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Autore: Kurtofsky    03/07/2011    3 recensioni
L’odore dello smalto gli dava sempre alla testa eppure, in quel momento, David aveva tutt’altro per la mente che il lamentarsi di quell’odore tanto fastidioso.
Teneva lo sguardo fisso sul collo candido di Kurt e, mentre giocherellava con la matita, lo osservava in ogni sua forma, immaginando di affondarvi il viso e di baciarlo.
[Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest.]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Smalto
Fandom: Glee
Personaggi: David Karofsky, Kurt Hummel
Genere: Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: OneShot, Future!Fic, Slash
Conteggio Parole: 1141 (FiumiDiParole)
Note: 1. Altra Future!Fic Kurtofsky<3
2. Dedicata ai miei pirati e al mio amato Davey<3
3. Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 », scritta per la maratona a base di fanon. Mi sono ispirata a questa bellissima fanart di pixolith
4. No beta ù_ù


{ Smalto ~



L’odore dello smalto gli dava sempre alla testa eppure, in quel momento, David aveva tutt’altro per la mente che il lamentarsi di quell’odore tanto fastidioso.
Teneva lo sguardo fisso sul collo candido di Kurt e, mentre giocherellava con la matita, lo osservava in ogni sua forma, immaginando di affondarvi il viso e di baciarlo. Di morderlo e di maschiarlo, lasciando un segno visibile a tutti della sua proprietà, così che nessuno potesse più posare gli occhi su di lui.
Sospirò frustrato appoggiando il mento al palmo di una mano, mentre Kurt ammirava le sue unghie smaltate di un rosa pallido.
Rigirò ancora la matita tra le dita per poi spezzarla quasi senza rendersene conto, rompendo in quel modo l’incantesimo.
L’odore dello smalto gli diede alla testa e, storcendo il naso, tirò un calcetto alla sedia del ragazzo seduto davanti a lui.
“ Sei proprio una femminuccia.”, sbottò.
“ E tu poco fa sospiravi come una ragazzina, sai David?”, ribatté prontamente Kurt senza degnarlo di uno sguardo mentre riponeva nell’astuccio lo smalto.
Aveva sempre la risposta pronta, acida ma arguta, che spesso riusciva a mettere a disagio l’atleta.
“ Lo smalto è da femmine.”
“ Non dici nulla riguardo al sospirare?”, sorrise il più piccolo, voltandosi per poter parlare meglio con il compagno.
“ Forse perché non c’è niente da dire.”
Il sorriso di Kurt si allargò mentre appoggiava il gomito sul banco di David.
“ A che pensavi di tanto interessante per sospirare?”, insistette.
“ Non sono fatti tuoi.”
“ Lo sono invece.”, rispose mellifluo il cantante, osservando ancora le unghie.
“ Da quando in qua?”
Stava accadendo di nuovo. Dave non sentiva più l’odore dello smalto ma solo quello di Kurt.
Era vicino, così vicino che poteva anche sfiorarlo ed era una tentazione così grande da fargli sentire il sangue pompare con forza in tutto il suo corpo.
“ Forse da quando sono io l’oggetto dei tuoi pensieri.”, ghignò il più piccolo facendo trasalire l’altro.
Subito gli occhi di David si spostarono sulla classe, ma nessuno pareva fare caso a loro – ormai era quasi normale vedere Hummel e Karofsky parlare, non era più una strana novità del terzo anno.
“ Abbassa la voce, fatina.”, lo riprese imbarazzato.
“ Non ho parlato a voce alta, Dave.”, ridacchiò divertito il cantante. “ Sei troppo paranoico.”
“ Sono solo previdente…”, mormorò l’altro.
“ Paranoico.”, ripeté Kurt.
“ Se venissero a… scoprirlo, se la prenderebbero non solo con me, ma anche con te. E… non voglio.”
“ Sono abbastanza forte per cavarmela da solo.”
“ Non si direbbe visto che l’anno scorso sei scappato.”, ribatté David.
“ Mi avevi minacciato di morte.”, si difese subito Kurt.
“ Ma non l’avrei fatto e non sono tutti come me…”
“ Fortunatamente, direi.”
Dave lo guardò torvo e il cantante gli sorrise rassicurante.
“ Tranquillo ok? Siamo come invisibili. A nessuno importa qualcosa di noi.”
Karofsky, fingendo di guardarsi attorno per verificare la veridicità delle parole del compagno, cercò di nascondere il rossore che gli imporporò il viso nel sentire quella parola.
‘Noi’.
Era un tipo romantico, anche se non l’avrebbe ammesso neanche sotto tortura, e sentire che Kurt parlava di loro due con un ‘noi’ era… emozionante.
Solo l’anno prima non si sarebbe mai aspettato di arrivare a quel punto eppure ce l’aveva fatta. Aveva superato l’ostacolo del suo orgoglio e della sua omosessualità, quello dei suoi genitori e quello del Glee Club. Mancava solo la scuola e, vista la sua relazione con Kurt, sicuramente si sarebbe ritrovato ben presto a fare la doccia nelle granite.
Ma alla fin fine era poco importante quello che gli altri pensavano di lui – ci aveva messo un bel po’ per capirlo -, ciò che veramente valeva per David era il pensiero di Kurt.
“ Bagno del terzo piano?”, domandò d’un tratto il cantante, riattivando su di sé l’attenzione del compagno.
“ Come?”
“ Bagno. Terzo piano. Appena finisce l’ora.”, ripeté con un sorriso Kurt, contagiando anche l’atleta che non poté fare a meno di ghignare ed assentire in risposta, sperando che la noiosissima ora di inglese – che nessuno seguiva mai – finisse presto.




