CHAINED WINGS
di masoliar

tradotto da: IoSonoSara

Bene, visto che questo sito scarseggia di fic sul caro Nii e visto che io sono incapace a scrivere fan fic perché mi vengono solo fuori racconti originali sulle mie esperienze personali ho deciso di tradurne un po' (chissà che non mi venga l'ispirazione per scrivere qualche fan fic prima o poi)...READY? GO!

***

“Sei triste?”

“...Sì.”

“Questo è semplicemente... troppo brutto.”

“Non l'ho scelto io...”

Non l'ha scelto lui.

“Perché?”

Non è che non sapesse la risposta.

Era seduto su una sedia, sovrastato dalle apparecchiature da labortatorio. Al momento si sentiva come se fosse . . . svuotato. Non stanco o esausto. Solo svuotato. Non aveva più la riluttanza per resistere, o l'odio per ringhiare contro il perverso (com'era risaputo) dottore*. Non aveva la forza di pensare di reagire ancora. Per il momento, riposava, perché nella vuotezza c'è il riposo.

“E' positivo che tu l'abbia realizzato.”

Il complesso laboratorio gli era diventato troppo familiare, quasi confortevole. Ma per il momento non sentiva niente riguardo a questo. Cosa gli sarebbe successo, lo stava semplicemente aspettando. Quello che gli sarebbe stato fatto gli sarebbe stato fatto. Non l'aveva scelto lui, tuttavia la colpa di tutto questo non era di nessun altro se non sua.

“E positivo che tu abbia realizzato che non ho assolutamente nessuna colpa in tutto ciò.”

Sì. Sta solo facendo il suo lavoro.

“Puoi solo accettare le cose, lo sai. E togliere il peso da queste tue ali insensibili.”

Sì. E può solo correre via.

Correre...

Perché le ali non voleranno.

Può solo camminare fuori da questa prova se lo vuole veramente. Può scegliere di riconoscere la grave maledizione di sua madre. Rasetsunyo. Se non fosse per l'amore di un figlio...

L'amore di Kougaiji.

Tutto questo era per l'amore per sua madre. Il desiderio di riportarla in vita, di farle riaprire gli occhi ancora una volta, e tenere la sua soffice forma fra la sue braccia. Cosa portava di buono, questo amore, questo desiderio? Questo attaccamento gli stava solo causando dolore e sofferenza. Poteva semplicemente dimenticarsi di tutto questo e lasciare il castello di Houtou. Cominciare una nuova vita.

“Non posso.”

Nii Jieni, nel mezzo del procedimento necessario per le loro regolari operazioni, sorrise impercettibilmente.

“Lo so.”

“Mi chiedo perché, debba essere così.”

“Perché, non lo sai? Queste tue catene, sono quelle che determinano che in realtà sei vivo, mio caro principe.”

Sì. Tutti semplicemente si devono sentire vivi, no? E' per questo che fanno quello che fanno, svuotandosi.

“Sei triste?”

“Sì.”

E' semplicemente troppo brutto, che nella vuotezza, ci sia anche la tristezza.

***

Note:

*Sicuramente in inglese suona meglio, quindi eccovi l'espressione originale: the markedly perverse doctor