Esco dal suo appartamento, dirigendomi verso la mia automobile.
Accendo il motore meccanicamente e ingrano la marcia, devo andare agli studi oggi.

Percorro le strade di Tokyo quasi a memoria. Potrei farlo ad occhi chiusi: questa infatti è una delle poche cose sempre uguali che contraddistingue la mia vita.
Mentre guido, vorrei concentrarmi sul lavoro che mi attende, la registrazione di Arashi ni Shiyagare insieme agli altri quattro membri.
Tuttavia non riesco a non soffermarmi su ciò che è successo stamattina.

E' capitato anche stavolta.
Di nuovo.

Ripercorro nella mia mente l'incontro avvenuto poco fa con la mia ormai ex ragazza. Analizzo per la prima volta con lucidità le parole da lei utilizzate  per chiudere il nostro rapporto.
Chiudo il mio ricordo con il suo: "Allora in bocca al lupo, Kazunari-kun", detto prima che io lasciassi il suo appartamento.

E la mia mente ritorna a quella conclusione che per me è filosofia di vita: l'eternità non esiste.
Il "per sempre"...roba da illusi.

Come potrei credere alla durata infinita dei rapporti?
E' stata la mia famiglia, in fondo, a mostrarmi che è un'illusione, no?*

L'amore è un sentimento meraviglioso, si, è il più potente sentimento che esista. Ma è un sentimento che appartiene a questo mondo, quindi non è infinito.

E' successo anche stavolta.

Colpa mia? Colpa sua?
Quando due si lasciano, è davvero così importante stabilire le colpe?

Adesso ci penso un pò, magari piango un pò.

Posso farlo, mentre guidola mia auto verso gli studi di registrazione.
Si, piango un pò qui. Poi incontrerò gli altri, e ritornerà tutto come prima.





"Buon giorno ragazzi."
Entro nel camerino e sorrido agli altri quattro, molto malvolentieri, ma il cappello mi fa ombra e spero che gli altri non notino il mio malumore.

"Buon giorno!" -  sento la voce di Ohno e Jun in sincro. Ohno mi saluta mentre si sistema delle ciocche ribelli allo specchio, mentre Jun non mi guarda, occupato com'è a leggere un manga.
Io abbasso di scatto la testa a mo' di inchino.

"Bfuofn gfiofno!" - mi volto e vedo quell'idiota di Masaki addentare di fretta un onigiri.
Alza la testa nella mia direzione: dei chicchi di riso gli incorniciano le labbra e uno è posato perfino sul sopracciglio.
Ha assunto un'aria più imbecille di quello che Aiba Masaki non sia già al naturale.
"Sempre a mangiare tu, idiota!" - gli do uno schiaffetto in testa ridendo, di gusto, dopo una mattinata davvero stressante.
Lo vedo assumere un'espressione soddisfatta, e improvvisamente capisco che Masaki ha alzato il viso di proposito: aveva notato la mia aria cupa appena entrato e -consapevole di essere in una situazione buffa- aveva alzato la testa per farmela notare, e scatenare un mio inevitabile e pungente commento.
Voglio bene a Masaki, siamo insieme da tantissimo tempo.. La sua presenza è tanto abitudinaria quanto fondamentale.

"Adesso si dovrà risistemare i capelli, povero Masaki-chan..." - mentre prende in giro Aiba, Sho mi dà una pacca sulla spalla.
Annuisco e lui mi regala un sorriso dolcissimo, quasi paterno. Non riesco a capire bene perchè, ma mi sento riscaldato.
"Dopo le riprese, se sei libero, andiamo a bere qualcosa?" -  mi chiede  Sho. Sul suo volto continuo ancora a vedere quel sorriso che lascia intendere solo dolcezza. Tuttavia, reputo Sho intelligente abbastanza da pensare che lui si sia accorto di qualcosa.
"Mh...." - mi fermo a pensare.
"Pago io!" - Sho anticipa la risposta alla mia domanda, scatenando una risata generale.

