NdA:
1_ La citazione, da una frase di
Benito Mussolini, non ha alcuno scopo politico ma è usato
esclusivamente per un
fine letterario. Credo che entrambi la conoscano perché: a)
Albus era parecchio
attivo in quel periodo ed è praticamente impossibile che non
si sia interessato
a quello che accadeva (amicizie…coff…) e b)
Severus ha studiato in scuole
babbane, ergo nei libri è tutto riportato. Fate finta che
avesse i miei libri
di storia delle elementari, lì c’erano tutte le
massime o.O
2_
Cronologia e luoghi made Wikipedia: è il
1981 quindi il Ministro è Millicent Bagnold, Severus ha 21
anni, Lily è morta e
lui è diventato definitivamente il cinico disilluso che
tutte amiamo. Processo,
proposta di lavoro a Hogwarts, stop.
3_
La formula del Processo l’ho fregata ha Harry Potter e
l’Ordine della Fenice.
4_
Ho scoperto che in italiano la bevanda
si scrive tè o al massimo the (senz’accento, dato
che il francese thé è
considerato sbagliato) o.O roba da matti!
L’ora
del tè
William
Gladstone]
<<
Udienza del cinque maggio
>> annunciò il giudice Crouch con voce chiara.
A differenza di tutte le
altre volte, il Segretario non iniziò subito a prendere
appunti ma trascrisse
lentamente la data, come se non sapesse bene come comportarsi. In
effetti, a
sua discolpa, quella non era una situazione che si presentava tutti i
giorni,
<< per sospette attività commesse come
Mangiamorte, contro il Ministero
della Magia e l’intero Mondo Magico, da Severus Tobias Piton,
residente a
Spinner’s End, Mill Town. Inquisitori: Millicent Bagnol,
Ministro della Magia;
Cornelius Oswald Caramell, Sottosegretario Anziano del Ministro,
Bartemius
Crouch, capo del
Dipartimento di "Applicazione delle Leggi magiche" .
Testimone per la Difesa: Albus Wulfric Percival Brian Silente
>>.
Silente
si alzò dal suo posto in prima
fila e si avvicinò alla sedia su cui era seduto Severus,
avviluppato da cinghie
e catene. Non era un gesto che di solito veniva permesso ma, del resto,
generalmente
i Mangiamorte non avevano nemmeno dei testimoni che li difendessero.
Sotto
lo sguardo di disgusto di Crouch,
Albus iniziò la sua arringa difensiva.
***
<<
Oggi si è fatto non pochi
nemici, Silente, offrendosi come mio garante >>.
Il
mago mosse una mano in aria con un
gesto disinteressato, prima di avviarsi verso la porta della cella e
prendere,
con un tempismo perfetto, il vassoio che un giovane Auror gli stava
porgendo. Il
ragazzo gli riservò un’occhiata dubbiosa prima di
congedarsi.
<<
Finché non ostacoleranno
l’iniziativa dei produttori di Cioccorane di inserirmi nelle
figurine, possono
fare quello che vogliono. Temo che, comunque, continuerò a
farmene >>.
Severus
lo guardò inarcando automaticamente
un sopracciglio, in un’ombra dell’espressione che
aveva iniziato a
contraddistinguerlo e che avrebbe perfezionato nel tempo.
<<
Tanti nemici, tanto onore?
>> chiese con un piccolo ghigno. Accettò la
tazza che gli era offerta
allungando lentamente il braccio.
<<
Fossi in te starei attento a
pronunciare una frase del genere se mai dovessi trovarti in mezzo ai
Babbani.
Latte? >>.
<<
Ho imparato a berlo nero
>> rispose monocorde. Gli occhi fissi sulla superficie
del liquido
seguivano assenti le sottili increspature.
Silente
fece un veloce segno d’assenso.
