Anime & Manga > Yumeiro Pâtissière
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Autore: CatchingLightning    02/07/2011    3 recensioni
Mari Tennouji aveva provato a ricominciare da capo. Aveva provato a cambiare.
Aveva una sua pâtisserie nella Grande Mela, la Pâtisserie New York; aveva degli amici straordinari. Aveva un po' di felicità.
Aveva rivisto Ichigo, Makoto, Lemon e aveva fatto conoscenza con il loro compagno di gruppo, Johnny, un personaggio più unico che raro. Non le aveva fatto dispiacere, erano una bella parte del suo passato e non la voleva dimenticare.
Ma le cose si fecero un po' più complicate quando lui si presentò al locale.
«[...] Dopo aver detto di volersi lasciare il passato alle spalle per dimenticare tutti i brutti ricordi, ecco che uno di loro le ricompariva davanti e lei non pareva minimamente scomposta; anzi, era addirittura più raggiante!
“Forse perché non si tratta di un brutto ricordo... eh, Mari?” rifletté lo Spirito dei Dolci, con un leggero e delicato sorriso sulle labbra
».
E così, Mari ebbe modo di sperimentare che l'amore non è privo di amarezze.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Seppur ossessionato dai fiori e dalle rose in generale, Hanabusa Satsuki sapeva che l'amore non era "tutto rose e fiori" e non lo negava affatto: e se non lo negava lui, che ci credeva così fermamente, chi altri poteva farlo?
E, oltre a questo, precisava che lo era ancor meno se uno dei due faceva il tonto e non voleva rendersi conto di essersi innamorato.
Questo era il caso della presidentessa del Consiglio Studentesco dell'Accademia St. Marie in Giappone, Mari Tennouji.
Era innamorata follemente di Henri Lucas, per tutti gli studenti noto come Henri-sensei, malgrado una considerevole differenza di età pari a nove anni.
È vero, Hanabusa-kun diceva anche che l'amore non ha età, ma nel caso di Mari l'età non era l'unica cosa che non andava: Henri-sensei insegnava a Parigi e la lontananza era considerevole.
D'accordo, esistevano le lettere e le e-mails: ma, come mai, ogni volta che la Principessa Mari gli scriveva, lui non trovava un po' di tempo per risponderle? Volete dirmi che in un mese e più non si trova il tempo di scrivere quattro righe messe in croce, almeno per educazione?
Fatto sta che Mari ci restava malissimo, come biasimarla, ma non ne parlava con nessuno. Nemmeno con Honey-sama, il suo Spirito dei Dolci.
Honey intuiva spesso che qualcosa non andava, ma aveva imparato a non fare domande: se avesse voluto parlarne, Mari ne avrebbe parlato. Punto.
Dopotutto, Tennouji-san era sempre stata molto discreta e riservata... probabilmente non voleva far star male Honey per lei e non voleva ammettere di aver preso una delusione colossale.
Ma soffrire così per un uomo era una vera e propria follia! Era arrivata al punto di essere gelosa di una ragazzina del secondo anno, Amano Ichigo, perché quest'ultima era anch'ella una prediletta di Henri-sensei.
Però il colpo di grazia è stata la sconfitta contro il team della succursale francese superiore della St. Marie, il team Françoise. La Principessa Mari, così fiera ed esigente da sé e dagli altri, battuta da Françoise, la quale aveva anch'ella un debole per Henri-sensei ed era una sua prescelta... la cosa doveva averla distrutta.
Tuttavia, Henri-sensei la teneva all'amo, per così dire. Le aveva proposto di prendere parte ad un suo progetto, due anni dopo quella storia.
Così, Mari aprì una pasticceria a New York, lontano da tutti i suoi vecchi amici e dalla sua vecchia vita.
Ma qualcosa le impediva di ricominciare del tutto...

-È passato talmente tanto tempo, Mari Hime... ti ricorderai ancora di me?
Kaidou Rui passeggiava per le strade di New York alla ricerca della pasticceria di Mari: non aveva mai saputo dimenticare la sua principessa, oltre a lei non c'era mai stata nessun'altra nel suo cuore.
