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Autore: Yuuki B    29/06/2011    4 recensioni
"Misa guardò sua sorella correre insieme a quei bambini inglesi vestiti malissimo e alzò gli occhi al cielo.
-Misa Misa non vuole giocare con dei bambini così brutti!- "
Cosa succederebbe se la famiglia di Misa in estate andasse in vacanza a Londra e come potrebbe sentirsi Misa insieme a dei ragazzini che non le somigliano per niente ? soprattutto se la piccola incontra uno strano bambino ingobbito e con gli occhi da panda? =) Provate ad accettare questa caramella alla fragola e scopritelo , anche se sono una sconosciuta ^^
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Misa Amane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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STRAWBERRY CANDY

 

ス トロベリーキャンディ

             

L'aereo era stato puntualissimo e i quattro componenti della famiglia Amane erano scesi sul suolo inglese pieni di gioia e di macchinette fotografiche supertecnologiche.

Non era la prima volta che visitassero Londra e Misa già a otto anni parlava perfettamente inglese, perché come diceva lei:

«nel marketing delle modelle l'inglese è una lingua fondamentale, come farò se no tutte le mie interviste quando andrò ad Holliwood?!»

Ma allo stesso tempo preferiva andare in America perché lì sicuramente poteva essere notata di più.

Una volta arrivate al parco preferito di Misaki, la sorellina di Misa, i genitori si misero seduti su una delle tante panchine libere e lasciarono andare le loro piccole pesti.

Ma Misa aveva altro a cui pensare e mentre guardava la sorellina correre per raggiungere gli altri bambini, pensava come fosse futile giocare a nascondino quando poteva sporcarsi il suo nuovo vestitino azzurro appena comprato.

«Misa? Perché stai lì ferma? Vai a giocare con gli altri bambini» la piccola si girò in direzione della voce, dove la madre la guardava con affetto e con un sorriso uguale al suo.

«Perché Misa non ha voglia di correre e di sporcarsi tutta»  rispose pronta lei come se fosse la cosa più ovvia.

«ma piccola non devi per forza correre ci sono tanti giochi in questo parco, almeno fai conoscenza con qualche bambino...» stavolta era stato il padre a parlare e l'aveva raggiunta per spingerla ad andare avanti.

Misa guardò sua sorella correre insieme a quei bambini inglesi vestiti malissimo e alzò gli occhi al cielo.

«Misa Misa non vuole giocare con dei bambini così brutti-» Il padre sospirò rassegnato.

«e va bene Misa fa quello che vuoi, però sappi che io e la mamma siamo qui per rilassarci un po' da soli, quindi se vuoi fare qualcosa vai da tua sorella...»

Misa guardò la madre con il suo solito sguardo supplice ma tutto quello che riuscì suscitarle fu solo un sorrisino che equivaleva a “vai via ok?” e a questo punto, sperando che non ribattessero, se ne andò da sola fingendo di raggiungere quei bambini malvestiti.

Una volta arrivata al centro del parco, con la sua rigorosa testa alta, il petto in fuori e la pancia in dentro (come diceva il manuale per modelle) si accorse che tutti i bambini già stavano giocando eccetto uno, di circa 12 anni, che stava appoggiato a un muretto screpolato e grigio. Misa non lo degnò nemmeno di uno sguardo e continuò per la sua strada finché non sentì delle grida e dei passi sulle foglie secche del boschetto, cercò di girarsi per schivare l'ammasso di bambini malvestiti ma il risultato che ottenne fu solo il farsi prendere in pieno da uno di loro, un biondino con i piedi scattanti che subito dopo gridò «tana libera tutti!!!».

Ciò che riusciva a vedere con la sua faccia spiaccicata a terra era qualche filetto d'erba e la scomodissima breccia. Ci vollero alcuni secondi prima che si rendesse conto di cosa fosse successo e quando raggiunse l'amara verità di essersi sicuramente sporcata da qualche parte o addirittura ferita, scattò subito in piedi indignata cominciando ad urlare a quei bambini malvestiti che avevano ormai raggiunto l'altra parte del parco.

Una volta che si fu calmata pensò razionalmente di ispezionarsi tutta, cercando anche di pulirsi meglio che poteva, ma quando i suoi occhi caddero su quella brutta ferita al ginocchio destro cacciò subito un urlo assordante, cercando di tamponare il sangue che usciva copioso.

