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Autore: SweetTaiga    04/07/2011    5 recensioni
Storia partecipante al "1h Contest" indetto da Mazza94.
"La tensione è tangibile.
Tutti, ognuno di noi, indistintamente, temiamo quel suono più dell’Apocalisse. (...) Vedo solo facce pallide intorno a me. Persino Blaise Zabini, quel Serpeverde egocentrico ed arrogante, ha un colorito verdognolo: e, diamine, lui è nero!"
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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NONA CLASSIFICATA AL “1h Contest” di MAZZA94


Citazione: “Hem hem”, Dolores Umbridge



Come un coro di Angeli


La tensione è tangibile.
Tutti, ognuno di noi, indistintamente, temiamo quel suono più dell’Apocalisse.
La Umbridge ha avuto la brillante, straordinaria idea di organizzare un test a sorpresa per tutti gli studenti.
Tutto normale, se solo non ci avesse concesso, in tutta la sua clemenza, solo un giorno di preavviso.
Quasi fattibile, se la minaccia non fosse una settimana con Gazza.
A questo punto, ovviamente, meglio l’Apocalisse.
Preferirei un tranquillo week-end con un Dissennatore, o una gita emozionante con Malfoy, piuttosto che anche solo un minuto in compagnia di Gazza.
In questo test c’è in gioco tutta la nostra sanità mentale ( perché, si sa, dopo una settimana di Gazza uno diventa più fuori della povera professoressa Sprite; e no, questo non è affatto un complimento ), la nostra futura esistenza, la nostra gioia… In pratica, è una questione di vita o di morte.
Mi guardo intorno.
Vedo solo facce pallide intorno a me. Persino Blaise Zabini, quel Serpeverde egocentrico ed arrogante, ha un colorito verdognolo: e, diamine, lui è nero!
Malfoy, accanto a lui, sembra sul punto di scoppiare. Già lo immagino, mentre si alza in tutta grandezza e borbotta “Se lo sapesse mio padre!”. Ovviamente, sarebbe portato via per i capelli e consegnato direttamente a Gazza.
Che immagine soave.
Ritrovo per un attimo il sorriso, che però scompare subito ad una visione tremenda: Hermione che trema.
Va bene, lei è preoccupata solo perché non ha fatto il quattromilasettecentesimo ripasso abitudinale, mentre noi siamo letteralmente immersi fino al collo nella cacca di un simpatico Dorsorugoso di Norvegia, però vedere lei tremare non è un buon segno.
Il Gramo della Cooman, a confronto, sembra un’allegra coccinella posata su un quadrifoglio.
Distolgo lo sguardo dalla mia terrorizzata amica, passando velocemente a Ron.
Ron mi rassicura sempre: con la sua postura informale, con la cravatta fuori dal maglione e la camicia abbandonata casualmente sui pantaloni, riuscirà sicuramente ad attirare l’attenzione della Umbridge prima di me, rimandando per un paio di minuti il mio decesso.
Eh si, Ron mi consola sempre: è così rassicurante sapere che passerò con lui la settimana alle calcagna di Gazza.
Dopo aver previsto la mia fine certa, vago con lo sguardo attraverso le spalle tremanti, le mani tra i capelli ed i piedi impegnati a ballare la taranta per lo stress.
Incrocio lo sguardo di Luna, che con estrema nonchalance osserva la stanza in cerca di Gorgo-cosi o di chissà quale altra creatura. Dal sorriso che mi regala capisco che a lei, di passare una settimana con Gazza, non gliene importa una Cioccorana secca.
Scuoto la testa, rassegnato, e passo ad osservare Neville che, in quanto a pallore, fa concorrenza al Barone Sanguinario: è diventato di un preoccupante colore biancastro, ed è la quarta volta in un minuto che fa cadere la penna a causa del tremore alle mani.
Un colpo di tosse strascicato di Gazza ci fa sollevare contemporaneamente lo sguardo.
