aveva invitato a casa sua.
“Tanto per passare un po’ di tempo insieme, come fanno tutti i fidanzati”, aveva spiegato.
Erano saliti in camera, dal basso non provenivano voci: erano soli.
La ragazza si offrì di fargli vedere la sua collezione di libri, ma l’Uchiha indugiò. C’era qualcosa che attirava maggiormente la sua attenzione. Ed era morbido, comodo e desiderato.
Non potè fare a meno di lanciare un’occhiata al letto.
 
 
[M – Miracolo]
-Allora ci vediamo domani.- salutò l’Haruno, voltandosi.
Sasuke, però, non voleva che lei andasse via. Avrebbe voluto afferrarla e chiederle di restare un altro po’ con lui.
Furono i suoi piedi a muoversi, prima che venisse concesso loro la facoltà di farlo. Il resto seguì di conseguenza. Un braccio dell’Uchiha si avvinghiò a quello di lei.
-Resta.- sussurrò.
Miracolo: per una volta erano stati i suoi sentimenti a prevalere.
 
 
[N – Noia]
Sakura era ufficialmente stanca di tutto. Di quell’estate senza movimento, di quella vita monotona che conduceva, ma soprattutto, dell’assenza del suo ragazzo. Era partito per una vacanza con la sua famiglia e, sebbene Sakura fosse stata invitata a partire, lei aveva preferito non farlo. Per questo, si trovava immersa in uno stato di noia tremenda, quasi letale.
Bastò, però, che lo schermo del cellulare si illuminasse - segnalando l’arrivo di un nuovo SMS da parte di lui - che la giornata tornò, in parte, a colorarsi.
 
 
[O – Orecchio]
Sasuke baciava il collo della sua amata, risalendo pian piano fino.
Godeva dei gemiti di lei, del corpo che fremeva sotto il suo tocco delicato e possessivo allo stesso tempo. La lingua saliva piano, marchiando la ragazza, finchè non arrivò all’orecchio.
Lì, l’Uchiha sussurrò qualcosa.
 
 
[P – Pazienza]
-Ehi teme, ma tu e Sakura vi frequentate?- domandò Naruto, incuriosito.
Voci di corridoio dicevano che era così, ma l’Uzumaki voleva sentirselo dire. Oltretutto, non gli andava che altri lo avessero saputo prima di lui: Sasuke e Sakura erano o non erano i suoi migliori amici?
-Dobe, sarà la centesima volta che me lo chiedi.- scandì l’Uchiha, una calma che non gli apparteneva. Sarebbe esploso a breve, ed era proprio questo l’intento di Naruto.
Doveva insistere solo un altro po’, poi avrebbe saputo.
Del resto, Sasuke non era famoso per la sua pazienza.
 
 
[Q – Quesito]
C’era una domanda che le premeva, che non la faceva dormire.
Ultimamente, tra lei e Sasuke erano successo parecchie cose; il loro rapporto aveva subito un cambiamento. Non era né fidanzati, né altro. Fatto stava che lui aveva cominciato ad avvicinarsi maggiormente, a baciarla anche.
Quel giorno, però, avrebbe risolto la questione.
-Mi ami, Sasuke?-
Lui la bloccò al muro con forza, guardandola intensamente.
No, non aveva parlato, ma la risposta era giunta ed era evidente.
 
 
[R – Relazione]
-Ci credi, Ino?- sorrise Sakura, per poi saltellare per casa Yamanaka.
La bionda sospiro, felice per l’amica. Sakura aveva perseverato, mentre lei si era arresa, concentrandosi su altri. Ma il tempo aveva premiato la sua testardaggine e determinazione.
-Ho capito, Sakura. Tu e Sasuke state insieme, ho capito.- brontolò Ino, stufa di sentirsi ripetere quella notizia per la terza volta da quella mattina.
 
 
[S – Situazione]
“Perché proprio ora, perché?” si chiedeva Sakura.
Quella mattina, prospettava sereno, per cui aveva preferito fare a meno dell’ombrello. Brutto errore. Stava assistendo, infatti, al temporale più terribile che avesse mai visto. E lei non poteva fare altro che correre sotto al pioggia, per arrivare a casa quanto prima.
-Vuoi un passaggio?-
D’un tratto una macchina si era fermata. Dal finestrino abbassato era apparso quel ragazzo, quel Sasuke, suo vicino di casa da qualche settimana. L’aveva adocchiato, ma mai gli aveva parlato.
Annuì, rossa in volto.
 
 
[T – Telefono]
“Smettila di darmi fastidio”
Questo leggeva Sakura sul suo cellulare, inviato da un numero sconosciuto. Incuriosita rispose, chiedendo chi ci fosse dall’altra parte.
Così l’imprevisto si era chiarito, e non era stato tutto.
Sasuke si sentiva ridicolo se solo ci pensava. E dire che aveva conosciuto così la donna che, a ore, sarebbe diventata sua moglie.
 
 
[U – Uchiha]
-Ragazzi, da oggi avremo un nuovo studente.-
Un sacco di teste curiose fecero capolino, cercando di sporgersi per vedere quanto meglio il nuovo arrivato.
-Su presentati.- intimò gentile l’insegnante.
-Mi chiamo Sasuke Uchiha.- disse questi.
Sakura si sentì attraversare da un brivido, sentendo quelle poche parole. Inoltre, poteva giurare che quegli occhi neri le si erano piantati addosso.
 
 
[V – Vendetta]
Vendetta contro Itachi.
Vendetta contro Konoha.
Nella vita di Sasuke non c’era stato altro che questo, sempre. Ma ora? Ora che era ritornato al villaggio, che non aveva più alcun obiettivo da ultimare? Cosa gli era rimasto ora, se non il vuoto di aver sprecato la propria esistenza?
Sospirò silenziosamente, come per impedire a Sakura – lì accanto – di svegliarsi. Dormiva accanto a lui. L’Uchiha la guardò con intensità.
Forse c’era ancora qualcosa per cui valeva la pena lottare.
 
 
[Z – Zaino]
Sakura non lo avrebbe perso di vista un momento. Innanzitutto le permetteva di individuare subito Sasuke, ma quel giorno era un’altra la funzione che lo zaino doveva assolvere. Attese che il ragazzo andasse in bagno, poi agì.
Si avvicinò velocemente, guardandosi spesso alle spalle. Giunta dove voleva, aprì la cerniera e vi lanciò un pezzo di carta, una lettera più precisamente. Si sentiva altamente ridicola, ma ogni volta che tentava di parlare col suo compagno di classe, finiva per balbettare o per fare brutte figure.
Per cui gli aveva scritto quello che voleva che lui sapesse.