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Autore: Invisible    02/07/2011    9 recensioni
Il campanello di casa Hastings suonò per due volte consecutive, distogliendo l’attenzione di Spencer, che seduta sul divano teneva tra le mani il volume intero di “Jane Eyer”. [...] Istintivamente si morsicò le labbra quando, aprendo di scatto la porta, vide Toby appoggiato allo stipite. «Ehi!» sorrise, e lui fece lo stesso. «Ti stavo aspettando.»
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Spencer Hastings, Toby Cavanaugh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Pretty Little Liars

Timeline: Suppongo molto dopo che i problemi con A finiscano! xD

Challenge/Prompt:

- PLL!Fest

- prompt Spencer/Toby – “Cuciniamo insieme?”

Note iniziali: E’ la mia prima Spoby (no che dico, seconda, ma la prima volta era una drabble ù_u) su una scena che mi è venuta in mente nel bel mezzo di una conversazione con Minako_86. :3 E’ anche la prima shot che scrivo per il PLL!Fest, quindi spero che sia venuta fuori una cosa decente che soddisfi le aspettative di tutti! E’ un po’ corta lo ammetto e ha un finale del piffero, ma non volevo strafare quindi ho optato per una cosa soft. Beh, che altro dire, buona lettura. :D

Disclaimer: I personaggi di “Pretty Little Liars” non mi appartengono (purtroppo direi ç_ç) e blablablah.

 

Cuciniamo insieme?

 

Il campanello di casa Hastings suonò per due volte consecutive, distogliendo l’attenzione di Spencer, che seduta sul divano teneva tra le mani il volume intero di “Jane Eyre”. La lunga treccia di capelli le cadde di lato mentre con un sorriso richiudeva la copertina blu e si alzava per andare ad aprire.

Istintivamente si morsicò le labbra quando, aprendo di scatto la porta, vide Toby appoggiato allo stipite. «Ehi!» sorrise, e lui fece lo stesso. «Ti stavo aspettando.»

-Che ne dici se ci vediamo, un giorno di questi?-

La voce di Toby era roca e, in qualche modo, nascondeva il desiderio

di rimanere solo con la sua fidanzata.

-Sì, perché no!- Spencer sorrise.

-Cena?-

Ammiccò e lei non poté fare a meno di scoppiare a ridere.

-Cuciniamo insieme?-

 

«Sono un po’ in anticipo, spero non ti dispiaccia.»

Spencer scosse la testa e spostandosi appena fece segno al ragazzo di entrare. Mentre era di spalle si perse un secondo nel notare che indossava una delle sue magliette preferite, scura, che fasciava i muscoli del ragazzo e li faceva risaltare ai suoi occhi. Arrossì un po’, richiudendosi la porta alle spalle. «Tranquillo, non c’è nessun problema.»

Essendo Luglio inoltrato, la famiglia Hastings aveva deciso di trascorrere le proprie vacanze in un posto che non fosse Rosewood. Spencer invece, sarebbe partita con le altre ragazze per una vacanza tra amiche qualche giorno dopo. Non avrebbe rivisto Toby per due intere settimane e quello era il momento perfetto per salutarsi come si deve e passare del tempo insieme. Perciò, per quell’occasione, sarebbero stati soli; non ci sarebbe stato nessuno ad interromperli.

«Allora» il ragazzo interruppe il silenzio voltandosi e catturando lo sguardo di Spencer «hai fatto la spesa?» ridacchiò. Si avviò verso la cucina con passo lento, girandosi di tanto in tanto per scrutare il sorriso di lei che al solo ricordo del giorno prima scoppiò a ridere.

-Io propongo fragole e panna.-

Hanna ammiccò, indicando il reparto della frutta.

Spencer le scoccò un’occhiataccia, -Hanna!-

Aria scoppiò a ridere, mentre Emily roteava gl’occhi al cielo.

-E’ una semplice cena, niente di particolare.- proruppe la castana.

-Sisì, certo.-

Tutte e quattro si scambiarono uno sguardo, divertite.

 

 

«Le altre mi hanno dato una mano.» dichiarò qualche istante dopo. Alzò lo sguardo e ritrovò quello azzurrino del ragazzo ad attenderla. Per qualche strano motivo si ritrovò a pensare all’eventualità che accadesse qualcosa di simile a ciò che aveva previsto Hanna. Si morsicò le labbra, imbarazzata. Possibile che si lasciasse andare a certi pensieri?

Toby appoggiò le mani sul ripiano dell’isola in mezzo alla cucina, il respiro regolare e gl’occhi puntati sulla sua fidanzata. Spencer iniziò a sistemare i vari ingredienti sul ripiano, non avendo la min che minima idea di cosa farci. Forse non era stata una bella idea proporre di cucinare insieme, pensò, visto che – come la maggior parte delle persone sapevano – non era esattamente una cuoca provetta. «Bene direi che questo-» tentò, prendendo in mano il sacchetto dell’insalata.

«Non sai cucinare, vero?» Toby ridacchiò, sfiorando la mano di Spencer con la sua.

Lei sgranò gl’occhi. Beccata.

«Beh.» tentò «In realtà, io- No, non so cucinare.» confessò infine, con uno strano tono amaro e un po’ dispiaciuto. Si strinse nelle spalle e cercò di farsi perdonare con un sorriso.

