Ciao a tutti,sn
nuova qui ma adoro le ff &yugioh quindi mi è sembrato giusto scrivere 1 po’
qlcs sulla mia coppia prefe:yami&tea!!!!!!!! Qst è ambientata dopo la fine
dell’anime…quindi okkio xke nonostante abbia cambiato qlcs dell’ultimo episodio
c’è il rischio spoiler…
In particolare
grazie alle ff d Meiko a cui m sn in
parte ispirata…nella fine mi sn 1 po’ lasciata trasportare e ho fatto 1 po’ d
rimescolamenti…cmq leggete &commentate please!!!! Voglio sapere cm è qst
parto della mia mente attraversata da grosse,grossissime seghe mentali x nn
deprimermi a fine yugioh (trooooppo triste!)….ç_ç
ACROSS
FIVE THOUSAND YEARS AND MORE
“My love
will be for you
My love will
be in you
If you
be the one to cut me
I’ll
bleed forever”
(Nightwish-Ghost
Love Score)
Questa
è una storia strana perché… beh… comincia dove tutto sembrò avere fine. A
cominciare dal nostro amore, proibito, tenuto nascosto a Yugi per anni… Come
avrei potuto dirgli quello k provavo per lei, del resto? Non avrebbe potuto
capire. Avevo combattuto quella battaglia cerimoniale nella vana speranza che,
battendolo, avrei potuto avere una vita mia in questo mondo, avrei potuto
ridere, piangere, amare, senza dover dividere tutto con lui. Una vita mia,
soltanto mia! Quale sognante illusione, quale castello per aria! Ormai tutto mi
era crollato addosso, ero stato sconfitto, nulla aveva più senso. Non avrei più
trovato il coraggio di dirle che l’amavo, non davanti a tutti, non dopo essere
stato sconfitto da quello che era il mio alter-ego, un alter-ego che era
diventato quasi una prigione per me.
Per
anni dopo quella notte avevo voluto poter essere libero da una vita non mia,
avevo desiderato di poter ricordare il mio passato… E se ci fosse stata anche
lei in quella mia vita che non ricordavo? Chi sarebbe stata? Era incredibile
pensare come fosse impossibile vivere senza un nome, una sola parola, ma così
importante… Se solo avessi potuto conoscere il mio nome, e con esso il mio
passato, sarebbe stato tutto diverso… Avrei potuto sognare, avrei potuto amare.
Avrei potuto non essere soltanto un fantasma dei tempi passati, un fuggevole
spettro condannato a perpetrare un’esistenza di cui non sapevo nulla. Mi
accorgevo di non esistere, e allo stesso tempo mi sentivo sempre più vivo, sempre
più diverso da Yugi. Sapevo che non avrei potuto più dividere la mia vita, che
vita poi non era, in realtà, con lui. Dovevo andarmene. Ma non gliel’avevo
detto. Poi di colpo tutto il mio passato si era riversato sulle mie spalle,
avevo ritrovato la mia vita passata, e lei, vicina a me, più di quanto osassi
sperare anche nei miei sogni più felici. Avevo capito che potevo fare una sola
cosa. Sicuro di me stesso, avevo affrontato Yugi, per batterlo, per dimostrare
a lei e a tutti gli altri che io esistevo veramente, che non ero meno di loro,
non soltanto un’anima vissuta 5000 anni prima: avevo combattuto per una nuova
vita, per il nostro amore. E ora ero intrappolato nel mio destino: finalmente
io e Yugi eravamo separati, ma solo perché io sarei dovuto scomparire per
sempre. Ero stato sconfitto, e nel momento stesso in cui i miei life points
scesero a zero, capii che a svuotarsi era stata la mia stessa esistenza. Ero
morto, prima ancora di aver cominciato a vivere. Tutti i miei sogni mi
crollarono addosso, distruggendomi. Come in un sogno, anzi, un incubo, avanzavo
verso quel cancello che avrebbe segnato la fine di tutto. Come in un sogno la
sentivo implorare di non oltrepassare quella soglia di luce, la sentivo
giurarmi il suo amore davanti a tutti, quando io non avevo trovato la forza di
farlo… Come in un incubo mi voltai ancora un’ultima volta, nella vana speranza
che tutto ciò fosse soltanto un sogno terribile. Ma ormai era finita: la luce
mi avvolse, mi spinse giù, nel buio più profondo lontano da lei…
Il Faraone Atem, figlio di Aknamkanon, riaprì gli occhi e vide intorno a sé tutti
coloro che aveva lasciato dietro di sé 5000 anni prima, o almeno, tutti tranne
una: dov’era Mintaka?
