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Autore: jillien    29/06/2011    5 recensioni
Severus Piton è scampato ad Azkaban grazie alla testimonianza di Albus Silente.
"Oggi si è fatto non pochi nemici, Silente, offrendosi come mio garante".
"Finché non ostacoleranno l’iniziativa dei produttori di Cioccorane di inserirmi nelle figurine, possono fare quello che vogliono. Temo che, comunque, continuerò a farmene".
Decima classificata al Be a Judge!Contest di Payton e Fabi (geniacce!)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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NdA: 1_ La citazione, da una frase di Benito Mussolini, non ha alcuno scopo politico ma è usato esclusivamente per un fine letterario. Credo che entrambi la conoscano perché: a) Albus era parecchio attivo in quel periodo ed è praticamente impossibile che non si sia interessato a quello che accadeva (amicizie…coff…) e b) Severus ha studiato in scuole babbane, ergo nei libri è tutto riportato. Fate finta che avesse i miei libri di storia delle elementari, lì c’erano tutte le massime o.O

2_ Cronologia e luoghi made Wikipedia: è il 1981 quindi il Ministro è Millicent Bagnold, Severus ha 21 anni, Lily è morta e lui è diventato definitivamente il cinico disilluso che tutte amiamo. Processo, proposta di lavoro a Hogwarts, stop.

 3_ La formula del Processo l’ho fregata ha Harry Potter e l’Ordine della Fenice.

4_ Ho scoperto che in italiano la bevanda si scrive tè o al massimo the (senz’accento, dato che il francese thé è considerato sbagliato) o.O roba da matti!

 

L’ora del tè

[ If  you are cold, tea will warm you;
If you are too heated, it will cool you;
If you are depressed, it will cheer you;
If you are exahusted it will calm you.

William Gladstone]

 

 

 

<< Udienza del cinque maggio >> annunciò il giudice Crouch con voce chiara. A differenza di tutte le altre volte, il Segretario non iniziò subito a prendere appunti ma trascrisse lentamente la data, come se non sapesse bene come comportarsi. In effetti, a sua discolpa, quella non era una situazione che si presentava tutti i giorni, << per sospette attività commesse come Mangiamorte, contro il Ministero della Magia e l’intero Mondo Magico, da Severus Tobias Piton, residente a Spinner’s End, Mill Town. Inquisitori: Millicent Bagnol, Ministro della Magia; Cornelius Oswald Caramell, Sottosegretario Anziano del Ministro, Bartemius Crouch, capo del Dipartimento di "Applicazione delle Leggi magiche" . Testimone per la Difesa: Albus Wulfric Percival Brian Silente >>.

Silente si alzò dal suo posto in prima fila e si avvicinò alla sedia su cui era seduto Severus, avviluppato da cinghie e catene. Non era un gesto che di solito veniva permesso ma, del resto, generalmente i Mangiamorte non avevano nemmeno dei testimoni che li difendessero.

Sotto lo sguardo di disgusto di Crouch, Albus iniziò la sua arringa difensiva.

 

***

 

<< Oggi si è fatto non pochi nemici, Silente, offrendosi come mio garante >>.

Il mago mosse una mano in aria con un gesto disinteressato, prima di avviarsi verso la porta della cella e prendere, con un tempismo perfetto, il vassoio che un giovane Auror gli stava porgendo. Il ragazzo gli riservò un’occhiata dubbiosa prima di congedarsi.

<< Finché non ostacoleranno l’iniziativa dei produttori di Cioccorane di inserirmi nelle figurine, possono fare quello che vogliono. Temo che, comunque, continuerò a farmene >>.

Severus lo guardò inarcando automaticamente un sopracciglio, in un’ombra dell’espressione che aveva iniziato a contraddistinguerlo e che avrebbe perfezionato nel tempo.

<< Tanti nemici, tanto onore? >> chiese con un piccolo ghigno. Accettò la tazza che gli era offerta allungando lentamente il braccio.

<< Fossi in te starei attento a pronunciare una frase del genere se mai dovessi trovarti in mezzo ai Babbani. Latte? >>.

<< Ho imparato a berlo nero >> rispose monocorde. Gli occhi fissi sulla superficie del liquido seguivano assenti le sottili increspature.

