Il corridoio era vuoto.
Sentiva chiaramente il suono dei suoi passi rimbombare tra le pareti.
Arrivato innanzi ad una statua , mormorò qualcosa a mezza voce. La statua si mosse , scoprendo una serie di gradini posti a chiocciola.
Salì lentamente le scale.
Improvvisamente sentiva sulle sue spalle il peso di tutti quegli anni.
Arrivato all'ultimo scalino alzò il capo.
Il suo ufficio.
Fece qualche passo guardandosi intorno.
I suoi ex colleghi ricambiavano malinconici lo sguardo dalle cornici dei loro ritratti.
Passandogli accanto, Silente nè sfioro le tele.
Un tocco così leggero e , allo stesso tempo , così pesante.
Arrivato alla scrivania , poggiò la mano sulla liscia superficie, trascinandosi stancamente sulla sedia.
Si guardò ancora intorno.
Il pensatoio giaceva ancora immobile lì, nell'angolo destro della stanza, la spada di Godric Grifondoro era poggiata su un telo di velluto blu, su di un alto scaffale e vicino ad essa un vecchio cappello rattoppato se ne stava tutto impolverato.
Un bagliore attraversò i blu occhi stanchi del vecchio preside.
Con un gesto della mano fece levitare il cappello e lo porto dinanzi a sè.
Rimase a guardarlo pensieroso per un po', ma poi si convinse.
Lo prese tra le mani e un poco tremante se lo mise in testa.
Subito il cappello si drizzò sulla punta, come rinvigorito.
-Nostalgia caro Albus?- chiese
-Oh...effettivamente si, devo ammetterlo. Volevo sentire per l'ultima volta un tuo consiglio caro cappello...-
-So bene cosa vuoi sapere. Con tutto il rammarico che porto nel cuore, devo dirti però che quella è la scelta più giusta da prendere-
-Grazie molte cappello parlante, sei stato un ottimo consigliere in tutti questi anni-
-Addio Albus-
-Addio...-
Si tolse il cappello dalla testa e lo poggiò sulla scrivania.
Le mani gli tremavano ancora, ma aveva trovato una nuova sicurezza dentro sè.
Si alzò allora dalla sua poltrona e fece per uscire quando si fermò di botto.
Due occhietti, piccoli e neri lo fissavano da sopra un trespolo.
Si girò lentamente , giusto in tempo per vedere una piccolissima lacrima scivolare giù dagli occhi della sua adorata fenice.
Le si avvicinò e dolcemente le toccò la testa con l'indice della mano destra.
Lei pigolò appena.
-Addio mia fedele compagna- le disse lui sottovoce -...sei stata la più preziosa delle mie creature-
Le fece un'ultima carezza e poi ritornò sui suoi passi.
Uscito dall'ufficio , Silente si diresse verso il lago.
Tutto era calmo. L'acqua era piatta e nulla si muoveva.
-La quiete prima della tempesta...- disse tra sè.
Poco dopo sentì un rumore di passi dietro di lui.
Senza neanche girarsi disse
-Andiamo Harry, avrò bisogno di te per questa missione-


Fine.
Mi è venuta così questa one-shot. Senza pretesa alcuna pensavo di dovere almeno un momento al preside più bravo che Hogwarts abbia mai avuto. All'uomo che era, all'insegnante e soprattutto all'amico che è stato!
Un bacio grandissimo a tutti, spero commentiate numerosi!
      -Valérie-