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Autore: Elanor Eliniel    27/06/2011    2 recensioni
- Sei adirata con me? – chiese lui fissandola coi suoi occhi grigi – Da quando sei giunta in questa valle il tuo riso squilla assai di rado. –
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elrond, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Elanor & Niphredil'
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Premetto che questa è una One-shot, un missing moment di una storia piuttosto lunga che scrissi ben sei anni fa e che ho in programma di revisionare dopo aver terminato Il Racconto di Elrond e Celebrìan.
Frullava nella mente mentre cercavo inutilmente di studiare e probabilmente influenzata anche dall’altra storia già nominata.
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Elanor sedeva sulla terrazza di Gran Burrone, avvolta in un leggero abito azzurro a che a tratti ondeggiava per folate di brezza improvvisa. I lunghi capelli biondo scuro ricoprivano le sue spalle sino a ricadere sullo scrittoio, su cui era china. S’accingeva a scrivere su un pesante libro dalle molte pagine ancora bianche, riportando le proprietà medicamentose di varie erbe e piante che aveva avuto modo di esaminare direttamente o di conoscere attraverso l’esperienza del Signore di Imladris. Una morsa di angoscia le stringeva il cuore mentre s’apprestava ad aggiungere parole con la sua grafia ordinata ed armoniosa.
D’un tratto, sentì una mano poggiarsi con affetto sulla sua spalla e si voltò.
- Salve, zio – salutò la fanciulla nel riconoscere Elrond.
Il Mezzelfo prese il libro e ne sfogliò le pagine già riempite.
- Stai facendo un ottimo lavoro, mia cara – commentò restituendolo.
Ella sorrise lievemente a quelle parole, ma il suo sorriso non si estese agli occhi tristi.
- Sei adirata con me? – chiese lui fissandola coi suoi occhi grigi – Da quando sei giunta in questa valle il tuo riso squilla assai di rado. –
Elanor scosse il capo, mentre la luce dorata del sole investiva quel luogo.
- Non lo sono. – rispose.
- Pure, i tuoi occhi mi rimproverano per la promessa fatta ai tuoi genitori circa te e tua sorella. – disse Elrond sedendosi accanto a lei – Eppure tutti coloro che vivono a Gran Burrone sono ben lieti di trovarsi qui. –
La dama non parlò, limitandosi a restituirgli lo sguardo coi suoi occhi azzurri.
- Ma non tu, tu brami il Mare. Non il mare dell’Ovest, bensì il mare che bagna le Terre Mortali, altrimenti avresti seguito tuo padre e tua madre a Valinor. – continuò lui.
Elanor si alzò e gli diede le spalle appoggiandosi ad un parapetto, dal quale ammirò distrattamente quel reame nascosto che si stendeva sotto di lei.
- Mi sento prigioniera qui. – concluse senza guardarlo – Ed ho conosciuto al tempo stesso il dolce e l’amaro in questi giardini. –
- Non sei molto diversa da me, dunque – ribatté Elrond.
- Perché hai promesso loro che ci avresti tenute qui? Non siamo tesori da custodire. –
- Tua madre Nìsiel è stata per me tutta la mia famiglia, Elanor: conosco Eärendil mio padre e mia madre Elwing attraverso la sua memoria. Una sorella giunta dalle sponde occidentali, dopo che avevo detto addio per sempre a mio fratello; è stata lei a consolarmi per la perdita di Celebrìan, quando sentivo la terra mancarmi sotto i piedi. Mi è cara, e quando compresi che ella e tuo padre erano costretti a salpare, promisi loro che vi avrei tenute al sicuro. –
La Mezzelfa si voltò nuovamente verso il fratello di sua madre.
- Ma il mio cuore brama il mare, le spiagge del Mithlond, i palazzi di mio nonno Cìrdan... –
- Anche il mio cuore desidera il Mare, Elanor, ancorché io non sia legato ad esso quanto te. Ma molte cose oscure sono in movimento ora e Sire Cìrdan non dispone del potere di un Anello a difesa del suo regno, avendo donato Narya a Mithrandir. –
Le poggiò le mani sulle spalle sperando di averla convinta con le sue parole.
- Dopo i tuoi cugini, i miei pensieri in queste terre mortali sono per te e Niphredil. Provo molto affetto per voi e desidero che non vi accada nulla. Quando il destino di quest’era verrà deciso, ti recherai ove vorrai. –
Ella scosse il capo e i lunghi capelli fluttuarono nell’aria.
- Il mio fato è già deciso ed è un destino di lutto e solitudine, finché non saranno trascorse intere ere degli Uomini. –
I suoi occhi si velarono di lacrime e divennero luccicanti come il barbagliare del sole sull’acqua.
- Perché parli in questo modo, nipote mia? – disse Elrond.
- Egli non ritornerà. –
Il Mezzelfo capì a chi la fanciulla si riferisse e scorse l’amore nella sua voce.
- I miei occhi hanno visto il giusto dunque, sul nipote di Thranduil? –
Elanor annuì silenziosamente.
- Figlia di Mirdan – fece Elrond gravemente – Se c’è una cosa di cui una del sangue di Eärendil non può dubitare, è questa: “C’è sempre speranza”. - 
  
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