Kliss
-when Blaine kisses Kurt-
Il sipario si chiuse con l’ennesimo applauso: i fans erano in
visibilio.
Chris gettò il microfono tra le mani del primo aiutoregia che si trovò di
fronte e ancheggiando retrocesse verso il suo camerino. Sembrava che dai suoi
occhi uscissero fuoco e fiamme: nemmeno i complimenti per la performance appena
realizzata smorzarono la rabbia che in quel momento provava nei confronti di
Darren Criss...lui...quel maledetto esibizionista!
Se la scaletta non avesse previsto la sua uscita dall’altro lato del
palco sicuramente gli avrebbe poco finemente tirato il collo, a
quell’imbecille.
Entrò sbattendo la porta e si sedette qualche minuto: sarebbe dovuto
rientrare dopo non meno di venti minuti (fortunatamente) mentre Darren era
ancora in scena.
Ma come diavolo gli era saltato in
mente???
A quei pazzi scatenati dei loro fans era piaciuto, ovvio (e con un certo
piacere aveva constatato che le grida erano state cento volte più forti che
durante il bacio Brittana), ma non contava: il desiderio di tutti i Klainers
d’Irlanda (e non solo) era quello di vederli beatamente copulare su quel palco.
Ma lui...Prima la notizia della rottura con Mia, poi questo: e la sua
carriera? La sua eterosessualità?
Baciarlo così, sul palco, senza avvertire, senza seguire il
copione!
Sentiva che prima o poi avrebbe ammazzato quel nano, che –per quanto
fosse adorabile- era fin troppo iperattivo e sfacciato.
Si passò la mano sulle labbra: era la seconda volta che si baciavano, ma
solo lui conosceva dei particolari, che per giunta non sapeva come
interpretare.
Possibile che lo stesse provocando?
Benché sperasse che non si fosse visto, aveva ben percepito un delicato
tocco di lingua esattamente sull’apice della sua...
Ma forse no, forse tentava solo di essere verosimile...era un attore e
faceva quello per cui veniva pagato: recitava, come aveva fatto
Max.
Per quanto tentasse di giustificarlo, no, decisamente non trovava
risposta.
Dopo lo spettacolo si riunirono per bere qualcosa e salutarsi: erano solo
due settimane (ed era più che certo che non si sarebbe affatto riposato) ma
erano le loro vacanze e se le erano decisamente meritate, secondo Ryan, che
eccezionalmente quella sera li aveva raggiunti a
Dublino.
“Dopo il successone di stasera, godetevi un po’ di sole o...quello che i
vostri manager hanno programmato per voi”.
Sembrava un po’ sbronzo, a dire il vero.
“Ah...” aggiunse poi allontanando il bicchiere con lo champagne dalle
labbra.
“Bella trovata ragazzi! Saremo i più clikkati di Google anche questa
settimana” disse entusiasta rivolgendosi a loro due, seduti per una strana
combinazione sullo stesso bracciolo del divano, nel
backstage.
Darren sorrise con naturalezza, ma non disse nulla, e altrettanto decise
di fare Chris: non importa, si ripeteva, non importa..è uno stupido bacio di scena
e lui è solo un attore.
Tentava di convincersene, ma tutto iniziava a diventare stretto e
soffocante: la stanza, i vestiti, la mano che DC gli aveva appena poggiato
benevolmente sulla spalla... Aveva la nausea di tutto
quello.
“Scusate”
disse
poi alzandosi, visibilmente pallido, gli occhi
arrossati.
“Stai
bene?”
chiese dolcemente Lea, guardandolo stranita.
“S...si, sarà l’adrenalina...o la stanchezza. Ci vediamo dopo”.
E scappò via, verso la porta del backstage.
Erano passate almeno quatro ore dalla fine del concerto, era notte fonda
e quasi tutta la platea era svuotata. Qua e là solo qualche inserviente o
guardia del corpo: pagò un omaccione vestito da becchino per lasciarlo uscire a
prendere una boccata d’aria, si sedette sull’inferriata della scala antincendio,
si cacciò dalle tasche il pacchetto di sigarette e se ne accese piano una,
gustando il primo tiro.
Sapeva che fumare non faceva bene alla sua voce, né alla salute, ma
adesso ne aveva troppo bisogno: tutti quei pensieri, e la voce di DC che
rimbombava nella sua testa. Un innocente bacino poteva fare questo? O era lui
che gli faceva quell’effetto?
Il vento passava sul suo viso, era freddo e lui indossava ancora gli
abiti di scena, camicia bianca e panciotto: ma non ebbe il tempo di un brivido
che si sentì poggiare qualcosa sulle spalle.
“Fa
freddo”
disse la figura dietro di lui mentre si sedeva alla sua
destra.