«Potete iniziare. Non vedo l’ora di sapere chi passerà una piacevole settimana in mia compagnia.», bisbiglia lentamente, pregustando il momento in cui si troverà tra le mani un povero alunno indifeso.
La Umbridge entra lentamente, e con un colpo di bacchetta fa apparire sui nostri banchi una cinquantina di fogli a testa.
«Per la barba di Merlino…», sento dire alle mie spalle.
«Signorina Brown, la prego di accomodarsi fuori: è maleducazione parlare durante i test. In questo modo disturba i suoi adorabili compagni.», esclama la Umbridge, con la sua vocetta stridula.
Sento una sedia muoversi rumorosamente, e Lavanda Brown catapultarsi fuori in lacrime.
Con mia grande sorpresa vedo un lampo di pietà negli occhi di Hermione.
Ma, in fondo, non augurerei nemmeno al mio peggior nemico di finire tra le mani di Gazza.
Mi guardo di nuovo intorno. «Potter, qualche problema?», sibila Gazza avvicinandosi a me.
Scuoto la testa, fissando gli occhi sui fogli che mi sono stati consegnati.
E questa che roba è?, penso, scorrendo velocemente le domande, e scartandole altrettanto velocemente.
Alzo leggermente lo sguardo, e vedo i ragazzi intorno a me tirare fuori i piccoli, minuscoli foglietti che ognuno di noi – tranne Hermione, troppo corretta, e Luna, troppo occupata ad allevare Nargilli – ha minuziosamente riempito di ogni formula, incantesimo o teorema riportato sui libri di scuola dall’alba dei tempi ai giorno nostri.
Uno dei gemelli Weasley, data la lontananza non saprei dire quale, con un abile gesto tira fuori dallo stivale un biglietto e, dopo averne letto il contenuto, lo rinfila velocemente dentro. Lo vedo scrivere con sicurezza e, con sollievo, mi accorgo che la Umbridge non ha notato niente.
Vedo Ron infilare le mani in tasca, con gesto nervoso.
Poi guardo Hermione e mi deprimo: sta compilando frettolosamente tutte le pagine, senza il minimo cenno di insicurezza o titubanza.
Sospiro e mi faccio coraggio: non ho altra scelta.
Prima domanda: Storia della Magia.
Storia della Magia? La manica sinistra!
Cerco lentamente di far scendere i bigliettini che ho accuratamente infilato all’interno della manica, appena sotto l’ascella. Ce la posso fare, ce la posso fare…
Improvvisamente, però, ecco il suono che tutti temevamo.
Il ticchettio veloce delle scarpine rosa shocking della Umbridge, seguito dalla sua voce fastidiosa.
«Hem hem…», dice solamente, ed è il panico.
Ogni bigliettino sparisce nei meandri degli abiti da cui era stato preso, ogni scritta sulle braccia viene velocemente cancellata con la saliva.
Lentamente, ognuno di noi alza la testa, cercando di capire chi è stato lo sfortunato di turno.
Mi ha scoperto, mi dico, nel pieno del mio ottimismo. E’ finita…
Sono già pronto ad alzarmi, quando il rumore dei tacchetti mi supera, dirigendosi alle mie spalle.
«Hem hem…», ripete la Umbridge.
Con mio grande stupore, voltandomi vedo un Malfoy ancora più bianco del solito.
«Signor Malfoy, vorrebbe gentilmente pormi l’anello stregato che ha in mano?», domanda candidamente, emettendo un suono più stridulo di quello del gesso sulla lavagna.
L’anello passa senza alcuna obiezione nelle sue mani, mettendo in bella mostra un rotolo di pergamena fitto fitto di incantesimi.
«Gazza ti tratterà sicuramente bene, signor Malfoy.», aggiunge poi, facendogli cenno di uscire dall’aula con uno dei suoi viscidi sorrisini.
Mi sbagliavo: se il nemico in questione è Malfoy, mi va bene vederlo tra le braccia di Gazza.
Per la prima volta in un intero anno scolastico, il suono che tutti temiamo si è rivelato una meravigliosa vendetta.
Quasi come un improvviso coro di angeli, ecco.
Angeli stonati, certo, ma pur sempre angeli.






