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Autore: Cherolain    01/07/2011    7 recensioni
La mia prima song-fic, basata sulla dolcissima canzone " Quando viene Dicembre", del bellissimo cartone Anastasia.
Dal testo: Feste e balli, fantasia, è il ricordo di sempre...
E d'un canto vola via, quando viene Dicembre.
Da quanto tempo, Susan?
Da quanto tempo la tua vita è un susseguirsi interminabile di sfavillanti feste?
Gradita una piccola recensione, visto che è il mio primo esperimento, grazie in anticipo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Susan Pevensie
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Susan La mia prima song-fic, vi prego di lasciarmo un vostro parere. Grazie.




Tearful December
Feste e balli, fantasia, è il ricordo di sempre...
E d'un canto vola via, quando viene Dicembre.
.
Da quanto tempo, Susan?
Da quanto tempo la tua vita è un susseguirsi interminabile di sfavillanti feste?
Da sempre, di sicuro.
Non hai memoria della prima volta in cui hai abbellito il tuo fresco viso con un rossetto rosso sangue,
non ricordi  il tuo primo abito alla moda che hai acquistato, molto diverso da quello sgraziato di Lucy.
E neanche la prima canzone del periodo invernale intonata che andava tanto in voga, a differenza di quelle incredibilmente sciatte che ascoltavano i tuoi fratelli.
Forse prima non c'era niente,
forse non eri niente.
Solo una perdente.
Una smorfia di disgusto ti deturba il viso al solo pensiero
Ma il sorriso ti torna sul volto, acconciandoti i tuoi morbidi boccoli, rientrando nell'infantile e superficiale mondo che sei riuscita a crearti.
Sembra come un attimo, dei cavalli si impennano,
torna quella melodia che il tempo porta via.
Sono morti,
tutti,
per sempre.
Inibisci le tue emozioni tingendoti la faccia di fondotinta e creme di bellezza varie.
Ora potrai comprarti i vestiti corti e striminziti senza che tua madre ti dica niente,
avrai la casa tutta per te e i tuoi amici.
E solo al funerale ti rendi conto di quanto sia enormemente sciocco il pensiero che hai appena formulato.
Nell'istante in cui la piccola bara di mogano di Lucy viene sotterrata qualcosa si spezza.
Qualcosa si spezza inevitabilmente dentro di te,
l'incanto è rotto.
                                                                                                                                 Sembra come un attimo, dei cavalli si impennano, sento quella melodia nella memoria mia.
Corri via, cerchi di scappare.
Cerchi di scappare da te stessa, l'orribile, superficiale e stupida persona  che sei diventata.
I ricordi di Narnia riaffiorano uno ad uno, mentre lacrime amare ti rigano le guance.
Come hai potuto?
Come hai potuto, Susan dimenticare il tuo regno, la tua seconda casa?
E quando riaffiora la delicata melodia della ninna nanna del Signor Tumnus, capisci che è troppo tardi.
Sei ormai sprofondata nel limbo oscuro del rimorso.

                                                                                                                                                                              Forse un giorno tornerò, il mio cuore lo sente.
Ed allora capirò il ricordo di sempre.

Ormai le tue mani sono nodose, e i tuoi capelli candidi.
Nonostante siano passati così tanti anni il rimorso continua a graffiarti lo sterno.
La maschera da bambola di porcellana che portavi è rotta da anni.
Sei solo una donna anziana incredibilmente stanca.
Semplicemente fragile.
Prima o poi ritornerai a Narnia, lo brami ardentemente.
La tua famiglia, Caspian, il Signor Tumnus, i Signori Castoro, e Aslan.
Ti mancano tutti, sopratutto Aslan.
Dovrebbe averti perdonato dopo tutti questi anni, deve essere così.
                                                                                                                                                        E d'un canto vola via....
quando viene Dicembre.
È la vigilia di Natale, l'ennesima che passi in solitudine con le tue lacrime di coccodrillo.
Con fatica intoni la prima strofa della canzone preferita di Peter, sdraiandoti nel morbido letto.
Chiudi gli occhi, con la fatidica sensazione che sarà per l'ultima volta.
Scivoli  dal sonno alla morte senza neanche accorgertene.
Ti aspetti il buio, il freddo.
Invece è tutto così luminoso, coronato dal volto di Aslan che ti sorride dolcemente.
Varchi le porte di Narnia in pochi istanti,
lacrime di commozione ti rigano il volto.
La regina Susan è tornata.
 













   
 
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