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Autore: Roxanne Potter    29/06/2011    2 recensioni
Mirtilla Malcontenta quando era in vita, più precisamente durante lo smistamento.
La imbarazzarono, tutti quegli applausi e le ovazioni che la accolsero quando si diresse alla tavola dei Corvonero. Si sedette accanto a un ragazzo che aveva certamente tre o quattro anni in più di lei, e guardò divertito i suoi occhiali.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Era stata accettata.

Mirtilla non avrebbe mai immaginato che la Sala Grande potesse essere così bella, neanche leggendo i libri che parlavano della storia di Hogwarts.
Le piaceva il cielo stellato che si vedeva al posto del soffitto. Così come le piacevano quelle tavole allineate, tutta quella folla di studenti, le torce appese alle pareti.
Quel luogo le trasmetteva calore e piacevolezza.
Fece scorrere lo sguardo sulle vetrate, mentre stava dritta in mezzo al gruppo dei ragazzi del primo anno in procinto di venire smistati.
Si sentiva nervosissima e imbarazzata, forse perché in molti la stavano guardando. Alcune ragazzine le lanciavano occhiate e poi ridacchiavano, e la cosa la faceva arrossire. Forse ridevano per i suoi capelli neri e secchi, raccolti in due code ai lati del viso, o per i grandi occhiali che aveva sempre odiato.
Come sempre! Mi prenderanno in giro anche qui!”, pensò, un po' afflitta.
Non bastava che le sue compagne di scuola Babbane la deridessero ogni giorno. Mirtilla aveva paura che anche lì a Hogwarts ci fossero solo ragazze pronte a giudicarla per il suo aspetto, e lei non sarebbe riuscita a trovare amiche.
Insomma, sono streghe. E maghi. Scommetto che in questo castello si trova un mucchio di gente piacevole...”
-Dorys Mirtilla!
Ecco, era il suo nome.
Tremante e con il cuore in gola, Mirtilla fece alcuni passi e andò a sedersi sullo sgabello in cima ai tre gradini. Sentiva di essere arrossita ancora di più.
Il professor Tewell, al suo fianco, le posò sulla testa il Cappello Parlante, che le calò davanti al viso oscurandole la vista.
Dunque, cos'abbiamo qui?” disse una vocina che per poco non la fece sussultare. “Timidezza e un carattere tranquillo, pacato. Vedo anche talento, voglia di imparare e curiosità verso il mondo, specialmente verso la comunità magica che hai appena scoperto. Non particolare coraggio, ma permalosità, incapacità di relazionarsi bene con gli altri, sia a causa della timidezza che delle derisioni. Ma nonostante questo, una grande intelligenza che potrà essere messa a frutto. Non ho molti dubbi, staresti benissimo a... CORVONERO!”
Quell'ultima parola venne urlata in tutta la Sala Grande.
Mirtilla si alzò, scostandosi il cappello dalla testa e restituendolo al professore, sentendosi felice e al tempo stesso agitata.
La imbarazzarono, tutti quegli applausi e le ovazioni che la accolsero quando si diresse alla tavola dei Corvonero. Si sedette accanto a un ragazzo che aveva certamente tre o quattro anni in più di lei, e guardò divertito i suoi occhiali.
Gli applausi terminarono e tutti tornarono a concentrarsi sullo smistamento, ma nonostante adesso tutti fossero disinteressati a lei, Mirtilla si sentiva felice.
Felice perché, per la prima volta in vita sua, era stata accettata, e la sua presenza era stata positiva per qualcuno.

*

Note dell'Autrice : Salve, vorrei fare una precisazione! Quando dico che Mirtilla si sente accettata, naturalmente mi riferisco solo a quel momento, in cui è stata accolta positivamente al tavolo dei Corvonero, prima di diventare bersaglio di varie prese in giro.xD
   
 
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