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Autore: Firely    27/06/2011    3 recensioni
1000 parole per descrivere la lotta tra due anime costrette a servire pedroni crudeli per l'eternità.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Questa notte c'è un splendida luna di sangue.- constatò tranquillo l'uomo, avanzando tra le tenebre.
-Si, è proprio una notte perfetta per morire.-  concordò la ragazza voltando il viso verso di lui.
Lui avanzava come un'ombra tra le ombre della notte e lei, seduta sulle macerie di una finestra di un antico castello, era bagnata dai raggi di quella luna rossa. I lunghi capelli argentati e le nere ali d'angelo riflettevano quella luce scarlatta, il suo sorriso triste, il lungo vestito scuro e la falce lì vicino a lei. Incantevole. Meravigliosa. Impossibile descrivere quella scena.
La ragazza aspettò che lui uscisse alla luce prima di scendere dalla finestra e guardare quella figura conosciuta. I corti capelli candidi, gli occhi scarlatti come la luna di quell'infausta notte, il portamento fiero e il cappotto nero. Non aveva ancora estratto la spada. Stupendo. Tanto bello quanto letale.
Sospirò vedendo la ragazza chinarsi a prendere l'arma mentre una lacrima di sangue cominciava a rigarle il viso candido.
Una creatura della disperazione, ecco cos'era lei. Una splendida, dannata creatura della disperazione.
Come lui.
Lui era un essere oscuro, condannato a servire il suo re per l'eternità.
-Ormai non possiamo più tornare indietro.-  esordì lui estraendo la sua spada.
-Lo so. La morte è l'unica cosa che potrà renderci liberi.- mormorò lei.
Poi, in un attimo, i due partirono all'attacco, facendo sibilare l'aria le due lame si scontrarono violente.
-Ti prego, non rendere questa tortura ancora più lunga e dolorosa, rivelati anche tu.- pregò lei guardandolo sofferente, mentre le lame creavano scintille.
-Più questo combattimento durerà più potrò stare con te.- gli rispose con serietà, aumentando la pressione del colpo.
-Non saranno che attimi di sofferenza rubati alla nostra condanna eterna.- dolore, tristezza, disperazione. Quante emozioni possono stare in così poche parole?
Sorrise dolcemente l'uomo mentre lasciava che dal suo corpo uscissero due ali demoniache e una lunga coda simile ad una frusta.
-Grazie.- sussurrò la ragazza rispondendo al sorriso.
Avevano ripreso a scontrarsi, i colpi veloci e letali. Quante volte le loro lame cozzarono violentemente creando lampi di luci argentata in quello scenario scarlatto?
 Una. Due. Cinque. Dieci. Cento volte. Tutte quelle che servivano perché uno dei due perisse.
Vederli lottare era uno spettacolo da mozzare il fiato.
Forti, Precisi, Letali... Ma così Eleganti, Veloci, Aggraziati...
Quella a cui stavano dando vita quelle creature disperate era una splendida danza. Una danza mortale che sarebbe finita prima dell'alba, o sarebbero morti entrambi.
Si allontanarono un attimo, riprendendo fiato, mentre un'altra lacrima cadeva dagli occhi azzurri della ragazza.
-Lacrime? Perché piangi ancora? Ormai è cominciata, e solo uno di noi continuerà a esistere in questo mondo quando avremo finito.-
-Non puoi chiedermi di non provare sentimenti. Sto pensando alla gioia che mi darebbe morire, potrei  liberarmi di questa esistenza da prigioniera, ma anche al dolore che proverei uccidendoti, un dolore che mi lacera il cuore. Eppure non posso fare altro che combattere fino alla fine, perché è questo che mi hanno ordinato di fare... Non sono altro che una creatura della disperazione e in quanto tale è questa che dovrei provare e portare con me.- Le lacrime cremisi continuavano a scendere copiose dai suoi occhi, un angelo nero che piange lacrime di sangue come la luna di quella notte.
Una fitta gli perfora il cuore. Se solo gli fosse concesso di consolarla! Quante notti aveva stretto tra le braccia quella splendida creatura così distrutta dalla vita che le era stata imposta per un amaro scherzo del caso?
Se solo non fosse per quell'ordine sarebbe già corso da lei, invece non può fare altro che aspettare e convincerla a finire quella farsa che era il loro duello.
-Qualsiasi cosa succeda nessuno dei due sopravviverà a questa notte. Mettiamo la parola fine a questo spettacolo di morte.-
La ragazza non poté che annuire mentre il loro combattimento riprendeva, più feroce e disperato di prima.
Un passo. Un solo passo. Un solo, semplice passo. Un solo passo falso e lama trafigge crudele il cuore della ragazza.
La lunga falce d'argento e oscurità cadendo riflette per un'ultima volta i raggi scarlatti della luna, mentre la spada cremisi si tinge del sangue dell'angelo nero.
Un sorriso di infinita dolcezza si schiude sulle labbra della ragazza, mentre un rivolo di sangue le cola da un angolo della bocca.
La spada viene estratta dal suo petto con un tremito. Ha vinto lui, ma non è così che voleva finisse.
Non può fare altro che lasciar cadere a terra la sua arma e riprendere il suo aspetto umano, vuole abbracciare quel corpo così leggero da cui la vita sta lentamente scivolando via, è crollata tra le sue braccia per l'ultima volta.
Le sue ali stanno sparendo in un turbinio di piume d'ebano, il sangue si espande sul suo vestito nero e il respiro si fa più lento.
-Grazie.- gli sussurra lei lasciando cadere la testa sulla sua spalla.
-Grazie di avermi liberato, ti amo.-
A quelle parole lui non può che tremare di rabbia, non era così che doveva finire.
-Ci rincontreremo nei nostri sogni.- gli promette lui, stringendola più forte.
Poi il corpo della ragazza inizia a svanire, si trasforma tra le sue braccia in una polvere splendente, come una polvere di specchi che salendo verso il cielo svanisce in una luce candida, come fosse energia.
Sparita, per sempre, e di lei nessun ricordo. Anche la sua falce è sparita con lei. Sparita e nulla di lei è rimasto, come se non fosse mai esistita. Sparita, per sempre.
-Comandante.- Lo chiama una voce dietro di lui.
-è finita?- chiede esitante.
L'uomo si alza, rinfoderando la sua arma.
-Si, è finta.- risponde con voce incolore.
-Bene comandante, vado ad avvisare il re!- il soldato batte i tacchi e se ne va di corsa.
Andata, sparita, per sempre.
Se ne è andata sorridendo, lasciandolo solo in questo inferno, dopo averlo amato.
Sparita, per colpa sua, l'aveva uccisa, lei, l'unica che potesse stargli vicino, l'unica che abbia mai amato.
Ci rincontreremo nei nostri sogni, è una promessa.


Un breve ringraziamente a Rakelle che mi ha consigliato il titolo per la storia e che mi ha invitato a pubblicarla. Grazie!!!
  
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