Fandom: Pretty Little Liars
Timeline: Suppongo molto dopo che
i problemi con A finiscano! xD
Challenge/Prompt:
- PLL!Fest
- prompt Spencer/Toby – “Cuciniamo
insieme?”
Note iniziali: E’ la
mia prima Spoby (no che dico,
seconda, ma la prima volta era una drabble ù_u) su una scena che mi è venuta in
mente nel bel mezzo di una conversazione con Minako_86. :3 E’ anche la prima shot che scrivo per il PLL!Fest,
quindi spero che sia venuta fuori una cosa decente che soddisfi le aspettative
di tutti! E’ un po’ corta lo ammetto e ha un finale del piffero, ma non volevo strafare
quindi ho optato per una cosa soft. Beh, che altro dire, buona lettura. :D
Disclaimer: I
personaggi di “Pretty Little Liars” non mi appartengono (purtroppo direi ç_ç) e
blablablah.
Cuciniamo insieme?
Il
campanello di casa Hastings suonò per due volte consecutive, distogliendo
l’attenzione di Spencer, che seduta sul divano teneva tra le mani il volume
intero di “Jane Eyre”. La lunga
treccia di capelli le cadde di lato mentre con un sorriso richiudeva la
copertina blu e si alzava per andare ad aprire.
Istintivamente
si morsicò le labbra quando, aprendo di scatto la porta, vide Toby appoggiato allo stipite. «Ehi!»
sorrise, e lui fece lo stesso. «Ti stavo aspettando.»
-Che ne dici se ci
vediamo, un giorno di questi?-
La voce di Toby era roca
e, in qualche modo, nascondeva il desiderio
di rimanere solo con la
sua fidanzata.
-Sì, perché no!- Spencer
sorrise.
-Cena?-
Ammiccò e lei non poté
fare a meno di scoppiare a ridere.
-Cuciniamo
insieme?-
«Sono un
po’ in anticipo, spero non ti dispiaccia.»
Spencer
scosse la testa e spostandosi appena fece segno al ragazzo di entrare. Mentre
era di spalle si perse un secondo nel notare che indossava una delle sue
magliette preferite, scura, che fasciava i muscoli del ragazzo e li faceva
risaltare ai suoi occhi. Arrossì un po’, richiudendosi la porta alle spalle.
«Tranquillo, non c’è nessun problema.»
Essendo
Luglio inoltrato, la famiglia Hastings aveva deciso di trascorrere le proprie
vacanze in un posto che non fosse Rosewood. Spencer invece, sarebbe partita con
le altre ragazze per una vacanza tra amiche qualche giorno dopo. Non avrebbe
rivisto Toby per due intere settimane e quello era il momento perfetto per
salutarsi come si deve e passare del tempo insieme. Perciò, per
quell’occasione, sarebbero stati soli; non ci sarebbe stato nessuno ad interromperli.
«Allora»
il ragazzo interruppe il silenzio voltandosi e catturando lo sguardo di Spencer
«hai fatto la spesa?» ridacchiò. Si avviò verso la cucina con passo lento, girandosi
di tanto in tanto per scrutare il sorriso di lei che al solo ricordo del giorno
prima scoppiò a ridere.
-Io propongo fragole e
panna.-
Hanna ammiccò, indicando
il reparto della frutta.
Spencer le scoccò
un’occhiataccia, -Hanna!-
Aria scoppiò a ridere,
mentre Emily roteava gl’occhi al cielo.
-E’ una semplice cena,
niente di particolare.- proruppe la castana.
-Sisì, certo.-
Tutte e quattro si
scambiarono uno sguardo, divertite.
«Le
altre mi hanno dato una mano.» dichiarò qualche istante dopo. Alzò lo sguardo e
ritrovò quello azzurrino del ragazzo ad attenderla. Per qualche strano motivo
si ritrovò a pensare all’eventualità che accadesse qualcosa di simile a ciò che
aveva previsto Hanna. Si morsicò le labbra, imbarazzata. Possibile che si
lasciasse andare a certi pensieri?
Toby
appoggiò le mani sul ripiano dell’isola in mezzo alla cucina, il respiro
regolare e gl’occhi puntati sulla sua fidanzata. Spencer iniziò a sistemare i
vari ingredienti sul ripiano, non avendo la min che minima idea di cosa farci.
Forse non era stata una bella idea proporre di cucinare insieme, pensò, visto che – come la maggior parte delle
persone sapevano – non era esattamente una cuoca provetta. «Bene direi che
questo-» tentò, prendendo in mano il sacchetto dell’insalata.
«Non sai
cucinare, vero?» Toby ridacchiò, sfiorando la mano di Spencer con la sua.
Lei
sgranò gl’occhi. Beccata.
«Beh.»
tentò «In realtà, io- No, non so cucinare.» confessò infine, con uno strano
tono amaro e un po’ dispiaciuto. Si strinse nelle spalle e cercò di farsi
perdonare con un sorriso.
Toby
rispose alla sua espressione con un altro sorriso altrettanto dolce. Le si
avvicinò lentamente, senza distogliere lo sguardo dal suo sorriso, che fin dal
primo istante l’avevano stregato. Intrecciò le dita con le sue, avvertendo la
delusione della ragazza nei suoi occhi. «Non c’è problema.» disse, per
rassicurarla «Posso sempre insegnarti…!» e mentre la voce gli moriva in gola,
sfiorò le labbra rosa di lei facendola sospirare.
