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Autore: DelenaVampire    26/06/2011    5 recensioni
E se nella famiglia Salvatore ci fosse stata una sorella? Forse lei avrebbe impedito ai due fratelli di dividersi e di freddare così i loro rapporti?! Come può essere di no.
Ecco l'intera storia riscritta, però camibata. Con l'infanzia di Damon, Stefan e Lexi. (la sorella).
La vita... dopo 145 anni i tre fratelli si rincontreranno...
Lo so, è una pazzia, ma dovevo scriverla spero vi piaccia.
Genere: Avventura, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo o1: I fratelli Salvatore ( 2 aprile 1861 )

POV. DAMON

Camminavamo lungo il viale della nostra villa, mentre mia sorella, Lexi, teneva la mano a Stefan.

''Lexi, quando tolna la mamma?'' chiese igenuamente Stefan a nostra sorella.

Era troppo piccolo per capire. Aveva solo quattro anni. Io e mia sorella eravamo da una parte felici che lui non capisse e dall'altra triste. Quando sarebbe diventato grande non avrebbe più avuto la mamma e avrebbe capito cosa vuol dire averla persa troppo presto, e questo non giocava a nostro favore. Mentre, il fatto che non comprendesse, lo lasciava all'oscuro di quello che succedeva. Come per esempio, il fatto che da quando la mamma era morta, papà se ne andava in piena notte e tornava ubriaco la mattina. O semplicemente, che la mamma non sarebbe più potuta tornare. Non avrebbe più rivisto i suoi occhi ridenti, non avrebbe più ricevuto i suoi abbracci, non l'avrebbe più avuta accanto a curarlo quando aveva la febbre, non avrebbe più dato la mano a colei che l'aveva fatto nascere.

Lexi mi guardò, ma io non seppi cosa dirle, allora si abbassò all'altezza di Stefan e lo prese in braccio. Gli diede un baccio tra i capelli boccolosi e lo cullò tra le braccia con fare materno. Ormai era una donna, aveva compiuto i quattordici anni e lei, lei si che capiva. Quando era morta la mamma, non ne avevo più voluto sapere niente di nessuno, papà non era come la mamma, a lui non importava come stessero i suoi figli o meglio, come stessi io. Stefan, era troppo piccolo, aveva solo tre anni quando accadde quel che accadde. Solo mia sorella mi era stata accanto, mi consolava anche in piena notte, mi faceva forza e diceva che ora che la mamma non c'era più, eravamo noi due a doverci prendere cura di Stefan. Era lei che mi abbracciava e mi cullava fino a farmi addormentare, proprio come faceva la mamma quando ero piccolo. Lexi, ormai era lei la donna di casa, così giovane eppure con grandi responsabilità. In lei rivedevo la mamma, dolce, sensibile, delicata e allo stesso tempo abbastanza forte da prendere le sue decisioni. Era lei il mio punto di riferimento quando piangevo, lei che c'era sempre per me. Incredibile come lei riuscisse a farmi stare bene, infondo dovevo essere io ad infondere coraggio in lei, in quanto fratello maggiore. Avendo i tre anni più di lei, dovevo essere io a consolarla e a dirle che sarebbe andato tutto bene.

Riusciva ad essere come una mamma per Stefan, e forse anche per me. La mamma che troppo presto ci era stata portata via.

''Presto, amore. Pensa che la mamma ora sta in un bellissimo posto. Ti piacerebbe volare tesoro?'' chiese a Stefan continuando a cullarlo

''Sì, tantissimo. Andiamo Lexi?'' chiese mio fratello, facendo gli occhioni dolci a mia sorella e ridendo spensieratamente. Io e Lexi ci guardammo per un secondo e poi scoppiamo entrambi a ridere. Stare con la mia famiglia mi faceva stare bene. Almeno quello che restava della mia famiglia, che famiglia era una senza la mamma? Che famiglia era una con un padre che non se ne importava niente dei suoi figli? Eppure sì, quella era la mia famiglia e anche se avrei preferito avere ancora una madre, ed avere un padre che si occuppasse di noi, mi bastava per essere felice. Perchè sapevo che quelli erano i miei fratelli, ed io ero il maggiore, colui che avrebbe dovuto proteggerli da tutto e da tutti. Colui che avrebbe dovuto insegnare ad entrambi ciò che mia mamma mi aveva insegnato fino a quel giorno. Cioè che la vita va vissuta al meglio. Che desiderare una cosa è l'inizio della vita e cercare di averla è il cammino. Che devi cercare di ottenere quella cosa, anche se non pensi di meritarla. Cercare di conquistarla, per sentire che hai qualcosa di tuo. Seguire i tuoi sogni, perchè ti porteranno alla felicità, di non abbandonarli mai, perchè sarebbe come smettere di respirare. Queste erano le cose che mi ha insegnato la mamma, vivere la vita nel miglior modo possibile. Insegnamenti che non dimenticherò mai.