IL PARERE DELLA GIUDICIA 

Nona classificata: SweetTaiga con “Come un coro di angeli”
 
Correttezza ortografica: 9.90/10
Lessico e stile: 10/10
Aderenza al tema: 4/5
Originalità: 10/10
Caratterizzazione dei personaggi e IC: 10/10
Gradimento personale: 9.60/10
Totale: 53.50/55
 
Se ti sei divertita, scrivendo questa storia, almeno la metà di quanto mi sono divertita io a leggerla, posso dirmi davvero soddisfatta perché hai raggiunto lo spirito che volevo vi contagiasse iscrivendovi al mio contest.  La tua è una storia comica, fuori dagli schemi, che fatico a far rientrare in un punteggio. Come vedi, comunque, hai ottenuto un ottimo risultato.
Grammaticalmente parlando sei praticamente perfetta. Ho scalato il tuo punteggio solo quando hai scritto “ballare la Taranta” poiché, per quanto mi risulta, esiste la Tarantella, ma non la Taranta ^^
Stilisticamente parlando mi hai completamente soddisfatta. Lo stile che hai usato è adatto per una storia comica: leggero, scorrevole, mai troppo complesso. La lettura risulta così piacevole, l’attenzione si concentra sulla scena in sé. Lo stesso stile è molto discorsivo, per esprimere meglio i pensieri del protagonista, e questa è una cosa positiva, perché fin dall’inizio Harry risulta simpatico, vicino. La tua storia è una pausa leggera che mi sono presa volentieri ^^
Anche il lessico è adatto a ciò che racconti: Harry è diretto, non ha paura di essere a volte esplicito, eppure non hai bisogno di eccedere per strappare il sorriso. Ho scritto storie comiche, ne ho lette di rimando molte, ti posso assicurare che non tutti sanno utilizzare questo genere: alcuni pensano che si debba essere volgari per divertire, altri non riescono a staccarsi dal loro tono un po’ troppo formale. Tu sei una giusta via di mezzo: hai trovato uno stile e un lessico adatti a strappare sorrisi ^^
L’unica cosa che ti vedi scalata realmente è l’aderenza al tema. Bisogna ammettere che, per quanto, la citazione che ti avevo assegnato sia presente nell’ultima parte, si perde un pochino oscurata dalla scena precedente: quella della descrizione degli studenti. Per essere più esilarante –con lodevoli risultati- hai dovuto tenere alla fine il mio “hem hem”, che, pensando alla storia, a me viene in mente non certo per primo. Avresti potuto introdurlo un poco prima, oppure insistere un poco di più. Nonostante ciò, non posso certo dire che il mio tema non ci sia: esso dà il titolo alla storia e un finale molto buono.
In quanto a originalità, sicuramente brilli. Non mi pare di aver mai letto una storia che contenesse una scena di esame così estesa: spesso Hermione viene coinvolta in tali scene, al massimo Ron e Harry alla presa con lo studio. Mai ho letto di Malfoy, mai di Luna (scena bellissima!).  Hai avuto un’idea davvero ottima, considerando che ti è venuta in mente in un’ora :)
La caratterizzazione è piena in quanto, seppure scrivendo una storia dal genere comico, non hai mai perso di vista l’essenza dei personaggi. Questo è lodevole in una storia comica, dove si trova frequentemente l’iniziativa di storpiare e ribaltare i personaggi. La caratterizzazione di Harry è sorprendente: ironico, ma comunque familiare. Harry ha spesso, nel libro, diverse punte di sagacità. La sua personalità si impone, domina la scena: gli hai davvero donato spessore.
Anche la Umbridge è caratterizzata molto bene: odiosa, viscida, sadica. La fotocopia del libro.
Ti vedi scalato il punteggio relativo al gradimento personale non perché qualcosa in particolare non mi sia piaciuto, ma perché non sapevo dove toglierti alcune imprecisioni:
-“Il Gramo della Sprite”: la Sprite? La Sprite insegna Erbologia! Forse intendevi la Cooman!
-“Antiche Rune”: Harry non studia antiche Rune, quindi mi è sembrato … strano che tu scegliessi proprio quella materia per l’esame. C’erano tante materie, tu mi parli di una sola delle tante e mi becchi proprio quella sbagliata? XD L’ora fa brutti scherzi, ragazza.
In ogni caso, ti faccio davvero i complimenti. Il tuo punteggio è molto alto e la storia è sicuramente piacevole. Grazie per aver partecipato, e alla prossima!
 


   
 
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