Aveva perso ogni tipo di contatto con lei dalla fine delle superiori: in realtà, lui aveva provato più volte a chiamarla, ma non gli rispondeva mai.
Ma aveva deciso: avrebbe detto a Mari quello che provava per lei! Non era giusto che glielo tenesse nascosto, nemmeno se lei ancora correva dietro a Henri-sensei; sarebbe stato un atteggiamento ipocrita.
-Vediamo... Pâtisserie New York...- fece Rui, controllando il foglietto con l'indirizzo e guardandosi attorno. -Dovrebbe essere qui a destra...
Alzò lo sguardo e la prima cosa che vide fu la pasticceria. I suoi occhi erano andati in direzione di dove si trovava la sua Mari senza che se ne rendesse conto.
Rui sorrise, il suo cuore sapeva quello che era meglio per lui e... beh, sarebbe stato stupido non dargli ascolto.
Corse verso la pasticceria, senza curarsi più di tanto dell'aver quasi procurato un incidente stradale attraversando la strada, ed entrò.
Certo, sapeva che Tennouji-san era una fantastica pasticciera e, certo, si aspettava di trovare molti clienti, ma non così tanti! Il negozio di Mari riscuoteva veramente un successo incredibile!
Persino Rui, quando varcò la soglia, non poté trattenersi dal dire: -Wow!
Solitamente c'era la coda fuori, ma era arrivato talmente presto che riuscì persino a trovare un posto a sedere nel giardino di rose, il punto più ammirato di tutto il locale.
Aspettò qualche minuto lì, a guardare le rose nel pieno della loro fioritura, dopodiché arrivò Linda a prendere la sua ordinazione.
-Good morning!- lo salutò allegramente, avvolgendolo con la tipica aria che ormai aleggiava in quel posto paradisiaco. -Posso esserle d'aiuto?
Rui la guardò attentamente, come faceva con chiunque gli capitasse a tiro: la ragazza era giovane e decisamente molto bella, anche se per lui la migliore restava Mari Tennouji. La cosa che lo colpì particolarmente è che aveva le braccia forti, ma troppo poco per essere una ginnasta, inoltre si muoveva con grazia ed agilità.
-Signorina, lei è una ballerina, giusto?- le domandò Rui, mentre il suo Spirito dei Dolci sorrideva soddisfatto da sopra la sua spalla.
Linda lo guardò con un'aria a dir poco stupita.
-E tu... lei come lo sa?- gli chiese, ricordandosi di dover dare del “lei” ai clienti.
Rui sorrise, scuotendo la mano dall'altro in basso con disinvoltura: -Mi chiami pure Rui e mi dia del “tu”.
-Allora tu chiamami Linda e non parlarmi in tono così formale!- rise la ragazza dagli occhi grigi. -Fatto sta che non mi hai risposto! Come l'hai capito?
-Mi ricordi molto un'amica di mia cugina per come ti muovi. Lei è una ballerina e ti somiglia molto in fatto di agilità e destrezza... però lei ha quindici anni!
-Ah, ora capisco!- sorrise Linda. -Sei un buon osservatore, complimenti!
Rui arrossì un poco.
-Si fa quel che si può.- rispose il giovane.
-Ecco appunto!- annuì Linda, con un sorriso spontaneo. -Perciò, se posso fare qualcosa per te non esitare a chiedere!
-In realtà... ecco...- iniziò Rui, ma si bloccò per formulare meglio la frase. -Vorrei parlare con Mari Hime, se possibile.
Linda lo guardò stranamente.
-Vado in cucina a controllare. Nel frattempo, gradisci qualcosa da mangiare?
-Uhm... il dolce migliore che avete che contenga del miele.- rispose Rui, convinto della scelta dopo qualche minuto di accurata riflessione.
Linda trafficò un po' con il suo palmare, quindi annuì incoraggiante e si voltò per dirigersi in cucina.
Rui rimase da solo con il suo Spirito dei Dolci a fissare le rose rosse, stupende nel pieno della loro fioritura.
-Mari Hime... alla fine sono qui.

-Mari!- esclamò Linda, facendo il suo ingresso in cucina.
