Il momento cruciale arrivò. Li vidi giungere da est verso
la raduna in cui gli avevano visti per la prima volta Josh,
Jasper ed Emmett. Li anticipammo il che fu un punto a
nostro vantaggio. Ne furono sorpresi. Non erano molti più
di noi, ma loro erano omogenei. Dalla divisa oro sferzante
alla compostezza della loro esposizione. Si vedevano anni
o forse secoli di allenamenti a battaglie. Noi potevano
sembrare solo dei novellini rispetto ai loro riguardi.
Nessuno sembrava spaventato. Erano tutti concentrati a
studiare gli essere che ci giungevano incontro. La scena
poteva sembrare anche terrificante se dalla nostra parte
non ci fossero stati essere capaci di contrastarli. Lei sbucò dal nulla e si posizioni alla testa di quella
composizione che sembrava triangolare a prima vista.
“Bene vedo che siete puntuali il ché vuol dire che avete
trovato la soluzione al nostro problema comune!” disse
una voce fredda e distacca ma l’accentò femminile la
rendeva comunque affascinante.
“Tu lo sai già che non ti appartengo più!” risposi io in tono
altrettanto freddo e distaccato.
“Non sei la novellina che avevo pensato di trovare a
quanto pare!” mi rispose lei.
“Ma sai anche che mi devi dimostrare ciò che dici altrimenti
quello che avete fatto fino ad ora non sarà valido!”
specificò lei soddisfatta.
“Ovviamente!” le risposi ma bleffavo non sapevo
minimamente come soddisfarla senza usare il talismano.
“Io direi di iniziare non credi?” disse lei e un lieve
fremito la tradisse.
Sospira. Dovevo per forza utilizzare il talismano e dovevo
anche sentirmi sicura ma ahimè non successe niente … lei
mi guardò curiosa.
“Questo vuol dire che mi hai mentito?” disse più divertita
che furiosa.
“No, vuol dire solo che il talismano non si sente sicuro in
tua presenza e lo dovresti sapere benissimo, visto che il
motivo per cui mi vuoi è unicamente quello!” le rispose
acida. “Oh perfetto vedo che la logica non ti manca, beh questo
renderà le cose più semplici non credi?” disse lei
sentendosi già la vittoria in pugno.
“Non è detto che perché sappia lo accetto!” la ribeccai io.
“E vuoi esporre tutte queste persone a un rischio
inutile?” chiese lei. “Se tu accettassi di tua spontanea
volontà a loro non gli sarebbe alcun male!” disse lei.
“Non posso perché io appartengo a loro più di quanto
appartenga a te!” le risposi fiduciosa e in quel momento
qualcosa successo. Il talismano trovò il modo di
dimostrare la mia teoria alla strega senza che esso
stesso fosse usato.
“Ma non vedo come visto che … !” Lei si bloccò sentiva una
nuova energia provenire da me e io stessa la sentivo.
“Lasciatemi fare!” dissi ai miei spalleggiatori. Loro mi
guardarono dubbiosi. Poi mi rivolsi verso di lei. “Posso
avvicinarmi per dimostrare la mia buona fede nelle parole
che ti ho detto?”
“Ovviamente anche se non ne capisco il senso!” disse lei
sorridendo. Mi venne incontro sperando che cosi fosse
più facile portarmi dopo dalla sua parte. Ma io sapevo
come chiudere la faccenda.
“Bene ci siamo solo io e te!” disse lei.
“Bene permettimi di toccarti!” le chiesi io.
Lei non comprese ma accettò ugualmente. Cosi il potere
della piccola Nessie agiva da salvataggio. Le mostrai le
immagini che desiderava vedere senza mettere a rischio
me il talismano o chi mi stava difendendo. Lei mi guardò agghiacciata e una scintilla di rosso fuoco
si poteva intravedere nel suo sguardo. Era arrabbiata. Lo
sentivo benissimo perché il potere di Jasper mi stava
avvertendo in segno di difesa.
“Allora?” chiesi io trionfante.
“I patti sono chiari, se ti dimostrava la sua appartenenza
alla tribù restava tutto come prima!” una voce irruppe
nella raduna e distrasse entrambe. Io non l’avevo mai
sentita prima di allora. Ma la mia avversaria si. Ci
girammo a guardare la nuova figura che giungeva verso di
noi. Ma sentivo che era dalla mia parte, sentivo
l’irritazione della mia nemica arrivare al limite.
“Non provare nemmeno a farlo, sai che questo ti
giocherebbe un brutto tiro, e tu non vuoi avere altri
problemi con i miei vero?” le disse sempre questa voce.