Tea Gardner rimase scioccata. Non
riusciva più a pensare nulla, tranne che solo un attimo prima stava vedendo per
la prima volta il ragazzo che amava nel suo vero corpo, e un attimo dopo quello
stesso ragazzo le era stato portato via per sempre… Perché?
La voce di Yugi Muto sembrò
giungere da chilometri di distanza: -Tea, va tutto bene?
-Sì, certo.
-Sei sicura?
Silenzio. Poi: -Perché?
-Cosa?
-Perché se n’è andato?
-Era scritto così nel suo destino…
-Ma che destino e destino! Non
dovevano andare così le cose!
-Manca molto anche a me…
-NO!- tutta la disperazione gelata
che aveva attanagliato il suo cuore esplose in quell’unico monosillabo -No. Tu
non puoi capire. Io lo amavo. Noi ci amavamo. Non doveva andarsene. Dovevamo
restare insieme.
Ecco, l’aveva detto. Aveva rivelato
tutto. Ora il loro amore non sarebbe più potuto esistere segretamente. Ma del
resto il loro amore non poteva più esistere in nessun modo.
-Voi vi AMAVATE?- le parole di Tea
risultavano incredibili per tutti e Joey espresse ad alta voce la loro
incredulità.
-Sì.- Tea era come svuotata.
-Non lo sapevamo. Tu lo sapevi,
Yugi?
-No. Non l’avrei neanche
sospettato, ad essere sincero.
-Siamo stati bravi. L’abbiamo
nascosto per anni. Lui non voleva che tu lo sapessi. C’erano tante cose di lui
che tu non dovevi sapere.
Il ricordo di Tea corse a quella
notte, l’unica notte che avesse mai vissuto veramente. L’anima di Yugi era
stata appena portata via dal sigillo di Orichalcos e Yami era ovviamente
distrutto. Stava cercando di dormire dopo quella strana giornata, quando aveva
sentito il Faraone agitarsi nel sacco a pelo a fianco al suo. Stava piangendo.
Si era avvicinata per consolarlo, ma le parole sembravano non volerle uscire di
bocca…
-Faraone?...
-Che vuoi? Lasciami in pace!
-Faraone… Io… - avrebbe voluto
dirgli che le dispiaceva per quello che era successo, che non lo reputava
responsabile, che insieme sarebbero riusciti a salvare Yugi, ma non c’era
riuscita. Era riuscita a dire solo poche parole, poche parole che avrebbero
cambiato tutto. –Faraone… Io…io ti…amo.- Non sapeva da dove le avesse tirate
fuori. Le erano uscite di getto, istintivamente. Ma nel momento stesso in cui
le aveva pronunciate, si era resa conto che era la verità. Lei non si era
innamorata di Yugi, ma del Faraone! Di uno spirito… Avrebbero mai potuto amarsi
davvero? Tea sperava di sì…
Aveva letto incredulità nei suoi
occhi, poi spavento quasi, poi la certezza che qualcosa di meraviglioso era
finalmente nato. I loro visi erano sempre più vicini, tanto che l’unica cosa
che vedeva era lo scintillio delle lacrime nei suoi occhi tristi e innamorati… Lei
l’aveva stretto a sé, si erano baciati a lungo, prima con timore, poi sempre
con più foga, come se temessero di non poterlo più fare; lui si era calmato,
ritrovando un po’ di pace. Poi Yami le aveva detto quelle parole terribili, aveva
detto che il loro amore sarebbe potuto esistere soltanto nascosto, celato agli
occhi di tutti, soprattutto a quelli di Yugi, almeno finché lui non avesse
potuto avere una vita sua, della quale fare ciò che voleva senza doverne
rispondere a nessuno. Poi si era slacciato dal loro abbraccio, aveva preso dalla
borsa il lettore mp3 di Yugi e le aveva fatto sentire la sua canzone preferita.
