Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: nebbiesovrastano    30/06/2011    4 recensioni
Maka entra in una stanza buia, ed è lì che per la prima volta incontra Soul. Già dal primo sguardo lo intuisce, Soul diventerà la sua arma, e lei la sua maestra d'armi.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fin dalla primo sguardo, tutti i miei dubbi si dissolsero. Soul sarebbe diventato la mia arma, e io la sua maestra d'armi.

Fu in una stanza buia che lo incontrai per la prima volta. Era seduto di fronte ad un pianoforte, dandomi le spalle, intorno a lui c'era solo una strana luce, la luce della sua anima. Poggiava delicatamente le sue lunghe dita sui tasti neri e bianchi, intonando una melodia pulita e meravigliosa; per un momento chiusi gli occhi, e mi lasciai trasportare. Mentre ascoltavo quella melodia quasi astratta, sentii un tonfo al petto, all'altezza del cuore. Aprii gli occhi, e la melodia si concluse. È lui, disse il mio cuore. È proprio lui. Mi risvegliai dal mio pensiero, e lui si voltò: i suoi occhi rosso fuoco incontrarono i miei. Riuscii a sostenere il suo sguardo; a molti avrebbero suscitato paura, ma in me avevano provocato un altro tonfo al cuore; ne fui quasi risucchiata, da quell'intenso rosso sangue. Sorrisi, avanzando a piccoli passi. Quando fui accanto a lui, gli tesi la mia mano. "Scusa, non volevo disturbarti. Io sono Maka." Gli sorrisi. Lui tese la sua mano, e con un sorriso quasi maligno mi disse: "Io sono Soul." Le nostre mani si incontrarono, rabbrividii a sentire le sue dita sul dorso della mia mano. Era davvero elegante, questo Soul. Indossava uno smoking nero, con sottili righe bianche verticali, una cravatta nera e una camicia rossa, della stessa tonalità delle sue iridi. "Ti va di suonare qualcosa per me?" Chiesi, rompendo il silenzio. Lui non rispose, si limitò a spostarsi sul bordo destro della panchina, e mi fece segno di sedermi. Quando fui accanto a lui abbozzò un lieve sorriso sul suo volto; abbassò il capo e si mise a fissare quei lunghi tasti pallidi di quella vecchia tastiera, ormai consumati dal tempo. Alzò lentamente le mani, e con una leggerezza inaudita iniziò a suonare. Le sue dita scivolavano sinuosamente sopra i tasti, accarezzandoli, per poi passare con maestria sui tasti circostanti. La melodia che quel pianoforte costruiva, accostando note e note, andò a creare una musica lenta, che mi fece socchiudere gli occhi. Lottai per farli rimanere aperti, ma poi cedetti. Il buio che avevo davanti si dissolse lentamente quando dal fondo di quella stanza infinita apparsero due luci. Erano due aloni, uno rosso e uno blu. Erano due anime, ero io e... Soul. Man mano le figure divennero più nitide, fino a diventare completamente visibili: eravamo molto vicini, e stavamo danzando sulla melodia che Soul stava componendo. La mia mano sinistra era intrecciata con la sua mano destra, mentre con l'altra mi cingeva il fianco. La mia mano destra era invece appoggiata sulla sua spalla, sopra la sua giacca di tessuto ruvido. C'eravamo solo noi, i suoi occhi rubino mischiati nello smeraldo dei miei. In quel rosso scarlatto potevo intravedere i miei occhi che come due lucciole si facevano strada in quel profondo rosso. Se pur non avendo mai ballato, io rintracciavo le sue linee guida, ballando soprendentemente in sincronia, con movimenti caldi e lievi. La cosa strana e che non riuscivo - non volevo - smettere di immergere le mie iridi nelle sue. Era come se i nostri sguardi fossero incatenati; più rimanevamo a rispecchiarci nell'altro, ancora di più era la nostra necessità di farlo. Erano così... Rassicuranti? Come potevano due iridi rosse quanto il sangue essere rassicuranti? Eppure lo erano. Erano un rifugio caldo e accogliente, una suite con tutti i confort. D'un tratto colsi una luce diversa nei suoi occhi, erano diventati improvvisamente seri. Notai una luce di passione. O forse era di desiderio...? Ma che importava? Lui si avvicinava sempre di più al mio viso e non c'era nemmeno il tempo di pensare! Ma mano che si avvicinava i suoi occhi si fecero fessure, ma io non distolsi mai lo sguardo da essi. L'unica cosa che volevo era godermeli sino alla loro chiusura. Quando furono totalmente chiusi, sentii il suo fiato sulle mie labbra. Sapeva di menta e qualcos'altro, ma non riuscii a rilevale niente. Oooh, ma che importava ora?! Ormai le sue labbra erano vicinissime alle mie, e con una lieve spinta combaciarono, abbracciandosi l'una con l'altra. Le sue labbra erano morbidissime e gelide, racchiudevano tutte le caratteristiche della neve; fredde, candide e bianche. Ma anche se erano come la neve, mi provocarono un calore disumano che mi fecero temere di sciogliermi come un ghiacciolo al sole. Era forse questo quello che mi provocava? Un calore immenso, rassicurante? Lievemente Soul iniziò ad allontanarsi, ed io, a malincuore, feci lo stesso. I nostri occhi tornarono a mescolarsi negli altri, e senza nemmeno un cenno di timidezza sfoggiammo un sorriso così luminoso che mi condusse alla realtà. La melodia si era appena conclusa, e per l'ennessima volta in nostri occhi si ritrovarono. "Ecco, questo sono io." mi disse. È proprio lui, ripete il mio cuore. È proprio lui, dissi come un eco in una gola di una montagna.


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Eccomi, con la mia prima storia. Che cosa strana! Non avrei mai pensato di alzarmi una mattina e mettermi a scrivere una breve fan fiction!
Anyway, questa one-shot ha come protagonista il manga-anime Soul Eater, ovviamente i protagonisti sono Soul e Maka.
Io credo che sia l'unica coppia fattibile in SE. Cioè, Black*StarxTsubaki, KidxLiz, PATTYxCRONA?! Sono coppie impossibili!
Spero vi sia piaciuta, ma siate clementi se voleve offrirmi una recensione. D:
Accetto anche commenti negativi o consigli, servono per migliorare, no? :3
Ah, e l'immagine è mia, NON COPIATELA.

Beh, alla prossima (si spera) fan fiction!
With love; Andrea.
  
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