Non appena aveva avuto la convinzione che quei piccoli mutamenti nelle
espressioni - il ghigno e l’alzata di sopracciglio
– fossero indice della sua
razionalità che tornava intatta, era arrivata una risposta
piatta come quella
che la distruggeva. Quando l’uomo davanti a lui prese
finalmente il primo sorso
di tè, facendosi scivolare i capelli rovinati dal volto,
ebbe modo di vedere
quanto le sue scelte e l’ultima prigionia
l’avessero cambiato: era dimagrito -
ancora - così che il naso sembrava occupare gran parte del
viso aguzzo e
spigoloso, la pelle aveva il colore del ventre di un passero e gli
occhi neri, distanti,
erano cerchiati da profonde occhiaie. Spostò lo sguardo
sulla presa salda che
aveva sulla tazza; almeno le mani erano state risparmiate dallo
scempio. Erano
ferme, nonostante il processo, e le lunghe dita stringevano sicure la
porcellana
bianca, riscaldandosi sulla superficie calda. Doveva farlo parlare,
doveva
farlo parlare per strapparlo all’influenza dei Dissennatori o
non avrebbe
potuto sistemarlo sulla sua scacchiera.
<<
Dovrei ancora scusarmi con te
per non aver impedito la tua reclusione ad Azkaban >>.
<<
Non credo sia il caso, Preside,
come non lo erano le cinque volte prima di questa. Non
faccia di un peccatore un santo, cadrebbe in errore
>>.
La voce era uscita debole un po’ arrochita dal calore del
tè che stava
centellinando, come se per uscire si facesse strada raschiandogli la
gola.
Diede un colpo di tosse per schiarirla. << Almeno ho
avuto il tè. Non
credevo che il Ministero avesse posti del genere >>.
Disse accennando
alla stanza spartanamente arredata in cui sedevano. Un letto pulito
alla loro destra,
un tavolo pesante al centro e quella porta alle sue spalle doveva
essere un
piccolo bagnetto.
Delle
osservazioni. Il Preside decise che
era un grande passo avanti. << Queste celle? Mio caro
ragazzo, non puoi
aspettarti che il Ministero spedisca tutti i criminali, anche quelli
comuni, ad
Azkaban o che non abbia un occhio di riguardo per coloro che vuole
tenersi
vicino >>.
<<
E io sarei uno di quelli?
>>.
<<
No, lo sono io e tanto basta per
avere un’eccellente possibilità di tenerti fuori
da qualsiasi prigione o
processo. Passato questo, s’intende >>. Fece
una pausa per il tè e
Severus ne bevve un altro piccolo sorso. Voleva che quella bevanda
durasse il
più possibile, voleva che scendesse bruciandogli la gola e
che lo aiutasse a
riacquistare la stessa voce con cui aveva promesso di fare qualsiasi
cosa per
proteggere Lily.
<<
Il che le procurerà altri nemici
>>.
<<
Preferisco considerarli degli
antagonisti >>. Decise che un bel tè forte era
esattamente quello che
serviva per far tornare in sé il ragazzo.
Severus
sbuffò ancora. Non ricordava
quante volte l’avesse fatto da quando era in compagnia del
Preside, ma decise
subito che sarebbe stata una valida aggiunta al suo limitato repertorio
- in
cella era stato troppo occupato a non impazzire per fare una lista
della gamma
di espressioni che intendeva utilizzare in un futuro. La nebbia che gli
offuscava la mente, rendendolo stanco e lento, si stava velocemente
diradando
ad ogni sorso.
<<
Sì, immagino che tentare di
uccidere con lo sguardo sia una prerogativa degli antagonisti
>>.
<<
Allora sono anche i tuoi
>>.
<<
Difficilmente. Con me si
limiterebbero all’uccisione fisica che è una
prerogativa dei nemici e di quelli
che cercano vendetta >>.
<<
Esperienza personale? >>.
<<
Lei più di tutti dovrebbe
saperlo. Questa conversazione non ha assolutamente
senso>> disse
poggiando rumorosamente la tazza sul piattino, riuscendo
miracolosamente a non
far cadere nemmeno una goccia del prezioso liquido che ormai si stava
raffreddando. << Non ha né capo né
coda, non segue una logica, non è
nulla! >> sbottò innervosito.
<<
Esattamente, ma avevi bisogno di
schiarirti un po’ la voce e le idee >>
chiamò il giovane Auror per farlo
uscire e si sistemò la veste di un - ambiguo - color lilla.
Severus pensò
seriamente che avere un’ uniforme da carcerato grigia fosse
una benedizione per
i suoi occhi, come diavolo non aveva fatto a notare prima
quell’inquietante
tonalità?