Rick, Mari, Honey-sama e Basil si girarono di scatto.
-Che c'è, Linda?- chiese l'italiano, stupito da questo suo essere ancor più esuberante del solito.
-Abbiamo un'ordinazione degna di Mari!- spiegò Linda. -Hanno richiesto il dolce più buono che abbiamo in cui sia presente il miele.
-Eh? Miele hai detto?- domandò Tennouji-san, sgranando gli occhi. Poi sorrise. -Molto bene, il miele è la mia specialità. Quel cliente non resterà deluso!
Ultimamente, Mari Tennouji era diventata più energica e l'ombra malinconica nei suoi occhi si era fatta meno evidente. Merito di Linda, probabilmente, e di tutti coloro che le stavano accanto ogni giorno e le volevano bene. Anche se questo suo essere più allegra non era una certezza del fatto che avesse dimenticato Henri-sensei.
-Perfetto, come ci si aspetta da te!- esclamò Linda. -Quel cliente è davvero un portento!
-Perché dici così?- domandò Hanabusa-kun, in negozio per aiutare nella preparazione dei dolci.
-Perché è stato in grado di capire che sono una ballerina solo guardandomi!- spiegò Linda con enfasi. -Non è incredibile? Deve essere un mago!
Mari, Honey-sama, Satsuki e Café si lanciarono delle occhiate intenditrici: tutti avevano pensato la stessa cosa. Rick e Basil, dal canto loro, erano troppo concentrati sul loro lavoro in quel momento per badare ad altro.
-Mari...- sussurrò Honey-sama all'indirizzo della sua compagna.
Lo Spirito sapeva che Mari aveva fatto di tutto pur di lasciarsi il passato alle spalle... e sapeva che se qualcosa del suo passato fosse ricomparso sulla sua strada, Mari non l'avrebbe presa troppo bene.
Tuttavia, inaspettatamente, Mari sorrise. Beh, non era un vero e proprio sorriso, diciamo più un'espressione di sorpresa e divertimento.
-Ti spiace andare a controllare, Honey?- domandò piano al suo Spirito.
Sulle prime, Honey la guardò, stupita per la richiesta. Dopodiché la sua espressione si sciolse in un bellissimo sorriso e seguì Linda assieme a Café.
Appena la ballerina toccò la maniglia della porta, si batté la mano in fronte come essendosi appena ricordata qualcosa.
-Ah, e non è tutto... mi ha chiesto di parlare con una certa Mari Hime...- aggiunse Linda.
A Tennouji-san scivolò lo spargimiele di legno dalle mani e cadde a terra.
“Allora è davvero lui...” pensò Mari, sgranando gli occhi mentre Honey la fissava un po' preoccupata.
-Però qui non lavora nessuna ragazza chiamata Hime...- rifletté Linda, mettendosi una mano sul mento a mo' di pensatrice. -Mari, tu ti chiami Tennouji di cognome, no?
A quel punto, tutti in quella stanza sorrisero, mentre Basil ridacchiava divertito.
Era ovvio: non essendo giapponese, Linda non poteva sapere che “hime” significasse “principessa”.
La ragazza dagli occhi color miele si avvicinò a Linda e le mise una mano sulla spalla sorridendo: -Linda, tu sei di New York e non credo tu lo sappia, ma in giapponese la parola “hime” significa “principessa”.- le spiegò Tennouji-san. -Penso che voglia parlare con me.
Intanto Rick, avendo terminato la parte critica della preparazione del dolce, guardava incuriosito lo svolgimento della vicenda.
Linda la guardò, cercando di collegare i puntini.
-Ooooh!- esclamò sorpresa, quando capì. -Allora è tuo amico al punto di chiamarti “principessa Mari”! Che fortuna!
-Perché fortuna?- le domandarono Hanabusa-kun e Tennouji-san all'unisono.
-Beh, perché è veramente un bel ragazzo!- rispose Linda con spensieratezza. -Ora è meglio che vada a prendere le altre ordinazioni, torno subito!
Detto questo, la ricciolina sparì oltre la soglia della porta.
Mari si affrettò a raccogliere il suo spargimiele e a risciacquarlo, dopodiché si rimise al lavoro sul dolce.