Avevano raggiunto il bagno in momenti diversi per non attirare troppo l’attenzione – sempre a causa di una delle stupide paranoie di David – e, dopo essersi rinchiusi in una delle piccole cabine, poterono finalmente abbracciarsi.
Kurt, appoggiando la testa sulla spalla del compagno, sorrise beato nel sentire le mani di Dave carezzargli la schiena.
“ Mi mancavi.”, mormorò piano, come se le parole potessero far interrompere quell’abbraccio.
“ Stupida femminuccia romantica.”, lo schernì scherzoso Karofsky, insinuando la mano sotto la camicia colorata che indossava l’altro per poter carezzare la liscia pelle nuda.
“ Mh…”, il cantante socchiuse gli occhi nel sentire le dita di David percorrergli la colonna vertebrale e, sollevando il viso, cercò le labbra del compagno.
Le trovò subito e, coinvolgendo il più grande in un bacio, si strinse ulteriormente a lui lasciandosi trasportare dai dolci brividi che gli percorrevano la schiena.
“ Ti sono mancato anch’io…”, constatò divertito qualche istante dopo, sfiorando le labbra dell’atleta ad ogni parola.
“ Non è vero.”, mormorò Dave, graffiandogli leggermente la schiena e ricevendo in risposta un mugolio compiaciuto.
“ Si vede da come mi tocchi…”, rispose Kurt. “ A meno che tu non abbia una certa voglia…”
“ Non a scuola.”, rispose David prontamente.
“ Ma a casa sì, vero?”, ghignò il più piccolo, mordicchiandogli il labbro inferiore.
“ Se fai così non arrivo neanche a casa…”
“ Oh… mi dispiace così tanto…”, ironizzò il cantante senza smettere di lambirgli le labbra, ritrovandosi ben presto bloccato contro la parete dalle mani del più grande.
Lo fissò stupito e subito avvampò quando le dita di Dave iniziarono ad armeggiare sulla sua camicia, aprendogliela sul petto.
“ D-David…”
Non credeva di averlo fatto eccitare a tal punto da spingerlo a volerlo fare lì nel bagno e, preoccupato, fissò il compagno alla ricerca di una conferma.
“ Shh… voglio solo fare una cosa.”, rispose l’atleta che, posando le labbra sulla base del collo che, fino a poco prima era celato dalla camicia.
Aveva desiderato tantissimo baciarla in quel modo, inebriandosi del suo profumo e dei bassi gemiti che la sua bocca e la lingua riuscivano a strappare al cantante.
“ D-dave… AH.”, con un lamento un po’ più alto, Kurt accolse i denti del giocatore di football affondare di poco nella sua carne.
Ansimò nel sentire la parte lesa lambita dalla lingua del più grande e, tremando di piacere e desiderio, lo dovette allontanare quando comprese di essere ormai al limite della resistenza.
Si riabbottonò frettolosamente la camicia, cercando di ignorare il ghigno beffardo di David.
“ Sei un…”, ma le sue parole vennero bloccate da un nuovo bacio.
“ Volevo solo lasciare un segno…”, rispose l’atleta, strappando un sospiro a Kurt.
“ Vedrai a casa. Vedrai.”, lo minacciò poi senza però troppa convinzione.
“ Non vedo l’ora.”, ghignò Karofsky.
“ Peggio per te Davey.”, ribatté a sua volta Kurt e, dopo aver baciato per l’ultima volta l’atleta, uscì ancheggiando dal bagno.
Alla fin fine per Dave non era tanto lo smalto a dargli alla testa, ma quella piccola e provocatoria fatina che, inaspettatamente, era diventata anche il suo ragazzo.
   
 
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