STRAWBERRY
CANDY
ス
トロベリーキャンディ
L'aereo
era stato puntualissimo e i quattro componenti della famiglia Amane
erano scesi
sul suolo inglese pieni di gioia e di macchinette fotografiche
supertecnologiche.
Non
era la prima volta che visitassero Londra e Misa già a otto
anni parlava
perfettamente inglese, perché come diceva lei:
«nel
marketing delle modelle l'inglese è una lingua fondamentale,
come farò se no
tutte le mie interviste quando andrò ad
Holliwood?!»
Ma
allo stesso tempo preferiva andare in America perché
lì sicuramente poteva
essere notata di più.
Una
volta arrivate al parco preferito di Misaki, la sorellina di Misa, i
genitori
si misero seduti su una delle tante panchine libere e lasciarono andare
le loro
piccole pesti.
Ma
Misa aveva altro a cui pensare e mentre guardava la sorellina correre
per
raggiungere gli altri bambini, pensava come fosse futile giocare a
nascondino
quando poteva sporcarsi il suo nuovo vestitino azzurro appena comprato.
«Misa?
Perché stai lì ferma? Vai a giocare con gli altri
bambini» la piccola si girò
in direzione della voce, dove la madre la guardava con affetto e con un
sorriso
uguale al suo.
«Perché
Misa non ha voglia di correre e di sporcarsi tutta» rispose pronta lei come se
fosse la cosa più
ovvia.
«ma
piccola non devi per forza correre ci sono tanti giochi in questo
parco, almeno
fai conoscenza con qualche bambino...» stavolta era stato il
padre a parlare e
l'aveva raggiunta per spingerla ad andare avanti.
Misa
guardò sua sorella correre insieme a quei bambini inglesi
vestiti malissimo e
alzò gli occhi al cielo.
«Misa
Misa non vuole giocare con dei bambini così
brutti-» Il padre sospirò
rassegnato.
«e
va bene Misa fa quello che vuoi, però sappi che io e la
mamma siamo qui per
rilassarci un po' da soli, quindi se vuoi fare qualcosa vai da tua
sorella...»
Misa
guardò la madre con il suo solito sguardo supplice ma tutto
quello che riuscì
suscitarle fu solo un sorrisino che equivaleva a “vai via
ok?” e a questo
punto, sperando che non ribattessero, se ne andò da sola
fingendo di
raggiungere quei bambini malvestiti.
Una
volta arrivata al centro del parco, con la sua rigorosa testa alta, il
petto in
fuori e la pancia in dentro (come diceva il manuale per modelle) si
accorse che
tutti i bambini già stavano giocando eccetto uno, di circa
12 anni, che stava
appoggiato a un muretto screpolato e grigio. Misa non lo
degnò nemmeno di uno
sguardo e continuò per la sua strada finché non
sentì delle grida e dei passi
sulle foglie secche del boschetto, cercò di girarsi per
schivare l'ammasso di
bambini malvestiti ma il risultato che ottenne fu solo il farsi
prendere in
pieno da uno di loro, un biondino con i piedi scattanti che subito dopo
gridò
«tana libera tutti!!!».
Ciò
che riusciva a vedere con la sua faccia spiaccicata a terra era qualche
filetto
d'erba e la scomodissima breccia. Ci vollero alcuni secondi prima che
si
rendesse conto di cosa fosse successo e quando raggiunse l'amara
verità di
essersi sicuramente sporcata da qualche parte o addirittura ferita,
scattò
subito in piedi indignata cominciando ad urlare a quei bambini
malvestiti che
avevano ormai raggiunto l'altra parte del parco.
Una
volta che si fu calmata pensò razionalmente di ispezionarsi
tutta, cercando
anche di pulirsi meglio che poteva, ma quando i suoi occhi caddero su
quella
brutta ferita al ginocchio destro cacciò subito un urlo
assordante, cercando di
tamponare il sangue che usciva copioso.
A
quel punto si girò verso il bambino appollaiato ad un angolo
che la fissava con
occhi vacui e impassibili, con qualcuno doveva pure sfogarsi...
«e
tu che hai da guardare? Non ti sei forse accorto
dell'atrocità che hanno
commesso?! Ferire il corpo di una modella! E ora come farò?
Non mi vorrà più
nessuno! o povera me ...ma Misa farà causa a tutti quanti!
