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Autore: MadLucy    26/06/2011    2 recensioni
I pensieri del maghetto più famoso del mondo magico prima di scoprire chi è veramente...Piccola one-shot sugli anni passati a Privet Drive numero 4.Cosa pensava della sua vita?Quali i suoi desideri?Scopritelo!!!E ovviamente recensite!!!!!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Another place to live

ANOTHER PLACE TO LIVE

Finalmente su Little Whinging è calata la notte.
Sbircio fuori dal finestrino stretto sbarrato con due spranghe di ferro dell'angusto stanzino dove dormo: il cielo è scuro,qualche stella brilla,troppe comunque per riuscire a contarle.
Uno spicchio di luna,simile a quelli delle arance,emana una lucentezza pacata e perlacea.
Solo una macchina ogni tanto percorre le lunghe strade buie fiancheggiate da marciapiedi grigriastri lastricati. Nessuno va a farsi un giretto alle undici di sera,il quartiere è deserto.
In dieci anni,sei mesi e quattordici giorni che vivo qui,Privet Drive non è mai cambiata.
Eppure,nonostante la noia,la notte è l'unico momento della giornata in cui posso stare tranquillo,fare quello che voglio.
Durante il giorno spesso si sentono,ad intervalli di quattro/cinque minuti, gli strilli "TU!!!!! VIENI QUI!!!!" di zia Petunia, le urla "RAGAZZO!!!!!!!!!!! SPICCIATI!!!!!!!!!!!" di zio Vernon e i grugniti "Cugiiiinooo....." di Dudley.
Invece la sera,dopo l'inquietante minaccia " Domani mattina svegliati presto che Diddy vuole le uova al bacon, sennò sai cosa ti succede"  l'allegra famigliola va a dormire.
Ed io posso finalmente permettermi di respirare.
Di notte non ci sono vetri da pulire,argenteria da lucidare,piatti da scrostare da rimasugli di pranzo,erba da radere o cespugli da potare.
Posso concedermi un po' di dolce far niente.
E lì,rannicchiato su quella brandina spaiata dalle gambe arrugginite originariamente usata per andare in campeggio,guardo il cielo, o almeno gli spezzoni bui che intravedo.
Ho i muscoli a pezzi; fra scopettoni per passare la cera e tosaerba non sento più le braccia.
Gli occhi mi cadono sul mio pigiama grigiastro (riciclato,era di Dudley quando aveva sette anni) troppo corto,sui calzini a brandelli e poi su quello sgabuzzino claustrofobico e dal pavimento scrostato e umido.Sembra un piccolissimo garage,negli angoli vi si è accumulata la muffa e le ragnatele,in qualche modo ci sta un comodino basso e tozzo.Infine tiro su gli occhiali riparati con lo scotch che mi sono ricaduti sul naso e mi cosa ho fatto per meritarmi tutto questo.
Guardo le stelle, assorto.
Mamma, papà, perchè siete morti?! Perchè non siete qui con me?!
Dicono che i morti rimangono accanto ai vivi, come fantasmi evanescenti.
Allora perchè mi lasciate vivere qui dai Dursley???
Perchè non impedite alla zia Petunia di farmi pulire tutta la casa,allo zio Vernon di insultarmi,a Dudley di rompermi gli occhiali?!?!?!
Mi minacciano sempre di portarmi all'orfanotrofio.
E quasi quasi penso che all'orfanotrofio starei meglio che qui.
Almeno là avrei una camera,almeno avrei un po' di pace,almeno non dovrei lavorare per avere i pasti.
Perchè lasciate che mi rovinino la vita,mamma?Cosa ho fatto di male?
E perchè cavolo sono nato,per rammendare i calzini a zio Vernon?!?
Una lacrima furiosa e ribelle mi attraversa rapida una guancia,quasi timida,veloce perchè non vuole farsi vedere.
La scaccio con il dorso della mano,brusco.
A che serve piangere,in fondo???
"Sei destinato a grandi cose,Harry Potter..."
Oh,e questo pensiero da dove spunta???
Sorrido amaramente.
Sì,grandi cose...come la lavatrice a zia Petunia???
Io non sono destinato a fare un bel niente.
Guardo ora quelle stelle,troppo lontane ed irraggiungibili.
Perchè sono costretto a vivere qui???
Questo non è il mio posto.Mi sento così...fuori luogo.
Come un pesce fuor d'acqua.
Sento che la mia vita non è qui,non può essere qui.
Sento che la mia vita non è questa,non può essere questa.
Ci fosse...un altro luogo,un'altra vita da vivere...
Lontano,lontanissimo da qui...
Un posto che sarebbe davvero il mio,una vita che mi renderebbe felice sul serio.
Un luogo dove,appena arrivato,penserei :"Ah,eccolo,è QUESTO.é qui che voglio stare."
Un luogo da chiamare "casa",una vera casa.
...Ma non esiste,no?!?
"Sei destinato a grandi cose,Harry Potter".
Poggio la fronte bollente contro il muro gelido e mi addormento,stremato,mentre le stelle ammiccano allegre sapendo cosa mi aspetta.

Note dell'autrice: Questa storia è ambientata prima del primo libro,durante il soggiorno di Harry dai Dursley.Ho immaginato che a volte anche lui si lamentasse della sua situazione (com'è giusto,visto come lo trattavano) e fantasticasse su un'altra vita,diversa e migliore...ed il suo desiderio è stato esaudito,alla grande direi!!!!!A voi la parola,RECENSITEEEEE!!!!!!!!

  
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