Silente fece un veloce segno d’assenso. Non appena aveva avuto la convinzione che quei piccoli mutamenti nelle espressioni - il ghigno e l’alzata di sopracciglio – fossero indice della sua razionalità che tornava intatta, era arrivata una risposta piatta come quella che la distruggeva. Quando l’uomo davanti a lui prese finalmente il primo sorso di tè, facendosi scivolare i capelli rovinati dal volto, ebbe modo di vedere quanto le sue scelte e l’ultima prigionia l’avessero cambiato: era dimagrito - ancora - così che il naso sembrava occupare gran parte del viso aguzzo e spigoloso, la pelle aveva il colore del ventre di un passero e gli occhi neri, distanti, erano cerchiati da profonde occhiaie. Spostò lo sguardo sulla presa salda che aveva sulla tazza; almeno le mani erano state risparmiate dallo scempio. Erano ferme, nonostante il processo, e le lunghe dita stringevano sicure la porcellana bianca, riscaldandosi sulla superficie calda. Doveva farlo parlare, doveva farlo parlare per strapparlo all’influenza dei Dissennatori o non avrebbe potuto sistemarlo sulla sua scacchiera.

<< Dovrei ancora scusarmi con te per non aver impedito la tua reclusione ad Azkaban >>.

<< Non credo sia il caso, Preside, come non lo erano le cinque volte prima di questa. Non faccia di un peccatore un santo, cadrebbe in errore >>. La voce era uscita debole un po’ arrochita dal calore del tè che stava centellinando, come se per uscire si facesse strada raschiandogli la gola. Diede un colpo di tosse per schiarirla. << Almeno ho avuto il tè. Non credevo che il Ministero avesse posti del genere >>. Disse accennando alla stanza spartanamente arredata in cui sedevano. Un letto pulito alla loro destra, un tavolo pesante al centro e quella porta alle sue spalle doveva essere un piccolo bagnetto.

Delle osservazioni. Il Preside decise che era un grande passo avanti. << Queste celle? Mio caro ragazzo, non puoi aspettarti che il Ministero spedisca tutti i criminali, anche quelli comuni, ad Azkaban o che non abbia un occhio di riguardo per coloro che vuole tenersi vicino >>.

<< E io sarei uno di quelli? >>.

<< No, lo sono io e tanto basta per avere un’eccellente possibilità di tenerti fuori da qualsiasi prigione o processo. Passato questo, s’intende >>. Fece una pausa per il tè e Severus ne bevve un altro piccolo sorso. Voleva che quella bevanda durasse il più possibile, voleva che scendesse bruciandogli la gola e che lo aiutasse a riacquistare la stessa voce con cui aveva promesso di fare qualsiasi cosa per proteggere Lily.

<< Il che le procurerà altri nemici >>.

<< Preferisco considerarli degli antagonisti >>. Decise che un bel tè forte era esattamente quello che serviva per far tornare in sé il ragazzo.

Severus sbuffò ancora. Non ricordava quante volte l’avesse fatto da quando era in compagnia del Preside, ma decise subito che sarebbe stata una valida aggiunta al suo limitato repertorio - in cella era stato troppo occupato a non impazzire per fare una lista della gamma di espressioni che intendeva utilizzare in un futuro. La nebbia che gli offuscava la mente, rendendolo stanco e lento, si stava velocemente diradando ad ogni sorso.

<< Sì, immagino che tentare di uccidere con lo sguardo sia una prerogativa degli antagonisti >>.

<< Allora sono anche i tuoi >>.

<< Difficilmente. Con me si limiterebbero all’uccisione fisica che è una prerogativa dei nemici e di quelli che cercano vendetta >>.

<< Esperienza personale? >>.

<< Lei più di tutti dovrebbe saperlo. Questa conversazione non ha assolutamente senso>> disse poggiando rumorosamente la tazza sul piattino, riuscendo miracolosamente a non far cadere nemmeno una goccia del prezioso liquido che ormai si stava raffreddando. << Non ha né capo né coda, non segue una logica, non è nulla! >> sbottò innervosito.