SISI Misa si
vendicherà e le dovranno comprare anche un vestito
nuovo!!»
Mentre
diceva ciò il ragazzino dalla capigliatura strana e gli
occhi da panda non
aveva mutato espressione e solo quando Misa cessò di
piagnucolare, arrossandosi
tutta e cacciando qualche lacrima, (fatto che non accadeva quasi mai
perché
MISA MISA doveva sempre sorridere), il bambino si scostò dal
muretto e si
avvicinò a lei.
Misa
all'inizio lo guardò ancora più stupita, poi si
rilassò pensando che non
potesse andare peggio.
Il
bambino mise una mano in tasca e ne tirò fuori qualcosa di
rosso, la piccola
aguzzò la vista e si avvicinò incuriosita, allora
il bambino le porse quella
cosa zuccherosa e dolce, un lecca-lecca.
Misa
ispezionò il dono circospetta, quasi come dovesse
analizzarlo, e poi lo rimise
sulla mano del ragazzino.
«Tieni,
Misa non mangia questa roba perché fa ingrassare»
Il
bambino senza esitare scartò il dolcetto e se lo mise in
bocca senza cambiare
espressione, anche se Misa riuscì a notare un luccichio che
aveva invaso gli
occhi da panda , un luccichio scomparso quasi subito nel nero delle
iridi.
«al
bambino del muretto piacciono i dolci come a Misa Misa piace la moda
giusto?»
Il
bambino annuì senza mollare la presa del lecca-lecca.
«piacere
Misa Amane ma chiamami Misa-Misa o Misa-chan per favore, e
tu?»
Il
ragazzino si tolse svogliatamente il lecca lecca di bocca e
sussurrò:
«L..»
«Eru?
che nome strano...ma a Misa piace perché si addice al
bambino del muretto»
disse Misa con enfasi.
Il
bambino non rispose e continuò a gustarsi il suo gioiello.
Misa si accigliò per
la sua maleducazione, mai nessuno da quando era nata l'aveva ignorata
tanto.
«allora?
Come mai sei in questo parco se non giochi con nessuno?» il
ragazzino abbassò
gli occhi su di lei scrutandola, Misa si sentì in soggezione
sotto il suo
sguardo fisso.
«come
mai Misa chan pone questa domanda a L quando lei è stata la
prima a non voler
giocare per non sporcarsi il vestito?» chiese il ragazzo
continuando a
scrutarla impassibile.
Misa
si arrabbiò ancora di più con quell'Eru che aveva
osato sbatterle in faccia la
verità senza ritegno, ma subito dopo si rese conto che se
Eru aveva detto
quelle cose significava che prima, quando lei stava piagnucolando,
l'aveva
ascoltata per davvero. Nessuno, quando lei urlava e sbatteva i piedi a
terra,
la ascoltava mai, anzi se ne andavano ignorandola mentre lei ancora si
lamentava.
Alzò
gli occhi incontrando quelli cerchiati e neri del ragazzino e si
sorprese di
non trovarci crudeltà o soddisfazione per averla punta nel
vivo, ma solo tanta
curiosità, talmente tanta che aveva smesso di gustarsi il
lecca-lecca.
«beh»
rispose Misa con la voce più acuta di prima e alzando la
testa più che poté
«Misa chan ha dei validi motivi, perché se Misa
avesse potuto scegliere non
sarebbe venuta in questo stupido parco…»
finì
spiando di sottecchi la reazione del bambino.
«giustificazione
valida.» rispose semplicemente lui rimettendosi in bocca il
bastoncino alla
fragola.
«Eru
chan non ha ancora risposto alla prima domanda di Misa» le
fece notare lei
saccente.
«ah...hai
ragione» rispose lui guardando un
albero dietro di lei «a L non piace sprecare energie che
potrebbero essere
sfruttate in qualcosa di più
produttivo…»
«Mangiare
un lecca-lecca che fa ingrassare è produttivo?!»
chiese la bambina vivamente
interessata.
«se
si mangia mentre si pensa intensamente non si ingrassa, dovresti
provare Misa
chan»
«vorresti
dire che io non penso mai?!» chiese Misa veramente offesa.
«non
ho detto questo. Ma se Misa chan crede di aver capito ciò
che non intendevo,
forse è lei che lo pensa...» rispose lui
guardandola con aria perspicace e
superiore, troppo per i gusti di Misa.