<<
E’ tempo che vada, Severus. Ci
rivedremo in aula >> e sparì in un turbinio di
orribili vesti lilla.
<<
Tenterò di godermi la
sistemazione >> sussurrò al nulla.
***
<<
Sei a tutti gli effetti un uomo libero, ragazzo mio >>.
Severus
guardò l’uomo davanti a lui e, per
l’ennesima volta, si disse
che doveva far perdere al Preside quella disgustosa abitudine di
chiamarlo “ragazzo
mio”. Soprattutto in pubblico. Soprattutto
nell’atrio del Ministero della Magia
davanti a centinaia di persone.
<<
Dipende da cosa intende per libertà, Preside. Temo che le
nostre idee non coincidano >>.
Ancora
quel movimento incurante con la mano in aria. Lo avrebbe fatto
impazzire.
<<
Credo che dovresti trasferirti al più presto ad Hogwarts,
per
riprendere un po’ i contatti con la realtà
>> osservò incamminandosi
verso i camini.
<<
Non capirò mai perché si è assunto
l’onere di farsi mio
garante >> mormorò Severus mentre gli si
affiancava stando ben attento a
non farsi sfiorare dall’orlo del mantello di quel terribile
colore.
<<
Chissà. Tra l’altro devo informarti che tra dieci
anni Harry
Potter farà il suo ingresso ad Hogwarts >>.
Il
nuovo professore si irrigidì un momento e sospirò
pesantemente: aveva
il forte presentimento di aver stipulato un contratto inscindibile ad vitam con un padrone ancora
più
esigente di Voldemort.
<<
Allora farò bene a ripassare tutti i passaggi segreti del
castello. Se il ragazzo
Potter è come
suo padre - cosa di cui non dubito - cercherà di mettersi
nei guai in ogni
momento del giorno.>>
Silente
si lasciò scappare un sorriso accondiscendente,
<<
potrebbe essere come sua madre >> fu l’unica
osservazione che si
concesse.
Piton
strinse le labbra in una linea sottile e scosse la testa. La
possibilità che chiunque potesse essere come Lily era
assolutamente
inconcepibile.
<<
Dopo di lei >>.
Entrando
nel camino dopo che la Metropolvere di Silente aveva esaurito
il suo effetto, vide il Sottosegretario Anziano del Ministro che si
raccapezzava tra carte personali che portavano nomi e sigilli di
importanti
famiglie e assistenti personali a cui dettava contatti.
Sorrise
beffardo. Era certo che un giorno Caramell sarebbe stato
Ministro, una volta venuta fuori la verità sul figlio di
Crouch, e la spina
dorsale del Mondo Magico si sarebbe piegata sotto il peso della sua
incapacità.
E lui sarebbe stato sul carro del vincitore a compiere il suo dovere e
a
mantenere la sua promessa, a Hogwarts.
<< Ufficio di
Albus
Silente >>.
***
Posto
il commento di tutte le Giudicie :D
Decima
classificata
L’ora del
tè – Jillien
Grammatica: 9.85 punti
Stile: 8.95 punti
Caratterizzazione: 8.15
punti
Originalità: 9.4
punti
Attinenza alla traccia:
4.65 punti
Gradimento personale: 4.25
punti
Totale: 45.25 /50 punti
Giudizio di Payton:
Per quanto riguarda la
grammatica c’è un solo
errore vero e proprio: hai scritto 10 in numeri, invece che in lettere.
Nel complesso, lo stile
è abbastanza scorrevole.
Ci sono, però, alcuni periodi decisamente troppo lunghi, che
spezzati avrebbero
reso la shot molto più fluida.
“Quando
l’uomo davanti a lui prese finalmente il
primo sorso di tè, facendosi scivolare i capelli rovinati
dal volto, ebbe modo
di vedere quanto le sue scelte e l’ultima prigionia
l’avessero cambiato: era
dimagrito - ancora - così che il naso sembrava occupare gran
parte del viso
aguzzo e spigoloso, la pelle aveva il colore del ventre di un passero e
gli
occhi neri, distanti, erano cerchiati da profonde occhiaie.”
Per farti un esempio,
questa frase avrebbe potuto
essere benissimo divisa in due o tre.