A quel punto si girò verso il bambino appollaiato ad un angolo che la fissava con occhi vacui e impassibili, con qualcuno doveva pure sfogarsi...

«e tu che hai da guardare? Non ti sei forse accorto dell'atrocità che hanno commesso?! Ferire il corpo di una modella! E ora come farò? Non mi vorrà più nessuno! o povera me ...ma Misa farà causa a tutti quanti! SISI Misa si vendicherà e le dovranno comprare anche un vestito nuovo!!»

Mentre diceva ciò il ragazzino dalla capigliatura strana e gli occhi da panda non aveva mutato espressione e solo quando Misa cessò di piagnucolare, arrossandosi tutta e cacciando qualche lacrima, (fatto che non accadeva quasi mai perché MISA MISA doveva sempre sorridere), il bambino si scostò dal muretto e si avvicinò a lei.

Misa all'inizio lo guardò ancora più stupita, poi si rilassò pensando che non potesse andare peggio.

Il bambino mise una mano in tasca e ne tirò fuori qualcosa di rosso, la piccola aguzzò la vista e si avvicinò incuriosita, allora il bambino le porse quella cosa zuccherosa e dolce, un lecca-lecca.

Misa ispezionò il dono circospetta, quasi come dovesse analizzarlo, e poi lo rimise sulla mano del ragazzino.

«Tieni, Misa non mangia questa roba perché fa ingrassare»

Il bambino senza esitare scartò il dolcetto e se lo mise in bocca senza cambiare espressione, anche se Misa riuscì a notare un luccichio che aveva invaso gli occhi da panda , un luccichio scomparso quasi subito nel nero delle iridi.

«al bambino del muretto piacciono i dolci come a Misa Misa piace la moda giusto?»

Il bambino annuì senza mollare la presa del lecca-lecca.

«piacere Misa Amane ma chiamami Misa-Misa o Misa-chan per favore, e tu?»

Il ragazzino si tolse svogliatamente il lecca lecca di bocca e sussurrò:

«L..»

«Eru? che nome strano...ma a Misa piace perché si addice al bambino del muretto» disse Misa con enfasi.

Il bambino non rispose e continuò a gustarsi il suo gioiello. Misa si accigliò per la sua maleducazione, mai nessuno da quando era nata l'aveva ignorata tanto.

«allora? Come mai sei in questo parco se non giochi con nessuno?» il ragazzino abbassò gli occhi su di lei scrutandola, Misa si sentì in soggezione sotto il suo sguardo fisso.

«come mai Misa chan pone questa domanda a L quando lei è stata la prima a non voler giocare per non sporcarsi il vestito?» chiese il ragazzo continuando a scrutarla impassibile.

Misa si arrabbiò ancora di più con quell'Eru che aveva osato sbatterle in faccia la verità senza ritegno, ma subito dopo si rese conto che se Eru aveva detto quelle cose significava che prima, quando lei stava piagnucolando, l'aveva ascoltata per davvero. Nessuno, quando lei urlava e sbatteva i piedi a terra, la ascoltava mai, anzi se ne andavano ignorandola mentre lei ancora si lamentava.

Alzò gli occhi incontrando quelli cerchiati e neri del ragazzino e si sorprese di non trovarci crudeltà o soddisfazione per averla punta nel vivo, ma solo tanta curiosità, talmente tanta che aveva smesso di gustarsi il lecca-lecca.

«beh» rispose Misa con la voce più acuta di prima e alzando la testa più che poté «Misa chan ha dei validi motivi, perché se Misa avesse potuto scegliere non sarebbe venuta in questo stupido parco…»

finì spiando di sottecchi la reazione del bambino.

«giustificazione valida.» rispose semplicemente lui rimettendosi in bocca il bastoncino alla fragola.

«Eru chan non ha ancora risposto alla prima domanda di Misa» le fece notare lei saccente.

 «ah...hai ragione» rispose lui guardando un albero dietro di lei «a L non piace sprecare energie che potrebbero essere sfruttate in qualcosa di più produttivo…»

«Mangiare un lecca-lecca che fa ingrassare è produttivo?!» chiese la bambina vivamente interessata.

«se si mangia mentre si pensa intensamente non si ingrassa, dovresti provare Misa chan»

«vorresti dire che io non penso mai?!» chiese Misa veramente offesa.