“Bene vedo che vi siete fatti vivi finalmente! Stavo
iniziando a pensare che foste solo una leggenda!” disse
Morgana al nuovo arrivato.
“Di sicuro ti sarebbe piaciuto molto di più se fossimo
stati veramente una leggenda, ma ahimè per te, siamo vivi
e reali quanto te!” disse la voce in tono profondo e
rassicurante. Per me era rassicurante. Per me voleva dire
che ero al sicuro. Più al sicuro di quanto non lo fossi mai
stata.
Il talismano allora non mi fece avere solo il potere di
Nessie ma anche quelli degli altri vampiri presenti con
poteri compatibili con il suo. Tutti erano stupiti della
nuova presenza. Tutti tranne uno. Aro sapeva benissimo chi era il forestiero. L’ estraneo non era solo ovviamente.
La sua divisa grigio ghiaccio spiccava nella raduna insieme
a quella dei suoi seguaci. Le guardie di Morgana non
prestava più attenzione a noi ma a chi stava alle spalle
dell’estraneo, ugualmente disposti triangolarmente. Mi
resi conti che quello che era un disegno che avevo già
visto da qualche parte e in tasca toccai il talismano sulla
superficie.
Morgana non aveva l’aria di volersi arrendersi. Ma lei
stessa sapeva di essere in enorme svantaggio rispetto a
noi, cosi non ebbe alternative.
“Il patto è prosciolto a vita! Buona continuazione!” disse
lei secca che senza nemmeno avere il coraggio di
guardarmi si girò su stessa e protetta dai suoi uomini,
sparì nel nulla della fitta foresta.
Io ancora guardavo il punto vuoto da un pezzo senza
credere minimamente a quello che era successo. Sentivo
solo soddisfazione da parte di chi mi stava dietro e
serenità e felicità. Io invece ancora non ci credevo di
essere stata capace di fare la nemica, di beccare la mia
avversaria e di sconfiggerla. Ovviamente non ce l’avrei
mai fatta da sola. L’intuizione dell’ultimo minuto sul
potere di Nessie e tutto il resto mi aveva dato una
grande mano, ma non si vince mai da soli!
“Congratulazioni!” mi disse il forestiero soddisfatto. “Con
tutto rispetto non ci aspettavamo di trovare questa
situazione tanto favorevole anzi credevamo di essere
arrivati troppo tardi!” “Allora non conosci tua nipote Adalasar!” disse Aro
vedendo che io non rispondevo.
“Tu la conosci meglio di me vecchio mio!” disse Adalasar
andando incontro all’amico che lo raggiungeva a grandi
passi. I due si strinsero la mano da grandi amici.
“Ho avuto l’onore di conoscerla molto tempo fa!” disse lui.
Non capivo non sapevo cosa dire …
“Aro?” chiese guardando torvo.
“Oh si disse lui avendo intuito a volo “Lui è Adalasar
ordine di primo grado Merliano, questo vuol dire che è fa
parte dei buoni come si vuol spiegare meglio, ma è anche
tuo parente stretto poiché fratello indiretto di tuo
padre!”
“Bene piacere di conoscerla!” non osavo guardare
l’espressione di Jacob confusa quanto la mia.
“Dammi pure del tu! Il piacere finalmente è tutto mio!”
disse lui.
“Come avete fatto a trovarmi?” chiesi io dato che non
sapevo nemmeno della loro esistenza.
“Devi sapere che abbiamo perso le tue tracce quando ti
sei separata dal talismano ma ultimamente ti abbiamo
percepita anche noi come i nostri avversari anche se dopo
di loro purtroppo! Qualcuno ci ha avvertito di quello che
stava succedendo cosi eccoci qua, ma ora vedo che ce
l’avresti fatta benissimo da sola e ne sono veramente
orgoglioso!”
Era rispetto che sentivo trapelare dalle labbra di
Adalasar? Il potere di Jasper me lo confermava. “Mi fa piacere di come si siano svolti i fatti ma io ho
fretta di tornare a casa. Sai dove abito Adalasar se vuoi
venirmi a trovare sei il benvenuto!” disse Aro e cosi
dicendo mi salutò seguito da Jane Alec, Demetri, Felix e
Heidi e salutando vampiri e lupi andò per la sua strada,
sparendo nel nulla anche lui.
“Notevole!” disse Adalasar guardando Jacob “Quando vi
abbiamo dato i nostri poteri non credevamo che potesse
diventare cosi! Tu devi essere l’alfa?”
Jacob annui sorpreso anche lui come me di quelle parole.
C’era cosi tanto da sapere. Adalasar e i suoi decisero di
rimanere nei dintorni per ogni nostra delucidazione.