Spence
abbassò lo sguardo «Perché? Sai cucinare?»
«Non
penserai che sia andato avanti fin ad ora ordinando pizze e cibo cinese.»
scrollò la testa, senza allontanarsi di un centimetro. La ragazza si morsicò la
lingua, pensando a quanto fosse stata stupida a non averci pensato. Ormai erano
passati mesi da quando Toby aveva lasciato casa Cavanaugh e viveva da solo in
una piccolo appartamento appena fuori Rosewood.
Spencer, Spencer, Spencer cosa ti succede?
Sembrava
che ad ogni movimento del ragazzo il suo cervello si disconnettesse per un
istante, annullando tutto intorno a loro. Era difficile da concepire una cosa
del genere per una scrupolosa come
lei, sempre attenta che ogni tassello della sua vita si incastrasse con gli
altri perfettamente.
Un
brivido le percorse la schiena quando le mani di Toby finirono con accarezzarle
il collo, salendo lentamente su, raggiungendo le guance lisce. «Che sciocca.»
sussurrò, ma non riuscì a proferire altro, avvertendo le labbra di lui
avvicinarsi alle sue. Istintivamente gli allacciò le braccia intorno al collo,
approfondendo il bacio, sorridendo nel notare il fidanzato perdere totalmente –
o quasi - il respiro.
Finì
poco dopo seduta sul bancone della cucina, le gambe avvinghiate alla vita del
ragazzo, mentre le mani lo stringevano convulsamente contro di sé. «Non
dovevamo cucinare?» domandò, ma si
rispose da sola non appena un altro bacio le tolse il fiato.
Toby
scoppiò in una risata trattenuta, «Sicura che siamo soli?» sospirò a qualche
centimetro dal suo orecchio.
«Paura
di essere beccato?» ammiccò lei, prendendogli il volto e baciandolo a stampo.
Lui scosse la testa, divertito. La prese in braccio, con l’intenzione di
portarla nell’altra stanza e trovare un posto più comodo.
Erano
nel corridoio quando sentirono qualcuno bussare alla porta. “Spencer siamo noi! Apri!” La voce
inconfondibile di Hanna, raggiunse Spencer che arrossì violentemente tra le
braccia di Toby.
Dannazione. Si
voltò verso di lui, il quale, con un sorriso divertito, la face scendere a
terra. «Scusami.» mormorò, imbarazzata «Non so che diavolo ci facciano qui…» Si
sistemò la camicetta e con passo lento si diresse verso la porta. «Faccio
subito, promesso.»
Lui
annuì e non appena fu scomparso dal corridoio, lei aprì di scatto la porta.
«Ragazze, che ci fate qui?!» Hanna ed Aria erano in piedi davanti alla porta,
mentre Emily era qualche passo più indietro, sorrideva mortificata.
«Siamo
venute un po’ in anticipo e ti abbiamo portato una sorpresa.» la ignorò Hanna
sorridendo angelicamente e porgendole un sacchetto di fragole rosse. Spencer sgranò gl’occhi, il volto completamente
viola di imbarazzo. «Stai bene?» domandò Aria, increspando le sopracciglia.
«Sì,
tutto bene.» tentò, prendendo il sacchetto tra le mani. «C’è altro?» chiese,
cercando di non guardare negli occhi nessuna delle sue migliori amiche.
«Aspetta,
aspetta. Lui è già dentro!»
Aria si voltò
a guardare Hanna, che entusiasta aveva l’aria simile a chi aveva scoperto
l’assassino di un giallo. «Non è così?» ammiccò e Spencer si ritrovò sul punto
di esplodere dalla vergogna.
«Ragazze
per favore!» disse, cercando di convincerle ad andare via.
«E’
arrivato in anticipo allora… chissà cosa-» Perfino Aria si prese la libertà di
fare una battutina.
Emily
sbuffò, prendendo le due amiche sottobraccio, «Oh avanti, lasciamoli soli!»
disse. Fece l’occhiolino a Spencer e prima che le altre due potessero proferire
un’altra sola parola erano già in strada.
*
Quando
Spencer rientrò in casa, trovò Toby in cucina, intento a sminuzzare qualcosa
che sembrava essere una cipolla. Lei appoggiò il sacchetto con le fragole sul
tavolo e morsicandosi le labbra si mise ad osservare il fidanzato mentre
cucinava. «Carine le tue amiche a portarci la
frutta.» ridacchiò poco dopo.
La
castana raccolse la treccia in una crocchia, lasciando qualche ciuffo di
capelli caderle sul viso. «Sì, carinissime.» mormorò, prendo il sacchetto e
rovesciandone il contenuto in una ciotola di plastica.
«Uhm,
fragole.» sussurrò lui, prendendone una. Spence lo imitò, lasciando andare i
pensieri; erano di nuovo loro due, insieme.
Sorrise nel vederlo rilassato, a suo agio e si avvicinò per ringraziarlo, per
farla sentire così bene anche nelle situazioni più assurde.
«Ti amo.»
sussurrò contro le sue labbra dolci, per via del frutto che aveva appena finito
di mangiare.
Toby la
guardò per un attimo, accarezzandole il volto. «Anche io.» Le cinse la vita e
indicando i fornelli ammiccò, «Allora, da
dove cominciamo?»