Sono rimasta piacevolmente
colpita dalla tua
storia, perché è davvero originale. Non avevo
letto mai nulla di così accurato
su questo momento, e di certo nulla con un Silente così ben
descritto.
Però, se Silente
mi è parso impeccabile, non ho
trovato così IC e ben caratterizzato Piton. È
troppo irriverente, sfrontato,
nemmeno da ‘vecchio’ lo è mai stato, non
credo che da ventunenne si concedesse
di parlare così a Silente. Soprattutto, a Silente che sta
cercando di evitargli
Azkaban a vita.
Ciò che
più mi è piaciuto, lo ammetto, è il
discorso senza senso. È proprio da Silente, quello che
descrivi. Parlare di
nulla per parlare e basta, per far sfogare Piton ed impedirgli di
chiudersi nel
silenzio della pazzia e del dolore.
L’attinenza alla
traccia è indubbiamente ottima,
dato che la storia è completamente ambientata al Ministero
della Magia.
Ti faccio i miei
complimenti, perché è stata una
lettura davvero piacevole.
Grazie d’aver
partecipato, Payton
Giudizio di Fabi:
Dal punto di vista
stilistico direi che la storia
non presenta problemi, solo un’imprecisione ti ha tolto il
punteggio pieno in
grammatica – la d eufonica in ad Hogwarts – in
questo caso avresti dovuto
scrivere ‘a’, una piccolezza come vedi.
Lo stile è
buono, hai curato bene il lessico e hai
saputo gestire la sintassi per dare ritmo alla narrazione. In alcuni
casi ho
notato che hai messo il punto fuori dalle virgolette anche in casi come
questo:
<< E io sarei uno di quelli? >>. Dove
sarebbe stato sufficiente
chiudere le virgolette, il punto non serve in questo caso.
La caratterizzazione dei
personaggi è buona, ma
non sempre convincente. In particolare quando Silente si riferisce al
‘sistemare Severus sulla sua scacchiera’,
l’ho trovata une metafora fredda,
inadatta a un personaggio come Silente, questo ha allontanato un
po’ dal
personaggio originario secondo me. Al contrario, i gesti ricordano
molto i film
della saga e credo che in particolare Severus e Albus siano tra i
personaggi
meglio caratterizzati e più simili a quelli dei libri,
quindi la scenografia
c’è.
Hai inserito il luogo che
ti era stato assegnato,
ma in realtà non è che abbia importanza centrale
nella storia, certo,
l’ambiente c’è, quindi il punteggio
è buono, ma non è così rilevante ai
fini
della narrazione, almeno secondo il mio punto di vista. Per questo non
ti ho
dato punteggio pieno, proprio perché per il taglio che hai
dato al racconto noi
sappiamo di essere al Ministero della Magia, ma tu hai scelto di
mettere la
cella al centro della storia.
Anche la trama mi
è piaciuta, hai scelto un
momento poco sfruttato, o comunque un momento sul quale non avevo mai
letto
niente, l’hai gestito bene, prendendo il tempo per creare una
buona atmosfera,
ottenendo alla fine un risultato soddisfacente. La storia è
piacevole da
leggere, mi è piaciuta.
Complimenti davvero.
*
Stile: 8.88 punti
Caratterizzazione: 8.75
punti
Originalità:
9.13 punti
Attinenza alla traccia: 5
punti
Gradimento personale: 4
punti
Totale: 35.76 /40 punti
Giudizio di
Jaybree:
Stile scorrevole, e
delicatamente preciso. Mi è
piaciuto molto riuscire a seguire il ‘rapporto’ di
Piton con la sua tazza di
tè. Caratterizzazione e IC molto, molto buona: Piton
insofferente anche se
riconoscente, e Silente sempre enigmatico. Ho tolto un mezzo punticino
alla
voce ‘Originalità’ perché
ritengo l’accostamento Ministero – Silente
– Piton
piuttosto ovvia, ma allo stesso tempo, mi sento di dire che lo sviluppo
di
questo missing moment è assolutamente personale e affatto
banale. La prima
lettura non mi aveva conquistato, la seconda invece mi ha spiegato
tante cose.
Ho apprezzato molto.
Giudizio di vogue
Senza dubbio una bella
storia; con qualche
imperfezione, a parer mio, ma una bella storia.