<< Esattamente, ma avevi bisogno di schiarirti un po’ la voce e le idee >> chiamò il giovane Auror per farlo uscire e si sistemò la veste di un - ambiguo - color lilla. Severus pensò seriamente che avere un’ uniforme da carcerato grigia fosse una benedizione per i suoi occhi, come diavolo non aveva fatto a notare prima quell’inquietante tonalità?

<< E’ tempo che vada, Severus. Ci rivedremo in aula >> e sparì in un turbinio di orribili vesti lilla.

<< Tenterò di godermi la sistemazione >> sussurrò al nulla.

 

***

 

<< Sei a tutti gli effetti un uomo libero, ragazzo mio >>.

Severus guardò l’uomo davanti a lui e, per l’ennesima volta, si disse che doveva far perdere al Preside quella disgustosa abitudine di chiamarlo “ragazzo mio”. Soprattutto in pubblico. Soprattutto nell’atrio del Ministero della Magia davanti a centinaia di persone.

<< Dipende da cosa intende per libertà, Preside. Temo che le nostre idee non coincidano >>.

Ancora quel movimento incurante con la mano in aria. Lo avrebbe fatto impazzire.

<< Credo che dovresti trasferirti al più presto ad Hogwarts, per riprendere un po’ i contatti con la realtà >> osservò incamminandosi verso i camini.

<< Non capirò mai perché si è assunto l’onere di farsi mio garante >> mormorò Severus mentre gli si affiancava stando ben attento a non farsi sfiorare dall’orlo del mantello di quel terribile colore.

<< Chissà. Tra l’altro devo informarti che tra dieci anni Harry Potter farà il suo ingresso ad Hogwarts >>.

Il nuovo professore si irrigidì un momento e sospirò pesantemente: aveva il forte presentimento di aver stipulato un contratto inscindibile ad vitam con un padrone ancora più esigente di Voldemort.

<< Allora farò bene a ripassare tutti i passaggi segreti del castello. Se il  ragazzo Potter è come suo padre - cosa di cui non dubito - cercherà di mettersi nei guai in ogni momento del giorno.>>

Silente si lasciò scappare un sorriso accondiscendente, << potrebbe essere come sua madre >> fu l’unica osservazione che si concesse.

Piton strinse le labbra in una linea sottile e scosse la testa. La possibilità che chiunque potesse essere come Lily era assolutamente inconcepibile.

<< Dopo di lei >>.

Entrando nel camino dopo che la Metropolvere di Silente aveva esaurito il suo effetto, vide il Sottosegretario Anziano del Ministro che si raccapezzava tra carte personali che portavano nomi e sigilli di importanti famiglie e assistenti personali a cui dettava contatti.

Sorrise beffardo. Era certo che un giorno Caramell sarebbe stato Ministro, una volta venuta fuori la verità sul figlio di Crouch, e la spina dorsale del Mondo Magico si sarebbe piegata sotto il peso della sua incapacità. E lui sarebbe stato sul carro del vincitore a compiere il suo dovere e a mantenere la sua promessa, a Hogwarts.

 << Ufficio di Albus Silente >>.

 

 

***

 

Posto il commento di tutte le Giudicie :D

Decima classificata 

L’ora del tè – Jillien
 

Grammatica: 9.85 punti 
Stile: 8.95 punti 
Caratterizzazione: 8.15 punti 
Originalità: 9.4 punti 
Attinenza alla traccia: 4.65 punti 
Gradimento personale: 4.25 punti 

Totale: 45.25 /50 punti 

Giudizio di Payton: 

