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Autore: _StayStrong    30/06/2011    5 recensioni
OS.
Esperienza persona, la condivido qui, perchè ancora non sono riuscita a piangere.
Diario di una ragazza qualunque.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sono seduta su un molo, e guardo all’orizzonte, dall’altra parte del lago c’è quel paesino di cui tu mi chiedevi sempre il nome, proprio non riuscivi a ricordartelo, e io ogni volta, sempre con più pazienza, te lo dicevo. Poi sorridevi.

Sorridevi, e tutto mi sembrava così naturale.

Ti ricordi il cinque settembre di quasi due anni fa? Io me lo ricordo benissimo, mentre tu, probabilmente, ti chiederai come faccio a ricordarmi le date più insignificanti e alzerai le spalle. Per me quella data invece è stato l’inizio di qualcosa.

Eravamo in bagno, insieme, i ostavo pulendo i vetri e tu la vasca, e ci immaginavamo come sarebbe stata la nostra vita di li ad una settimana, quando avremmo incominciato finalmente l’università e fossimo andati a vivere insieme. Nella stessa casa della quale stavamo pulendo il bagno. Avevo paura, era un grande passo, non sapevo ancora chi ero, non avevo una strada tutta mia da seguire, quella settimana per me sarebbe stata un gran cambiamento, tu però poi ti sei accorto che l’alcool delle finestre si stava mischiando con le mie lacrime, allora sei venuto vicino a me e mi hai abbracciata.

Quella conversazione io me la ricordo come se fosse ieri, mentre tu l’avrai dimenticata, come tutto il resto.

“Dai, Fra. Su con la vita, stiamo per incominciare un nuovo viaggio insieme” mi dici mentre io tiro su con il naso, mi dai un bacio sulla guancia ma io già non ti ascolto più “Andrà tutto bene, sogniamo questo momento da tre anni”
“Ho paura, Fabio. Ho solo paura” ti dico io, sai che non ho mai vissuto con un uomo, sai che mio padre mi ha lasciata quando io avevo solo due anni, sai quanto mi costi dover stare lontana da mia madre e da mia nonna, ma tu mi sei sempre stato vicino. Mi passi un braccio intorno alla vita, e l’altro dietro al collo, mi abbracci e sento che i nostri cuori battono all’unisono.
“Lo so che hai paura. Ma affronteremo tutto insieme, te lo prometto. Questo viaggio lo inizieremo e finiremo insieme” mi dai un altro bacio sulla guancia, tenti di rassicurarmi ma io non so neppure da che parte sono girata, so solo che sei tu casa mia.
“Me lo prometti?” ti chiedo, mi vergogno delle mie lacrime e tu lo sai, se l’unico che mi abbia veramente mai vista piangere, tu e Aurora, l’altra nostra migliore amica. Tu mi catturi una lacrima con il dito e te la porti alla labbra. E’ la tua promessa.
“Te lo prometto” mi dici prendendomi il viso poi tra le mani “Sei la mia migliore amica, Francy. Non potrei mai lasciarti qui, su due piedi, non me lo perdonerei mai”

Invece poi, l’hai fatto.

Io mi ricordo tutto, sai?

Mi ricordo sempre tutto, la mia memoria non perde mai un colpo. Mi ricordo tutto quello che abbiamo vissuto in otto anni insieme. Mi ricordo la prima volta che sono venuta in macchina con te e tutte le altre dove mettevo la testa fuori dal finestrino cantando, tu ti vergognavi e mi pregavi di smetterla, ma poi ridevi; mi ricordo la prima volta che ti ho visto, la sensazione istantanea di antipatia; mi ricordo la prima notte che hai passato a casa mia, con mia madre che non riusciva a dormire perché non credeva che fossimo solo migliori amici; mi ricordo la prima volta che sei venuto a sentirmi cantare, il primo mazzo di fiori; la prima volta che mi hai vista piangere; mi ricordo i primi segreti che ci eravamo confidati; mi ricordo la maturità, mi ricordo i gelati, i pranzi, le cene, le uscite. Mi ricordo le risate, ma anche i pianti.

Mi ricordo quando mi hai detto, quattro mesi fa che te ne saresti andato a vivere con la tua fidanzata, quella che mi odia tanto e che io  non riesco proprio a farmi stare simpatica. La stessa che ci ha messi contro, che da un anno divide il tuo letto e sa come prenderti per farti danzare come una marionetta. La stesa che ti dice che io non sono adatta a te, solo perché lei è gelosa. La stessa che ti ha fatto dire che io non conto più niente da quando c’è lei, perché è lei la tua migliore amica ora.

E tu non sei più quello di prima, due giorni fa sei venuto a prendere i cartoni dalla tua stanza, non mi hai detto una parola, io mi sono chiesta dove era finito quel ragazzo che mi aveva fatto una promessa in bagno, quel ragazzo che mi conosceva così bene.

Quando poi sei uscito, mi è crollato il mondo addosso; e sono stupida, lo so. Perché dovrei capire che ti sei comportato da stronzo, che se mi volessi veramente bene, come hai sempre detto, non ti saresti lasciato abbindolare così.

Mi fa male, non sai quanto.

Mi ha fatto male vedere la tua macchina partire dal parcheggio e non poter essere dentro con te, non poter incominciare a cantare come una pazza in macchina, non vederti scoppiare a ridere, un po’ imbarazzato. Mi ha fatto male vedere tutti quei cartoni che hanno preso il mio posto. Mi fa male vedere il  tuo sorriso, così diverso da quello di prima.

Mi fa male, essere seduta su uno stupido pontino a sentire il rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia, senza avere il coraggio di piangere una lacrima, anche se mi pungono gli occhi. 

 

  
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