Era metal. A Tea non era mai piaciuto il metal, ma questa volta si era sentita subito
trasportare da quelle note. Si era stretta di nuovo a lui, mentre ascoltavano
in silenzio, abbracciati, condividendo quella che sarebbe diventata la “loro”
canzone. Poi Yami le aveva sussurrato: -Ecco, vedi questa è la nostra musica.
“Ghost Love Score”.
E si erano di nuovo baciati, se
possibile con più foga di prima, perché il mattino dopo avrebbero dovuto
cominciare a fingere.
“Colonna sonora di un amore
fantasma”. Un amore fantasma. Evanescente. Sconfitto, distrutto, cancellato.
Ecco cos’era il loro.
E ora lei stava raccontando tutto,
come se questo l’avrebbe potuta aiutare a far tornare indietro il tempo, a
rivivere quegli attimi, quelle poche volte che loro due si erano sfiorati.
Raccontò di come avevano vissuto di quei pochi nanosecondi in cui le loro mani
si sfioravano, nascostamente; eppure in quei momenti sentivano tutta la forza
dei loro sentimenti cercare di erompere. Ma non potevano permetterselo, e
tenevano a freno quello che sentivano, al punto che spesso sembrava loro di
essere sul punto di esplodere per la gioia e il dolore insieme. Raccontò di
come sempre di più a Yami pareva di sentirsi imprigionato dentro una vita non
sua, di come disperatamente cercava di fuggirne senza mai riuscirvi. Raccontò
di come avevano cercato con crescente disperazione di tenere nascosto tutto a
tutti. Raccontò di come avessero sperato nella sconfitta di Yugi, che avrebbe
permesso al Faraone di rimanere. E quando ebbe finito di raccontare cadde in
ginocchio piangendo a dirotto.
Fu allora che lo vide: il cartiglio
che aveva regalato al Faraone per scrivervi sopra il suo nome, Atem.
Atem si alzò. Guardò negli occhi
tutti, e nei suoi spuntarono le lacrime. Abbraccio collettivo con i genitori e
gli amici. Parole di bentornato e di benvenuto, parole di mi sei mancato. Una
domanda.
-Padre,
dov’è Mintaka?- Perché lei non c’era? La ragazza che avevo amato, perché non
c’era? La mia regina, perché non era con gli altri a salutarmi? La sua presenza
avrebbe lenito la mia immane sofferenza. Ma non c’era. Perché?
-Non
è qui, figlio mio- Non avevo mai notato quanto Mintaka assomigliasse a Tea.
Anzi, sembravano uguali. O forse lo erano?
-Se
non è qui, allora dov’é?- Possibile che fosse sulla Terra, il suo spirito unito
a quello di…
-Tu
lo sai-…Tea? Sì, forse sì… ma allora…allora era tutto sbagliato, tutto! No, non
poteva essere vero, non doveva essere vero…
-E’
sulla Terra che dovrei stare, non è vero? Con Mintaka…con Tea.
Silenzio.
Stavano soffrendo quanto me, lo sapevo. C’eravamo ritrovati, ma solo per pochi,
sbagliati attimi. Presto sarei dovuto tornare indietro, ormai n’eravamo tutti
consapevoli. C’era altro da fare laggiù. Il mio destino non era con loro. Non
ancora, almeno.