''Ti piace volare, sì?! Allora devi essere felice per la mamma sai? Perchè ora lei è lì, vola spensierata e contenta da una nuvola all'altra.'' indicò il cielo azzurro, io mi incupii in viso, pensando che la mamma non sarebbe più ritornata. Lexi si accorse di questo mio improvviso cambiamento e continuò a parlare a Stefan, dicendogli cose che ero sicuro, fossero dirette anche a me ''Sai cosa mi ha detto l'altra notte in sogno?! Che devi cercarla qui, nel cuore. Perchè la mamma è nel tuo cuore. Mi ha detto anche che devi prenderti cura di tuo fratello grande, perchè voi due siete gli uomini di casa. Mi ha detto anche che mi vuole bene, mi ha detto di salutarvi e di darvi un bacio da parte sua.'' continuò Lexi stampando un bacio sulla guancia prima a Stefan e poi a me. ''Mi ha detto che vuole bene anche a voi e che lei è con noi. Solo che non la vediamo, ci accompagna in ogni più piccolo e grande gesto della giornata. E' lei che ci guida e ci insegna che la vita va avanti e che lei c'è. Vero Damon?'' Mi guardò e si avvicinò a me e con il braccio libero mi abbracciò. Sorrisi e ricambiai la sua stretta, abbracciando così sia Lexi che Stefan. Loro sì che erano la mia famiglia, la mia vita.

''Sì, è vero. Bhe ragazzi rientriamo che si è fatto tardi.'' consigliai. Cinsi mia sorella con un braccio sulla spalla, mentre lei teneva in braccio Stefan. Le baciai i capelli e la strinsi ancora di più a me. Ero molto protettivo nei suoi confronti, fin da quando era bambina. Perchè conoscevo perfettamente i tipici ragazzi che ci provano con le tue sorelle, poi lei essendo alta, magra e bella non aiutava di certo nel mio compito: proteggerla. Tanto che avvolte mi diceva di essere peggio di un fidanzato geloso, ma che ci potevo fare? Era mia sorella, una delle due donne più importanti che fino ad allora c'era stata nella mia vita. Lei e mia madre.

****

''Si è addormentato! E' stata un impresa, dato che non mi mollava mai la mano, ma ce l'ho fatta. Se continua su questa strada, non tarderà a diventare come il fratello grande.'' disse sorridendo e uscendo dalla porta della camera di Stefan, dove era entrata mezz'ora prima ed era uscita solo adesso.

''Cosa intendi scusa? Che il tuo bellissimo, affascinante, inteliggente e buonissimo fratellone è...'' stavo pronunciando quella frase con sarcasmo, ma lei mi interruppe.

''Geloso?! Protettivo?! Si lo è. Comunque tu ti descrivi così? Da quanto tempo ti si è rotto lo specchio?! No dimmelo che lo facciamo aggiustare'' continuò ridendo e prendendosi gioco di me.

''Non ti permetto ragazzina'' esclamai alzandomi dalla panca e avvicinandomi a lei. Abbassai lo sguardo per poterla guardare negli occhi, essendo giustamente più alto di lei.

''Ho 14 anni'' continuò guardandomi con aria di sfida.

''Sei comunque una bambina'' ripetei nuovamente.

''Oppure. Sei tu il fratello che non vuole accettare il fatto che sua sorella più piccola sta diventando grande'' affermò, capendo esattamente il punto della situazione. Non mi pronunciai, e a lei non mancò il momento per beffarsi nuovamente di me.