Toby rispose alla sua espressione con un altro sorriso altrettanto dolce. Le si avvicinò lentamente, senza distogliere lo sguardo dal suo sorriso, che fin dal primo istante l’avevano stregato. Intrecciò le dita con le sue, avvertendo la delusione della ragazza nei suoi occhi. «Non c’è problema.» disse, per rassicurarla «Posso sempre insegnarti…!» e mentre la voce gli moriva in gola, sfiorò le labbra rosa di lei facendola sospirare.

Spence abbassò lo sguardo «Perché? Sai cucinare?»

«Non penserai che sia andato avanti fin ad ora ordinando pizze e cibo cinese.» scrollò la testa, senza allontanarsi di un centimetro. La ragazza si morsicò la lingua, pensando a quanto fosse stata stupida a non averci pensato. Ormai erano passati mesi da quando Toby aveva lasciato casa Cavanaugh e viveva da solo in una piccolo appartamento appena fuori Rosewood.

Spencer, Spencer, Spencer cosa ti succede?

Sembrava che ad ogni movimento del ragazzo il suo cervello si disconnettesse per un istante, annullando tutto intorno a loro. Era difficile da concepire una cosa del genere per una scrupolosa come lei, sempre attenta che ogni tassello della sua vita si incastrasse con gli altri perfettamente.

Un brivido le percorse la schiena quando le mani di Toby finirono con accarezzarle il collo, salendo lentamente su, raggiungendo le guance lisce. «Che sciocca.» sussurrò, ma non riuscì a proferire altro, avvertendo le labbra di lui avvicinarsi alle sue. Istintivamente gli allacciò le braccia intorno al collo, approfondendo il bacio, sorridendo nel notare il fidanzato perdere totalmente – o quasi - il respiro.

Finì poco dopo seduta sul bancone della cucina, le gambe avvinghiate alla vita del ragazzo, mentre le mani lo stringevano convulsamente contro di sé. «Non dovevamo cucinare?» domandò, ma si rispose da sola non appena un altro bacio le tolse il fiato.

Toby scoppiò in una risata trattenuta, «Sicura che siamo soli?» sospirò a qualche centimetro dal suo orecchio.

«Paura di essere beccato?» ammiccò lei, prendendogli il volto e baciandolo a stampo. Lui scosse la testa, divertito. La prese in braccio, con l’intenzione di portarla nell’altra stanza e trovare un posto più comodo.

Erano nel corridoio quando sentirono qualcuno bussare alla porta. “Spencer siamo noi! Apri!” La voce inconfondibile di Hanna, raggiunse Spencer che arrossì violentemente tra le braccia di Toby.

Dannazione. Si voltò verso di lui, il quale, con un sorriso divertito, la face scendere a terra. «Scusami.» mormorò, imbarazzata «Non so che diavolo ci facciano qui…» Si sistemò la camicetta e con passo lento si diresse verso la porta. «Faccio subito, promesso.»

Lui annuì e non appena fu scomparso dal corridoio, lei aprì di scatto la porta. «Ragazze, che ci fate qui?!» Hanna ed Aria erano in piedi davanti alla porta, mentre Emily era qualche passo più indietro, sorrideva mortificata.

«Siamo venute un po’ in anticipo e ti abbiamo portato una sorpresa.» la ignorò Hanna sorridendo angelicamente e porgendole un sacchetto di fragole rosse. Spencer sgranò gl’occhi, il volto completamente viola di imbarazzo. «Stai bene?» domandò Aria, increspando le sopracciglia.

«Sì, tutto bene.» tentò, prendendo il sacchetto tra le mani. «C’è altro?» chiese, cercando di non guardare negli occhi nessuna delle sue migliori amiche.

«Aspetta, aspetta. Lui è già dentro!»

Aria si voltò a guardare Hanna, che entusiasta aveva l’aria simile a chi aveva scoperto l’assassino di un giallo. «Non è così?» ammiccò e Spencer si ritrovò sul punto di esplodere dalla vergogna.

«Ragazze per favore!» disse, cercando di convincerle ad andare via.

«E’ arrivato in anticipo allora… chissà cosa-» Perfino Aria si prese la libertà di fare una battutina.

Emily sbuffò, prendendo le due amiche sottobraccio, «Oh avanti, lasciamoli soli!» disse. Fece l’occhiolino a Spencer e prima che le altre due potessero proferire un’altra sola parola erano già in strada.

*

Quando Spencer rientrò in casa, trovò Toby in cucina, intento a sminuzzare qualcosa che sembrava essere una cipolla. Lei appoggiò il sacchetto con le fragole sul tavolo e morsicandosi le labbra si mise ad osservare il fidanzato mentre cucinava. «Carine le tue amiche a portarci la frutta.» ridacchiò poco dopo.

La castana raccolse la treccia in una crocchia, lasciando qualche ciuffo di capelli caderle sul viso. «Sì, carinissime.» mormorò, prendo il sacchetto e rovesciandone il contenuto in una ciotola di plastica.

«Uhm, fragole.» sussurrò lui, prendendone una. Spence lo imitò, lasciando andare i pensieri; erano di nuovo loro due, insieme. Sorrise nel vederlo rilassato, a suo agio e si avvicinò per ringraziarlo, per farla sentire così bene anche nelle situazioni più assurde.

«Ti amo.» sussurrò contro le sue labbra dolci, per via del frutto che aveva appena finito di mangiare.

Toby la guardò per un attimo, accarezzandole il volto. «Anche io.» Le cinse la vita e indicando i fornelli ammiccò, «Allora, da dove cominciamo?»

   
 
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