“Già”
aggiunse lui sorridendo.
Darren non aveva il solito sorriso stampato in faccia, era strano,
quasi...bello, di quella bellezza malinconica, che traspare dagli
occhi.
“Cos’hai
che non va Chris?”
disse poi improvvisamente, col viso piano, gli occhi che brillavano sotto la
luce dei lampioni.
“Come sei uscito?”
“Come
hai fatto tu”
disse abbozzando un mezzo sorriso. ”Allora, mi dici che
hai?”
“Nulla.
Stavo solo pensando”
disse semplicemente, parlando a cuore aperto.
Espirò l’ultima nuvoletta di fumo, gettando la cicca dall’impalcatura: i
suoi occhi erano nel vuoto di fronte a lui.
Chinando la testa sulla sua spalla, Darren riprese a
parlare.
“Non
pensare. Credimi, porta solo noie”.
Fece poi uno dei suoi bei sorrisi, gli prese la mano e la strinse alla
sua.
A Chris mancò un battito: stava succedendo
davvero?
Ma non poteva andare avanti così, non andava bene che
lui...
“DC...non
è necessario che ti comporti così con me. Voglio dire...non è necessario che ti
comporti come Blaine” disse
tutto in un respiro.
“Chris...ti sei mai chiesto perché hanno scelto proprio noi per
interpretare Kurt e Blaine?”
Era una domanda inaspettata. Del resto, non ne aveva
idea.
“Perché io sono gay e tu lo sembri?” rispose
ironicamente.
“Mh...non
esattamente”
disse sorridendo ancora una volta. “Io penso...io penso sia perché abbiamo un’innata capacità
di entrare nei lorpo panni, di capire la loro natura. In fondo, una piccola
parte di noi è legata al loro essere, possediamo in noi un pizzico del loro
carattere. Si, recitiamo, ma non dobbiamo sforzarci per somigliargli. Sono già
dentro di noi”.
Chris sgranò gli occhi: un pensiero così profondo da mr Criss non era
cosa di tutti i giorni.
“Non ci avevo mai riflettuto...”
“Se
ci pensi bene”
aggiunse “molti
attori rimangono legati a un personaggio per tutta la vita. Come...non so, Danny
DeVito: ancora oggi mia madre è convintissima che si chiami Joe Pesci perché in
‘Quei bravi ragazzi’ si chiamava così. E’ il suo ruolo, le persone lo ricordano
con quel nome, lui –in un certo senso- è Joe
Pesci...”
“Quindi
–in un certo senso- io e te siamo Kurt e Blaine è questo quello che vuoi
dire?”
disse in un sospiro, mentre il cuore accelerava.
“Beh,
direi...direi di si più o meno” la voce incerta, quasi timida.Era un aspetto
di DC che non conosceva.
“Oh. Quindi...quindi stasera su quel palco si sono baciate quattro
persone”.
“Certo, anche il bacio di Heather e Naya è stato
forte...”
“Scemo,
intendevo Kurt e Blaine e...e Chris e Darren”
disse balbettando.
“Oh, ehm...si. Voglio dire si, se per te va bene.
Senti, ho le idee un po’ confuse ma... So che mi è piaciuto, che tu mi
piaci. Ci stavo pensando da un po’ ma sai, adesso l’adrenalina, l’ultimo
concerto. Poi non so quando ci rivedremo di nuovo
e...”
Non ebbe il tempo di finire la frase sconclusionata: scrollandosi la
giacca blu della Dalton, Chris si aggrappò alla sua camicia e lo baciò con
forza, tirandolo a sé, afferrando i capelli e la nuca nella sua destra.
La malinconia sparì del tutto quando sentì la lingua di Darren
solleticargli il palato.
Si separarono solo quando non ebbero più fiato: il controtenore si rimise
la giacca sulle spalle e si alzò, le labbra ancora rosse per la pressione di
prima.
L’altro rimase ancora qualche secondo imbambolato; si risvegliò quando
sentì uno scalpellotto dietro alla nuca.
“Ahi!!!”
disse ridendo “Cosa ho fatto?!”
“Tu nulla. Kurt dice che la prossima volta che Blaine lo bacia a
tradimento dirà a Burt che il kilt è comodo anche per altre cose, oltre che per
ballare”.
*FINE*
Non avevo ancora scritto una CrissColfer e la reazione di Chris al kliss
mi ha molto ispirata. Lo so che è un’idiozia piena di scleri (d’altronde la cosa
di Joe Pesci è vera, anche se è MIA madre che lo pensa!) ma avevo bisogno di
scrivere su di loro. Spero che a qualcuno piaccia, anche se è
folle.
See you <3