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Autore: Lady_A    28/06/2011    0 recensioni
Storia ispirata da una ruolata che ho fatto.Iniziamo dal titolo…amo questa frase,mi ha colpito particolarmente la saggezza che ha dimostrato di avere Katerina mentre convinceva Elijah che l’amore è alla base di tutto,che grazie a quello è possibile accettare le ingiustizie del mondo.
[Dal racconto: “A cosa stai pensando?” La sua voce la riscosse dalle sue riflessioni,alzò lo sguardo su di lui.La stava osservando.“Alla mia vita da umana”]
[Elijah/Katherine]
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elijah, Katherine Pierce
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sapeva esattamente perché si trovasse lì.Ma ormai in città la odiavano tutti.C’era chi la voleva morta,chi….No,c’era solo chi la voleva morta.Tutti.O forse non proprio tutti.Era per questo che si era ritrovata davanti casa di Elijah.Appena pochi giorni fa lei l’aveva riportato in vita,estraendo il pugnale dal suo petto,doveva pur contare qualcosa…o almeno così sperava.Indecisa se bussare o no optò per la prima opzione e aspettò che l’antico andasse ad aprirle.Troppo tardi però si accorse che forse non doveva essere lì,non sapeva come l’Originario avrebbe reagito,così si girò e fece per tornare sui propri passi,quando la porta si aprì e lei fu costretta a girarsi.Elijah era davanti a lei e sembrava stranamente di buon umore,questo non poté far altro che rassicurarla sul fatto che essere lì fosse la cosa giusta.
“Katerina.Ti prego,accomodati.A cosa devo la tua inaspettata sorpresa?”
Bella domanda.Perchè era andata lì.L’incontro con Charlotta l’aveva sconvolta e lei voleva parlarne con qualcuno.
Abbassò lo sguardo ed entrò in casa mormorando un “Grazie” accorgendosi solo in quel momento della condizione in cui erano i suoi vestiti.Dio..sarebbe dovuta andare a cambiarsi,ma l’aveva dimenticato.I suoi abiti erano incrostati di fango,a causa delle innumerevoli cadute,e aveva la maglietta stracciata a causa del ramo di legno che l’aveva trapassata da parte a parte.Dannazione.La Petrova l’avrebbe pagata cara.
“Sembra…strano dirlo ma…Avevo bisogno di parlare con qualcuno che non ce l’avesse con me per qualcosa che ho combinato” Al seguito dell’Originario,raggiunse il soggiorno e si sedette sul divano,circondando le ginocchia con le braccia.Si sentiva spossata dopo quell’incontro.
“Si…certo” Era stato chiaramente preso alla sprovvista,ma prima che lei potesse replicare continuò a parlare “….aspetta.Cos’è successo ai tuoi vestiti?Perchè sei ridotta in questo stato?”
Non sapeva se dirglielo o no.Ma aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno.Doveva farlo.Era stanca di tenere sempre tutto dentro.
“Ho incontrato Charlotte..” lasciò cadere la frase,cercando di decifrare la sua espressione,di capire la sua reazione.Se era rimasto sconvolto da quelle parole non glielo diede a vedere.Invece le si avvicinò,inginocchiandosi davanti a lei,per guardarla negli occhi “E’ stata lei a ridurti in questo stato?...Cosa è successo?”
“Beh,sai..una minaccia tira l’altra.Mi ha attaccata,io ho reagito e mi sono ritrovata con un paletto piantato nel petto” lo disse come se fosse la cosa più normale del mondo,aggiungendo un indolente scrollata di spalle a quelle parole.
“Le ferite sembrano guarite…anche se non hai uno dei tuoi aspetti migliori…ma..” Era strano che le stesse rivolgendo in quel modo,dopottutto appena poco tempo fa la odiava a morte “..come stai?”
Come stava?Stava davvero alla grande se non si teneva in conto il fatto che vampiri più forti di lei la volessero morta.Ricapitolando…non stava,affatto,bene.
“Sto benissimo” rispose secca,con lo sguardo basso…un po’ infastidita da quella domanda.Quando si sentì sollevare il mento fino a incrociare gli occhi dell’Antico. “Non ti credo…ma non importa.Che ne dici di darti una ripulita.Questi stracci sono impregnati di sangue e…appunto sono stracci,non servono un granché a coprirti” Lei annuì in risposta,prima di alzarsi e seguirlo fino in camera sua,dove lui aveva tirato già fuori una camicia piuttosto lunga che poteva andarle bene come vestito,e una cintura da mettere sulla vita.