Per quanto riguarda la grammatica c’è un solo errore vero e proprio: hai scritto 10 in numeri, invece che in lettere. 
Nel complesso, lo stile è abbastanza scorrevole. Ci sono, però, alcuni periodi decisamente troppo lunghi, che spezzati avrebbero reso la shot molto più fluida. 
“Quando l’uomo davanti a lui prese finalmente il primo sorso di tè, facendosi scivolare i capelli rovinati dal volto, ebbe modo di vedere quanto le sue scelte e l’ultima prigionia l’avessero cambiato: era dimagrito - ancora - così che il naso sembrava occupare gran parte del viso aguzzo e spigoloso, la pelle aveva il colore del ventre di un passero e gli occhi neri, distanti, erano cerchiati da profonde occhiaie.” 
Per farti un esempio, questa frase avrebbe potuto essere benissimo divisa in due o tre. 
Sono rimasta piacevolmente colpita dalla tua storia, perché è davvero originale. Non avevo letto mai nulla di così accurato su questo momento, e di certo nulla con un Silente così ben descritto. 
Però, se Silente mi è parso impeccabile, non ho trovato così IC e ben caratterizzato Piton. È troppo irriverente, sfrontato, nemmeno da ‘vecchio’ lo è mai stato, non credo che da ventunenne si concedesse di parlare così a Silente. Soprattutto, a Silente che sta cercando di evitargli Azkaban a vita. 
Ciò che più mi è piaciuto, lo ammetto, è il discorso senza senso. È proprio da Silente, quello che descrivi. Parlare di nulla per parlare e basta, per far sfogare Piton ed impedirgli di chiudersi nel silenzio della pazzia e del dolore. 
L’attinenza alla traccia è indubbiamente ottima, dato che la storia è completamente ambientata al Ministero della Magia. 
Ti faccio i miei complimenti, perché è stata una lettura davvero piacevole. 
Grazie d’aver partecipato, Payton 


Giudizio di Fabi: 

Dal punto di vista stilistico direi che la storia non presenta problemi, solo un’imprecisione ti ha tolto il punteggio pieno in grammatica – la d eufonica in ad Hogwarts – in questo caso avresti dovuto scrivere ‘a’, una piccolezza come vedi. 
Lo stile è buono, hai curato bene il lessico e hai saputo gestire la sintassi per dare ritmo alla narrazione. In alcuni casi ho notato che hai messo il punto fuori dalle virgolette anche in casi come questo: << E io sarei uno di quelli? >>. Dove sarebbe stato sufficiente chiudere le virgolette, il punto non serve in questo caso. 
La caratterizzazione dei personaggi è buona, ma non sempre convincente. In particolare quando Silente si riferisce al ‘sistemare Severus sulla sua scacchiera’, l’ho trovata une metafora fredda, inadatta a un personaggio come Silente, questo ha allontanato un po’ dal personaggio originario secondo me. Al contrario, i gesti ricordano molto i film della saga e credo che in particolare Severus e Albus siano tra i personaggi meglio caratterizzati e più simili a quelli dei libri, quindi la scenografia c’è. 
Hai inserito il luogo che ti era stato assegnato, ma in realtà non è che abbia importanza centrale nella storia, certo, l’ambiente c’è, quindi il punteggio è buono, ma non è così rilevante ai fini della narrazione, almeno secondo il mio punto di vista. Per questo non ti ho dato punteggio pieno, proprio perché per il taglio che hai dato al racconto noi sappiamo di essere al Ministero della Magia, ma tu hai scelto di mettere la cella al centro della storia. 
Anche la trama mi è piaciuta, hai scelto un momento poco sfruttato, o comunque un momento sul quale non avevo mai letto niente, l’hai gestito bene, prendendo il tempo per creare una buona atmosfera, ottenendo alla fine un risultato soddisfacente. La storia è piacevole da leggere, mi è piaciuta. 
Complimenti davvero. 

* 

Stile: 8.88 punti 
Caratterizzazione: 8.75 punti 
Originalità: 9.13 punti 
Attinenza alla traccia: 5 punti 
Gradimento personale: 4 punti 

Totale: 35.76 /40 punti 


Giudizio di Jaybree: 

Stile scorrevole, e delicatamente preciso. Mi è piaciuto molto riuscire a seguire il ‘rapporto’ di Piton con la sua tazza di tè. Caratterizzazione e IC molto, molto buona: Piton insofferente anche se riconoscente, e Silente sempre enigmatico. Ho tolto un mezzo punticino alla voce ‘Originalità’ perché ritengo l’accostamento Ministero – Silente – Piton piuttosto ovvia, ma allo stesso tempo, mi sento di dire che lo sviluppo di questo missing moment è assolutamente personale e affatto banale. La prima lettura non mi aveva conquistato, la seconda invece mi ha spiegato tante cose. Ho apprezzato molto. 