-Tennouji-san, perché non vai da lui?- le domandò Hanabusa. -Ha chiesto di parlarti, dopotutto.
-Lo so, ma ha anche commissionato un dolce. Non possiamo farlo aspettare troppo.- rispose Mari, concentratissima. -Sono contenta di rivedere Rui, dopotutto.
A quel punto, Honey-sama era a dir poco sbalordita dalla sua compagna. Dopo aver detto di volersi lasciare il passato alle spalle per dimenticare tutti i brutti ricordi, ecco che uno di loro le ricompariva davanti e lei non pareva minimamente scomposta; anzi, era addirittura più raggiante!
“Forse perché non si tratta di un brutto ricordo... eh, Mari?” rifletté lo Spirito dei Dolci, con un leggero e delicato sorriso sulle labbra.
-Ci sono cose che si avverano anche solo desiderandole...- sospirò Rick, mentre decorava la famosa Forêt Linda. Si vedeva lontano un chilometro che non era una perla di saggezza di circostanza: stava forse cercando di provocare Mari?
-E questo che vuol dire?- gli domandò Mari, senza alzare lo sguardo dal suo lavoro.
-Nulla.- rispose Rick, terminando le rifiniture, mentre Basil creava una Carta Magica dei Dolci. -Solo che io desideravo rivedere nuovamente la mia dolce Ichigo e così è stato. L'ho rivista quando è venuta ad aiutarci in negozio, proprio come avevo desiderato.
-Ah.- fece Mari. -Quindi?
-Quindi nulla, dicevo così per dire...- rispose Rick, con un sorriso divertito stampato in faccia. Satsuki, Café e Basil parvero accorgersi delle intenzioni del giovane, così iniziarono a ridacchiare sommessamente; smisero solamente quando Honey-sama scoccò loro un'occhiataccia fulminante degna di Maize.
Mari sbuffò e terminò il suo capolavoro guarnendo il tutto con del miele d'acacia. Guardò con aria critica il suo lavoro, piantandosi le mani sui fianchi.
-Direi che può andare.- concluse, con un'espressione soddisfatta sul volto. -Ora come ora, non è più necessario che tu vada a controllare se sia davvero lui, Honey.- aggiunse, rivolta allo Spirito, mentre si scioglieva il capelli e si toglieva il cappello da pasticciere.
-Buona fortuna, Mari.- sorrise Honey-sama, mentre tutti i presenti annuivano per concordare.
Mari arrossì lievemente. -Vedete di non far saltare in aria la cucina mentre non ci sono.
Detto questo uscì dalla cucina, tentando con tutta se stessa di ignorare i commenti di Rick e Satsuki provenienti dalla stanza.
Nemmeno Honey-sama la seguì, lo Spirito sapeva che Mari non avrebbe avuto bisogno di aiuto quella volta.
-Ci sono cose che si avverano anche solo desiderandole, eh?- rifletté Mari ad alta voce, mentre s'incamminava verso la saletta all'aperto. Le scappò una sottile risata. -Umpf, che assurdità.


Rui stava ancora guardando le rose quando Mari varcò con passo sicuro l'arco di rose rosse che dava nel giardino del locale.
-Ne è passato di tempo, non è vero Rui?- chiese Mari, facendo sobbalzare il ragazzo.
Inizialmente sembrò totalmente sconvolto, ma si ricompose in una frazione di secondo, e la sua espressione mutò in un sorriso dai risvolti leggermente maliziosi.
-Vedo che ti ricordi ancora di me, Mari Hime.- disse Rui per tutta la risposta. -Non posso negare che mi faccia piacere.
Mari si limitò a guardarlo, senza dire alcunché.
-Noto che te la passi bene.- aggiunse il giovane. -Degno di te.
-Sei arrivato nel momento migliore della giornata, Rui.- disse Mari. -Se fossi venuto più tardi, avresti trovato tutto il giardino pieno di clienti.
-Non ne dubito.- ammise Rui, tranquillamente. -Ad ogni modo, spero di non averti disturbata troppo chiedendoti di venire qui. Mi rincrescerebbe molto, Mari Hime.