In tutto questo, riesco a intravedere Ohno che non sembra per niente interessato alla nostra direzione.
Continua a restare seduto, iniziando a sfogliare una rivista.
So che lui a volte preferisce stare in un angolo piuttosto che partecipare alle nostre scenette amichevoli...però....
Non riesco a fare a meno di fissarlo - mentre sento gli altri commentare ancora qualcosa sul mio essere tirchio -e spero che si accorga di me.
Non che possa cambiare qualcosa in effetti... non gli farei capire comunque nulla.... E poi non è la situazione adatta per parlare della rottura con la mia donna.
E anche se la situazione fosse giusta... cosa dirgli? Come iniziare? E in fondo a cosa servirebbe confidarsi su una cosa del genere? L'amore non è per sempre... Mi confiderei con lui su qualcosa di fin troppo ovvio.
Eppure continuo a guardarlo ancora per qualche secondo.
Nonostante sia davvero immerso nello sfogliare, spero che dal riflesso dello specchio mi noti, capisca che lo cerco; vorrei mi faccia un cenno, mi mandi un segno, qualsiasi cosa.
Ma niente.

Ohno è sempre molto attento a noi, indubbiamente. Tuttavia, il suo bisogno di solitudine a volte è esagerato e va oltre la sensibilità  che deve a tutti noi. Che deve a me.
Mi fa innervosire.
Perchè quell'idiota non capisce che potrei forse avere bisogno di lui? Anche solo di una minima attenzione?
Mi ha solo salutato, poi basta. Quando fa così arrivo alla conclusione che non sia un uomo saggio, ma solo un irrimediabile indifferente.

All'improvviso, ecco che Ohno mi gurda intensamente per un paio di secondi. Guarda dritto ai miei occhi, è chiaro.
Mi sento denudato dal mio cappello,dalla mia giacca, dalla mia t-shirt.
Sento che quello sguardo penetrante mi ha già capito.
Vorrei avere la forza di andare lì e abbracciarlo, stringergli la mano, toccargli il sedere. I piccoli gesti quotidiani che mi contraddistinguono, i gesti tipici di Ninomiya Kazunari, i gesti senza i quali per tutti non sarei io...
I gesti che mi ricordano che anche la mia vita può essere meravigliosamente monotona..normale.
Ma oggi non ne ho proprio voglia.
Mentre mi intristisco per questa mai improvvisa consapevolezza di essere debole, invece di ricevere forza dallo sguardo di Ohno, vedo che lui si ri-catapulta nella sua rivista.
Il suo sguardo è durato pochi secondi: intensi, si, ma già finiti.
Ohno ha già distolto il suo sguardo da me, la sua mente da me.
E' ritornato ai suoi pensieri.
Oggi non avrà molta voglia di stare con me, forse... quell'idiota.
Che sia successo qualcosa anche a lui oggi?
O forse quello sguardo di poco fa non era nulla di che...istintivo, non pensato, insignificante... come gran parte dei gesti di Ohno Satoshi.

"ARASHI, TRA CINQUE MINUTI COMINCIAMO A REGISTRARE!"

"Forza!" - sento dire da Jun mentre mi dà un pacca sulla spalla.
Attraversiamo il corridoio, Sho e Ohno che camminano avanti, e andiamo a registrare una nuova puntata.






"Grazie a tutti per l'ottimo lavoro!"
"Ragazzi vado a casa..Anche stasera è stato un grande successo!" - Aiba col suo entusiasmo ci fa sorridere tutti.
"Ciao a tutti!" - saluta anche Jun.
"Vado anche io,  ciao!" - Va via anche Ohno.

"Andiamo?" - Sho mi fa cenno di uscire dal camerino e lui mi segue, dopo aver spento le  luci.

Ci incamminiamo nel corridoio verso l'ascensore, e sento che mi prende per mano:  è da un pò che non lo fa, ma nonostante il tempo trascorso, mi sembra ancora un gesto del tutto naturale. Rispondo prima timidamente, poi intreccio con forza le mie dita tra le sue. E sento che anche lui stringe la presa.
In qualche modo mi rasserena.
Entriamo nell'auto messaci a disposizione dall'ufficio, e Sho chiede all'autista di accompagnarci in un locale di Ginza di cui non ho ben capito il nome. Ma in fondo, non mi interessa. Ancora di più considerando che stasera paga lui.









* I genitori di Ninomiya Kazunari si sono separati quando lui era molto piccolo e il padre ha lasciato per sempre la loro casa.