Introspettivo, 'Un marmocchio cambiato' di Ronald

Un bambino sferzava l'aria con la sua spada giocattolo.Era un po' cicciottello,per la sua età.A quattro anni di solito si è più magri...

...mentre,adesso,sbatteva la testa contro un termosifone,e soltanto un po' di sangue fuoriusciva.Piangeva come un marmocchio.Ovvio,a sette anni cosa si è,se non dei marmocchi innocenti?

In quel periodo si sentì euforico,poichè si sentì grande,cresciuto...la scuola era finita?Ma lui aveva compiuto dieci anni soltanto da due mesi...

...e una luce l'aveva trapassato,senza riuscire a insinuarsi in lui,lui che non sapeva riconoscere quale fortuna gli fosse passata tra le mani.

In tre anni non si era ben capacitato della sua crescita.Strano.O forse normale,perchè uno se la può benissimamente spassare senza pensieri...ma la superficialità lo controllava,ed egli ne era perfettamente consapevole.

Si era illuso che fosse davvero così.La vera gioia,quella che poteva essere intesa come realizzazione di una vita,credette di averla raggiunta,ma era stato un misero istante di felicità,peraltro non per sua volontà...cosa può mai decidere,in grande misura,un ragazzo di quattordici anni?

Era complicato e surreale accettare di non essere ancora in grado di capire come mai non si sentisse fiero di sè.A sedici anni non ci si sognerebbe mai di farsi tanti complessi.

Ed ora cominciava l'ultima fatica,o quella che,a meno di strani eventi,lo sarebbe stata davvero.Che delusione...ormai era quasi rassegnato.Fu solo nel freddo dell'inverno che la luce lo ridestò,dopo anni di oscurità.Un solo raggio di sole era penetrato attraverso una fessura della caverna,dove lui aveva cozzato,e un'apertura verso l'esterno si era rivelata ai suoi occhi,accecati ma incuriositi.Nei mesi che seguirono,riuscì,pian piano,ad avanzare,arrampicarsi lungo la salita tortuosa e faticosa.Quando uscì alla luce,su quella verde distesa di prati e di alberi,di verità e di naturalezza,credette davvero di trovarsi in ciò che per tanti anni aveva cercato e non aveva trovato,quasi si era convinto della sua inesistenza.Ed aver scovato il motivo e un nuovo punto da cui ripartire,a diciotto anni,è bellissimo.

Successero cose terribili,prima ch'egli compisse diciannove anni.Alcuni dei suoi compagni,terrorizzati da come lui dichiarava d'aver visto il vero,di volerne fare la sua ragione di vita e di voler scoprire sempre di più,lo abbandonarono,e l'effetto catena coinvolse anche altri.Lui aveva fatto l'errore di crederli come lui,senza pensare che essi non erano mai stati baciati dalla luce della verità.
Fu difficile risalire verso la volta della caverna,ma in pochissimo tempo,anche se con nuove difficoltà,egli vi riuscì,aiutato da due amici che,come lui,erano testimoni della vita e del vero essere.
Ed ora che aveva diciannove anni,sentiva il vero motivo della sua vita,il simbolizzarsi di tutto,avvicinarsi inesorabile,veloce,frenetico,per poi rallentare,permettendogli di riflettere.Doveva ringraziare chi l'aveva aiutato,e basta.Chi non aveva fatto parte della sua vita non era significativo per lui.
Guardò dietro fino a quand'era un marmocchio,e pensò:
"Non sono più quel marmocchio.Ora sono una persona diversa".