-Un
mortale non può riattraversare il cancello per venire qua, vero?
-Può
farlo, a una condizione. Qualcuno dal mondo dei viventi deve chiedere per te
questa grazia al Guardiano del Cancello, e tu potrai passare solo se lo
sconfiggerai.
-Sconfiggerlo?-
No, dico, erano pazzi? Il Guardiano era come un dio. Nessun mortale avrebbe
potuto sconfiggere un dio. E poi, se avessi perso, la mia anima sarebbe stata
annientata per sempre. Non ci sarebbe più stata speranza per noi due. In realtà
non credevo che ci fosse più speranza già nel momento in cui sentii quelle
parole. Tanti mortali avevano tentato l’impresa, e si erano persi per sempre.
Nemmeno nel Regno delle Ombre erano finiti. Erano semplicemente svaniti
nell’oblio...
-Ce
la farai figlio mio. Il tuo destino è ancora sulla Terra, e tu la raggiungerai.
Non
potevo vivere ancora lontano dalla ragazza che amavo. A qualunque costo, dovevo
tentare. Dovevo farlo. Dovevo tornare da lei. La disperazione lasciò il posto a
una determinazione quasi folle. Ormai sapevo cosa dovevo fare.
Ma
avevo bisogno del suo aiuto.
Tea stava rientrando a casa da scuola quando vide l’auto di suo padre parcheggiata davanti
al portone. Questa volta, però, non si fiondò su per le scale, come faceva
sempre quando rivedeva il padre dopo che lui era stato via per lavoro.
Arrivata dentro casa cercò di
fingere che tutto fosse normale. Abbracciò e baciò il padre, ma non era mai
stata una brava attrice.
-Tesoro, c’è qualcosa che non va?
Mi sembri…triste.
“Triste” pensò Tea. Quell’affermazione
era quasi ridicola. ”triste.” Da quando Yami se n’era andato era ben altro che
triste. Era come se fosse morta dentro.
Nulla più la interessava.
Non era riuscita ad accettare la
separazione.
La madre, ormai abituatasi al nuovo
comportamento della figlia, di solito così solare, le diede una busta: -Sono
quelle foto che mi avevi chiesto di far sviluppare… Non offenderti, tesoro, ma
nell’ultima sei proprio venuta strana…
Panico. Non era possibile, no, non
poteva essere vero, no, no, no… Tea corse in camera sua, sbatté la porta, si
gettò sul letto, gli occhi che quasi non vedevano più, così soffocati dalle
lacrime… Quella foto… Ricordava benissimo quando era stata scattata.
Gita scolastica. Ultimo giorno.
Spiaggia davanti all’hotel. Il gruppetto si stava mettendo in posa per la foto
di fine gita quando Tea aveva sentito una mano sfiorare la sua…
-Yami?...
-Sì, sono io. Non credo tu possa
vedermi, però so che puoi sentirmi.
Le aveva dato un bacio sulla
guancia, e lei si era girata per guardarlo nel momento esatto in cui il loro
compagno aveva scattato la foto.
Avevano rischiato grosso a fare
quella foto così vicini, in una posa inequivocabile. Cosa sarebbe successo
quando Yugi avesse visto quella foto? Ma fortunatamente non successe nulla:
sviluppando la foto non era rimasta l’immagine del Faraone, sembrava soltanto
che Tea fosse rimasta molto male. I due si erano spiegati la cosa dicendo che
ovviamente uno spirito non poteva rimanere visibile in una foto.
Ma allora…perché ora lei poteva
vedere distintamente la figura del ragazzo dietro di sé, quando neanche Yugi
era mai riuscito a farlo? I ricordi dei loro giorni insieme la assalirono e si
sentì più disperata che mai…
-Yami… Yami… - Iniziò a sussurrare
il suo nome, stringendo il cartiglio che aveva trovato dopo la sua partenza,
come se questo potesse aiutarla a farlo tornare indietro.
