-JAMES!! JAMES PER L’AMOR DEL CIELO, SPEGNI QUEL COMPUTER!!-la voce leggermente isterica della rossa raggiunse il piano superiore, dove, al centro di una grande sala, sopra una comoda poltrona, stava mollemente appoggiato un ragazzo sui tredici anni, dagli occhi color zaffiro, i capelli color della notte, perennemente scompigliati.
L’aria un po’ trasandata, magrolino, ma abbastanza alto
Così si presentava alla vista James Billius Potter, figlio di Harry J. Potter e Ginny M. Weasley.

-ADESSO STACCO MAMMA!!- le urlò di rimando, mentre afferrava rapido la cornetta del telefono, che aveva iniziato a squillare.

-Pronto?-

-Salve Signora Potter, sono Lise c’è…-

-LISE!-

-Ciao James!-

-Mamma, ATTACCA!-

-E tu spegni il computer!-

-Se se-

-JAMES!-

-Ho detto di sì mamma!-

La rossa sospirò dall’altro capo del telefono. –Guarda che se fra cinque minuti..-

-MAMMA!-

-… ok, ok, ho capito. Ciao Lise!- la salutò riattaccando la cornetta del telefono.

Toccò al ragazzo tirare un respiro di sollievo. –Mi dispiace…-

-Figurati… è simpatica tua madre…-

-Non scherzare Lis…- la ragazza dall’altra parte del telefono ridacchiò.

-Allora, che mi dici di nuovo?- continuò il ragazzo.

-Ah, sì! La vuoi sapere una notizia straordinaria?-

-Dimmi!-

-Mio padre, circa vent’anni fa era una star del rock punk!-

-Ma dai!-

-Giuro!!! Billie Joe Armstrong!-

-Troppo figo!!-

-Eh! Eh! Lo so!-

-Dev’essere bellissimo avere un padre che una volta era qualcuno… il mio fa l’avvocato!!!-

-Andiamo! Sono certa che ha protetto un sacco di star famose!! Sai quante volte Daniel Gruss è finito davanti ad un giudice??-

-Magari… mio padre difende gli sfigati… quelli che vengono… tipo truffati dalla bolletta della luce… o cose del genere…-

-JAMES! IO E TUO PADRE USCIAMO!! DEVI FAR CENARE ALLISON E METTERLA A LETTO!! RICORDATELO! A LETTO PER LE DIECI!-

-SI MAMMA!!-

-CIAO JAMES!-

-CIAO PAPA’!-

-Che succede?- domandò la ragazza dall’altro capo del telefono.

-Nulla… I miei escono!-

Un acuto ‘zompettare’ su per le scale lo fece sporgere leggermente dalla sedia, così da riuscire a vedere cosa stava accadendo.

-Tutto ok?-

-Sì… è solo Ally!- le ultime parole le disse con sforzo quasi epico, mentre prendeva sulle ginocchia la sorellina, che, con le manine digitava tasti a caso sul computer.

-Beh…. Chi lo sa…. Magari anche i tuoi erano qualcuno… uno volta!-

-Può essere… ALLY STA FERMA!-

-Ma io vojo giocare- piagnucolò la bimba.

-Se… nei sogni!-

Un allegro motivetto fece voltare il ragazzo verso la schermata illuminata dal computer.
L’email.
L’email segreta del padre, quella che non faceva mai vedere a nessuno.
La bimba ridacchiò, probabilmente ignara del mondo che aveva aperto davanti agli occhi di James.

-Lise… aspetta un secondo…- mormorò all’amica.

Nomi, nomi e ancora nomi.
Gente che mai aveva sentito nominare, e indirizzi dai nomi strampalati come: mivervamcgranitt@hogwarts.co.uk
Minerva??
Che nome era Minerva?
E quel dominio poi… mai sentito…

Fece scorrere il cursore sulla pagina mentre Allison canticchiava allegramente il motivetto di poco prima.

-Lise… senti ti richiamo, ok?-

-James? Jam? Ma cosa…?-

CLICK.

Un titolo in sovrimpressione gli colpì la vista.