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Autore: Marti_PenguinOwl    27/06/2011    8 recensioni
Bill!- urlò esterrefatto il chitarrista, al richiamo il cantante si voltò nella sua direzione, e con aria del tutto assente, disse:-Eh?-
-Ma ti sei accorto che stai facendo schifo?! Ma dove hai la testa?- lo rimproverò il fratello.
-Scusate… io…- Bill tirò su col naso e scappò via dal palco.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! :)… Beh, questa è la mia prima One-shot, siate clementi! xD… A ispirarmi è stata “La canzone di Marinella” di Fabrizio De André. Io amo Fabrizio De André.
Beh, spero che vi piaccia! Buona lettura! :)

 
Ps.: Dopo aver letto la storia, vi consiglio di ascoltare la canzone. Fate attenzione alle parole, è pura poesia. ;)
 

…Live me…

 
I ragazzi stavano provando per il concerto a Berlino, che avrebbe dato inizio al nuovo tour mondiale. Una cosa evidente a tutti, durante i 3 minuti e mezzo della canzone, fu che Bill aveva la testa altrove.
Era palesemente fuori tempo, dimenticava le parole, non badava alle pause strumentali. Aveva la testa altrove, e nessuno ne conosceva la ragione.
All’improvviso Tom smise di suonare e puntò uno sguardo accusatorio sul gemello, che non si era accorto di nulla e aveva continuato a canticchiare.
-Bill!- urlò esterrefatto il chitarrista, al richiamo il cantante si voltò nella sua direzione, e con aria del tutto assente, disse:-Eh?-
-Ma ti sei accorto che stai facendo schifo?! Ma dove hai la testa?- lo rimproverò il fratello.
-Scusate… io…- Bill tirò su col naso e scappò via dal palco. I presenti si scrutarono in viso, poi Tom scese dal palco seguito da Georg e Gustav e seguirono il cantante fuori dalla sala prove. Sentirono dei singhiozzi provenire dal bagno e vi si fiondarono dentro.
Trovarono Bill seduto a terra, con la testa sulle ginocchia e le braccia a circondarle. Si inginocchiarono accanto a lui e Tom gli chiese:- Fratellino, che è successo?- il ragazzo alzò lo sguardo sugli amici, si passò una mano sui capelli corti tirati dietro la testa, poi prese una treccina del fratello e cominciò a giocarci. Non rispose.
Tom cominciava a preoccuparsi, non aveva mai visto suo fratello in quelle condizioni.
-Bill…- tentò allora Gustav, solo allora il cantante alzò lo sguardo e fissò il batterista negli occhi.
-Gabrielle…- sussurrò. Gabrielle era la ragazza di Bill da più di due anni, ormai. –Lei… oggi…- si fermò e si asciugò una lacrima. –Aveva una visita dal medico, perché… Perché è da un po’ che avverte strani disturbi… e… e sono preoccupato.- confessò alla fine. Abbassò lo sguardo e poggiò il mento sulle ginocchia. Tom si avvicinò e lo abbracciò.
-Ehi, stai tranquillo. Andrà tutto bene.- gli sussurrò Georg accarezzandogli una spalla. Nello stesso momento il cellulare di Bill suonò, avvisando i presenti dell’arrivo di un nuovo messaggio. Trattennero tutti e quattro il fiato, Bill prese il cellulare e lesse il nome che compariva sul display illuminato.
 
Gabrielle.
 
Prese un grosso respiro, poi aprì il messaggio e lesse tutto d’un fiato.
 
Cancro. Cancro ai polmoni.
 
Sentì come mille spade trapassarlo da parte a parte, sentì il cuore stringersi e prendere a sanguinare. Non aveva la forza di muoversi, teneva il cellulare stretto nella mano destra, e continuava a fissare quelle parole, nella speranza che mutassero. Ma ciò non successe.
Si alzò, non disse nulla, uscì dal bagno e si avviò verso la sua auto. I tre ragazzi non lo seguirono, avevano capito che voleva andare da lei. Non volevano fermarlo.
Bill salì in macchina, non pianse, non urlò, non fece assolutamente nulla, il dolore lo stava distruggendo dentro. Arrivò a casa di Gabrielle in meno di quindici minuti, bussò tre volte alla sua porta, in modo che lei capisse che era lui.
Gabrielle aprì, e la sua visone delle sue condizioni ferì Bill ancor di più. Aveva il volto pallido e rigato da lacrime nere. Appariva spenta, stanca. Come se già fosse stanca di vivere. Bill si avvicinò piano, le prese il volto fra le mani e avvicinò i loro visi.
-Perché piangi?- le chiese in un sussurro. Lei lo guardò negli occhi e gli passò le mani dietro il collo.
-Perché non potrò invecchiare al tuo fianco.- rispose, mentre una nuova lacrima le percorreva il viso, e moriva sulle sue labbra.
-Non dirlo.- il cantante strinse gli occhi, poi la baciò con disperazione. Come se fosse l’ultima volta. E lei ricambiò altrettanto disperatamente, voleva sentirlo suo.
-Vivimi.- sussurrò la ragazza al suo orecchio. Bill le baciò i capelli, poi le posò le mani sui fianchi e la guidò fino alla stanza da letto. La fece stendere delicatamente sul letto e le fu sopra. L’accarezzo, piano, come se temesse di spezzarla. Le passò le mani sotto la maglia e gliela sfilò, poi baciò la sua pelle, candida sotto la luce della luna che filtrava dalla finestra socchiusa. E il suo corpo fremeva al contatto con le labbra del cantante, che vagavano dolci sulla sua pelle.
Le sfilò piano l’intimo, e fu in lei.
Si sentì vivo.
Si sentì completo.
Perché infondo era tutto ciò che aveva sempre desiderato.
Gabrielle gemette sotto le sue mani, Bill urlò il suo nome, poi si accasciò accanto a lei, le accarezzò il corpo nudo e la osservò.
I capelli castani sparsi sul cuscino, gli occhi chiusi, il naso dritto, le labbra socchiuse. Il petto che andava freneticamente su e giù. Le gambe stese sul letto, leggermente divaricate.
La luce della notte le attribuiva un’aria stregata.
La coprì col lenzuolo candido, poi le cinse la vita con le braccia e si addormentò con le labbra premute sulla sua fronte.
 
Un mese dopo Gabrielle volò in cielo in groppa ad una stella. Ma Bill non si rassegnò mai, e tornò sempre a bussare tre volte alla casa ormai vuota, nella speranza di trovarla lì, bella e indifesa come sempre, che lo aspettava.
Nella speranza di viverla ancora, come in quell’ultima notte in cui si erano amati.
 

…Fine…

 
Be, che dire? Non sono mai pienamente soddisfatta di ciò che scrivo, avrei voluto far di meglio, ma ci ho messo tutto l’impegno. Fatemi sapere cosa ne pensate, ci conto! Potete sprecare qualche secondo della vostra vita per rendere felice una ragazzina con in sogno? :D
Alla prossima.

 
Marty. 
  
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