E poco a poco vide ridelinearsi
nella sua mente le amate linee del suo volto, la sua bocca sottile, i suoi
occhi color rubino capaci di brillare dei più diversi sentimenti, dalla rabbia
all’amore, ma sempre come velati di tristezza…
“Yami… Vedo il tuo volto… Mi sento
di nuovo vicina a te… Mi sembra di poter toccarti ancora una volta… Spero che
tu un giorno possa ritornare da me… Ma poi riapro gli occhi e tu non ci sei
più, sei lontano…” Allungò la mano per sfiorare quella vaga immagine… Riaprì
gli occhi… E l’immagine non svanì…
-Ma non per questo devi smettere di
sperare.- disse l’immagine del Faraone.
-……Ya…Yami? Sei davvero tu?
Lui sorrise: -Sono io.
-Sei un…fantasma?
-Più o meno. Ma se mi aiuterai,
presto tutto cambierà. Potrò tornare da te. Potremo amarci.
-Yami… Cosa posso fare io?
-Dovrai tornare in Egitto nella mia
tomba e chiedere al Guardiano del Cancello di farmi tornare indietro. Non posso
dirti altro. Abbiamo poco tempo. Ricordati…fai sempre ciò che ti suggerisce il
tuo cuore… Ci vedremo presto, amore mio…
Poi scomparve. Ma ormai Tea sapeva
cosa fare…
“Three
millenniums it took me to guard your rest
Your
slumber in mighty
But
tonight the darkness in the tomb has perished
For
Carter has come to free my beloved”
Siamo
insieme. Finalmente. Nessuno ci dividerà mai. Più nessuno.
Tea,
cuore mio, siamo insieme, sai cosa significa questo, vero?
No,
non lo sai. Non puoi saperlo. Devo raccontarti tutto di lei, di te, in fondo…
Mintaka…
Era stata mia moglie 5000 anni fa… Ti assomigliava molto. C’eravamo promessi
amore eterno, e da allora lei era sempre stata al mio fianco, in tutti i
momenti della mia vita, in quelli felici, come in quelli tristi, come una luce
guida nel mio cammino. Quando morii pronunciò sulla mia tomba un giuramento
solenne: non saremmo mai stati separati. Avrebbe vigilato sul mio sonno di
morte finché qualcuno non avesse risvegliato la mia anima. Quando questo fosse
successo, il suo spirito mi avrebbe seguito, reincarnandosi nel corpo della
donna che avrei amato… Lei sarebbe stata dove anch’io sarei stato… E tu sai
cosa significa, vero? Ora lo sai…sì…
Sei
giunta fin qui, pregando e implorando i tuoi genitori di farti visitare
Una
notte, di nascosto a loro, sei scesa nella mia tomba, pregando il Guardiano di
farmi tornare… Le tue lacrime d’amore lo hanno commosso. Mi ha permesso di
affrontarlo.
Era
fortissimo, sai? Non avevo mai duellato così… Stavo per essere sconfitto,
annullato definitivamente… Quando all’ultimo istante ho sentito la tua
preghiera… Sussurravi ancora il mio nome, stringendo il mio cartiglio… Il tuo
sussurro mi ha dato forza, mi ha restituito le energie che si stavano
prosciugando, come facevi quando eri mia moglie in Egitto… Ho sconfitto il
Guardiano, primo tra tutti i mortali a compiere quest’impresa, sono ritornato
dal Regno dei Morti, e ho fatto tutto questo per te, solo per te.
Ero
stanco, ferito, alla fine, ma ti ho vista, mentre il mio spirito prendeva forma
in questo mondo, e il mio corpo si rigenerava. Tu mi sei corsa incontro, mi hai
abbracciato stringendomi a te, ci siamo baciati e insieme, guardandoci negli
occhi, abbiamo compreso quella stupenda verità: eravamo insieme, e finalmente
potevamo stare insieme… Yugi era lontano, e comunque, anche se fosse stato
vagamente a conoscenza di quello che stava succedendo, non ce ne sarebbe
importato nulla, non in quel momento.