Mari scosse la testa, sorridendo leggermente.
-Ho dei validi assistenti che hanno preso il mio posto, non c'è problema.- spiegò la bionda. -Posso intrattenermi con i clienti, se questi lo desiderano, per quanto tempo voglio.
Rui sorrise, scostandosi un ciuffo di capelli dagli occhi.
-Allora siediti!- esclamò, invitandola a sedersi sulla sedia dinanzi a lui. -Ho un po' di cose di cui vorrei parlarti, ma non mi va di farti stare in piedi.
Mari lo fissò: era incuriosita da Rui, ma a vederla non si sarebbe detto proprio. Mascherava bene qualunque espressione, a meno che non volesse rendere evidente un suo stato d'animo.
Era un pregio? Un difetto? Dipende dai casi.
-Grazie.- disse la pasticciera, prendendo posto. Poi, nel guardare Rui, notò che il suo Spirito dei Dolci non era in sua compagnia. -Rui, dov'è il tuo Spirito dei Dolci?
-È andato a gironzolare per il locale.- rispose Rui, sorridendo. -Siamo arrivati solamente ieri, stiamo cercando di ambientarci qui a New York.
-Ah, capisco.- rispose Mari. -Comunque, se ti stai chiedendo dove sia il tuo dolce, sappi che l'ho preparato e adesso dovrebbe arrivare Linda a portarlo qui.
-Non avevo dubbi, Mari Hime.- replicò Rui semplicemente. -So che porti sempre a termine quello che ti prefiggi, per questo mi fido ciecamente di te.
Mari sorrise, mentre le sue gote prendevano un po' del colore delle rose.
-Per quanto ti tratterrai a New York?- gli domandò Mari.
-Sinceramente non lo so.- rispose Rui, abbassando lo sguardo e guardando il tavolino con insistenza. -Ho un paio di cosette da sbrigare, e non so quanto mi ci vorrà. Potrebbe impiegarmi un giorno come un mese.
Mari era interdetta. Come poteva qualcosa durare o pochissimo o tantissimo? Nessun impegno lavorativo aveva un piano di distribuzione del genere!
-Ed è un caso che tu sia venuto qui a fare colazione, Rui?
-Sì.
-E lo è anche il fatto che tu abbia ordinato il dolce con il miele?
-Sì.
-E lo è anche il fatto che tu abbia chiesto di potermi parlare?
-Sì.
Mari alzò un sopracciglio.
-Beh, forse non del tutto...- sorrise Rui, passandosi una mano sulla nuca con fare imbarazzato. -È solo che avevo tanta voglia di rivederti, dopo tanto tempo, Mari Hime.
Mari arrossì ulteriormente. -Stupido.
Rui rise. -Ah ah ah! Non sei cambiata di una virgola! Eccetto per i capelli...
-Ah! È solo che così è più pratico per cucinare! Tenerli lunghi era una scocciatura!- farfugliò Tennouji-san, gesticolando a vanvera.
-A me piacevano anche quando li tenevi lunghi.- disse Rui, con aria pensierosa. -Sembravi una vera principessa.
Lo sguardo della ragazza s'incupì.
-Forse non lo sarò mai...- mormorò piano, convinta che nemmeno Rui potesse sentirla. Si sbagliava, Rui la sentì eccome, ma non glielo fece notare.
-Mari, ti diverti qui?- gli domandò il ragazzo, con l'espressione più seria che potesse assumere.
Mari, seppur colta alla sprovvista, annuì con il capo.
-E allora dov'è il problema?- chiese Rui.
La bionda stava per replicare, quando fece il suo ingresso Linda, sprizzando energia da tutti i pori.
Quella ragazza era talmente allegra che non si poteva non restare contagiati dal suo entusiasmo per qualunque cosa facesse.
-Scusa per l'attesa!- esclamò Linda. -Il dolce al miele è arrivato!- solo allora parve accorgersi della presenza di Mari. -Oh, Mari! Stai parlando con il signor mago?
-Signor mago?- fece Rui, non capendo.
-Ah, poi ti spiego.- rispose Mari, sorridendo.