“Ti aspetto fuori” Non appena fu uscito si cambiò,indossando velocemente la camicia e fermandola sui fianchi con la cintura.Le andava bene,coprendola fino metà coscia.Uscì dalla stanza,notando subito Elijah alla sua destra,che non appena la vide,la riaccompagnò di nuovo al piano inferiore.
“Certo non è il massimo del comfort e non è all’ultima moda,ma è sempre meglio di quella specie di vestiti con cui ti sei ritrovata dopo lo scontro”
“Hai ragione.Grazie” Si accomodò sul divano insieme a lui….Quella situazione era strana,le ricordava tanto la loro ultima conversazione,quella avvenuta nel 1492 avvenuta appena prima della sua fuga.Possibile che si sentisse al sicuro e tranquilla con Elijah,come lo era stata da umana?Che si sentisse vicina a Keterina ora più che mai?Le mancava essere Katerina,la ragazza dolce e ingenua che credeva nell’amore e che pensava che il mondo valesse la pena di essere vissuto solo per trovarlo.Scosse la tesa,infastidita da quei pensieri.No,Katerina era cosa vecchia,ora c’era Katherine.
“A cosa stai pensando?” La sua voce la riscosse dalle sue riflessioni,alzò lo sguardo su di lui.La stava osservando.
“Alla mia vita da umana”Rispose semplicemente,pentendosi un secondo dopo, di quello che aveva appena detto “…sono contenta che sia finita” cercò di riparare al danno fatto,continuando la frase diversamente da quella originale che aveva pensato.
“Non inganni nessuno,sai?Cos’era quel luccichio nei tuoi occhi?” Non poteva essersene accorto
“Nessun luccichio…non c’era nessuna strana luce nei miei occhi”
“Perché ti ostini tanto a tener segregate le tue emozioni,a non esprimerle,a non lasciar uscire la Katerina che conoscevo un tempo?”
Quelle parole furono come uno schiaffo in faccia.Le stava dicendo di tornae la debole,illusa umana che era un tempo?
“Katerina è morta tanto tempo fa…E’ Katherine,ora,quella a gestire la situazione” si alzò di scatto dal divano,allontanandosi da lui.Era infastidita da quella conversazione.
“Sei tu che l’hai seppellita nel profondo della tua anima ma questo non vuol dire che sia morta.Devi solo concederle di salire a galla” Non si era nemmeno accorta che si era avvicinata a lei se non quando se lo trovò davanti,a pochi centimetri dal suo viso.
“Lasciami in pace,Elijah” fece per girarsi e uscire di casa ma lui l’afferrò per un polso costringendola a guardarlo,cercò di divincolarsi senza buoni risultati.
“Katerina,ascoltami..” scosse la testa,sforzandosi di liberarsi dalla sua presa,ma i suoi tentativi erano vani “Non voglio ascoltarti” continuava ad agitarsi,convulsamente,aveva paura.Non voleva sentire le sue parole sicura che avrebbero fatto riafforare altri ricordi,fatto riaffiorare la persona che era un tempo.Ma non era in grado di gestirlo,di gestire quella cosa. “Katerina non esiste più…...quella…persona,quella debole umana era solo un’illusa che credeva che l’amore potesse superare tutto,che ci fosse ancora una speranza per gente come lei,per i sognatori.Perchè era una sognatrice i cui sogni sono andati in fumo,le cui speranze sono andate distrutte e solo perché quella stupida si è lasciata affascinare da un umo…un vampiro..che le aveva promesso il mondo,la felicità che cercava da tempo….l’amore.Invece si è lasciata solo illudere,si è lasciata distruggere da lui,come se niente fosse.Si è lasciata usare solo perché sperava di aver trovato l’amore eterno” Con uno strattone definitivo liberò il polso.Aveva represso tutti quei sentimenti,quelle emozioni,quei pensieri per così tanto tempo che buttarli fuori era stata una liberazione.Come se si fosse liberata di un peso enorme.
“Hai visto?Ecco la dimostrazione che Katerina,la ragazza dolce e saggia di un tempo,la ragazza che io ho conosciuto,la ragazza che io…amo,è ancora viva dentro di te,devi solo permetterle di risvegliarsi” Si stava avvicinando pericolosamente al suo viso,mentre il suo sguardo vagava dagli occhi alle labbra di lei in modo percettibile,e lei se ne rese conto.Sapeva perfettamente cosa stava per succedere,e non poteva evitarlo o forse non voleva.Quando le labbra di Elijah toccarono le sue tutto tornò al suo posto.Niente era cambiato in quegli ultimi 500 anni,lei era la stessa Katerina di sempre e sarebbe rimasta tale.Ora lo sapeva.
  
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