Ho
letto nei tuoi occhi lucidi tutta la gioia presente e il dolore passato, ormai
fusi in quell’unico, grande, imponderabile sentimento che ci unisce, oggi come
5000 anni fa: amore!
Abbiamo
fatto quello che volevamo questa notte, consumando il nostro amore fino in
fondo. Poi ci siamo addormentati insieme, ancora uniti.
E
adesso sono sveglio, accarezzo il tuo dolce corpo, mentre dormi ancora
appoggiata alla mia spalla. E’ l’alba. Presto ti sveglierò e tu ritornerai in
hotel dai tuoi genitori, mentre io raggiungerò Marik e Ishizu, che mi
aiuteranno a trovarmi un’identità in questo mondo burocratico… Quando avrò
anche nome e cognome all’anagrafe, ti raggiungerò, e staremo insieme per
sempre.
Ma
oramai sappiamo tutti e due che cos’è il nostro. Un amore senza fine, che ha
saputo superare i confini del tempo, un amore che dura da 5000 anni, un amore
senza tempo.
Un mese dopo il ritorno del Faraone
Atem su questa terra, i giornali pubblicarono la notizia che l’inventore del
gioco Duel Monsters, Maximillion Pegasus, aveva adottato un giovane cresciuto
all’ombra delle tombe egiziane della Valle dei Re, giovane singolarmente dotato
a Duel Monsters, che aveva presto battuto il Re dei Giochi Yugi Muto,
assumendone il titolo. Chi avesse voluto cercare qualcosa di più sulla sua
storia, avrebbe scoperto che il suo nome completo era Yami Atem Pegasus, che
studiava egittologia assieme al suo migliore amico Marik Ishtar, e che la sua
ragazza era una delle amiche del giovane Muto, Tea Gardner. Sfortunatamente per
le fan del neo-campione, i due erano molto uniti.
Non
è finita così, lo sappiamo bene noi due, Tea, ma del resto mi conosci: io non
posso vivere senza un po’ di avventura… Però mi hai detto che va bene così per
te, che sei pronta a seguirmi anche in capo al mondo…
Allora
andiamo, all’avventura, insieme, sapendo che il nostro amore può sopravvivere a
tutto, anche al tempo, e che nessuno potrà più mettersi fra di noi… Amami,
questa notte e per sempre… io non smetterò mai di amare te, mia regina… E’
tempo di non fermare mai più il nostro amore.
“Redeem
me into childhood
Show me
myself without the shell
Like the
advent of May
I’ll be
there when you’ll say
Time to
never hold our love…”
Nightwish, “Ghost Love Score”
Ok,ok forse mi sn
1 po’ lasciata prendere la mano nel finale,ma k c volete fare? Yami, Tea,
Marik(quello buono xò ^_o)& Peggy (k sta x Pegasus, se nn l’avete capito…
=.=)erano i miei xsonaggi prefe…senza contare k odio a morte quel tappo
sciagurato k ruba sempre la scena e i meriti al mio loved yami…grrrrrr….è////////é……quindi……cmq
se vi piace,potrei pensare a 1 seguito…
AAAAAAAAGHHHH!!!!!!!-TUTTI
Ok stavo
skerzando…tanto nn ho + idee al momento…-IO
Aaaaaaahhhhh °//°’’’’-TUTTI
Va beh va’ direi
k basta…bye!e………………COMMENTATE!!!!!!
Ps: x ki si
kiedesse di ki è il pezzo d song all’inizio dell’ultimo chappy, é dei nightwish
dalla canzone Tutankhamen…
Pps: i nightwish
sn 1 gruppo metal pressokè sconosciuto k m piace molto…se c’è qualcuno k li
conosce m faccia sapere…cerco il loro album “oceanborn”, anke se qst nn c’entra
niente cn yugioh quindi sarà meglio k la smetta!!!!hehehehehe….