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Autore: Kastania    13/03/2006    7 recensioni
Una breve introduzione per la storia che ho in mente... non presento ancora i personaggi, soprattutto quello principale. Lascerò che lo scopriate voi chi è.. capitolo dopo capitolo.. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Prologo

 

Torino, 11 marzo 2006

 

Passeggiava lento fra quelle strade poco familiari, ingombre di gente e di musica a folle volume.

Non voleva fare ritorno nell’albergo anonimo in cui si era registrato sotto falso nome, e non voleva entrare in qualche pub affollato e pulsante di musica isterica e di risa da ubriachi del sabato sera.

 

Non sapeva nemmeno perchè aveva scelto di tornare in quella città.

Ci era già stato, in passato e solo pochi giorni prima.

Aveva ricevuto grandi onori in entrambi i casi…anzi, il più grande che uno sportivo di qualunque specialità e nazione possa mai sognare.

Come se fosse servito a qualcosa..

 

Aveva anche rischiato la vita in un incidente d'auto,pochi giorni addietro.

Dormiva, sdraiato sul sedile posteriore, cullato nei suoi sogni vittoriosi, e si era svegliato di colpo, quando ormai la macchina,come impazzita, era rimasta coinvolta nel tamponamento.

 

Sorrise amaramente fra e , piegando le labbra con disprezzo.

Se fosse morto, quel giorno... sarebbe stato meglio.

Che pensiero crudele eppure ragionevole.

Non avrebbe avuto la delusione, la rabbia, lo sgomento.. tutto quello che al momento sembrava distruggerlo, annichilirlo.

 

Fissando i volti allegri e spensierati che lo circondavano, si sentì ancora più solo, più arrabbiato con la vita.Istintivamente strinse le mani nelle tasche, cercando il cellulare. Avrebbe potuto chiamare qualcuno,forse.. Ma rinunciò quasi subito all'idea: lo aveva spento ore prima, non appena aveva preso la decisione che avrebbe cambiato la sua vita. Nel bene e nel male. Non poteva lasciarsi rintracciare così facilmente.

 

Imprecò a mezza voce. Forse non era stata una buona idea andarsene così, senza riflettere.

Dopo quello sconvolgimento, quel litigio senza senso. Aveva ancora davanti agli occhi quella scena disgustosa, la sensazione di vuoto che gli si era improvvisamente spalancata dentro.

 

Ho solo 23 anni, pensò. Dovrei riuscire a comportarmi come tutti gli altri, a vivere nello stesso modo. Ad affogare i dispiaceri nelle sigarette, nell'alcool, nelle avventure..

Nessuna di queste opzioni aveva invece per lui la minima attrazione. Ora meno che mai.

 

Nascondendosi con cura dietro la sciarpa pesante ed il cappuccio della giacca, si infilò in un bar e comprò una birra. Non lo riconobbero, com’era ovvio. Faceva molto freddo, e la maggior parte delle persone si nascondeva a quel modo dietro strati di vestiti.

 

Non rimase a bere nel locale affollato, ma si infilò di nuovo per strada.

Uscì dalla strada principale e raggiunto un angolo abbastanza tranquillo e poco illuminato, si lasciò cadere a terra, la schiena contro il muro.

 

Sorso dopo sorso, sperò di trovare sollievo in quell'ambrosia dorata.

Niente da fare. Le sue illusioni si infransero.

Neppure un barile d'alcool sarebbe riuscito a distrarlo,quella sera.

 

Socchiuse gli occhi.

Da quanto tempo non dormiva? giorni ormai.. si era brevemente assopito in aereo, ma era stato un sonno agitato,pieno di incubi. La hostess lo aveva svegliato, perchè muovendosi convulsamente nel dormiveglia aveva disturbato altri passeggeri.

 

Un tintinnio lo riscosse.

Una coppia, passando, lo doveva aver scambiato per un barbone addormentato. La ragazza gli aveva gettato accanto qualche monetina.

 

Come mi sono ridotto. A questo pensavo non sarei mai arrivato.

Si rimise in piedi, barcollando più per la debolezza che per la birra.

Stava per tornare sul corso principale, quando sentì la voce di una ragazza.

 

"Toglimi le mani di dosso!"

Non comprese appieno le parole pronunciate in quella lingua straniera, ma avvertì la paura e l'angoscia che ne facevano vibrare il tono.

 

E decise di intervenire.

Si diresse a passo svelto verso la fonte di quel grido d'aiuto.

  
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