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Autore: Dazel    28/06/2011    4 recensioni
«Teddy, facciamo un gioco.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: James Sirius Potter, Teddy Lupin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Talk Issues

Si erano ufficialmente messi assieme durante le vacanze di Natale, nel modo più romantico e sdolcinato possibile. James se ne stava sul divano a guardare il fuoco divampare nel camino, Ted invece era appoggiato al muro e lo scrutava con aria seria e concentrata. Era da un po' di tempo che gli frullava per la testa la bizzarra idea di farlo suo – inizialmente era stato solo un impeto, poi era diventato un desiderio incontrollabile – e sapeva benissimo che quella era l'occasione perfetta per fare il primo passo. Poche settimane dopo James sarebbe dovuto tornare a scuola, così avrebbe avuto tempo fino a giugno per pensare ad una risposta da dargli. Piuttosto soddisfatto del piano, Ted gli si era seduto affianco e aveva incominciato la sua dichiarazione dicendo «Jamie, penso che dovremmo metterci assieme.» Il giovane Potter aveva voltato lo sguardo verso di lui «Cosa?» aveva domandato, non sicuro di aver capito bene cosa l'altro stesse cercando di dirgli. Così Ted, molto semplicemente, aveva posato una mano sulla sua guancia e lo aveva baciato. L'altro mago avrebbe potuto fare di tutto – spingerlo, insultarlo, lanciargli un incanto orticante o chissà cosa, ma non fece nulla di tutto ciò. Socchiuse le labbra e ricambiò il bacio, Ted si sentì davvero bene in quel momento.

Essendo entrambi giovani e non avendo nessun problema di disfunzione, avevano fatto quello che una qualsiasi coppia di giovani amanti avrebbe fatto: sesso. Una parola così semplice e corta, piena di significati e sentimenti che per anni erano rimasti chiusi in fondo al cuore. All'inizio era stato complesso – James non aveva una grande soglia del dolore e nemmeno un carattere tanto facile, sottometterlo era stata una specie di lotta contro una tigre. Una tigre con denti ben acuminati e artigli affilatissimi (le spalle e la schiena di Ted si erano riprese in pochi giorni, ogni tanto si sentiva fortunato ad avere ereditato qualche gene da Lupo Mannaro dal padre). Dopo la prima, ci erano state altre diverse volte prima della fine del periodo natalizio. Lupin era rimasto assuefatto da tutto quello e James aveva imparato in fretta, forse fin troppo. Una volta Ted era entrato in camera dopo una bevuta e una chiacchierata sul lavoro con Potter Sr. e aveva trovato il figlio del suo letto, completamente nudo e con un ghigno sulle labbra. «Ben tornato, Teddy» aveva soffiato il ragazzino e questo era bastato per far indurire tremendamente il metamorfomagus. Non sapeva se esserne deliziato o spaventato, così fu semplicemente entrambe le cose e affrontò il mostriciattolo affamato di sesso che lui stesso aveva creato.

Metà marzo, alberi in fiore e polline ovunque. Ted starnutì sonoramente e acciuffò un fazzoletto di carta, prima di soffiarsi il naso. Odiava la sua stupida allergia e odiava la primavera. Avrebbe accertato di starnutire tutto il giorno come un ammalato se non ci fossero stati di mezzo gli esami da Auror, ma dato che aveva un sacco di cose da studiare e quel raffreddore lo stava continuando a distrarre non riusciva proprio a digerire la cosa. Gli alberi erano davvero stupidi se pensavano che con i loro piccoli e deboli semi fluttuanti sarebbero riusciti a concimare il cemento che ricopriva mezza Inghilterra. Sospirò scocciato e ricominciò a leggere il paragrafo del grosso libro, quando starnutì di nuovo e perse il filo. Un giorno, quando sarebbe stato troppo vecchio per essere sbattuto ad Azkaban, avrebbe incendiato tutti i maledetti alberi del mondo – giurò a sé stesso.

Ally, il gufo di James, picchiettò con il suo becco lucido e nero contro il vetro della sua finestra, chiamando l'attenzione del mago. Ted sollevò il capo e sorrise in direzione dell'animale, prima di avvicinarsi e aprirgli. Gli accarezzò dolcemente il capo, facendo passare le dita tra le piume bianche del gufo che inclinò la testa in un modo che il metamorfomagus reputò semplicemente adorabile. Prese la lettera e con un balzo deciso l'animale volò fuori dalla stanza, sparendo pochi attimi dopo nel cielo. Incredibile, Londra. Dopo diverse segnalazione al ministero secondo la quale molte persone avevano iniziato a insospettirsi della grande affluenza di quegli insoliti animali, avevano imposto una barriera che, a dodici metri d'altezza facesse diventare invisibili gufi e civette. Geniale.

