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Autore: J_C    30/06/2011    2 recensioni
Allora ragazzi, seconda fanfic, premetto che non centra niente con l'altra. Abbiamo una Bella diciannovenne all'ultimo anno di liceo a Forks amante dei vestiti e delle scarpe,ed un Edward, universitario a Phoenix, il quale è in ritardo con l'abbigliamento per un matrimonio…
Magari l'introduzione non è proprio allettante, ma entrate a dare un'occhiata e magari, lasciate una recensione...che vi costa!!??!! Grazie!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciaooooo a tutti!!!! Eccomi qui con un’altra fanfic,( detta così sembra che io ne abbia fatte chissà quante!) Comunque, in questa troveremo dei personaggio più cresciuti che nell’altra. Vi prego in anticipo di scusarmi per gli errori grammaticali, perché non so dirvi quando posterò ogni volta e perché non credo o almeno non sempre, io potrò darvi degli indizi su ciò che succederà nel capitolo dopo, perché nonostante io abbia abbastanza chiara la trama della fanfic, scrivo i capitoli di getto, ovvero nel giorno che aggiorno scrivo anche il capitolo, mi dispiace perciò, però sappiate che siete liberissimi,anzi se lo fate sono più contenta, di dirmi cosa non va,cosa va, se vi piace o no la ff! Ora, basta blaterare, vi lascio al capitolo, ve l’ho detto e anche se sono una rottura ve lo ripeto, recensite anche se sono degli insulti!=) <3

“Driiin!!!” Uff, che scatole, già sono le 7:00! Meno male che siamo arrivati a venerdì, così domani non dovrò andare a scuola e potrò dedicare tutto il giorno al lavoro in boutique! Ora vi starete domandando, ma chi diavolo è questa che preferisce passare, a 19 anni, il sabato a lavorare, piuttosto che uscire o andare a scuola? Mi presento, sono Isabella Swan, diciannovenne, all’ultimo anno di liceo,figlia unica del capo Sceriffo della cittadina di Forks Charlie Swan e sua moglie Reneè, professoressa di letteratura all’università di Seattle. Volete sapere perché preferisco lavorare in una boutique, semplice, adoro i vestiti e le scarpe, vorrei poter avere una stanza piena di questi, peccato che i due stipendi dei miei genitori e il mio piccolo salario, non bastino, perciò mi accontento di lavorarci e quando posso di comprarmi qualche bel vestito! Altra motivazione è che preferisco rimanere lì a lavorare piuttosto che uscire con persone false, ma questo è un altro argomento. Dopo l’ennesimo urlo di mia madre sul fatto che sto facendo tardi, mi vesto, scendo bevo di tutta fretta, strozzandomi per giunta, la spremuta d’arancia prepara con tanto amore e rimprovero per il ritardo da mamma, e dopo averla salutata salgo sul mio,aggiungerei vecchio,pick-up, o come lo chiamo io, nonno Pick, e parto verso la scuola. Arrivo nel parcheggio che sono le 7:50, contando che la scuola inizia alle otto, io, al contrario di mia madre, non vedo il ritardo!!! Non faccio in tempo a scendere che arriva Angela,la mia migliore amica e mi abbraccia” Allora pronta per il compito di trigonometria?”Mi chiede. “Il compito di trigonometria, quello che abbiamo adesso, alla prima ora?” Annuisce”Ma certo che…no!” Mi guarda alzando gli occhi ed io in risposta le dico:” Scusa, mi conosci da quando facciamo le elementari, quando mai io sono andata d’accordo con la matematica,la trigonometria e tutte ‘ste cose con i numeri e le figure?” Ci mettiamo a ridere e intanto ci incamminiamo verso gli armadietti. Una volta giunte lì, iniziai a tirare fuori i libri mentre lei guarda dal lato opposto del corridoio, una volta che ebbi chiuso lo sportello mi fa “Hai risolto le cose con loro?”Mi giro anch’io e dopo aver visto di chi parlava, la guardo e le rispondo “Si..cioè no,cioè un si che è no!” Mi guarda senza capire, allora mi appresto a spiegare “Si ho risolto la faccenda perché ho deciso di chiudere con loro, ma no, nel senso che non ho fatto pace, mi ero stancata!” Annuisce comprensiva. Non parliamo più di questa cosa per tutta la durata delle lezioni compreso il pranzo e quelle dopo di esso. Finita anche l’ultima ora, saluto Angela e me ne torno a casa. Quando entro salgo di sopra senza salutare nessuno, “anche perché non c’è nessuno idiota!” Ehi vocina rompi scatole, stai zitta! “come sei suscettibile!” uff!! Scusate lettori, a volte mi capita di parlare da sola, cioè non da sola da sola, perché comunque c’è la vocina, solo che siccome la vocina della mia testa, fa parte di me, quindi tecnicamente starei parlando da sola, però”OOOOOOOOOOOOOO!!!! Hanno capito non sono stupidi al contrario di qualcun’altro!” Hei! Non ti permettere! Stai parlando di me anzi pure di te visto che sei me..aaaaa! Basta!Scusate lettori non volevo farvi annoiare o farvi prendere il mal di testa. Tornando a noi, salgo in camera mia e dopo ore sui libri, sono riuscita a finire i compiti per lunedì e martedì. Scendo quando sento le voci dei miei genitori e quando arrivo in cucina, li trovo che si baciano in un modo non propriamente innocente attaccati al tavolo..dove sopra ci sono le pizze per cena!!!! “Ewwwwwwwwwwwwwwwwwwwww!!!!!!!!Capo Swan, vuole una denuncia per atti osceni in luogo pubblico per caso? E poi scusate quelle pizze le dovremmo mangiare e per dovremmo intendo anche me!!!!” Si staccano e iniziano a ridere e mia madre ancora con il sorriso dice :” Ciao anche a te tesoro, e comunque le pizze non le abbiamo toccate!” “Già tua madre ha ragione e poi scusa, ma questo non è un luogo pubblico!”Aggiunge il capo tutto sorridente. “ Scusate ma la cucina è un luogo ed io sono un pubblico, il che la rende un luogo pubblico!!” “Non è proprio questa la definizione però te la lascio passare, ora mentre mi vado a togliere la divisa, aiuta la mamma a preparare che poi ceniamo!” Annuisco e faccio come mi è stato chiesto,quando si aggiunge anche papà al tavolo iniziamo a cenare. Finito di mangiare sparecchio saluto i miei e vado di sopra e dopo essermi infilata il pigiama mi metto a dormire, felice che il giorno dopo sia sabato e la scuola sia chiusa.

  
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