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Autore: wordsaredeadlythings    26/06/2011    3 recensioni
Severus P.; Lily E. Lily/Severus | Triste, Malinconico | FlashFic; Songfic.
Una piccola Lily/Severus senza pretese, ispirata ad alcuni pezzi della famosissima canzone del grande Vasco Rossi.
Cit: /Solo in quel momento comprese di averla persa. Era stato così cieco da non notarlo, e il peso della sua assenza aveva premuto contro la sua anima intensamente. Era stato così cieco da perdere l’unica cosa bella di tutta la sua vita.
Spero che vi piaccia
Cris
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Senza Parole

 

 

 

Ho guardato dentro una bugia

e ho capito che è una malattia

dalla quale non si può guarire mai

e ho cercato di convincermi

... che tu non ce l'hai.

 

 

Lily gli voleva bene, e sempre gliene aveva voluto.

Perché sapeva che infondo lui era buono ed onesto, che era un bravo ragazzo nonostante tutte le apparenze.

Poi però aveva iniziato a frequentare loro, quei potenziali Maghi Oscuri dannati.

E lo avevano macchiato di bugie, bugie che poi scaricava su di lei come una valanga di neve fredda e silenziosa. La ricopriva di bugie, sempre e solo bugie.

L’insulto era stata solamente la punta dell’iceberg che li separava.

Le bugie erano una malattia, lei lo aveva sempre saputo. Le bugie ferivano ed uccidevano, e per tanto tempo si era convinta che lui non le mentiva, che nessuno l’aveva infettato con questo terribile morbo.

Ma si sbagliava. E di grosso.

 

 

E ho guardato dentro casa tua

e ho capito che era una follia

avere pensato che fossi soltanto mia

 

 

Severus Snape arrancò tra il fango e la neve, sentendo il gelo che permeava ogni singolo brandello del suo corpo, nonostante il pesante mantello che indossava quella sera. Una spessa coltre di neve ricopriva il terreno ghiacciato sul quale camminava.

Finalmente arrivò davanti alla piccola finestra della casa, e sbirciò all’interno con attenzione, sperando di non essere guardato.

La prima e unica cosa che vide furono gli occhi verdi e scintillanti di Lily. Li guardò intensamente, cibandosi di quella lucentezza per portarla dentro di sé e tornare a risplendere di felicità. Voleva solamente un brandello del calore che emettevano quegli occhi, quel calore che si era precluso da solo.

C’era stato un tempo in cui Lily Evans era stata sua, solamente sua. Ma, come ogni volta, fu una follia pensare così: non si rese conto della distanza che c’era tra di loro finché non la insultò. Solo in quel momento comprese di averla persa. Era stato così cieco da non notarlo, e il peso della sua assenza aveva premuto contro la sua anima intensamente. Era stato così cieco da perdere l’unica cosa bella di tutta la sua vita.

Distolse lo sguardo, perché quella gioia ormai non era più dovuta a lui. E decise di non guardare più in quella piccola casetta, perché faceva troppo male.

Se quello era il prezzo da pagare per la sua cecità, se lo meritava.

 

 

 

 

« Quindi non t’importa se suo marito e suo figlio muoiono? Possono morire, purché tu ottenga ciò che desideri? »

Piton tacque, continuando a guardare Silente.

« Allora li nasconda tutti » gracchiò infine. « La metta… li metta al sicuro. La prego ».

« E tu che cosa mi darai in cambio, Severus? »

« In… in cambio? » Piton guardò Silente a bocca aperta e Harry si aspettava che protestasse, ma dopo un lungo istante rispose: « Qualunque cosa »

[Harry Potter e i Doni della Morte; Pag. 623]

   
 
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