Rui s'incantò a guardarla per qualche secondo. La principessa Mari era così bella e, quando sorrideva, sembrava risplendere ancor più.
-Grazie mille, Linda!- la ringraziò Tennouji-san, inclinando leggermente la testa di lato e prendendo un mano il piatto del dolce. -Sentiamo Rui che ne pensa.
Mari si voltò e a Rui toccò darsi un pizzicotto sulla gamba per non restare imbambolato davanti a lei.
-Ah, ma com'è che vi conoscete, voi due?- domandò Linda, senza pensare più di tanto alla domanda che stava ponendo. Era una ragazza veramente spontanea.
-Eravamo nella stessa classe all'Accademia St. Marie.- rispose Mari.
-Eeeeeh?- fece Linda, stupita, puntando l'indice contro Rui. -Anche tu studiavi alla scuola per pasticcieri?
-Già.- fece Rui, annuendo con un cenno mentre sorrideva. -Mari era la presidentessa del Consiglio Studentesco, mentre io ero il suo fidato braccio destro. Vero?
-Sì.- confermò Mari. -È passato molto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti.
-Wow! E vi siete ritrovati dopo tanto tempo nel locale di Mari!- esclamò Linda, assumendo un'aria sognante. -Sembra la trama di un romanzo.
-Co-come?- fece Tennouji-san, arrossendo un poco. -È una coincidenza! Nevvero, Rui?
-Sì, come no...- rispose il giovane.
Evidentemente quella risposta, detta con un tono che non lasciava intendere se Rui stesse scherzando o meno, piacque a Linda, poiché disse: -Beh, io vado, non voglio disturbarvi ulteriormente! Ho altri clienti da servire, il negozio si sta riempiendo!
E, detto questo, sparì oltre l'arco di rose, tornando all'interno.
Mari sospirò. -Ma guarda un po' che giornata...
Rui sorrise, divertito dalla buffa situazione.
-Rui, senti...- esordì Mari.
-Mh?- fece Rui, per tutta la risposta.
-Dovrei andare in cucina, adesso è uno dei momenti in cui accorre più gente in negozio.- spiegò Mari, alzandosi.
-Avete così tanti clienti?- domandò il ragazzo.
Mari annuì orgogliosa. -Sì, a stento riusciamo a tenere a bada tutte le ordinazioni.
-Ah, davvero?- la incalzò Rui.
La biondina intuì quello che aveva in mente il giovane.
-Rui, non vorrai mica...?- iniziò lei, ma la risata del giovane non le permise di continuare.
-Mari Hime, mi conosci fin troppo bene!- esclamò Rui, ridendo. -Non posso proprio darvi una mano?
Mari sospirò. -Se proprio insisti... vieni con me. Dopotutto, due mani in più fanno sempre comodo.- concluse sorridendo lievemente.
Rui s'alzò e s'incamminò verso la cucina seguendo a ruota Tennouji-san.
Mari non sapeva esattamente cosa pensare: sapeva solo che era tornata da poco la tranquillità, cioè da quando Ichigo, Makoto, Lemon e quel turbolento del loro amico Johnny erano tornati in Giappone, e che stava per essere nuovamente spezzata da Rui, ripiombato a capofitto nella sua vita come se nulla fosse.
Forse già allora lo sapeva: ne avrebbe vissute delle belle con il suo amico ritrovato...

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Salve a tutti!
Complimenti per essere arrivati sino alla fine! ^^
Sono nuova come autrice in questo fandom, ma volevo assolutamente scrivere qualcosina su YumePati.
Inizialmente stavo lavorando su una Ichigo x Makoto, poi però, non si sa bene come, mi è venuta un'idea per Mari Tennouji... così eccomi qua! Avevo pensato di scrivere una one-shot, poi però mi sono resa conto che non ce l'avrei fatta a condensare il tutto in un unico capitolo, quindi è diventata una long.
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, seppur corto, e mi farebbe piacere sapere il vostro parere al riguardo! ^^
Bacioni a tutti, Aly

P.S.: Tutti i personaggi non sono di mia invenzione, bensì appartengono a Natsumi Matsumoto l'autrice del manga Yumeiro Pâtissière.
   
 
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