''Chi tace acconsente. Notte fratellino'' Sbadigliò e si scompigliò un po' i capelli boccolosi prima di darmi un bacio sulla guancia e dirigersi in camera sua.

''Stai tranquilla, stanotte non verrò a romperti l'anima. Esco'' dissi ricambiando il bacio e lasciandola andare in camera sua.

''Con chi? Damon, hai idea di che ore sono? Nostro padre non ti farà mai uscire!'' sbadigliò nuovamente.

''Sai che ormai sono abituato a scavalcare il recinto!'' rispondo tranquillamente, avvicinandomi e abbracciandola. Prima che la mamma morisse uscivo sempre dalla finestra, scavalcando il recinto e solo lei e mia sorella lo sapevano. Ma quando la mamma era morta, capii che dovevo mettere la testa apposto, per i miei fratelli, per la famiglia.

''Attento Signor Salvatore, lei è un ragazzo di buona famiglia, non sia mai che venga sorpreso a uscire contro il volere di nostro padre'' esclamò ridendo e staccandosi dall'abbraccio.

''Comunque sia, non mi rompi l'anima. Non ti preoccupare, sei mio fratello. Ti voglio bene. Comunque, prima, stavo scherzando, il fatto dello specchio. Sei il ragazzo più bello di Mystic Falls dopo... molte persone'' continuò a ridere.

''Ah... si?! Quindi tu guardi altri ragazzi che non siano i tuoi fratelli?!'' chiesi sorridendo

''Sì, non sono mica cieca eh!'' ridacchiò, dandomi un leggero e tenero schiaffo sul braccio.

''Bhe questo lo so, ma non devi guardare altri ragazzi che non siamo io e Stefan'' imposi, prendendo a farle il solletico e a farla ridere come una matta. Il rapporto che avevamo non si poteva neanche minimamente immaginare, un rapporto che, credo, nessun fratello aveva con la propria sorella a quell'epoca. Ma da quando era morta la mamma, il nostro rapporto si era consolidato ancora di più.

''Ahahah, Damon. No, ti prego nooo... Damon, ok, ho occhi solo per te e Stef... ahahah, basta Damon'' aveva le lacrime agli occhi per quanto solletico le avevo fatto, ma non avevo pietà, doveva prima chiedere scusa.

''Damon, scusa, scusa. Tu e Stefan siete gli unici ragazzi che guardo, della mia vita,però bastaaa, Damon ti prego. Faremo svegliare tutta la casa. Ahahah, Damon, no, no... ora si sveglia Stefan, poi lo fai riaddormentare t... ahahah. Scusa, scusa.'' finalmente la lasciai e lei si ricompose, aggiustandosi il corsetto del lungo vestito e asciugandosi le lacrime.

''Damon, Lexi?! Pelchè state ullando?'' chiese Stefan strofinandosi le manine sugli occhi.

''Visto?! Te l'avevo detto che si sarebbe svegliato'' mi disse Lexi con tono di rimprovero, ma non arrabbiato. Lexi mi sorpassò per andare da Stefan e io mi voltai.

''Lexi, ho fatto un blutto sogno.'' disse Stefan accoccolandosi sul petto di mia sorella, e senza motivo, sorrisi a quel gesto appena compiuto da mio fratello.

''Tranquillo Stefan, qui c'è Damon!'' disse Lexi dandomelo in braccio ''Ti avevo detto che se si svegliava lo facevi riaddormentare tu. Così ti impari. Buona fortuna. Notte fratellini'' disse dando un bacio a Stefan ''O va bene, se proprio lo devo dare anche a te'' disse guardandomi negli occhi e scoppiando a ridere, contemporaneamente. Mi scoccò un bacio sulla guancia e continuò ad avanzare, nel corridoio, verso la sua stanza.

''Lexi, ma io devo uscire'' dissi supplicandola e facendole gli occhi dolci.

''E' inutile. Con te non funziona, Damon. Non sei più piccolo. Stefan non mi fa il solletico, e di conseguenza sono più buona con lui. Quindi, ora fai il bravo fratello maggiore e stai con lui finchè non si addormenta, un po' come faccio io. Poi dopo, se rimane tempo, cosa che dubito profondamente, dato che Stefan non si addormenta mai, esci con i tuoi amici''

Sbuffai e strinsi ancora di più in braccio Stefan.