Giudizio di vogue 

Senza dubbio una bella storia; con qualche imperfezione, a parer mio, ma una bella storia. 
Partendo dallo stile, ho trovato il botta e risposta fra Silente e Piton assolutamente 
intrigante, rende la lettura scorrevole e piacevole; le fasi puramente descrittive non sono 
altrettanto fluide – forse a causa della lunghezza dei periodi – ma ciò non significa che non 
possano comunque essere apprezzabili (meno dei dialoghi, comunque). 
Sulla caratterizzazione ho avuto non pochi dubbi; è certo che Severus sia in un certo 
senso beffardo, ironico, pungente, ne ha dato spesso ampia prova; solo mi domando se 
un Severus a quel tempo e in quella situazione sarebbe davvero stato così provocatorio, 
soprattutto con Silente. Sono più che altro sfumature e dubbi che mi sono sorti in itinere, 
perché in linea di massima è il Severus Piton del quale siamo abituati a leggere (nei libri e 
nelle fanfiction). 
Originale, sicuramente, per quanto riguarda il contesto; se è vero che faccia a faccia fra 
Piton e Silente se ne trovano a iosa, vero è anche che il periodo del processo di Piton 
in quanto Mangiamorte è sempre passato decisamente in sordina, non si legge molto 
in merito ad esso, e devo ammettere che mi è piaciuto parecchio che tu abbia scelto di 
ambientare la tua storia proprio in tale contesto. 
Insomma, posso tranquillamente affermare che la storia mi sia piaciuta; ribadisco, c’è 
qualche sfumatura che mi ha impedito di bollarla come ‘perfetta’, ma ciò non le toglie il 
valore che effettivamente ha (valore alto, senza dubbio). Brava! 

Giudizio di Meissa: 

Da quando è uscito il settimo libro, con la riabilitazione completa di Severus nei libri, si ha proseguito questa tendenza anche nelle fan fiction, ed è quello che si vede anche in questa. 
L’originalità è stata penalizzata perché il missing moment non è comunissimo ma nemmeno troppo particolare, proprio perché dopo il settimo si è tentato di analizzare abbastanza spesso il personaggio di Severus, il suo rapporto con Albus, le dinamiche che l’hanno spinto a seguire Albus, tradire Voldemort, insomma, tutte le parti che la Row ha lasciato in sospeso. 
Ho apprezzato particolarmente la caratterizzazione di Albus, mentre ho trovato quella di Severus meno convincente. L’ho trovata troppo vicina al Piton di Hogwarts, troppo poco sconvolto, direi. Mi è sembrato troppo calmo, troppo stabile. 
Una cosa che non mi ha totalmente convinto è la locazione di queste celle. Cioè, non mi è chiaro, sono interne al ministero? Io l’ho interpretata in questo modo, vista anche la traccia, e devo dire di non averla trovata una soluzione particolarmente credibile, e questo ha influenzato il giudizio personale. 

Giudizio di Zukkerina: 

Non sono sicura che contare questa frase (Tra l’altro devo informarti che tra 10 anni Harry Potter farà il suo ingresso ad Hogwarts) nel punteggio dello stile sia corretto, ad ogni modo i numeri si scrivono a lettere. Dieci, non 10. 
C’è una frase relativa al comportamento di Albus verso Piton (non avrebbe potuto sistemarlo sulla sua scacchiera) che non mi convince molto: trovo Silente un personaggio buono e non credo che il suo aiuto verso Piton sia derivato solo ed esclusivamente dall’interesse. Per il resto i personaggi mi sembrano ben caratterizzati, certamente un po’ diversi da quelli di cui abbiamo letto nei libri, com’è giusto che sia visti gli anni passati da questo momento a quando Harry li incontra. 
Sicuramente interessante la scelta di descrivere il processo di Severus, non ho mai letto una fanfiction con una trama simile. 
Il Ministero costituisce l’ambientazione di tutta la storia, il luogo in cui i personaggi si muovono e portano avanti la vicenda. Punteggio pieno meritato, a mio parere. 
Mi è piaciuta questa storia, pur non essendo il genere di fanfiction che prediligo leggere. Forse sarebbe stato interessante leggere qualche parte introspettiva in più, ma ho apprezzato comunque questo lavoro. 

Punteggio totale: 81 / 90 

   
 
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