Ted si sedette sul letto, appoggiò la testa contro il cuscino e aprì la busta. Con stupore si sitrovò davanti a un foglio compretamente bianco, fatta eccezione per una scritta “toccami”. Di primo acchito Ted rimase perplesso – anche qualora fosse un desiderio del ragazzino, come poteva esaudirlo? Erano parecchi chilometri di distanza e non c'era magia che tenesse per rendere una cosa del genere possibile. Poi, intuì che il significato del messaggio potesse riferisi ad altro, allora con l'indice sfiorò le parole. «Teddy!» disse una voce, facendo sobbalzare il mano. «James! Come ci sei riuscito?!» era una pergamena incantata! Cavolo, voleva diventare un Auror, come aveva fatto a non riconoscerla subito?! Certo che era un incantesimo molto complesso da fare, era stupito che l'altro fosse stato in grado di fare una cosa del genere. «Sono probabilmente il mago più brillante di Hogwarts, Ted! Dovresti saperlo.» Ted ridacchiò e rimasero in silenzio per un po' entrambi. Poi il più grande disse «Mi manchi» in un sussurro appena percettibile. «Ehi... Anche tu, sai? È per questo che ho sprecato le ultime tre settimane a cercare di incantare quel pezzo di carta. Volevo sentirti...» Era frustrante – pensò Ted – poterlo sentire ma non vedere. Quanto avrebbe pagato per stringerlo, baciarlo... Non credeva davvero di poter passare altri mesi senza farlo suo. Era diventato un bisogno.

«Teddy, facciamo un gioco.» disse all'improvviso il più giovante. Ted per un attimo sentì i muscoli delle gambe tendersi e dovette fare un respiro profondo per riuscire a rilassarsi. Chissà perché temeva che l'altro non avesse pensato a nulla di buono. Sistemò meglio il cuscino e si appoggiò contro di esso con la schiena. «Di che genere?» domandò il metamorfomagus. Il ragazzino fece una risata cristallina «Come ho detto, mi manchi davvero tanto...» iniziò e nella sua voce non c'era più ombra di dolcezza, ma una nota di malizia che l'altro mago colse subito. «Sì, e io ti ho detto che mi manchi molto anche tu.» rispose poi Ted, con voce calma e controllata. Magari stava solo fraintendendo, del resto era possibile com uno come James. Chi poteva dire con certezza cosa passava per quella testolina? Probabilmente nessuno al mondo. Per quanto lo conoscesse, non lo sapeva nemmeno lui. Sentì un rumore di passi, una porte che si chiudeva e delle tende che venivano tirate. Poi la voce, mantendendo la stessa tonalità di prima, disse «Ecco, e ora ci stiamo sentendo... Sai, una volta ho letto su Maga Erotica che-» Ok, forse capiva Jamie più di quanto non volesse ammettere. «James, ti prego, dimmi che non stai per chiedermi di fare sesso a voce.» e sperò davvero che l'altro si mettesse a ridere gli dicesse qualcosa come: “Cosa, ma sei pazzo? Teddy, come ti vengono anche solo in mente certe cose! Non ti proporrei mai niente di simile, sarebbe imbarazzante!” ma ciò ovviamente non sarebbe mai avvenuto.

«Potrebbe essere interessante! Lo sai che amo la tua voce, soprattutto quando mi sussurri nelle orecchie...» disse invece la voce e Ted dovette deglutire a vuoto più volte per riprendere il controllo del suo cervello che, contro il suo volere e le sue aspettative, gli stava fornendo immagini mentali e ricordi decisamente – scomodi. «James, ti prego.» e questa volta era più un rimprovero secco e deciso che una richiesta. Il ragazzino emise un verso che sembrava tanto uno sbuffo, «Oh, Ted, che ti costa? Chissà quando ci rivedremo! Io quest'anno ho anche gli esami e tu presto diventerai un auror! Potremmo non vederci per tutta l'estate!» si lagnò e Ted non aveva bisogno di vederlo per sapere che aveva messo sul broncio tipico di quando le cose non andavano come voleva lui. «Sei completamente pazzo.» sentenziò Ted.