«ah,
grazie mille! Sei proprio simpatico e io che pensavo fossimo
amici!» disse lei
mettendo il broncio e incrociando le braccia, L piegò la
testa sorpreso.
«io
non volevo offendere, era solo una constatazione...per il 30% potrebbe
essere
così, quindi c’è una
possibilità del 70% che Misa-chan non sia stupida.
È una
percentuale alta, non vedo perché arrabbiarsi.»
La
piccola si mise a ridere forte mentre L la guardava ancora
più sorpreso.
«Eru-chan
è proprio un tipo strano!» esclamò
continuando a tenersi la pancia.
«“Strano”»
ripeté il ragazzino portando il pollice alle labbra
«...non l'ho mai pensata in
questi termini, ma forse per te potrei esserlo. La percezione umana
rispetto al
contesto sociale e personale varia da individuo a individuo.»
finì di dire
cominciando a mangiucchiarsi il dito, lo sguardo riflessivo.
«Eppure
Misa chan ha detto di pensare che siamo amici...mi chiedo quando mai lo
siamo
diventati.» continuò abbassando lo sguardo su di
lei, Misa smise di ridere e
gli sorrise.
«Non
si diventa amici in un preciso momento, due amici lo sono quando si
trovano
bene insieme...»
L
le
sorrise a sua volta.
«se
è veramente come dici tu, Misa chan sarebbe la mia prima
amica.»
«L!
Dobbiamo andare!» Misa guardò da dove provenisse
la voce e vide un vecchio
maggiordomo sporgersi da una limousine nera.
«ohhh
non sapevo che Eru chan fosse ricco!» squittì lei
guardando meravigliata il suo
nuovo amico.
Eru
non rispose e fece un cenno al maggiordomo.
«Adesso
devo andare. È stato un piacere conoscere la mia prima
amica, sayonara» disse
sorridendole e porgendole una caramella.
«ma
Misa Misa ha già detto che non mangia zuccheri!»
«Lo
so, questo è solo un dono in cambio dell'amicizia di L, mi
raccomando Misa chan
non lo deve dire a nessuno.» rispose lui tranquillo
cominciando ad allontanarsi.
Misa sorrise contenta e
baciò le proprie dita
incrociate urlando:
«promesso!»
Allora L si girò, avviandosi con andatura curva verso la
macchina lussuosa.
«Vienimi
a trovare in Giappone quando vuoi! Eru è sempre il benvenuto
per Misa chan!
Tanto se non mi trovi basta cercare fra le copertine delle riviste di
moda più
famose!» urlò la piccola verso il ragazzino.
L
si
girò «lo terrò a mente.»
disse prima di entrare nella macchina.
Quando
Misa tornò dai genitori loro guardarono sorpresi il
vestitino sporco e la
ferita ormai secca al ginocchio destro.
«Che
cosa è successo piccola?» chiesero spaventati.
«Misa
Misa è molto contenta…» rispose
solamente lei entrando nel taxi, i genitori la
guardarono stupiti ma decisero di lasciar stare ed entrarono anche loro
con la
sorellina addormentata in braccio.
Misa
Misa è molto contenta
continuò lei nei suoi
pensieri e non le importa se non potrà
più fare la modella per il ginocchio
o se dovrà buttare il vestito, perché senza tutto
questo non avrebbe conosciuto
Eru, il suo primo vero amico! finì scartando la
caramella e mettendola in
bocca.
La
giornata più brutta si era trasformata in qualcosa di molto
dolce , qualcosa
che sapeva... di zucchero alla fragola!
Ed
eccomi qui con questa dolce one-shot o forse no...non so bene cosa sia
^^ so
solo che è la prima “cosa” che scrivo su
Death Note e ho cercato fortemente di
non sforare nell'OCC , non è una AU ma credo di
più una what if ^^ In
fondo sarebbe stato possibile che Misa
andasse in vacanza a Londra con i suoi e poi quello era proprio il
periodo in
cui L abitava nella Wammy's house, ed'è anche plausibile che
Watari ogni tanto
cercasse di far uscire i piccoli genietti (anche se con scarsi
risultati) alla
fine erano sempre bambini xD Che dire fatemi sapere cosa ne pensate,
non so
ancora se la continuerò o se la lascerò
così com'è :) tanti tanti bacini alla
fragola by Yuuki B
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