Ezio odiava quei maledetti menestrelli, tutti stonati e chiassosi, i tipi ideali per mandare a monte una missione.
“L’ora è suonata per quei cani, maledetti marrani!
Quando il sole sorgerà, il campion trionferà!”
“Adesso gli pianto una lama in gola se non la smette”sussurrò a mezza bocca l’uomo incappucciato all’amico che sorrideva divertito dalla sua reazione esagerata e che gli batteva ritmicamente la mano sulla spalla, non facendo altro che aumentare il suo nervosismo.
Conquista il cuore delle dame!!”
Ezio Auditore scoccò un’occhiata truce all’uomo che continuava a cantare imperterrito, nonostante fosse costantemente minacciato dallo sguardo dell’assassino,
“Guardie, preti, cortigiani,
tutti uccisi come cani!
La giustizia divina lo guida e speriam
Che la sorte gli arrida”
“Nessuno ve li ha chiesti! E adesso toglietevi dai piedi o anche voi verrete ucciso come una cane!” rispose di rimando il ragazzo “Ezio, lasciategli qualche fiorino e vedrete che se ne andrà, da quando siete diventato così attaccato al borsellino? Spendete troppo in cortigiane caro mio!”costatò Leonardo continuando a sghignazzare sotto il cappello piumato, non si era mai trovato in una situazione così divertente, sarebbe dovuto tornare più spesso a Venezia. “E voi da quanto non tenete più alla vostra vita?”Improvvisamente Ezio si fermò, costringendo Da Vinci a urtare contro la propria schiena “Voi! Venite, scusate mi sono comportato davvero come un villano, però devo dirvi che trovo le vostre note incantevoli e le parole sublimi, quasi simili alla poesia”