«Chissà di chi è la colpa!» sentì chiaramente il rumore delle molle del materasso cigolare sotto il peso del ragazzino – era suo solito gettarsi letteralmente sulle cose. Ciò che udì dopo era troppo poco definto per essere classificato, quindi evità di pensarci e chiuse gli occhi. Si sentiva piuttosto stupido a parlare fissando una pergamena, se avesse chiuso gli occhi avrebbe potuto immaginare di avere davanti a sé il ragazzo, forse. «Ok, mi sono messo a letto, sei pronto?» Ted si morse un labbro “Fa seriamente. Fa seriamente! Non ci posso – oddio.” pensò in modo sconclusionato, passandosi una mano nei capelli che da verdi diventarono di un rosso fiammante. “Non avrei mai dovuto deviarlo, finirò con il diventare una specie di pervertito o molestatore. La cosa peggiore è che sarò io la vittima di tutte queste cose.” «Non posso credere di star acconsentendo a una follia simile.»

«Oh, non tirarla tanto lunga! Cosa mi faresti se fossi qui?» fece Jamie dall'altra parte della pergamena. Ok, forse poteva assecondarlo giusto un pochino. Dopo tutto, c'erano un sacco di coppie che facevano cose del genere e, se dimenticava il fatto che l'altro fosse a scuola e che lui presto avrebbe avuto gli esami come Auror e quindi doveva studiare, forse la cosa poteva essere più gestibile o per lo meno affrontabile. Non aveva mai visto molti film porno – trovava più divertente e produttivo fare certe cose dal vero, piuttosto che guardare gentaglia che se la spassava dietro a uno schermo di una tv babbana – ma aveva memoria storica Jhon Grent che cercava di fare sesso con Mirtilla Malcontenta e si bisbigliavano oscenità nel bagno delle ragazze. Ricordava di aver rimesso quel giorno. Era stata un'esperienza traumatica.

«... Non posso davvero fare una cosa del genere.» quasi balbettò il ragazzo, asciugandosi una goccia di sudore dalle tempie. Davvero, davvero. Forse era un po' troppo imbarazzante e traumatico per lui. Louis era stato furbo a prendersi il più calmo e docile dei fratelli, Albus non se ne sarebbe mai uscito con un'idea del genere. «Smetti di lamentarti e dillo e basta, Ted!» sbottò spazientito James a quel punto. Ted si slacciò un po' la camicia e sospirò profondamete – cosa gli toccava fare. «penso ti bacerei, inizialmente. Poi ti accarezzerei e -» strinse le labbra. «James Sirius Potter, sappi che ti sto odiando. Non acconsentirò a una cosa del genere-» decretò in fine, gettando la lettera sul letto e alzandosi, ma l'altro sembrava non ascoltarlo. «Mi accarezzeresti ed io avvolgerei le braccia al tuo collo e mugolerei, perché so che ti piace un sacco quando lo faccio.» sussurrò piano il più giovane e Ted giurò di sentire un gemito. Oddio. Si risedette sul bordo del letto.

«”Ted, ti voglio” direi e tu mi spingeresti contro un muro, o un materasso, o piegato contro un tavolo o qualcosa di simile e poi-» gemette ancora e Ted sentì qualcosa farsi più stretto all'altezza dei suoi pantaloni. «E poi inizieresti a spogliarmi...» Ted deglutì e serrò gli occhi: uscì fuori come un rantolo quel «Oh, Merlino, ti prego piantala!» e fu davvero tentato di dare fuoco al foglio e maledire Jamie per il resto dei suoi giorni, ma non lo fece. Sentì il ragazzo sbuffare sonoramente «Sei così noioso! Ed io che speravo di fare sesso a distanza con il mio ragazzo! Sei terribile.» Ted ringraziò tutti i martiri del mondo magico, si era arreso! Finalmente, aveva messo fine a quella tortura. «Sesso a distanza – James, se vuoi masturbarti puoi farlo anche senza sentirmi!»

Sentì un rumore secco e deciso e poi tutto tacque. Si era offeso? Gli aveva chiuso la pergamena in faccia?! Respirò profondamente e decise di andarsi a fare una doccia fredda, molto fredda.


Non ha proprio senso.
Oddio. Non posso crederci di starla pubblicando davvero xD
E' inconcludente, stupida e... scriverò sicuramente storie migliori, quindi se vi ha fatto tanto schifo, vi prego di perdonarmi e leggervi qualcosa di meglio, perché ne sono consapevole XDD
Scusate Q__Q. *Deve pubblicarla per la gioia di FdP, altrimenti non avrebbe mai commesso quest'oscenità.


   
 
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