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Autore: billiejoe    28/06/2011    2 recensioni
una favola romantica per la mia ragazza, come regalo per il nostro settimo anniversario. Ti amo R.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La principessa nel fiore notturno

 

In un regno lontano e misterioso nacque, in un giorno di sole e primavera, una piccola bellissima principessa, così minuta e delicata che le fu dato il nome di un fiore, Campanula.

La principessina cresceva felice e raggiante nel suo castello quando un giorno un principe dagli occhi azzurri la vide e ne sentì il suono delicato della voce , e se ne innamorò perdutamente.

Ma una strega brutta e malvagia aveva già posato gli artigli sul principe, e richiesto il suo cuore, ed era da lui già stata rifiutata. Colma di rabbia per il diniego, la strega decise che né il principe né alcun altro avrebbero mai più amato la giovane principessa. Così, con un malefico incantesimo, ridusse la principessa ad una minuscola bambolina, e la rinchiuse nella corolla di un fiore notturno, la campanula.

Ogni giorno, alla splendida luce del sole, il fiore restava chiuso e dall’interno la giovane principessa continuava a cantare le sue note d’amore strazianti, e a sognare il suo bel principe innamorato, tra le foglie di quel fiore colorato, chiuse intorno alla sua corolla, per proteggerla e incatenarla allo stesso tempo.

E quando il timido sole al tramonto lasciava spazio alla luce della luna, quegli stessi petali che erano prigione si aprivano a formare un fiore bellissimo e profumato, e la principessa poteva finalmente godere dalla sua prigione della vista dell’erba bagnata di rugiada, della luce dolce delle lucciole di passaggio, e della lenta melodia delle cicale. Per poi tornare, alle luci dell’alba, chiusa nella corolla del suo fiore, per restarci fino alla notte successiva.

La giovane principessa era ormai certa che niente e nessuno l’avrebbero mai più trovata, eppure non sapeva quanto forte può essere il richiamo dell’amore.

Così, un giorno d’autunno, quando il sole era coperto dalle nuvole, e i petali dischiusi dall’ombra, il principe cavalcava lungo il ruscello, e si era fermato ad abbeverare il cavallo. Nel silenzio rotto solo dal fruscio del vento, sentì ancora il canto della sua amata, quella canzone d’amore che lo aveva ammaliato e reso schiavo del suo cuore.

Cercò per giorni e giorni, la chiamava, e lei, chiusa nel suo fiore, gli rispondeva di amarlo, lo implorava di continuare a cercarlo, e continuava il suo canto d’amore sperando che lui potesse seguire il suono della sua voce e trovarla.

E una notte, al chiaro di luna, il giovane principe si accostò a quella campanula azzurra, e quando i petali lentamente si dischiusero, vide apparire la sua principessa in catene nella corolla del suo fiore. I suoi occhi si riempirono di lacrime alla vista della donna che aveva amato e cercato tanto a lungo, ma subito dopo la gioia dell’averla ritrovata si tramutò nell’angoscia di non poterla portare via con sé.

Il principe interpellò maghi e stregoni in ogni dove, ma nessuno riuscì a spezzare l’ignobile incantesimo della strega. Vinto dal dolore, il giovane principe si distese accanto a quella campanula, godendo del suo canto, e della bellezza della sua principessa, ogni notte.

E un giorno, proprio quando ormai ogni speranza era persa, una giovane strega passando di lì chiese al principe quale fosse la cosa per lui più preziosa, e a cosa fosse disposto a rinunciare per la giovane principessa. E il principe, senza esitazione, le rispose – la vita –

Così, con un tiepido tocco della mano, la strega buona trasformò il principe in un minuscolo esserino e lo depose nella corolla della campanula, accanto alla sua giovane e bellissima principessa.

E i due giovani principi poterono finalmente vivere il loro amore per sempre, chiusi alla luce del giorno, intrappolati nel canto dell’amore, e all’ombra del riflesso della luna che li aveva fatti innamorare.

  
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