''Allora campione, che sogno hai fatto?'' gli chiesi, mentre seguivo con lo sguardo Lexi che stava per entrare in camera sua.

''Ho sognato la mamma!'' esclamò Stefan assonnato, facendo girare Lexi.

''E che ha detto la mamma, amore?'' chiese Lexi avvicinandosi e carezzandoli una guancia.

''Ha detto solamente che ola, sei tu che devi plendelti cula di me, e che quando non ci sei tu devo andale da Damon! Poi pelò il sogno è cambiato, c'elano delle immagini tue e di Damon e tu volevi più bene a lui che a me!'' continuò Stefan mettendosi a piangere, bagnandomi la camcia. Lo strinsi ancora di più e gli diedi un bacio nei capelli.

''Ehi, no... piccolo, io non posso volere più bene a Damon che a te. Voi siete i miei fratellini, vi voglio bene a entrambi in egual modo. Non posso voler più bene a uno dei due. Amore, non piangere... no, piccolo, vieni qui!'' disse Lexi prendendolo in braccio. ''Shh, non piangere, tranquillo, sono qui. Shh, è stato solo un brutto sogno niente di più.'' continuò dandogli maggior sicurezza. In poco tempo, Stefan si addormentò tra le braccia di Lexi.

''Damon, è un po' caldo'' constatò Lexi toccandoli una guancia ''Forse ha un po' di febbre, lo porto in camera mia, non voglio lasciarlo da solo. Lo faccio dormire con me. Tu esci pure.'' mi disse facendomi l'occhiolino e sorridendomi. Ma non avevo intenzione di lasciarla sola, quella era la prima volta che Stefan aveva la febbre da quando era morta la mamma.

''No, ho cambiato idea. Resto con voi.'' risposi entrando in camera con lei, che stava mettendo Stefan nel letto, cercando di non farlo svegliare.

''No, davvero Damon. Se vuoi andare vai!'' disse piatta ''Non voglio che per te, noi siamo d'intralcio.'' continuò stendendosi affianco a Stefan e carezzandoli una guancia. Lo coprì bene, per non farli prendere freddo e in quei gesti rividi la mamma, dolce.

''Ti sembra Lexi?! Non lo dire neanche per scherzo, voi siete miei fratelli, la mia vita.'' confessai senza imbarazzo, infondo era vero.

''Ok. Allora senti, visto che rimani, vai a bagnare un fazzoletto di stoffa con dell'acqua fesca, così glielo metto sulla fronte. Io rimango qua con lui. Non si sa mai. Ah, non dire niente a nostro padre, farebbe venire una domestica a stare con lui, ed io non voglio, l'ha sempre curato la mamma ed ora devo curarlo io, l'ha detto lei a lui in sogno, no?! Vai!'' mi lanciò il fazzoletto, mentre Stefan si muoveva e si accoccolò sul suo petto nuovamente. Lexi lo fece fare e quando ebbe finito di muoversi, lo abbracciò e gli passò una mano sulla fronte sudata, dove aveva i capelli tutti schiacciati, li portò sopra e lo strinse di più per darli più calore e non farlgli sentire freddo.

Andai nel bagno della camera di Lexi e bagnai il fazzoletto di stoffa. Tornai e Stefan intanto si era svegliato, ma era delirante e diceva cose senza senso mentre si stringeva ancora di più a Lexi. Capii che sentiva ancora freddo, diedi il fazzoletto a Lexi che lo posò sulla fronte sudata di Stefan. Mi misi sul letto, alla destra di Stefan, abbracciando entrambi. Così ci addormentammo tutti e tre, abbracciati con Stefan immezzo e io e Lexi ai lati.

[CONTINUA...]

Spazio autrice:
Allora, vorrei ringraziare veramente di cuore questa ragazza: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=2997  (Joy) [scusami ma non so come si mette il nome per poi far vedere la tua pagina], perchè mi ha convinto a pubblicare questo orrido capitolo di questa orrida storia. ahahah. xD
Comunque Joy, non ti preoccupare, ho intenzione di continuarla. Se riesco aggiorno in giornata.
Un bacio
DelenaVampire  
  http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=2997  

 

  
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