«non ho detto questo. Ma se Misa chan crede di aver capito ciò che non intendevo, forse è lei che lo pensa...» rispose lui guardandola con aria perspicace e superiore, troppo per i gusti di Misa.

«ah, grazie mille! Sei proprio simpatico e io che pensavo fossimo amici!» disse lei mettendo il broncio e incrociando le braccia, L piegò la testa sorpreso.

«io non volevo offendere, era solo una constatazione...per il 30% potrebbe essere così, quindi c’è una possibilità del 70% che Misa-chan non sia stupida. È una percentuale alta, non vedo perché arrabbiarsi.»

La piccola si mise a ridere forte mentre L la guardava ancora più sorpreso.

«Eru-chan è proprio un tipo strano!» esclamò continuando a tenersi la pancia.

«“Strano”» ripeté il ragazzino portando il pollice alle labbra «...non l'ho mai pensata in questi termini, ma forse per te potrei esserlo. La percezione umana rispetto al contesto sociale e personale varia da individuo a individuo.» finì di dire cominciando a mangiucchiarsi il dito, lo sguardo riflessivo.

«Eppure Misa chan ha detto di pensare che siamo amici...mi chiedo quando mai lo siamo diventati.» continuò abbassando lo sguardo su di lei, Misa smise di ridere e gli sorrise.

«Non si diventa amici in un preciso momento, due amici lo sono quando si trovano bene insieme...»

L le sorrise a sua volta.

«se è veramente come dici tu, Misa chan sarebbe la mia prima amica.»

«L! Dobbiamo andare!» Misa guardò da dove provenisse la voce e vide un vecchio maggiordomo sporgersi da una limousine nera.

«ohhh non sapevo che Eru chan fosse ricco!» squittì lei guardando meravigliata il suo nuovo amico.

Eru non rispose e fece un cenno al maggiordomo.

«Adesso devo andare. È stato un piacere conoscere la mia prima amica, sayonara» disse sorridendole e porgendole una caramella.

«ma Misa Misa ha già detto che non mangia zuccheri!»

«Lo so, questo è solo un dono in cambio dell'amicizia di L, mi raccomando Misa chan non lo deve dire a nessuno.» rispose lui tranquillo cominciando ad allontanarsi.

 Misa sorrise contenta e baciò le proprie dita incrociate urlando:

«promesso!» Allora L si girò, avviandosi con andatura curva verso la macchina lussuosa.

«Vienimi a trovare in Giappone quando vuoi! Eru è sempre il benvenuto per Misa chan! Tanto se non mi trovi basta cercare fra le copertine delle riviste di moda più famose!» urlò la piccola verso il ragazzino.

L si girò «lo terrò a mente.» disse prima di entrare nella macchina.

Quando Misa tornò dai genitori loro guardarono sorpresi il vestitino sporco e la ferita ormai secca al ginocchio destro.

«Che cosa è successo piccola?» chiesero spaventati.

«Misa Misa è molto contenta…» rispose solamente lei entrando nel taxi, i genitori la guardarono stupiti ma decisero di lasciar stare ed entrarono anche loro con la sorellina addormentata in braccio.

Misa Misa è molto contenta continuò lei nei suoi pensieri e non le importa se non potrà più fare la modella per il ginocchio o se dovrà buttare il vestito, perché senza tutto questo non avrebbe conosciuto Eru, il suo primo vero amico! finì scartando la caramella e mettendola in bocca.

La giornata più brutta si era trasformata in qualcosa di molto dolce , qualcosa che sapeva... di zucchero alla fragola!

 

 

Ed eccomi qui con questa dolce one-shot o forse no...non so bene cosa sia ^^ so solo che è la prima “cosa” che scrivo su Death Note e ho cercato fortemente di non sforare nell'OCC , non è una AU ma credo di più una what if ^^  In fondo sarebbe stato possibile che Misa andasse in vacanza a Londra con i suoi e poi quello era proprio il periodo in cui L abitava nella Wammy's house, ed'è anche plausibile che Watari ogni tanto cercasse di far uscire i piccoli genietti (anche se con scarsi risultati) alla fine erano sempre bambini xD Che dire fatemi sapere cosa ne pensate, non so ancora se la continuerò o se la lascerò così com'è :) tanti tanti bacini alla fragola by Yuuki   B :3

  
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