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Autore: Girl_in_Blu    04/07/2011    7 recensioni
Quale è stata la prima volta in cui Vegeta ha notato Bulma e perchè?
Ecco la mia versione, sperando vi piaccia.
Estratto:
"Quella fu la prima volta che Bulma non si spaventò e, proprio in quel giorno, le loro liti divennero -per Vegeta- stuzzicanti."
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il Principe dei Saiyan'
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 Stimolati e battagliere chiacchierate

 
Quella terrestre, chiacchierona e impicciona, simboleggiava -per lui- la fine della quiete tanto anelata dopo estenuanti allenamenti.
Ogni qual volta la incontrava, lei gli rivolgeva la parola e lui, taciturno e scontroso, cercava invano di evitare ogni scontro che inevitabilmente si concludeva con:
“Come osi terrestre! Io sono il Principe dei Saiyan”
Un giorno la scienziata non indietreggiò –come sempre era accaduto- al suo piglio, leggermente inarcato, al tono burbero e alla presa di posizione, quella solita posa di apparente calma a braccia consorte, tradita dalla voce alterata e dallo sguardo acceso di rabbia.
Quella fu la prima volta che Bulma non si spaventò e, proprio in quel giorno, le loro liti divennero -per Vegeta- stuzzicanti.
“Oh no, mio caro tu non sei il principe della tua razza, ma il re, data la morte di tuo padre”
Disse lei ironica, aggiungendo:
“E’ ovvio!”
Cominciò così a prenderlo in giro, cosa che lui –ovviamente- odiava.
Il suo sguardo s’incupì e le braccia scesero lungo i fianchi, abbandonando l’originaria posizione, infine strinse i pugni fulminando, con gli occhi, la donna che dinanzi lo sfidava.
Non capendo quale assurda ragione lo costringesse a restare, ascoltò, osservando ogni movimento della ragazza, la quale portò le braccia al petto incrociandole.
Probabilmente quel gesto era un’ulteriore sfida, essendo la solita posa del principe, ma ciò che Vegeta notò, furono i suoi seni, stretti in quella morsa.
Osservò poi i fianchi, esili e sinuosi, racchiusi in quel vestito quasi inesistente, poiché le scopriva le gambe.
Quel giorno –lui- la vide, la osservò come non aveva mai fatto prima, perché quell’impertinenza denotava coraggio; caratteristica assente nei terrestri che aveva conosciuto.
Soddisfatta dell’espressione esterrefatta -quanto arrabbiata- del saiyan, Bulma continuò:
“Sei un re con due soli sudditi e senza una patria.”
Quest’ultima affermazione, per quanto espressa con ironia, suonava certamente come un’offesa alle orecchie del principe, che distolse l’attenzione dal corpo della ragazza, concentrandosi su quelle parole.
Per la prima volta, da quando era arrivato su quel pianeta, udì una cattiveria e lui che pensava che fossero tutti smidollati senza palle, che pur di salvarsi la vita avrebbero accettato la sua presenza e avrebbero obbedito a ogni richiesta.
Invece, si ritrovò immischiato in una lotta –da quel dì- quotidiana, combattuta con armi fino allora mai usate: le parole.
Raramente usciva sconfitto da una battaglia, ma Bulma era abile e spesso era costretto ad abbandonare il campo per evitare di compiere una strage, senza sapere il perché non lo facesse.
Quel giorno si stupì della propria reazione, non la uccise e non urlò; le voltò le spalle grugnendo e sussurrando a denti stretti: “Oca” lei di rimando, avendo sentito, stridula gli gridò “Scimmione”.
Quella fu solo la prima di una serie di “stimolati e battagliere chiacchierate” e proprio quel caratterino indisponente colpì, stranamente, il principe dei saiyan.
 
 
 
 








































































Angoletto di Girl_in_Blu:
Ecco qui la mia versione, secondo me le liti tra Vegeta e Bulma sono diventate “stuzzicanti” per il saiyan, quando lei ha smesso di indietreggiare alle sue imposizioni. Quando lei lo invita è mossa, a parer mio, dalla contentezza per essere tornata a casa e dubito che nei primi giorni/settimane di convivenza con il principe non abbia avuto paura per le sue minacce o per i modi burberi, ma convivendo –appunto- ha compreso che non avrebbe mai fatto ciò che minacciava e per questo abbia acquistato coraggio, trattandolo come chiunque altro, rispondendogli per le rime e ironizzando sulla sua condizione di re senza regno.
Questa fan fiction è una delle prime che ho scritto, anche se l’ho corretta adattandola al mio attuale modo di scrivere.
Insomma oggi dovevo correggere una fan fiction scritta nel fine settimana e invece ho ripreso questa vecchia di un bel po’ di anni spero comunque che vi piaccia.

   
 
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