Una partita a carte

«… e ci ho sempre desiderato un drago, ecco» disse Hagrid, bevendo un lungo sorso dal bicchiere posto dinanzi a lui.
«Perlopiù sono creature incomprese, sai» continuò. «E’ la gente che non capisce… Giudica solo da quello che vede. Ma non vuol dire che solo perché qualcosa sputa fuoco se gli dai fastidio è cattivo, no? » Hagrid posò il bicchiere ormai vuoto sul tavolo, asciugandosi la barba folta.

Un sorriso scaltro incurvò lievemente le labbra dell’uomo incappucciato seduto di fronte a lui.
« Si da il caso » mormorò l’uomo « che io possieda un uovo di drago. Possiamo giocarcelo a carte, se vuoi. Ma devi promettermi una cosa ».
« Qualsiasi cosa » boccheggiò Hagrid.
« Devi promettermi che lo tratterai bene » proseguì lo straniero « Non voglio che finisca rinchiuso in una gabbia o in qualche casa ».
Hagrid annuì debolmente.

 L’uomo, compiaciuto, tirò fuori un mazzo di carte consunte da una tasca del mantello.
« Ti assicuro che non sono segnate » disse. « Giocheremo cinque partite: chi arriva a tre si tiene l’uovo ».
Mentre Hagrid tagliava il mazzo, lo straniero fece un cenno al barista, che posò svogliatamente sul tavolo una bottiglia polverosa di Whisky Incendiario.

 Nell’arco di due partite il livello di Whisky nella bottiglia era notevolmente diminuito.
Hagrid, per merito dell’alcol e della vittoria ad entrambe le mani, era euforico.
« Sento che me lo vinco » disse, tracannando un sorso del liquido ambrato. « Ma non credo che avrò difficoltà ad occuparmici, oh no! Dopo Fuffi un drago sarà la cosa più facile del mondo! »
« Fuffi? » chiese lo straniero « è una delle creature di cui ti occupi? »
« Sì e no » biascicò Hagrid, che iniziava ad essere ben più che alticcio « in realtà me lo ha chiesto Silente di occuparmici. Grand’uomo, Silente! Mi ha permesso di restare quando nessuno …Hic! » singhiozzò Hagrid.

« Allora, Fuffi. E’ un cane a tre teste, una creatura molto rara, sai? Non capita certo tutti i giorni di vederne! » proseguì, lusingato di aver catturato l’attenzione del suo misterioso interlocutore.
« E’ ottimo se devi fare la guardia a qualcosa, mica è facile distrarlo. Ma in realtà è buono come  il pane se uno sa come calmarlo, basta un po’ di musica e lui si mette a dormire come un angioletto…»

 Gli occhi dello straniero scintillarono.
Le sue labbra si incresparono in un secondo sorriso, più ampio del precedente.
Mentre Hagrid ormai ubriaco si addormentava con la testa posata sul tavolo, l’uomo estrasse l’uovo di drago da sotto il mantello e lo posò vicino all’enorme testa arruffata del guardiacaccia.

« Grazie, Hagrid » mormorò beffardo lo straniero « in fondo te lo sei meritato... Adesso ho quello che mi serve ».

Gettò una manciata di galeoni sul tavolo ed uscì dal pub, pronto a servire il suo Signore.

*

Per il terzo turno del contest dovevamo scegliere un pacchetto con un personaggio ed un altro elemento (io ho scelto quello con Hagrid e Whisky Incendiario).

Dato che era la prima volta che scrivevo qualcosa su Hagrid ho cercato di caratterizzarlo meglio che ho potuto (facendolo parlare in modo sgrammaticato, eccetera)… Spero di esserci riuscita!
La storia è un po’ venuta da sé, appena ho visto il pacchetto mi è saltata in mente questa scena!

Ringrazio la giudicia  per il giudizio e le altre partecipanti del terzo turno (tutte e tre prime a pari merito!)

Fatemi sapere che ne pensate, mi raccomando!

Allego il giudizio =)

Grammatica[10/10]: non ho trovato alcun errore.

Stile[10/10]: MI piace! Semplice e diretto, descrivi la situazione in modo molto chiaro. Anche gli errori di pronuncia di Hagrid sono perfetti, tipici del suo personaggio

Caratterizzazione dei personaggi[10/10]: Hagrid è perfettamente Hagrid. Ama le creature magiche, specie quelle più strane e pericolose, è ingenuo e parla troppo, proprio come lo descrive la Rowling. Raptor interpreta bene il suo ruolo, da perfetto cattivo.

Attinenza alla traccia[5/5]: Il Whisky Incendiario è molto presente, forse quasi fondamentale. Molto bene.
Gradimento
personale[5/5]: Molto bene! Mi piace, è una storia semplice ma che tratta di un momento di cui non sentiamo mai parlare. Complimenti!

Totale: 40/40