Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: DaughterOfPollon    29/06/2011    2 recensioni
Dorothea e Zoe Lennox possono sembrare semplici ragazze provenienti dall'Inghilterra, ma solo una famiglia conoscerà chi sono veramente e insieme distruggeranno un nemico molto potente che traumatizzò la vita delle due sorelle. Una storia piena di avventura, amore e paranormale.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un demone in città.

- Nicolas starà bene, Nicolas starà bene…- si ripeteva Selene stando vicino al suo ragazzo che era finito all’ospedale per esser finito contro una vetrata. Era molto preoccupata per lui e sua cugina, Bonnie, stava aspettando fuori insieme al suo ragazzo Luke. Uscì un secondo per andare da Bonnie e si sedette vicino a lei.
- Cugina, come sta lui? – chiese la ragazza mentre leggeva un libro. – Sta dormendo, e a quanto vedo anche Luke sta dormendo – disse ridendo.
Bonnie accarezzò la testa di quest’ultimo e le uscì un sorriso. – E’ così dolce quando dorme… - poi tornò normale e guardò la cugina. – Sel, Papà mi ha detto tutto sui demoni. Perché non me l’avete mai detto? –
- Tuo padre non voleva che reagissi male a questa novità – le riferì lei osservando un ragazzo entrare dalla porta dell’ospedale.
- Mi ha preso Alex? Mi sono arrabbiata con papà ma non ho fatto di certo una scenata! – replicò lei alzando la voce.
Lei fece una smorfia e si intrecciò una ciuffo biondo tra i capelli. – A me lo hanno detto quando ero piccola, e l’ho capito solo quando ho iniziato ad usare i miei poteri –
- Beh for… aspetta. Poteri? Papà non me l’ha detto questo. – disse lei incrociando le braccia.
Il ragazzo che era entrato prima si sedette vicino a loro. Era David. – Hei sorellina! – disse salutando Bonnie, poi salutando Selli.
- Ciao David! – salutarono all’unisono le due poi ripresero a parlare.
Bonnie si guardò intorno poi abbassò la voce. - Sono un po’ di giorni che faccio degli strani sogni…-
David la guardò. – Che tipo di sogni? –
- Ho la sensazione. Anzi ne sono certa, che Alex è in pericolo – disse secca.
David ci pensò su. – Sogni premunitori –
Bonnie esasperata gli diede il libro dietro la testa. – Si dice premonitori, babbuino! –
- E io che ho detto? -. Bonnie sospirò.
- Se è un sogno premonitore… Alex sarà in pericolo! – disse alla fine Selene preoccupata.
David incrociò le braccia e la sorella gli diede un altro colpo in testa. – Chiamalo idiota! –
Lui si massaggiò la testa arrabbiato e tirando fuori il cellulare iniziò a digitare il numero. Aspettò.
- Non risponde –
Selli gli prese il cellulare dalle mani e ci riprovò. – E’ vero. Non risponde –
- Pensavi avessi mentito?! – replicò offeso ma a lei non importò.
- Provo a chiamare papà. – Iniziò a digitare il numero furiosamente, ma anche questa volta nessuna risposta.
Bonnie era in preda ad una crisi e per poco stava per scoppiare a piangere. – Cavolo. Io lo vado a cercare! – urlò lei andandosene.
Qualcosa però, iniziò ad avvicinarsi alla ragazza. Qualcosa di oscuro che lei non aveva mai visto prima. Aveva degli occhi. Si occhi. Anche se erano neri, illuminavano.
Selene corse verso di lei tirando fuori dallo stivale un cortellino bianco e la pugnalò senza pensarci troppo. La ragazza conosceva alcuni nomi, grazie al padre. Quello era Gadriel, più conosciuto con il nome Azazel. Uno tra i più importanti.
Dietro di lui un ragazzo era steso in una pozza di sangue, i capelli biondi erano macchiati di rosso, e stava respirando a fatica.
Appena il demone scomparve i ragazzi si gettarono a capofitto verso di lui. David lo prese in braccio.
Gadriel ricomparve con un ghigno sulla faccia. – Oh, sono qui. –
Selene fece un ghigno a sua volta e con agevolezza gli legò intorno una corda con sopra attaccato del sale grosso. – Bonnie. Ora! –
Bonnie si stava guardando le unghie e fissò la cugina in modo strano. – Ora cosa? –
- Esorcizzalo, per l’amor del cielo! –
- Oh. Giusto! – In pochi minuti il demone dentro quell’uomo si dissolse.
Il ragazzo intanto teneva il cugino tra le braccia. – Forza ragazze, andiamo! –
Correndo il più veloce possibile, portarono Alex a casa e lo curarono. Era ridotto molto male. Un enorme taglio gli copriva la guancia e altre ferite si stavano aprendo dappertutto. Era uno spettacolo orribile, ma almeno era salvo.
Jensen, il padre di Alex e Selli, scese giù fischiettando ma appena vide il figlio spalancò gli occhi correndo vicino a lui. – Che è successo? –
Selli stava curando le ferite del fratello. – Gadriel. Ci ha attaccato! –
