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Autore: Clizia_    01/07/2011    4 recensioni
Durante la celebrazione del suo ottavo compleanno, le amiche di sua madre gli domandarono cosa volesse diventare da grande. [...]
«Voglio fare il filosofo» annunciò fiero Edoardo, suscitando lo scalpore tra tutti gli invitati nella sala.
La scelta che cambierà l'intera vita di un ragazzo che vive immerso nell'arretratezza della campagna.
Alla ricerca di una parte di sè ancora sconosciuta, Edoardo si trasferisce a Milano.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Che ne dici di un romantico a Milano?
                                                                                           
                                                                                  Prologo.                                     
 
Edoardo si era sempre sentito un po’ filosofo.
Aveva sempre sognato di leggere il proprio nome all’interno di un volume di filosofia, insieme a Platone, Schopenhauer e Nietzsche.
Sperava che un giorno la sua esistenza ed i suoi pensieri rimanessero impressi imperituri nella mente di ciascun uomo.
Proprio come ammirava loro, coloro che erano riusciti a lasciare una traccia di sè nel divenire storico.

Edoardo studiava nella facoltà lettere e filosofia a Milano, città nella quale si era trasferito per esigenze di studio. Abitava in un piccolo paese nell’entroterra lombardo, La sua Recanati lo chiamava. Ai suoi occhi quel paesaggio appariva idilliaco ed incontaminato, come in un quadro di Van Gogh. Vivere all’intero di un territorio così poco esteso aveva però parecchi aspetti negativi: Edoardo non sopportava l’idea di rendere conto agli abitanti dei suoi pensieri e del suo stile di vita, considerato strano ed inusuale.

Durante la celebrazione del suo ottavo compleanno, le amiche di sua madre gli domandarono cosa volesse diventare da grande, immaginandosi gli occhi smeraldo di Edoardo intenti nella direzione di una grande azienda, impiego che avrebbe potuto migliorare la condizione economica della sua famiglia.


«Voglio fare il filosofo» annunciò fiero Edoardo, suscitando lo scalpore tra tutti gli invitati nella sala. Sconcertata sua madre si domandò da dove potesse essere scaturita quest’idea dal proprio figlio, ma si convinse che era semplicemente un interesse passeggero.
 
Con il passare degli anni, ad ogni compleanno gli veniva proposto lo stesso quesito, ma la risposta era la medesima.

Durante gli studi superiori, Edoardo dimostrò la sua viva passione per la filosofia, eccellendo nella materia e suscitando così un vivo entusiasmo nei professori che lo spronavano ad inseguire i propri interessi e le proprie aspirazioni. E fu così che il ragazzo decise di trasferirsi in città, abbandonando l’arretratezza della campagna.
Il giorno del trasferimento, gli abitanti si riunirono per augurare buon auspicio e per varie raccomandazioni sul come non farsi inghiottire dalla frenesia della città.

Ed Edoardo partì, alla ricerca di una parte di ancora sconosciuta.



 
  
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