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Autore: Bellatrix Riddle    04/07/2011    3 recensioni
Bellatrix uscì stringendo forte tra le mani un libro nero comprato poco prima con delle scritte argento in copertina e un futuro dentro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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INCONTRO IN LIBRERIA

 

“Mamma, dobbiamo entrare li prima, la libreria è vuota ancora mentre la sarta è occupata, che senso ha aspettare.”

“Bella, non correre, riusciremo a prendere tutto, la scuola inizia tra un mese. Per fortuna non eri agitata, he?!”

Bellatrix correva alla libreria, con i capelli neri che svolazzavano e le colpivano il viso bianco.

Andava per Diagon Alley, cercando il materiale per il suo primo anno di scuola ad Hogwarz.

Entrando nella libreria, sapeva già dove andare, ma venne fermata dalla madre che dopo averla raggiunta la prese stretta per mano impedendole di schizzare tra gli scaffali.

“Bella che ne dici di fare un giro e cerare un libro che ti piace mentre IO prendo i libri di scuola. Potresti trovare qualche tuo nuovo compagno di scuola.”

La madre di Bellatrix era ancora abbastanza giovane e molto graziosa, era ovviamente una purosangue e si dava molte arie, ma con la sua Bella, la sua primogenita, la sua bambina, la sua stella guerriera era sempre molto dolce.

La streghetta si allontanò sbuffando, puntando dritta allo scaffale degli incantesimi.

Una volta arrivata si accorse di un'altra presenza dentro la libreria, un bambino dai capelli neri con penetranti occhi dello stesso colore, che staccavano dal pallore della sua pelle.

Non sembrava ricco, non aveva nessuno con lui. Era uno sconosciuto che non avrebbe destato interesse a nessuno.

Bellatrix avrebbe normalmente girato i tacchi infastidita dal fatto che lei e qualcuno di un rango più basso fossero nello stesso posto allo stesso momento, anche sua mamma avrebbe snobbato quel ragazzino che non valeva niente. Ma qualcosa nei suoi occhi la tratteneva, le davano un brivido.

Lui sosteneva il suo sguardo, lei mise nei propri occhi tutto l'odio, la cattiveria, il disprezzo e la superiorità che poté, ma il ragazzino rimase impassibile.

Impossibile, nessuno lo aveva mai fatto, neanche i suoi genitori riuscivano a sopportare quello sguardo. Ne rimase affascinata, un sorriso maligno le apparve sul volto.

“Bellatrix.”

“Tom”

I due ragazzini si strinsero la mano e si guardarono negli occhi.

Gli occhi di Tom si illuminarono di una scintilla che Bella aveva visto solo nei propri occhi, una scintilla di cattiveria pura con un pizzico di superiorità, e subito gliela restituì.

“Che fai?”

“Compro dei libri per scuola, tu?”

“Io faccio un giro mentre mia mamma compra i libri scolastici, a proposito hai sbagliato sezione.”

“Lo so. Ma ero più attratto da questi volumi che da quelli.” disse indicando lo scaffale dove la madre di Bellatrix era ancora indaffarata.

“Da dove vieni? Dove vivi?”

Le domande scivolarono dalla bocca della bambina, era curiosa, dove viveva quello strano bambino.

“Vivo in un orfanotrofio.”

“Sei un nato babbano quindi, o un mezzosangue.” lo disse ma senza fare una piega, quel ragazzino le annullava ogni senso di disgusto, la faceva sentire alla peri quasi inferiore, questo non lo capiva ma non ci diede neanche importanza. Non si sentiva offesa, era strabiliata, incantata da quegli occhi neri.

“Credo.”

“Bella, dobbiamo andare”

La voce della mamma giunse alle orecchie, facendola sobbalzare.

Sentì dentro di se un gran dispiacere, voleva stare ancora con Tom, voleva ancora che lui sostenesse il suo sguardo, voleva che il nero degli occhi e dell'anima di quel bambino la incantassero e la cullassero.

“Tieni, fidati.”

Tom le porse un libro dalla copertina nera, sulla quale con caratteri argenti spiccava il titolo:”I FONDATORI DI HOGWARZ:STORIA DEL CASTELLO E DEI FONDATORI(miti, leggende, gli incantesimi inventati e quelli più usati dai fondatori)

Grazie, spero che tu sia un serpeverde.”

Amore andiamo, dobbiamo ancora fare tanto.”

Arrivo mamma. Ciao Tom.”

Ciao Bella.”

Mentre si allontanava Bellatrix ebbe un brivido, nessuno a parte la sua famiglia la chiamava così, ma detto da lui era bello, dolce.

Sapeva che quello era qualcosa di più che un semplice breve incontro con un estraneo, sentiva che non avrebbe dimenticato quel bambino, era come se ora lei li fosse legata, sentiva che gli sarebbe diventata amica, che gli sarebbe sempre rimasta accanto, che gli sarebbe diventata per sempre fedele.

Ma questi erano pensieri di una bambina, pensieri che si dimenticano tornati a casa, ma non sempre, perché a volte questi pensieri si annidano nei cuori e diventano parte di noi fino a rivelarsi presagi.

Ma Bellatrix non pensava al futuro, pensava a la scuola, a le cose da comprare,così usci dalla libreria, e continuò a fare quello che stava facendo prima di incontrare Tom, stringendo forte tra le mani un libro nero comprato poco prima con delle scritte argento in copertina e un futuro dentro.

 


 

  
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