L’uomo strinse i pugni. Aveva già combattuto una volta con lui ma aveva perso. – Lui. Jofiel, dove sei?! – urlò lui guardandosi intorno. Improvvisamente sentì una ventata d’aria calda venire dietro da lui. Era arrivato.
- Finalmente, ti sei deciso a venire –. Jofiel fece spallucce. – Ho i miei impegni. –
- Sisi, devi comandare la tua schiera di angioletti con le ali. So la storia. Ora spiegami, che cosa ci fa Gadriel qui? –
- Sentono un nuovo demone in città. E poi sono Cherubini, non angioletti con le ali –
Selli si bloccò. – Demone in città? Chi? –
Jofiel aggrottò le sopracciglia. – Non lo sappiamo ancora ma, niente di cui preoccuparsi. Sono deboli –
Jensen fece un ghigno. – Allora, ragazzi, non dovete uscire di casa! Chiaro? Io vado a farmi un pisolino. – e alzandosi se ne andò di sopra. Jofiel lo seguì.
- Caro Jens, posso informarti di qualc… -
- Sparisci Jof. –
 - Mi chiamo Jophiel. –
Lui si fermò. – Pensavo ti chiamassi Jofiel –
- E’ uno dei miei tanti nomi – Lui annuì, poi continuò ad andarsene. Il povero arcangelo Jophiel tornò dai ragazzi e toccò la pancia di Alex. Una luce bianca uscì dalla sua mano. Jofiel rimase impassibile, i suoi occhi verdi fissavano le ferite del ragazzo. Jophiel faceva parte della categoria degli Arcangeli, ha lasciato il paradiso da molto tempo ed è cresciuto in un tramite umano fin da piccolo. E’ sempre stato molto riservato, e solo alla famiglia Winchester si è aperto del tutto. O forse, solo con Jensen. Ha un fisico perfetto, capelli corti neri,
Quando se né andato dal paradiso ha portato con se alcuni oggetti particolari come il bracciale della grazia e l’occhio del serafino. Due oggetti molto importanti, il primo per prendere la grazia di altri angeli morenti o non e il secondo per nascondere la propria grazia.
Sul petto aveva tatuato questa frase che Il Signore gli aveva donato.
"Guida coloro che seguono la via della luce. Jophiel figlio mio,perchè in essi risiede la nostra speranza"
- Ora devi solo riposare Alex, io scompaio – e con un gesto della mano scomparve in una luce.
Bonnie era rimasta sconvolta. Non sapeva nulla degli Angeli fino a quel giorno. Nessuno le aveva mai detto che lui era un angelo. Corse in camera sua e accese il computer.
Iniziò a digitare il nome “Jophiel” su Wikipedia. Una schiera di informazioni si liberarono davanti ai suoi occhi. Pian piano iniziò a cercare anche “Lista dei demoni” e “Lista degli angeli”.
C’era tutto. Tutto.
Si buttò sul letto sconvolta. Tutte quelle storie che le raccontava sua madre, erano vere.
Mettendosi il cuscino sul viso si addormentò. Selli, salendo in camera sua, fece lo stesso.
Alex socchiuse gli occhi, ma il telefono squillò. Alex vide il numero di Zoe e rispose. – Zoe, ciao! –
- Ciao Alex, possiamo vederci? –
La sua voce tremò preoccupata. – Vederci? No. Mi dispiace, non posso –
- Io sono già davanti casa tua, quindi o apri, o butto giù la porta –. Il ragazzo deglutì, si guardò intorno e gli capitò tra le mani un sacchetto di carta per la spesa, quelli americani marroni. Se lo mise in testa ed andò ad aprire. – Hei Zoe! –
- …Alex…Perché hai un sacchetto in testa? – domandò lei guardandolo attentamente.
- Perché…- ci pensò su poi rispose – perché sono andato a sbattere e ho una brutta ferita. Ti potresti spaventare –
Zoe rise. – Ho visto cose peggiori. Dai leva il sacchetto – si avvicinò a lui con la mano ma si tirò indietro. – Dico sul serio Zoe, non voglio che tu mi veda –
- Alex, non ti fidi di me? – disse lei offesa e arrabbiata allo stesso tempo. Incrociò le braccia e lo guardò. – Fammi vedere –
- Giurami che non scapperai a gambe levate quando ti mostrerò il mio viso, ok? –
- Lo giuro. – e lo guardò. Alex chiuse gli occhi e si levò il sacchetto dalla testa. Non riaprì gli occhi. – Sei scappata? -
La ragazza rise. – No sono qui – poi tornò seria. – Che ti è successo? –
- Se te lo dico, mi prenderesti per pazzo. –
Lei fece spallucce. – Ne ho visti tanti di pazzi, dai dimmi –
Lui aprì gli occhi e la guardò preoccupato. – Io, non sono una persona normale. Io… caccio i demoni. La mia è una generazione di cacciatori, li uccidiamo. Ora puoi anche scappare –
Zoe impallidì a quella rivelazione. – Cacci i demoni? … -
- Si… è il mio lavoro –
Lei abbassò lo sguardo. – Allora uccidimi –
- Cosa? – lui rimase scioccato – Perché? –
Appena lei rialzò lo sguardo i suoi occhi erano diventati neri. – Sono un demone. -

- DOP!
   
 
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