In risposta alla sfida di Sayco.
Rumors
Oh
no.
Questo
fu il pensiero che attraversò la mente di entrambi, nel
momento in
cui la porta dello sgabuzzino si aprì.
Al
suo interno, infatti, Draco Malfoy si stava togliendo la camicia con
l'aiuto di un Blaise Zabini piuttosto concentrato; una scena che, di
sicuro, era facilmente fraintendibile.
"Vi
odio tutti."
Draco
Malfoy, comodamente stravaccato su una poltrona, era intento a
esprimere il suo amore per l'universo
già di prima mattina,
ignorato bellamente dai Serpeverde vicino a lui.
Tutti,
infatti, preferivano farsi gli affari propri anziché sentire
le
continue lamentele del loro compagno.
Blaise
Zabini, intanto, lo guardava di sottecchi, dall'altra parte della
Sala Comune, attento a non farsi beccare dal diretto interessato;
Draco lo aveva espressamente minacciato di morte, se si fosse di
nuovo avvicinato a lui, e non aveva alcuna voglia di sperimentare la
veridicità delle sue parole.
E
la causa di tutto questo?
Una
voce fasulla su un eventuale relazione che coinvolgeva i due
Serpeverde.
Le
voci giravano velocemente ad Hogwarts, era risaputo, e la strana
situazione in cui i due erano stati trovati arrivò
alle orecchie
di tutti in pochi giorni.
C'era
chi affermava che avessero una relazione da ormai sette anni
-ignorando il fatto che loro fossero ancora al sesto anno-, chi
esprimeva pareri piuttosto crudeli sui due e c'era chi, invece,
soprattutto tra le ragazze, squittiva eccitato all'idea che tra i due
ci fosse un amore tormentato e passionale.
Tra
tutte quelle orrende voci, intanto, Blaise Zabini e Draco Malfoy
avevano un'insana voglia di uccidere qualcuno.
Infatti
non solo la faccenda era dissacrante per due
Purosangue come
loro, ma da tre giorni a quella parte tutti non smettevano di
fissarli neanche per un attimo.
Draco
Malfoy, dunque, decise che non avrebbe avuto mai più niente
a che
fare con Blaise Zabini.
Sapeva
delle sue tendenze al gay -o almeno così si mormorava da
parecchio-,
e non aveva nessunissima voglia di ritrovarsi le
sue mani
dentro i pantaloni.
Specialmente
ora che avevano gli occhi di tutti puntati contro.
"Giuro
su Salazar che se mio padre lo verrà a sapere, questa
catapecchia di
scuola verrà rasa al suo..."
"Draco."
Alzò
la testa verso chi lo aveva chiamato, guardandolo con sguardo freddo.
"Cosa vuoi, Zabini?"
Odiava,
odiava quando interrompevano i suoi monologhi.
"Solo
parlarti," poi, notando che Malfoy non accennava a muoversi,
Blaise continuò. "Da soli."
"Stai
scherzando, spero."
"Vedi
qualcuno ridere?" rispose prontamente Zabini, guardandolo con
aria sarcastica. "Io no, e voglio parlare con te."
Draco
Malfoy lasciò cadere svogliatamente il braccio sul
bracciolo, senza
distogliere gli occhi da quelli dell'altro, sfidandolo con lo
sguardo. "E sentiamo, io cosa ci ricavo?"
Zabini
lo guardò sprezzante e si voltò per uscire di
lì, muovendosi in
modo studiatamente lento, sapendo dello sguardo di Draco su di lui.
"Niente,
se non il mantenimento del tuo piccolo segreto,"
disse,
però, poco prima di uscire. "Sai, ho il vago ricordo di un
incidente con la Granger in cui qualcuno casualmente
le ha
prese."
E
sorrise soddisfatto, mentre dietro di lui sentiva Draco grugnire di
rabbia e indignazione.
Le
mura di Hogwarts ne avevano viste, di cose strane - da mostri
a tre
teste a Serpenti che passavano attraverso delle tubature - e
di
certo Blaise Zabini che veniva scompostamente spinto dentro ad un
angusto sgabuzzino non era a quel livello di
stranezza.
Eppure
se qualcuno avesse visto Draco Malfoy trascinare brutalmente il suo
compagno, per poi imboscarsi con lui dentro un piccolo stanzino,
sarebbe stato doppiamente sconvolto.
Blaise
Zabini non era per niente sorpreso dalla piega che avevano preso gli
eventi.
Si
appoggiò distrattamente al muro dietro di lui, senza
smettere di
fissare il compagno, anche lui poggiato alla parete.
Draco,
invece, dopo averlo fissato con sguardo freddo per diversi secondi,
si decise a prendere parola. "Volevi parlare, no? Bene,
parliamo."
"Non
voglio che m' ignori per delle stupide voci."
Dritto
al punto, come al solito.
Draco
alzò un sopracciglio, lasciando schioccare la lingua al
palato.
"Sembri
una femminuccia, Zabini. Ora mi dirai che vuoi metterti con me."
Durante
il silenzio che seguì quelle parole, Malfoy
inorridì visibilmente.
"Zabini," ringhiò.
Blaise
sorrise sarcasticamente, staccandosi dalla parete e avvicinandosi di
qualche passo.
"Malfoy,
pensi davvero di essere il mio tipo?"
"E'
quello che dicono gli altri."
"Gli
altri dicono anche che io e te abbiamo fornicato, la scorsa volta
dentro questo stesso sgabuzzino," riprese Blaise, con tono
piatto. "Eppure io ti stavo solo aiutando a liberarti della
camicia. Anzi, direi che la colpa di queste voci è tua."
"Non
è colpa mia se quel Mezzosangue mi è venuto
addosso, insudiciando
la mia camicia con il suo sangue sporco."
"Ecco.
Ti sei risposto da solo."
Rimasero
in silenzio, per qualche minuto, scrutandosi l' un l'altro.
"E
allora dimmi perché vuoi continuare a parlarmi. Vuoi
essere... Mio
amico?"
Draco
piegò le labbra all' ingiù, come fosse schifato
da quella parola.
"Sappi che hai sbagliato persona."
Blaise
si avvicinò ancor di più a lui. "Io non sono il
tipo di
persona che tu puoi evitare, lo sai."
Draco
si lasciò ad un sorriso sarcastico, divertito dal gioco che
veniva a
crearsi tra loro due ogni qual volta si parlavano. "Vuoi
scommetterci sopra?"
Anche
Blaise sorrise, arrivando, ormai, ad essere a pochi centimetri dal
volto di Draco.
"Un'
idea su cosa scommettere io l' avrei."
"Mi
fai schifo, Zabini."
"E'
reciproco, Malfoy."
"D'accordo,
allora, scommettiamo," lo fissò con uno sguardo cattivo. "Ma
se perdi tu, ammetterai di fronte a tutta la scuola di essere gay."
"Cosa
ti fa pensare che io sia gay?"
"Non
so," rispose Draco, con voce sarcastica. "Forse il fatto che
mi stai palpando il culo?"