Partendo dallo stile, ho
trovato il botta e
risposta fra Silente e Piton assolutamente
intrigante, rende la
lettura scorrevole e
piacevole; le fasi puramente descrittive non sono
altrettanto fluide
– forse a causa della lunghezza
dei periodi – ma ciò non significa che non
possano comunque essere
apprezzabili (meno dei
dialoghi, comunque).
Sulla caratterizzazione ho
avuto non pochi dubbi;
è certo che Severus sia in un certo
senso beffardo, ironico,
pungente, ne ha dato
spesso ampia prova; solo mi domando se
un Severus a quel tempo e
in quella situazione
sarebbe davvero stato così provocatorio,
soprattutto con Silente.
Sono più che altro
sfumature e dubbi che mi sono sorti in itinere,
perché in linea
di massima è il Severus Piton del
quale siamo abituati a leggere (nei libri e
nelle fanfiction).
Originale, sicuramente, per
quanto riguarda il
contesto; se è vero che faccia a faccia fra
Piton e Silente se ne
trovano a iosa, vero è anche
che il periodo del processo di Piton
in quanto Mangiamorte
è sempre passato decisamente
in sordina, non si legge molto
in merito ad esso, e devo
ammettere che mi è
piaciuto parecchio che tu abbia scelto di
ambientare la tua storia
proprio in tale contesto.
Insomma, posso
tranquillamente affermare che la
storia mi sia piaciuta; ribadisco, c’è
qualche sfumatura che mi ha
impedito di bollarla
come ‘perfetta’, ma ciò non le toglie il
valore che effettivamente
ha (valore alto, senza
dubbio). Brava!
Giudizio di Meissa:
Da quando è
uscito il settimo libro, con la
riabilitazione completa di Severus nei libri, si ha proseguito questa
tendenza
anche nelle fan fiction, ed è quello che si vede anche in
questa.
L’originalità
è stata penalizzata perché il
missing moment non è comunissimo ma nemmeno troppo
particolare, proprio perché
dopo il settimo si è tentato di analizzare abbastanza spesso
il personaggio di
Severus, il suo rapporto con Albus, le dinamiche che l’hanno
spinto a seguire
Albus, tradire Voldemort, insomma, tutte le parti che la Row ha
lasciato in
sospeso.
Ho apprezzato
particolarmente la caratterizzazione
di Albus, mentre ho trovato quella di Severus meno convincente.
L’ho trovata
troppo vicina al Piton di Hogwarts, troppo poco sconvolto, direi. Mi
è sembrato
troppo calmo, troppo stabile.
Una cosa che non mi ha
totalmente convinto è la
locazione di queste celle. Cioè, non mi è chiaro,
sono interne al ministero? Io
l’ho interpretata in questo modo, vista anche la traccia, e
devo dire di non
averla trovata una soluzione particolarmente credibile, e questo ha
influenzato
il giudizio personale.
Giudizio di
Zukkerina:
Non sono sicura che contare
questa frase (Tra
l’altro devo informarti che tra 10 anni Harry Potter
farà il suo ingresso ad
Hogwarts) nel punteggio dello stile sia corretto, ad ogni modo i numeri
si
scrivono a lettere. Dieci, non 10.
C’è
una frase relativa al comportamento di Albus
verso Piton (non avrebbe potuto sistemarlo sulla sua scacchiera) che
non mi
convince molto: trovo Silente un personaggio buono e non credo che il
suo aiuto
verso Piton sia derivato solo ed esclusivamente
dall’interesse. Per il resto i
personaggi mi sembrano ben caratterizzati, certamente un po’
diversi da quelli
di cui abbiamo letto nei libri, com’è giusto che
sia visti gli anni passati da
questo momento a quando Harry li incontra.
Sicuramente interessante la
scelta di descrivere
il processo di Severus, non ho mai letto una fanfiction con una trama
simile.
Il Ministero costituisce
l’ambientazione di tutta
la storia, il luogo in cui i personaggi si muovono e portano avanti la
vicenda.
Punteggio pieno meritato, a mio parere.
Mi è piaciuta
questa storia, pur non essendo il
genere di fanfiction che prediligo leggere. Forse sarebbe stato
interessante
leggere qualche parte introspettiva in più, ma ho apprezzato
comunque questo
lavoro.
Punteggio totale: 81 / 90