-
- “Who
do you think you are?”
- -Chi pensi di essere?-
- Se
porgeste – voi - a me questa domanda credo proprio direi
‘nessuno’, ma in quel
momento, con le labbra di Matt Bellamy che scandivano quel quesito, non
me la
sentii di rispondere ‘nessuno’. Era Matt Bellamy,
capitemi, e con Matt Bellamy
non si può cadere in errore, non si può fallire.
- -Penso
di
essere ciò che per te sono, ed è questo
ciò che conta.-
- -Conta
quello che penso io ?-
- -No,
conta quello che pensano gli altri.-
- Un
fondo
di verità – perlomeno un fondo –
c’era nelle mie parole;
- -Vorresti
sapere cosa sei per me?- disse Matt con la labbra bruciate dal sole
estivo.
- Matthew
aveva un’epidermide così debole, così
sensibile ai raggi solari. Le sue labbra
erano più rosse del solito ed uno spicchio di luce porpora
pizzicava le sue
guancie, rendendolo quasi comico.
- La
Luna
nel cielo era alta ma sfocata, c’era qualche nuvola, anche se
Agosto[1]
era
ormai alle porte.
- Presi
un
po’ d’aria per me e la immagazzinai nel petto, la
spinsi in fondo alle vie
respiratorie, fino alle viscere, con rabbia. No,
avrei
dovuto dire. No,
non voglio sapere cosa sono per te, perché è
già abbastanza difficile così.
- Matt
sorrise, leggendomi nel pensiero. Sorrise d’un sorriso
melanconico e s’avviò
lontano, con la sconfitta fra le dita, lontano da quel balcone, da
quella luna,
da quel me
che aveva rinunciato, rinunciato finalmente
a ciò che desiderava di più.
- Mi
sentii
orgoglioso. Avevo gettato via l’ombra del fantasma di Matt,
l’avevo rifiutato
una volta per tutte.
- La
mia
vittoria comprendeva lo strappare un post-it con le parole di Shine,
comprendeva sorridere alla Luna e pensare ‘Sono
libero dall’unica catena che m’abbia mai lussato i
polsi, da Matt’.
- Mi diressi verso l’atrio, pronto ad essere intervistato per gli NME, pronto a sentir Matt parlare di suo figlio, pronto a chiedermi cosa ne sarebbe stato di me, del futuro, della Luna.
- From the NME’s:
- Q: How do you feel?
- D: Great, over the moon. [2]
- Spazio di Evey:
- Sono veramente sciroccata e darei parte della colpa al caldo, davvero. Riferimenti che fanno male a Shine, canzone idolatrata, riferimenti che fanno male a quell’orribile intervista che per me fu di una tristezza memorabile. Soprattutto Matt che dice, come se dicesse qualcosa di tenere, fuck you a Dom. Ora, ditemi ciò che volete, lanciate pomodori, dite che era ubriaco e buh, però io l’ho vista così. Pardon. Scusatemi se scrivo one-shot alla cazzo una identica all’altra e scusatemi per tutto.
- Vi adoro, tenetelo a mente. Ricordiamo Michael Jackson in questo giorno di lutto mondiale, perché io ci sto veramente male. Bye, Evey.
-
- [1] Sì, lo so che gli NME Awards non si sono fatti ad Agosto, ma m’andava così, buh.
- [2] Sì, ho tradotto alla cazzo un’intervista che tutti pensavano fosse comica, l’ho resa d’una depressione micidiale. Sì. Perdonatela.